Ogni autotrasportatore sa che l’attenzione ai consumi e all’affidabilità non può prescindere da pneumatici specifici per ogni tipo di impiego. E quelli per rimorchi e semirimorchi non fanno eccezione. In poche domande spieghiamo perché sono importanti quanto quelli del veicolo trainante.
1 –Quali sono le caratteristiche salienti degli pneumatici per i rimorchi?
Gli pneumatici da rimorchio si distinguono per la maggiore capacità di carico. Un tempo i rimorchi avevano ruote gemellate, oggi questa soluzione è superata dai moderni pneumatici in grado di sopportare carichi maggiori grazie alla strutturazione della spalla e alla maggiore resistenza dell’insieme spalla/battistrada, realizzate per offrire maggiore resistenza allo sfregamento laterale del bordo. È intuibile infatti come gli pneumatici per rimorchi eseguano raggi di curva più stretti di quelli delle motrici, sottoponendo così la loro struttura a pesanti torsioni da controbilanciare con rinforzi specifici, soprattutto nella zona di congiunzione tra battistrada e spalla.
2 – Cosa succede se sui rimorchi non si montano pneumatici specifici?
Si avrà un’usura anomala e molto rapida con inevitabile decadimento delle prestazioni e, in alcuni casi, pericolose rotture. Inoltre, un uso improprio degli pneumatici stressa la carcassa e la rovina, pregiudicandone una possibile ricostruzione e azzerando il valore dello pneumatico stesso.
3 – Carcassa, battistrada, mescola: quali devono essere le singole caratteristiche di un buon pneumatico?
Si tratta di una «triangolazione» che richiede equilibrio, nel senso che nessuno dei tre elementi può essere di qualità scadente o non specifica. La carcassa svolge la funzione di supportare il peso ma permette anche al battistrada di lavorare meglio. Quanto poi alle mescole, amalgamate in tanti strati, la loro elaborazione e stratificazione è strettamente correlata con il disegno del battistrada.
4 – Quanto incidono sui consumi di carburante?
I consumi sono direttamente proporzionali alla resistenza al rotolamento e 1/3 del consumo di carburante è imputabile proprio a questa resistenza (gli altri 2/3 dipendono dalla resistenza aerodinamica dal lavoro meccanico per spostare il peso). In merito agli pneumatici, nella classica conformazione trattore-semirimorchio a 3 assi, i 6 pneus di quest’ultimo incidono mediamente per il 54% dei consumi, quindi più dei 6 della motrice. Studi dei costruttori hanno individuato in un 7% il risparmio sui consumi di gasolio ottenibili con un semirimorchio ottimizzato, cioè non solo con pneumatici giusti, ma anche alla giusta pressione e con il carico disposto correttamente. In «soldoni», per una percorrenza di 100 mila km/anno il risparmio sarebbe di 7 mila euro/anno.
5 – Per la ricostruzione si usano le stesse tecnologie degli pneumatici della motrice?
Le tecniche di ricostruzione di ultima generazione seguono gli stessi processi produttivi di uno pneumatico nuovo, con l’unica differenza che la carcassa è usata. Gli pneumatici della motrice, cioè, sono ricostruiti seguendo i processi della prima costruzione, così quelli per rimorchi seguono lo stesso metodo, ma con materiali e disegni specifici, rispettandone le caratteristiche originali.
6 – Quante vite si possono avere?
Una prima ricostruzione è garantita e per la seconda molto dipende dall’uso a cui lo pneumatico è sottoposto: se ha viaggiato molto in autostrada e non sempre a pieno carico può raggiungere anche la terza ricostruzione, molto raramente la quarta. Esiste una sorta di risonanza magnetica per pneumatici che definisce con precisione lo stato di conservazione della carcassa e la possibilità di sopportare un’ulteriore ricostruzione. Il punto debole è la torsione a cui la spalla è sottoposta e, infatti, le ricostruzioni a freddo e quelle più artigianali, spesso rinforzano ulteriormente proprio la spalla.
7 – Quali sono le regole per garantirne una lunga vita? Qual è la sua percorrenza media?
Sono le stesse che valgono per tutti gli pneumatici: corretta pressione, carichi all’interno delle normative e delle specifiche portate e poi le mission. Quelle autostradali sono più gentili, quelle con tratte di sterrato o di montagna più deleterie. Quindi anche la durata varia da oltre 350 mila km del primo caso fino a poco più di 100 mila km del secondo. Importante è anche ruotare gli pneumatici sugli assi, spostandoli per esempio dal secondo al primo e viceversa.
8 – Quali sono i tipi di pneumatici da rimorchio sul mercato?
Sono le stesse categorie di quelli da motrice. Tra quelli stradali ci sono due segmenti: uno per lunghe percorrenze, mirati al massimo risparmio di carburante; l’altro per distribuzione regionale e urbana, con continue frenate e accelerazioni, strade dissestate e maggiore attenzione alla robustezza. Esigenza ancora maggiore in quelli per i veicoli cava-cantiere. Infine, ci sono gli invernali: per i rimorchi non sono però obbligatori, anche se molte flotte ne fanno già uso perché migliorano la sicurezza.
9 – In percentuale, quanto incidono sui costi di gestione?
Vari studi definiscono che gli pneumatici incidono per il 5% sui costi generali operativi del veicolo, dove le voci più congrue sono l’autista, il carburante e le manutenzioni.
All’interno del numero di maggio di Uomini e Trasporti, è possibile passare in rassegna l’offerta di mercato dei produttori:
Bridgestone
Continental
GoodYear
GT Radial
Hankook
Marangoni
Michelin
Pirelli
Yokohama