Veicoli - logistica - professione

HomeVeicoliMondo pesanteMercato veicoli industriali: -0,9%. La ripresa è lontana

Mercato veicoli industriali: -0,9%. La ripresa è lontana

Il Centro Studi di Unrae stima le immatricolazioni dei veicoli industriali ancora in flessione. Starace: «Indifferibile un intervento per il rinnovo del parco circolante»

-

Il mercato dei veicoli industriali chiude il mese di marzo con una contrazione di quasi un punto (-0,9%). A comunicarlo è il Centro Studi e Statistiche di Unrae che, su dati del MIT, stima un totale di immatricolazioni nel mese pari a 2.610 veicoli (erano state 2.635 lo scorso anno).
Prendendo in esame le diverse categorie di peso, i veicoli leggeri, ovvero quelli da 3,51 a 6 ton registrano un balzo importante +65,7%, ma i volumi per questa categoria di peso sono poco significativi; si è passati dai 42 veicoli immatricolati a marzo 2023 ai 70 del marzo scorso.
Soffrono i mezzi medio-leggeri, quelli sotto le 16 ton, in calo dell’8,6%.
In flessione, anche se più contenuta, i veicoli pesanti sopra le 16 ton, che incassano un -1,2%, ma che rappresentano la parte più importante in termini di volumi di mercato: 87,4%; qui a marzo scorso le immatricolazioni sono 2.280, quasi 30 in meno rispetto allo stesso mese del 2023.

Dati che non sorprendono l’associazione, essendo in linea con le previsioni di inizio anno. «Il mercato inizia a riflettere le ben note difficoltà dell’autotrasporto e la flessione in volume dei mezzi pesanti potrebbe diventare molto più preoccupante se il governo non interverrà con urgenti misure a sostegno del settore», commenta Paolo A. Starace, presidente della Sezione Veicoli Industriali di Unrae, che aggiunge come «purtroppo, appare chiaro che attualmente le istanze del trasporto pesante non rientrino tra le priorità dell’Esecutivo. Coerentemente con quanto previsto per gli altri comparti, come quello dell’auto e dei veicoli commerciali, riteniamo indifferibile un intervento concreto ed efficace per far ripartire il mercato e sostenere in maniera fattiva il rinnovo del parco circolante».

«A causa del gravissimo ritardo degli interventi pubblici, le imprese italiane sono fortemente svantaggiate rispetto ai competitor internazionali, che possono contare su contributi, diretti o indiretti, all’acquisto e all’utilizzo di veicoli di ultima generazione a bassissime o zero emissioni, come ad esempio l’esenzione dal pagamento delle tariffe autostradali».
Il numero Uno di Unrae VI sottolinea nuovamente come «la politica non debba trascurare l’assoluta necessità di svecchiare il parco veicolare in linea con i target ambientali comunitari» ricordando che il comparto trasporto e logistica sia di importanza strategica per il Sistema Paese.

Redazione
Redazione
La redazione di Uomini e Trasporti

close-link