Positivo il bilancio del 2023, ma cautela sulle previsioni del 2024. È questo, in sintesi, il quadro del mercato dei veicoli industriali relativo all’anno che si è appena chiuso. I dati diffusi da Anfia parlano di un 2023 all’insegna della crescita, con le immatricolazioni di autocarri che hanno fatto registrare un +11,3%. Si tratta dell’incremento più alto dal 2008.
Buona annata, con alcune ombre
In particolare, gli autocarri rigidi risultano in rialzo del 13,2%, mentre i trattori hanno chiuso a +9,5%. Nello stesso periodo, sono cresciuti anche i veicoli da cantiere (+14,6%) e mantengono una variazione positiva anche i veicoli stradali (+11%). Complessivamente, sono state immatricolate oltre 3.000 unità in più rispetto al 2022, anche se buona parte di queste sono la «coda» dei ritardi nelle consegne del biennio precedente. È comunque da segnalare che, nonostante la performance annuale positiva, il mese di dicembre ha concluso con una contrazione del -28,2%, destando qualche preoccupazione per le prospettive del 2024. Luca Sra, Delegato Anfia per il trasporto merci, ha sottolineato come «questa contrazione testimoni nuovamente i limiti delle attuali misure discontinue a supporto del rinnovo del parco, che non producono un’effettiva riduzione dell’età media dei veicoli circolanti». E che servirebbe una «pianificazione strutturale per la transizione ecologica del settore». Sulla stessa linea anche Paolo A. Starace, presidente della Sezione Veicoli Industriali di Unrae, che richiede al governo di istituire «un Fondo ad hoc a sostegno degli investimenti in veicoli e infrastrutture di ultima generazione, al fine di svecchiare il parco circolante e sostenere la competitività dell’autotrasporto italiano».