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Massimo Dodoni è il nuovo AD di DAF Italia: uno specialista di allestimenti per far breccia nei carri

A poco più di due mesi dalla partenza di Paolo Starace, a guidare la filiale italiana del costruttore olandese arriva un manager veronese, con solida esperienza nel mondo degli allestimenti. In grado di diventare una carta in più per raggiungere quell’obiettivo che ad Eindhoven perseguono da tempo: stringere la forchetta che distanzia la penetrazione nei trattori da quella nei carri

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Il valzer delle poltrone musicato in Italia dalle case costruttrici di veicoli pesanti prima dell’estate, con il trasferimento di Paolo A. Starace in Ford Trucks in veste di amministratore delegato al posto di Lorenzo Boghic, aveva lasciato un vuoto in DAF Veicoli Industriali Spa. Oggi, a poco più di due mesi di distanza, quella lacuna viene colmata: a prendere in mano le redini della filiale del costruttore olandese nella penisola sarà Massimo Dodoni, figura nota nell’ambiente per aver lavorato con diversi marchi – tutti tedeschi – del settore del trasporto pesante. D’altra parte, Dodoni è nato 55 anni fa a Verona, città posta all’inizio di quell’asse viario che conduce diretto nel cuore della Germania. E nella città di Giulietta ha studiato, anche se poi ha aggiunto alla sua formazione un Executive MBA, conseguito presso la Business School dell’università di Bologna, e la conoscenza di più lingue, tedesco compreso, tornatagli utile più volte nel corso della sua carriera. 

Una prima volta quando negli anni Novanta inizia a lavorare in BPW, società leader nella realizzazione di assali, sistemi di sospensione e tecnologie frenanti che ha sede a Wiehl, una cinquantina di chilometri a est di Colonia, ma che in Italia ha uffici nei pressi – appunto – di Verona.
Una seconda volta, agli inizi degli anni Duemila, quando passa in SAF-Holland, altra azienda tedesca con sede a Bessenbach impegnata nella produzione di assali e sospensioni, ma anche di componentistica varia offerta al mondo dei veicoli pesanti, e che in Italia – appunto – ha scelto Verona come quartier generale. Dodoni ci rimane più di dieci anni assumendo l’incarico di Sales & Marketing Manager.

La terza partita all’interno di un’azienda tedesca Dodoni la gioca in Kögel, uno dei tre brand leader nel mercato europeo di rimorchi e semirimorchi, fino ad allora importato in Italia da società terze. Il manager veronese riesce a imprimere al marchio un’importante accelerazione e ne incrementa a tal punto la penetrazione da riuscire a giustificare la creazione di una filiale diretta, con sede – neanche a dirlo – a Verona. Così nell’arco di qualche stagione conquista la fiducia dei vertici della casa di Burtenbach, divenendo prima Direttore Commerciale per il Sud-Est Europa, per poi sbarcare direttamente in Germania in veste di Direttore Generale, trovando posto anche all’interno del consiglio di amministrazione. Quando lascia l’azienda, nel novembre 2021, il comunicato ufficiale di ringraziamento dello stesso Ulrich Humbaur, proprietario di Kögel, descrive la sua “lunga” funzione come «Amministratore Delegato After Market, Veicoli Usati, Telematica, Finanza-Full Service».

Da tutto ciò è evidente che le doti professionali di Massimo Dodoni si siano alimentate in un contesto di profilo internazionale, ma è anche lampante che si siano concentrate per lo più in tutto ciò che sta «dietro alla cabina del camion» e, in particolare, nel mondo dell’allestimento. A Eindhoven, in casa DAF, è presumibile sia stata proprio questa la competenza maggiormente apprezzata. Il perché è presto detto: il costruttore olandese primeggia da anni nel segmento dei trattori e da almeno altrettanti cerca in tutti i modi di replicare lo stesso successo anche nel mondo dei carri. E a tale scopo potersi avvalere nel mercato italiano di uno specialista del settore degli allestimenti, quello con cui necessariamente una motrice si deve sposare per poter lavorare, non può che essere un atout vincente.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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