Un credito d’imposta sulla spesa relativa all’acquisto di pneumatici ricostruiti e maggiori controlli sulla legge che obbliga le pubbliche amministrazioni e i gestori di pubblici servizi a destinare almeno il 20% dei loro acquisti di pneumatici di ricambio ai ricostruiti. Sono le richieste dell’Airp (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici) per dare maggiore impulso alla diffusione degli pneumatici ricostruiti, in un’ottica di economia circolare e sostenibilità ambientale.
L’associazione ribadisce che con la ricostruzione si prolunga la vita degli pneumatici, ritardandone lo smaltimento, con evidenti benefici ambientali. «Le possibilità di intervenire –sottolinea Stefano Carloni, presidente Airp – non mancano. Una soluzione possibile sarebbe un credito di imposta a favore degli utilizzatori finali. Si tratta di una misura che senz’altro offrirebbe un’importante leva al mercato, valorizzando concretamente la virtuosità ambientale della ricostruzione».
Airp evidenzia inoltre che è necessario fare rispettare la quota obbligatoria del 20% riservata ai ricostruiti negli acquisti di pneumatici di ricambio da parte delle flotte delle pubbliche amministrazioni e dei gestori di pubblici servizi. Una prescrizione contenuta nella Finanziaria 2002 che oggi, nella situazione di crisi che stiamo vivendo, acquista ancora più importanza in quanto consente anche notevoli risparmi nella gestione delle flotte e quindi della spesa pubblica.
«Purtroppo – ha rimarcato Carloni – tale prescrizione viene disattesa da molti enti tenuti ad applicarla. Sarebbe quindi opportuno che le amministrazioni pubbliche osservassero scrupolosamente la legge per quanto riguarda l’impiego dei pneumatici ricostruiti e ciò anche in considerazione del fatto che la quota del 20% riservata ai ricostruiti nell’acquisto di pneumatici di ricambio non è certo elevata. Basti pensare al caso della Francia, che ha recentemente posto come obbligatoria la scelta dei pneumatici ricostruiti per il 100% degli acquisti di pneumatici effettuati dallo Stato (con la sola esclusione dei veicoli militari e dei veicoli destinati a servizi di emergenza). Al fine di garantire l’effettiva applicazione e dunque l’efficacia di questa misura, Airp ribadisce la necessità di introdurre l’obbligo di verifica sugli acquisti effettuati, prevedendo anche un sistema di sanzioni in caso di non ottemperanza alla norma».Brenno Benaglia, consulente tecnico di Airp, sposta l’attenzione anche sulla nuova normativa europea sull’etichettatura degli pneumatici (labelling) che ha l’obiettivo di fornire ai consumatori migliori informazioni su consumo di carburante, sicurezza e rumorosità. «la mancanza del labelling per i pneumatici ricostruiti per veicoli pesanti –sottolinea Benaglia – spesso vanifica gli sforzi delle associazioni di categoria per chiedere incentivi alla ricostruzione come pratica ecologica. Stiamo lavorando per proporre un aggiornamento che includa anche i criteri di etichettatura per i pneumatici ricostruiti per autocarro».