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Goodyear presenta lo pneumatico autocarro sostenibile al 63%

Il prototipo utilizza materiali a basso impatto ambientale in 15 dei 20 componenti della gomma. Esposti allo IAA anche tre sistemi di monitoraggio della pressione che fanno parte dell’offerta alle flotte Total Mobility

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Un prototipo di pneumatico per autocarro realizzato con il 63% di materiali sostenibili è stato presentato da Goodyear allo IAA Transportation di Hannover. Il concept, che utilizza materiali a basso impatto ambientale in 15 ingredienti dei 20 componenti dello pneumatico, ha ricevuto la classificazione “A” per l’efficienza nei consumi, comparabile a quella degli pneumatici per autocarri già presenti nella gamma Goodyear.

Si tratta inoltre di un prodotto con una bassa resistenza al rotolamento, completamente ricostruibile e con la possibilità di collegarsi al monitoraggio dello stato di salute della copertura attraverso la soluzione Goodyear Total Mobility.

Il concept Goodyear

Queste alcune modifiche dei componenti del prototipo utilizzate per renderli più sostenibili:

• Il nerofumo, che è presente nei pneumatici per rinforzare la mescola e aumentare la durata del battistrada, tradizionalmente viene prodotto bruciando vari tipi di prodotti a base di petrolio o catrame di carbone. Nel nuovo pneumatico ci sono quattro diversi tipi di nerofumo prodotti da oli di origine vegetale, in particolare olio di pirolisi di pneumatici estinti;

• Alcuni degli oli a base di petrolio presenti nel prototipo sono stati sostituiti dall’olio di colza, che aiuta a mantenere la mescola flessibile ai cambiamenti di temperatura. L’uso di olio di colza si inserisce nell’obiettivo dell’azienda di sostituire completamente gli oli derivati dal petrolio nei suoi prodotti entro il 2040;

• La silice è un ingrediente spesso utilizzato per migliorare l’aderenza e ridurre il consumo di carburante. Il concept contiene una varietà unica di silice prodotta dalla cenere della lolla di riso, un sottoprodotto della lavorazione del riso che spesso viene scartato;

• Il poliestere viene riciclato dalle bottiglie di plastica e da altri rifiuti plastici, trasformandolo nelle sue sostanze chimiche di base e rendendolo utilizzabile per le cordicelle degli pneumatici, in modo da garantire una migliore ricostruibilità.

In futuro, Goodyear prevede che questo tipo di concept non sarà solo sostenibile, ma anche connesso e capace di monitorare alcuni parametri vitali della gomma.

Gli ingredienti sostenibili del concept

Tre soluzioni per la misurazione della giusta pressione

La gomma “sostenibile” della casa americana si inserisce nella filosofia di Goodyear Total Mobility (GTM), un’offerta end-to-end per le flotte che unisce la gamma completa di pneumatici premium per autocarri commerciali, la suite di soluzioni di monitoraggio telematico e analisi predittiva basate sui dati e oltre 2.000 punti di assistenza in tutta Europa

Nello stand di Hannover erano esposte alcune soluzioni per la flotta di GTM, personalizzabili e modulabili a seconda dell’azienda di trasporto. Alcune flotte possono così scegliere di lavorare con la casa americana nella propria officina, altre danno invece in gestione il parco pneumatici all’esterno e altre ancora preferiscono pagare il servizio in base al chilometraggio.

In questo contesto Goodyear dedica particolare attenzione al mantenimento della giusta pressione dello pneumatico, che ha una grande influenza sul consumo di carburante. Secondo gli studi del produttore statunitense, infatti, le gomme dei veicoli di flotta sono mediamente del 10-15% sotto i giusti valori di gonfiaggio. Per ovviare a questo problema sono state studiate tre soluzioni.

La più evoluta – per flotte di grandi dimensioni che rientrano spesso alla base – è Checkpoint, una piattaforma su cui il camion passa senza fermarsi e che misura la pressione delle gomme, il peso del mezzo e la profondità del battistrada. Per flotte più piccole è consigliato Drivepoint, un sistema con un sensore montato sulle valvole degli pneumatici ed un portale che si connette con esso. In questo caso viene però misurata solo la pressione. Il terzo metodo è il TPMS, con un sensore all’interno dello pneumatico, che si distingue dal classico misuratore di pressione perché predittivo. Infatti rileva pressione e temperatura e attraverso un algoritmo specifico individua quando una gomma non si comporta nella giusta maniera, suggerendo di effettuare un controllo appena possibile.

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