A Catania la Nicolosi Trasporti ha inaugurato il primo impianto di distribuzione di LNG realizzato in Sicilia – ma anche il primo del Sud Italia – e presentare il nuovo impianto che produrrà il biometano, ottenuto da scarti e sottoprodotti delle produzioni agricole, realizzato dalla Assoro Biometano, destinato ad autotrazione.
Si tratta di un esempio virtuoso di simbiosi industriale ed economia circolare che procede a passi spediti verso la decarbonizzazione dei trasporti, valorizzando gli scarti e le colture in rotazione. Una innovazione strategica che in Sicilia è resa possibile dalla lungimiranza di Gaetano Nicolosi, imprenditore virtuoso che ha investito per primo, facendo da apripista a una nuova concezione di logistica sostenibile.
L’ambizioso progetto ha visto anche la collaborazione con Scania Italia dando così vita alla prima flotta “green” della Sicilia composta da 77 veicoli pesanti.
«Nicolosi Trasporti fa onore non soltanto a Catania perché il suo progetto ha una dignità di rango nazionale – ha commentato l’assessore Regionale delle Infrastrutture e della Mobilità Marco Falcone –Sono particolarmente compiaciuto di essere qui, perché ho l’occasione di sperimentare da un lato la logistica che cambia, che mette su strada mezzi alimentati da biometano. Dall’altro lato, perché sono al fianco c’è chi ha avuto l’intuizione di produrre questo sistema per immetterlo sul mercato. Il Governo regionale guarda con grande interesse alle realtà che si concentrano sul trasporto alternativo».
«Attualmente il metano arriva in Italia solo da Marsiglia e Barcellona – ha sottolineato Angelo Bonaccorso, vicepresidente di Federmetano – I nostri imprenditori siciliani sono obbligati a doversi rifornire con dei sistemi che sono ingiustificati, antieconomici e che non danno nessuna possibilità di poter dare uno sviluppo a questo prodotto. Quello che accade qui, grazie all’impresa Nicolosi è un fatto importante che sicuramente ci consentirà un grande salto di qualità dal punto di vista ambientale ed economico».
Come si produce il Biometano lo spiega sinteticamente Edoardo Bonaccorsi di Assoro Biometano «Si prendono gli scarti della produzione agricola, che prima venivano allontanati dall’azienda e si conferiscono negli impianti di Biometano, che sono dei grandi contenitori senza ossigeno in cui vengono messi questi scarti che fermentano, originando il gas, che viene raffinato diventando metano per essere portato infine al distributore. La novità qui sta nel fatto che il metano non viene preso dal sottosuolo, e quindi, a sua differenza, non si esaurirà mai».