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Mercedes eActros 600. Il primo e-camion per lungo raggio

La novità principale doveva essere la sua autonomia, conquistata grazie a batterie a elevata capacità (oltre 600 kilowattora) e a un efficiente assale elettrico. E invece, il nuovo pesante della Stella, il primo concepito per coprire 500 km con una ricarica (ma più di 1.000 sfruttando i tempi di riposo obbligati dell’autista) sfoggia un design innovativo, concepito chiudendo gli occhi sul passato endotermico

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Non è bello ciò che è bello, ma ciò che è utile. Che piaccia o no, poco importa. A maggior ragione quando si parla di trasporto merci stradale. E allora guardiamo il nuovo Mercedes eActros 600: prima di soppesarne la funzionalità e il peso innovativo della sua catena cinematica, la vista impatta sulle sue linee inedite. Ma l’estetica non è mai fine a se stessa. Per la semplice ragione che questa categoria formale è comunque al servizio di esigenze concrete. I camion che nascondono sotto alla cabina un motore endotermico hanno bisogno di respirare. Se tutto questo scompare per lasciare spazio a qualcosa di diverso, bisognerà coglierne le differenti istanze. Quindi, se il primo Actros elettrico destinato al lungo raggio rimuove la calandra e la griglia frontale non lo fa per una ricerca del bello, ma perché non servono più. Ed è tanto meglio al loro posto introdurre una superficie tondeggiante e in grado di accarezzare l’aria. E così facendo consuma meno e accresce il suo rispetto per l’ambiente.
Il suo aspetto, anzi, dice ancora di più. Considerate, per esempio, la parte inferiore del veicolo, quella che disegna un trapezio la cui base è rialzata verso l’alto e in cui trovano posto due piccoli fari. Ora tutti sanno, in particolare da quando esistono LE emoticon, che per esprimere un sorriso si traccia una curva verso il basso e per trasmettere un senso di tristezza la si flette verso l’alto. L’eActros 600, quindi, assume un aspetto un po’ infelice, accentuato da quei piccoli fari che possono sembrare occhietti spauriti. Ma in realtà è come se percepisse una difficoltà di contesto – quella di tenere pulito un pianeta lungamente inquinato – e cercasse di farsene carico.
Ma basta parlare di estetica. Andiamo invece a indagare la bellezza utile, quella che apporta utilità alle aziende di autotrasporto.

Se di un camion bisogna valutare la funzionalità, è necessario partire dalle missioni per cui si candida. Ed è qui che si coglie il nuovo: se i Mercedes eActros presentati finora erano concepiti per trasporti urbani, regionali o per tratte stradali di operazioni intermodali, con l’eActros 600 Mercedes-Benz Trucks parla esplicitamente di lungo raggio. Per più di una ragione. Innanzi tutto perché questo veicolo, grazie a una batteria dall’elevata capacità (oltre 600 kilowattora) e a un nuovo ed efficiente assale elettrico sviluppato in proprio, è in grado di percorrere con una ricarica 500 chilometri. E quindi, calcolando che, per vincoli normativi, un autista di camion deve rispettare un tempo di riposo – in genere successivo a 4,5 ore di guida – sarà possibile arrivare a fine giornata percorrendo più di 1.000 chilometri, senza dover per questo far ricorso a ricariche veloci. Ma è un’opportunità teorica. In realtà, osservando la realtà lavorativa quotidiana, in Mercedes-Benz Trucks hanno calcolato che le aziende a cui consegnano camion nel 60% dei casi non percorrono più di 500 chilometri al giorno. E quindi tutto lascia presupporre che alla fine non avranno bisogno di ricariche pubbliche, ma si affideranno a quelle presenti o nel loro deposito o in quello di destinazione. E comunque per ora l’eActros 600 parte con una ricarica CCS fino a 400 kW, per poi passare a quella da un megawatt (MCS), la cui predisposizione può essere ordinata da subito. E quando sarà effettivamente disponibile diventerà possibile montarla a posteriori e consentirà di ricaricare le batterie dal 20 all’80% in circa 30 minuti.

Altro elemento fondamentale è che l’eActros 600 ha un peso complessivo combinato che raggiunge le 44 tonnellate. E non ha intenzione di sacrificare molto in termini di capacità di carico. Le batterie dell’eActros 600, infatti, pesano non poco, qualcosa di più di una tonnellata per singolo pacco. E nel complesso sono tre, da 207 kWh ciascuno con capacità totale installata di 621 kWh, funzionanti con tecnologia delle celle al litio ferro fosfato (LFP). Quindi, considerando anche il passo maggiore, sulla bilancia il veicolo fa registrare una tara che arriva a 11,7 tonnellate, circa 4 in più rispetto alla versione diesel. Ma considerando che 2 vengono abbuonate dalla normativa, la differenza di capacità di carico è ridotta rispetto ai modelli attuali di 2 tonnellate.
In più c’è da considerare che il veicolo, stando alle stime della Casa, costerà circa due volte e mezzo rispetto a un corrispondente modello diesel. E allora, tra tara e prezzo maggioratI sarà possibile rendere produttivo un tale veicolo?

La casa tedesca risponde in modo numerico a tale domanda, basandosi su conti precisi, dai quali emerge che in cinque anni di attività e dopo aver percorso 600 mila chilometri, l’eActros 600 dovrebbe arrivare, in termini di redditività, a superare un corrispondente modello a gasolio. Karin Radström, CEO di Mercedes-Benz Trucks, ha enfatizzato questo concetto, parlando di un veicolo «dotato di una tecnologia di propulsione all’avanguardia, in grado di offrire un’efficienza energetica molto elevata e, conseguentemente, maggiore redditività per i nostri clienti». E questa sarà senza dubbio la sfida fondamentale.
Va però precisato che i conti non valgono in assoluto, perché ogni contesto territoriale presenta proprie variabili. Quelle decisive sono due: il prezzo dell’energia e i sistemi di pedaggio. Più questi fattori sono contenuti per i veicoli elettrici, tanto più l’ammortamento si accorcia. Inutile ricordare che in Italia al riguardo non siamo ancora messi benissimo, perché il costo dell’energia è in genere superiore a quello di altri paesi europei e i pedaggi non sono ancora parametrati alle emissioni di CO2, diversamente a quanto avviene già in Germania e in Austria.

A dare man forte alla redditività ci sono tanti supporti. Essenziale il già ricordato nuovo assale elettrico a 800 volt con due motori elettrici e cambio a quattro velocità. I motori generano una potenza continua di 400 kW e una di picco di 600 kW. In più, rispetto alla guida, il conducente può scegliere tra cinque diversi livelli di recupero in frenata. Se lo si desidera, sul touchscreen del cockpit digitale è possibile attivare la modalità «guida con un solo pedale», ovvero la decelerazione mediante recupero dienergiacon minore utilizzo del freno meccanico.
Infine, l’eActros 600 è dotato della gestione del Tempomat e del Predictive Powertrain Control (PPC), ottimizzata per la trazione elettrica. La regolazione predittiva della catena cinematica tiene conto di topografia, percorso stradale e segnaletica stradale, ma in più da oggi prende in considerazione anche le informazioni sul tragitto provenienti dal sistema di navigazione, così da consentire un rilevamento degli eventi sul tratto stradale che si sta per coprire. E così migliora l’utilizzo dell’energia della batteria, perché si frena di meno e si viaggia in modo più fluido.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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