Il mercato ha l’affanno, ma non i progettisti delle Case costruttrici, che – al contrario – mostrano molta creatività.
Nelle ultime settimane sono stati svelati alcuni prototipi che delineano altrettante proposte nel settore dei van. È il caso del Citroën Tubik esposto al Salone di Francoforte, così come del Renault Frendzy, anch’esso concepito con doppia personalità, per una “carriera” come autovettura ma anche come veicolo commerciale. E filosofia analoga è alla base della proposta del prototipo Bully della Volkswagen, svelato al salone di Ginevra dello scorso marzo.
In questa attività colpisce la ricorrente impronta “retrò”. Il VW Bully è ispirato al leggendario transporter degli Anni 50; il Citroën Tubik con il nome strizza l’occhio a un modello degli Anni 30 e nella forma del muso, nonostante le rotondità, riesce a ricordare lo squadratissimo Type H, prodotto dalla Casa del Doppio Chevron niente meno che dal 1947 al 1981. Sembra quasi che in questo genere di prodotti non si sappia guardare al futuro senza evocare la lezione del passato.
Senza influenze stilistiche dal passato il Frendzy (immaginabile come sostituto del Kangoo), che propone la motorizzazione ibrida e tutta una serie di dotazioni volte al comfort e alla praticità.
Quando il futuro profuma di passato
Il mercato? Abbastanza deprimente. Al contrario la fantasia dei progettisti delle case costruttrici di veicoli è libera di galoppare e di rincorrere linee innovative, dal vago gusto di antico. Come quelle del Renault Frendzy, del Citroën Tubik o dell'intramontabile Volkswagen Bully
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