È l’ultimo motore a otto cilindri a lavorare sulla strada, ma non definitelo un sopravvissuto. Al suo cinquantesimo compleanno, il V8 di Scania si è continuamente evoluto e ha ancora voce in capitolo nell’autotrasporto, anche se i più compatti sei cilindri in linea lo hanno raggiunto in termini di potenza.
La versione più recente dell’otto cilindri svedese pesa ottanta chili in meno rispetto alla precedente, a tutto vantaggio della portata utile e beneficia di tutta l’elettronica e la telematica sviluppata da Scania per l’intera gamma dei suoi veicoli industriali. Abbiamo così messo alla prova quello che viene definito dai suoi numerosi fan il Re della strada, in una configurazione dalla potenza elevata e con una cabina spaziosa caratterizzata dalla livrea creata per il cinquantesimo compleanno del V8. Il modello è identificato con la sigla S650, che indica chiaramente la potenza del motore da 16,4 litri: 650 CV (478 kW) prodotti a 1.900 giri, con coppia massima di 3.300 Nm che si ottiene da 950 a 1.350 giri. Sono prestazioni elevate, adatte a lavori molto impegnativi, come i trasporti eccezionali o quelli che si svolgono spesso su strade e autostrade con forti dislivelli, che però non aggravano i consumi, grazie anche a equipaggiamenti come il cambio automatizzato Opticruise con Active Prediction, l’Eco-roll e la possibilità di viaggiare in modalità economica quando non servono i picchi di potenza.
IL TEST IN CIFRE | ||
Tratto | velocità media (km/h) | consumi (mk/l) |
Area servizio Assago Ovest-Melegnano | 80 | 3,1 |
Melegnano-svincolo A15 | 85 | 4,3 |
Svincolo A15-Fornovo | 85 | 2,4 |
Fornovo-Berceto | 68 | 1,0 |
Berceto-Fornovo | 75 | 13 |
Fornovo-innesto A1 | 85 | 8,8 |
Innesto A1-Melegnano | 84 | 3,9 |
Totale 334,56 km | 77 | 3,7 |
LA CABINA: S COME SPAZIO
La lettera della sigla indica il tipo di cabina: la S ha il pavimento piatto è un’altezza utile interna di 2.070 mm, con il deflettore sul tetto che si può regolare elettricamente per adattarlo alle diverse altezze dei semirimorchi. Ricordiamo che nell’ultima generazione di cabine stradali pesanti Scania ha riprogettato l’interno e il posto di guida, spostandolo di 65 mm in avanti e 16 sul lato. La configurazione che abbiamo provato è quella progettata per chi viaggia prevalentemente da solo, caratterizzata dal sedile del passeggero che gira di novanta gradi e grandi contenitori anche sulla parete posteriore.
Una delle prime cose che colpisce all’interno della cabina S, unitamente al pavimento piatto, è la visibilità: quando ci si mette al posto di guida, un po’ per il posizionamento del sedile, un po’ per l’abbassamento del cruscotto, un po’ per le dimensioni dilatate delle superficie vetrate, sembra di poter dominare tutto visivamente (foto 1). Un altro aspetto di assoluto rilievo riguarda la disponibilità di vani portaoggetti e di gavoni, che ognuno può personalizzare in base alle proprie esigenze, inserendone di ulteriori anche nella parete posteriore (foto 2). A dividere lo spazio a disposizione in aree distinte provvede invece il sedile passeggero, reso girevole e reclinabile per godersi al meglio i momenti di relax (foto 3 e 3 bis). Se invece si ha necessità di lavorare al pc, davanti allo stesso sedile si apre una mensola di supporto (foto 4). Infine, uno sguardo al volante: la ricchezza di comandi è elevata e quindi anche il tasso di ergonomia (foto 5). Oltre a quelli di regolazione della velocità, adesso ci sono anche quelli che consentono di passare fra le diverse modalità di cambiata (eco, power, ecc). Gli interruttori per rallentatore e freno motore sono sulla leva a destra, i comandi per le luci sulla portiera.
LE CONDIZIONI DEL TEST
Il nostro percorso di prova è ideale per mettere in evidenza le prestazioni dello Scania V8 nelle diverse situazioni, per rilevare i punti di forza e di debolezza rispetto al motore a sei cilindri in linea. Al trattore è agganciato un semirimorchio fornito dalla stessa Scania che, come altri rimorchi forniti dalle Case per i test, ha un allestimento ottimizzato dal punto di vista aerodinamico, in grado di ridurre i consumi rispetto ai semirimorchi comunemente usati. Alla guida c’è un collaudatore della Casa svedese e la massa complessiva dell’autoarticolato è di 43,8 tonnellate. Alla partenza dall’area di servizio Assago della Tangenziale Ovest di Milano il cielo è sereno e il sole ci accompagnerà per l’intero viaggio.
