Anno nuovo, vita nuova. La Real Trailer, azienda distributrice per l’Italia di semirimorchi, sta per affrontare una sfida inedita per il 2024, ovvero quella del noleggio dei suoi trailer, dopo che da anni si è dedicata alla commercializzazione dei veicoli del suo marchio di punta, la tedesca Krone.
Abbiamo fatto una chiacchierata con l’amministratore delegato di Real Trailer, Stefano Savazzi, dall’anno scorso unico proprietario della società di Suzzara (Mantova).
Ci parla di questo suo nuovo progetto?
Stiamo per lanciarci in un segmento che non abbiamo mai affrontato in maniera strutturata, appunto quello del noleggio, per diversificare la pura e semplice commercializzazione. È ormai imminente la costituzione di una società ad hoc e nel giro di un paio di mesi inizieremo a noleggiare veicoli dei nostri marchi, concentrandosi però solo sui semirimorchi e approfittando anche della nostra diffusa rete distributiva. Un network, posizionato su tutto il territorio nazionale, che ha una conformazione ibrida, in parte rivenditori, in parte dipendenti e in parte agenti.
Abbiamo poi in previsione una serie di servizi legati al nostro business e a favore dei clienti, perché non vogliamo essere soltanto qualcuno a cui rivolgersi in caso di acquisto, ma fornire intendiamo fornire utilities a complemento della nostra attività principale.
Dal punto di vista delle vendite quali sono stati i vostri ultimi ordini?
In questo periodo stiamo consegnando circa 70 veicoli a Napoli Trans. Altri 40 li abbiamo venduti ad Autuori Trasporti, alcuni furgonati sono andati a Torello e infine per il centinato abbiamo consegnato altre 55 unità a Sud Trasporti in Sicilia. Va detto che il mondo del centinato oggi è più fermo rispetto al frigorifero, per cui ci sono molte richieste, anche perché più legato all’automotive, che non sta andando in maniera particolarmente brillante.
Attualmente a stock abbiamo 250 veicoli, quindi non esistono particolari problemi per coprire le richieste, anche ci fossero eventuali ritardi nelle consegne. Di questi mezzi due terzi circa sono semirimorchi centinati/furgonati e il restante terzo sono frigoriferi.
Com’è andato il mercato del 2023 e quali sono le prospettive per l’anno in corso?
Veniamo da un 2023 che, dal nostro punto di vista, è stato un anno discreto sia per le vendite che per il fatturato, replicando in sintesi quello che avevamo ottenuto nel 2022. Abbiamo consolidato i nostri tre marchi: Krone, che è il 90% della tipologia di veicoli che vendiamo, Sor e Stas Quest’ultimo brand cercheremo di rivitalizzarlo nel 2024, visto che l’andamento del mercato per i piani mobili non è stato invece particolarmente significativo.
Occorre però sottolineare come l’ultimo trimestre dello scorso anno sia stato sicuramente in discesa per quanto riguarda i nuovi ordini. Le grandi flotte hanno rimandato quasi tutti gli investimenti alla seconda parte dell’anno, tendenza confermata da questo inizio 2024, dove si sta vendendo, ma senza grossi numeri. Questo ritardo è dovuto essenzialmente all’attesa della riduzione dei tassi, che oggi hanno un peso ben diverso rispetto a quelli del 2021-22. A questo si aggiunge la recessione, che in Germania ha colpito in modo pesante, più che in Italia, un problema che evidentemente in qualche modo ci coinvolge. Sono comunque convinto che questa impasse finirà e nella seconda parte del 2024 le vendite saliranno, anche con il discorso degli incentivi appena confermati che tuttavia per i semitrailer sono incentrati quasi tutti sull’intermodalità.
Intendiamoci, gli incentivi per l’intermodale vanno benissimo, ma forse occorrerebbero interventi più strutturali. Penso alla vera intermodalità, quella gomma-ferro o gomma-nave, o al problema di rinnovare il parco veicolare che è assolutamente obsoleto, il più vecchio d’Europa.
Quali altri problemi incontra il settore trailer in Italia?
Ci sarebbero da fare alcune correzioni dal punto di vista della burocrazia. Si pensi a come le motorizzazioni lavorino in maniera diversa da provincia a provincia per quanto riguarda le immatricolazioni dei veicoli. Oppure alla questione dei semirimorchi da 15 metri, liberalizzati dal 2021, ma per il momento ancora fermi. In Spagna circolano per esempio i due semirimorchi agganciati tra loro (double trailer), da noi manca invece l’innovazione di prodotto. Non sono un grande fautore del 15 metri, però visto che siamo partiti sarebbe opportuno concludere.
L’instabilità della situazione internazionale sta creando difficoltà al settore?
Gli eventi attuali nel Mar Rosso un po’ condizionano il mercato, ma non in maniera così significativa come i passati problemi sul costo dell’energia, che ora invece vede una situazione normalizzata, con prezzi inferiori al 2019. La componente energetica compensa l’aumento del costo del trasporto, soprattutto per il materiale che arriva dall’Asia.