Dopo due mesi – luglio e agosto – in cui si sono toccati livelli record di vendite di veicoli industriali, ecco che il mese di settembre accusa una pesante battuta d’arresto, con 1.611 unità immatricolate contro le 1.857 dello scorso anno (-13,2%). Numeri, frutto in buona parte della situazione contingente determinata dall’introduzione del tachigrafo di seconda generazione.
Secondo l’Ufficio Studi di Unrae, l’associazione delle case automobilistiche estere, chiudono il mese in negativo tutte le fasce di peso: il comparto dei veicoli pesanti di massa uguale o superiore alle 16 tonnellate cala del 14,8% e anche il segmento dei leggeri sotto le 6 ton segna un disavanzo in doppia cifra (-10,6%), mentre rimangono sostanzialmente stazionari i veicoli medio-leggeri sotto le 16 ton, con una lieve flessione dello 0,5%.Â
«Come già ampiamente previsto negli scorsi mesi, l’assenza di una chiara decisione da parte delle Istituzioni europee sul tema dei tachigrafi di nuova generazione, unitamente al perdurare della carenza di nuovi dispositivi, ha causato a settembre un crollo delle immatricolazioni», ha commentato Paolo A. Starace, presidente della Sezione Veicoli Industriali dell’Unrae.
«Accogliamo positivamente la disposizione chiara e certa del governo di prorogare a livello nazionale il regime di tolleranza fino al 31 dicembre 2023, alla luce delle prescrizioni della DG Move della Commissione UE e delle reiterate e pressanti richieste di Unrae».
Il presidente auspica inoltre che tale provvedimento «possa rispondere alle esigenze del settore e consentire lo smaltimento dei veicoli in stock presso le reti distributive equipaggiati con il tachigrafo di prima generazione».
Un intervento di carattere contingente che ancora non risponde alle difficoltà del settore, che richiede ormai da tempo misure di carattere strutturale al fine di pianificare gli investimenti di medio-lungo periodo per accelerare il rinnovo di un parco circolante obsoleto. Starace infine invita l’Esecutivo «a riservare i necessari stanziamenti per accogliere le proposte che l’Unrae, insieme alle altre associazioni del settore, ha elaborato per la sostenibilità e la competitività del settore».