Lo Scania S650 con cui ogni giorno lavora Giorgio Zaninoni del Coap. La livrea bianca è impreziosita dalla presenza delle inconfondibili bandiere giallo-blu del paese scandinavo, enfatizzata anche dalla scritta «Potenza svedese».
4,3 KM/L: IL CONSUMO IN PIANURA A DISPETTO DELLE CODE
Lasciamo il distributore dopo il consueto pieno alle 8.16 e a quest’ora sull’arteria milanese c’è un traffico intenso, anche se è scorrevole fino alla barriera di Melegnano dell’A1. Riusciamo così a viaggiare lungo questi 17 km a una velocità media di 80 km/h, consumando un litro di gasolio ogni 3,1 km: una partenza incoraggiante per l’otto cilindri. Dopo il bip del Telepass di Melegnano prosegue la marcia in pianura con traffico sempre scorrevole fino a Parma. L’autista imposta il cruise control a 85 km/h e lo Scania viaggia in dodicesima marcia con la lancetta del contagiri tra 1.000 e 1.100 giri. Poco prima dello svincolo dell’A15 il traffico rallenta fino a concentrarsi in una lenta colonna che ci fa impiegare circa cinque minuti per percorrere un chilometro e mezzo (consumando poco più di un litro di gasolio). Poi riprendiamo alla velocità di crociera fino al vicino innesto dell’autostrada della Cisa, che imbocchiamo verso La Spezia. Da Melegnano abbiamo consumato 21,19 litri, ossia un litro ogni 4,3 chilometri alla media di 80 km/h. Un consumo che mostra che anche un otto cilindri, se condotto con tutti gli accorgimenti della guida economica, può offrire prestazioni ottimali.
L’ASCESA (FACILE) SULLA CISA
Ma ora comincia il vero test per lo Scania V8, ossia la lunga salita che porta fino al valico autostradale della Cisa. L’inizio è lieve, quasi impercettibile, dopo Fornovo aumentano la pendenza e le curve. Il traffico scarso permette di viaggiare con il cruise control impostato a 85 km/h, velocità che lo Scania mantiene con molta disinvoltura con la marcia più alta tra 1.000 e 1.100 giri sino a Fornovo, poi in alcuni tratti scende di una marcia e il regime aumenta fino a 1.400 giri. Alla rilevazione di Borgotaro, i 42 chilometri dall’imbocco dell’A15 sono stati percorsi in mezz’ora, mentendo una media di 85 km/h e consumando 17,8 litri, ossia 2,4 km con un litro. Dopo Borgotaro la scalata diventa ancora più impegnativa e negli ultimi nove chilometri fino a Berceto la lancetta del contagiri si muove tra 1.050 e 1.300 giri. Però la pendenza e le curve non fanno perdere allo Scania il vigore e riusciamo a percorrere questo tratto alla velocità media di 68 km/h. Una prestazione che ha un costo, perché il consumo sale a un chilometro per litro.
IN DISCESA, COME SUL VELLUTO
Recuperiamo il gasolio bruciato in salita nella ridiscesa verso Parma, dove lo Scania impiega la potenza frenate del freno motore per viaggiare in sicurezza lungo la pendenza sino a Fornovo. Scendiamo in questo tratto alla velocità media di 75 km/h, che avrebbe potuto essere superiore se non fossimo stati preceduti da camion più lenti e se non avessimo incontrato tre brevi restringimenti a una corsia per cantieri. Il consumo scende a 13 km per litro, grazie anche all’uso intenso dell’Eco-roll stabilito dalla centralina del veicolo quando ci sono le condizioni di sicurezza per staccare la marcia, facendo scendere il regime a soli 500 giri. Nella discesa più lieve tra Fornovo e l’innesto dell’A1 la velocità media sale a 85 km/h, con un consumo di 8,8 km per litro. Il viaggio sull’Autosole fino a Melegnano conferma i risultati dell’andata, con un consumo di 3,9 km/litro alla velocità media di 84 km/h.
IN FILA SULLA PROVINCIALE, TRA ROTONDE E SEMAFORI
Alla barriera milanese inizia l’esame della viabilità ordinaria su strade trafficate. Così imbocchiamo la Provinciale per Binasco, dove troviamo un intenso traffico di auto e camion. Le frequenti rotonde impongono rallentamenti e accelerazioni, che l’autista lascia quasi sempre gestire all’automatismo del veicolo. L’eccezione è l’ingresso nelle rotonde, perché il camion non riesce a vedere se arriva un altro automezzo. Però nella fase di avvicinamento il computer di bordo sa a quale distanza troverà la rotonda e il radar comunica se ci sono veicoli in fila, rallentando o frenando se necessario. Grazie a tali automatismi, lo Scania riesce a ottimizzare la marcia e percorre i 18 km tra Melegnano e Binasco alle velocità media di 48 km/h consumando un litro per 2,4 km. A Binasco svoltiamo a destra verso Milano, un altro tratto con traffico intenso, dove incontriamo un semaforo rosso a Moirago. In questa situazione, il veicolo frena in modo automatico e il sistema gli permette di ripartire sempre automaticamente fino a tre secondi di sosta, come può avvenire in una coda che procede lentamente. Con un tempo superiore, l’avvio deve essere comandato dall’autista. A causa del semaforo e altri rallentamenti, le prestazioni di questo tratto sono leggermente inferiori rispetto al precedente: velocità media di 46 km/h e consumo di un litro per 1,8 km.
