Veicoli - logistica - professione

HomeVeicoliAcquistiRenault Trucks T, alla prova dell'asfalto

Renault Trucks T, alla prova dell’asfalto

Prima uscita su strada con la gamma T di Renault Trucks per Lunghe Distanze, nella versione al top per motore (520 cv) e cabina (High Sleeper). Convincono la qualità dei materiali, i consumi contenuti e soprattutto la possibilità per il conducente di personalizzare funzioni e utilizzi del veicolo, per renderlo il più vicino possibile alle sue esigenze

-

Cabourg, Normandia, nord della Francia. È qui, a poche spiagge di distanza da dove sbarcarono gli Alleati durante la seconda guerra mondiale, che avviene il primo contatto dinamico conla Gamma Tdi Renault Trucks per Lunghe Distanze.
Diciamo subito che la cosa che ci è meno piaciuta è il colore del lancio, quel verde militare che si illumina quando è accarezzato dal sole, ma diventa fin troppo cupo se le nuvole prendono il sopravvento. Poco male, anche perché abbiamo scoperto nello stabilimento di Blainville, in cui vengono prodotte (anche) le cabine della nuova gamma, è in funzione un impianto di verniciatura in grado di realizzare 3.000 alternative cromatiche differenti.

La cura aerodinamica
Per la precisione la nostra attenzione si è concentrata su un T 520 Comfort, equipaggiato con cabina High Sleeper e con motore da 13 litri, 520 cv e 2550 Nm di coppia.
La cura aerodinamica a cui è stato sottoposto è palpabile: il parabrezza, visto lateralmente, è visibilmente inclinato di 12 gradi così da approcciare l’aria in maniera più morbida. La cabina – anche se non si vede chiaramente – ha una forma trapezoidale, più stretta davanti (2,35 metri) e più larga dietro (2,5 m), così da andare più facilmente incontro al vento. I deflettori non si colgono a uno sguardo distratto, perché con trovata molto originale sono stati integrati nei nuovi fari. Molto funzionali sono pure le bombature sugli spigoli sotto al parabrezza, arrotondati per accarezzare l’aria e convogliarla sul fianco, dove si incanala lungo un flusso disegnato apposta per non passare dalle parti della maniglia, salvaguardandola così da schizzi e sporco.
La porta merita una trattazione a parte. Quando la vedi chiusa è filante come non mai, resa dinamica da incavi sapienti. In più, per evitare che l’aria vada a creare fastidiose turbolenze negli scansi dei gradini, è stata allungata il più possibile verso il basso. Una volta aperta, poi, si capisce subito che qui sulla qualità dei materiali si sono fatti passi da gigante.

In mezzo, tra sedile e volante
Per salire in cabina bisogna scalare quattro gradini, ma si viene abbondantemente aiutati da ben tre maniglie: una a destra, un’altra a sinistra e una terza in mezzo ai quattro gradini.
La prima gradita sorpresa in cabina si chiama «sedile». Per fattura e possibilità di regolazione, sprigiona un mix equilibrato di lusso e sportività. È molto comodo e poco classico nella scelta dei rivestimenti e delle cromie (una base marrone rotta dal rosso vezzoso delle cinture di sicurezza). Non è un caso, forse, che a produrli sia Recaro, fornitore nuovo per Renault che vanta però un’esperienza con marchi del calibro di Ferrari, Lamborghini e Aston Martin.
Coerente con il sedile è pure il volante. All’apparenza è un mix composto di sportività ed eleganza, ma il suo forte è la funzionalità, visto che tiene sotto controllo un lungo elenco di strumenti, primo tra tutti il cruise control. Ma attenzione, perché qui i comandi non sono soltanto davanti, ma anche dietro lo sterzo. Facendo scorrere le dita sul retro dell’impugnatura si sentono due rotelline che fanno scorrere le diverse funzioni del quadro-strumenti.
Per scoprirle bisogna ovviamente girare la chiave e a quel punto parte un’autentica cascata di spie e simboli.

Una cascata di funzioni
La prima impressione è di spaesamento, tutto sommato giustificato: la mole di informazioni e di dati forniti dal quadro è tale che in un primo momento rischi di trovarti spiazzato. Ma tale sensazione svanisce non appena ci si rende conto di una cosa: la Gamma T offre tanto ma non impone niente, nel senso che uno dei suoi tratti distintivi è proprio quello di lasciare al conducente la possibilità di personalizzare. Nel senso che se preferisce spostare quel tasto sulla plancia un po’ più in qua è liberissimo di farlo. Se vuole mostrare sul quadro comandi alcune informazioni preferenziali – per esempio, il tempo di guida residuo – invece di altre, non ha che da impostarlo in quel modo. Se preferisce un regime di guida molto economico, magari sacrificando qualche chilometro all’ora di velocità, non deve fare altro che selezionarlo. E tutte queste personalizzazioni, peraltro, vengono tenute in memoria dal veicolo e riproposta ogni qual volta si inserisce la scheda tachigrafica.

Il settebello
Poi una volta partiti abbiamo percorso, tra autostrade pianeggianti e nazionali lungo il mare, un piccolo tour di circa150 km. Alla fine ciò che resta sono sette piacevoli sensazioni.
1) Rumore: il 13 litri euro 6 da 520 cv ronza in maniera silenziosa. Segno che il posizionamento in alto della cabina aiuta a isolare il vano motore dall’interno, ma evidentemente anche il migliorato assemblaggio dei materiali aiuta a trattenere meglio i decibel.
2) Il beccheggio: quasi non c’è più, segno che le nuove sospensioni funzionano come devono.
3) La visibilità: è tanta, grazie alla diversa posizione del montante di sinistra, che oscura una fetta strettissima di strada, all’ampiezza del parabrezza e alla forma dei nuovi specchi retrovisori, divisi in due blocchi, di cui quello più in alto riservato alla visione grandangolare.
4) Il cambio automatizzato Optidriver: è ancora più veloce, ma soprattutto innovato con un nuovo programma economico, che tiene bassi i giri del motore.
5) Il retarder: efficiente come e più di prima, ma soprattutto comandato da una leva posta a destra del volante, dove è naturale che stia.
6) Lo stop: un attimo dopo che si è girata la chiave e spento il motore si attiva automaticamente il freno di stazionamento elettronico. E anche lo smemorato viene perdonato.
7) I consumi: non avevamo lo strumento adeguato, ma spulciando nello storico che tiene in memoria il computer di bordo abbiamo visto una media – assolutamente indicativa, ma comunque significativa – vicina (nel senso un po’ più bassa) dei 29 km/100 km. E se il buon giorno si vede dal mattino. 

Le soluzioni taglia-consumi
D’altra parte di soluzioni taglia-consumi il T ne colleziona tante. Alle trovate aerodinamiche già ricordate e al programma di risparmio integrato nel cambio Optidriver, possiamo aggiungere le tre impostazioni del cruise control, che cercano sempre, anche sfruttando la funzione di marcia libera (Optiroll), di trovare il miglior compromesso tra velocità e consumi, il comando «Opti» per il clima per ottimizzare il  funzionamento del compressore, lo spegnimento del motore dopo qualche minuto di inutilizzo, il serbatoio di aria e di gasolio in alluminio, l’inibizione della modalità Power , deflettori e carenature speciali laterali, funzionamento disinseribile di molti sistemi, come il compressore dell’aria, così da farli funzionare soltanto quando serve.

Galleria fotografica

Redazione
Redazione
La redazione di Uomini e Trasporti

close-link