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0,282 | È il costo chilometrico del nostro test, prendendo come riferimento il prezzo del gasolio (pari a un euro al netto dell’Iva e dello sconto sulle accise) per il mese di dicembre 2019. | ||||
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3,4 km/l | È il consumo rilevato da Giorgio Zaninoni dopo 32mila km di utilizzo dello Scania S650 nel lavoro quotidiano. Ci sono, rispetto al nostro test, circa 0,3 km/l di differenza. Ma è pur vero che le condizioni operative non sono mai così paragonabili e che il motore, superati i 30.000 km, dovrebbe essere maggiormente lubrificato e consumare un po’ meno. | ||||
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IL COSTO DELLA PROVA
Alle porte di Milano il camion imbocca la Tangenziale Ovest per tornare dopo circa tre chilometri all’area di servizio di Assago, dove spegniamo gli strumenti di misurazione. Sullo schermo leggiamo una percorrenza di 334,56 km in 4 ore e 22 minuti, a una velocità media di 77 km/h. In tutto lo Scania S560 ha consumato 98 litri di gasolio, con una media di 3,4 km per litro, che sale a 3,7 km/litro se consideriamo solo i tratti autostradali (compresi quelli in salita e discesa). In termini economici, considerando che il ministero dei Trasporti ha fissato il prezzo del gasolio (al netto dell’Iva e dello sconto sulle accise) a 1 euro per il mese di dicembre 2019, l’intero viaggio sarebbe costato a un’impresa di autotrasporto 98 euro (76,9 euro solo per il tratto autostradale), pari a 2,93 centesimi al chilometro (2,82 in autostrada).
Il V8 alla prova del 9: l’esperienza lavorativa di Giorgio Zaninoni (Coap Piacenza)
ECCO I CONSUMI «REALI» DEL VEICOLO IN PROVA
Quella che avete letto è, per così dire, la prova “in laboratorio” dello Scania S650 V8, vale a dire condotta con veicolo e autista forniti dalla casa costruttrice. Vale a dire, in condizioni ottimali. Ecco perché una volta tanto, per convincere anche i più scettici della credibilità delle nostre rilevazioni, abbiamo voluto certificare i nostri rilievi chiedendo riscontro a qualcuno che quello stesso veicolo lo guida e ci lavora tutti i giorni. L’occasione ce l’ha fornita Giorgio Zaninoni, un autotrasportatore del consorzio piacentino Coap, che a settembre 2019 ha acquistato proprio il medesimo trattore della nostra prova, sostituendo uno Scania 560 Streamline. Scanista da sempre (i più attenti si ricorderanno che è stato anche al volante del primo test con uno Scania di ultima generazione; vedi UeT n. 324), lo abbiamo intervistato dopo che con questo nuovo V8 ha percorso circa 32mila km, trasportando merci varie prevalentemente tra Emilia-Romagna, Toscana e Marche: «Attraverso spesso gli Appennini e quindi – ci spiega – ho scelto un motore V8 da 650 CV. Questo motore è sempre brillante, ha una coppia elevata ed è anche piacevole da guidare. Rispetto al modello precedente, quello della nuova generazione ha un cambio più veloce e uno sterzo più preciso». Gli chiediamo subito dei consumi: «Rilevo una media mensile intorno ai 3,4 km/l, con punte fino a 3,6 km/l, con un miglioramento rispetto al veicolo precedente, che mostrava una media mensile di 3,1-,3,2 km/l. Viceversa ho rilevato un leggero aumento del consumo di AdBlue». Insomma, diciamo che Giorgio si avvicina ai consumi del nostro test nelle giornate “migliori”. Per il resto sta poco sotto, ma di una percentuale troppo piccola per essere significativa rispetto alle tante variabili esistenti nelle attività quotidiane.
Altro importante miglioramento della nuova generazione riguarda l’interno della cabina: «Il comfort, sia nella guida che nel riposo, è decisamente aumentato, grazie anche alle modifiche del posto di guida e al lettino che a camion fermo può avanzare. L’insonorizzazione è ottima e quando sono fermo la notte in autostrada non sento i veicoli che transitano. L’unico rimpianto che ho, è non avere scelto i contenitori anche nella parte posteriore dell’abitacolo, per motivi estetici, perché ho visto che sono veramente capienti».