Notizie confortanti da Bruxelles per il settore dell’autotrasporto. La Commissione trasporti e turismo (TRAN) del Parlamento europeo ha infatti respinto le valutazioni relative al cosiddetto “target CO2”, deliberando che anche i biocarburanti vanno inclusi nella definizione di carburanti CO2 neutri, così come gli e-fuel.
Per i camion l’obiettivo di riduzione CO2 rimane del 30% per il periodo di riferimento 2030-2034, come stabilito dalla legislazione attuale. Ciò tiene conto delle preoccupazioni del settore secondo cui i fattori abilitanti, come la diffusione a livello europeo di infrastrutture per i combustibili alternativi (ricarica, connessioni alla rete e capacità) non saranno in grado di soddisfare l’obiettivo più elevato del 45% proposto dalla Commissione europea. In particolare, l’obiettivo dal 2040 in poi è stato ridotto dal 90%, come proposto dalla Commissione Europea, al 75%. Sostenute dai Paesi nordici, sono state poi previste esenzioni essenziali per alcune categorie di mezzi ad alta capacità, veicoli di grandi dimensioni di peso superiore a 40 tonnellate e/o di lunghezza superiore a 18,75 metri.
Artusi: «Passo in avanti, ma aspettiamo la Commissione Ambiente»
«È un passo avanti verso una soluzione equilibrata – ha dichiarato Massimo Artusi, vicepresidente di Federauto, con delega trucks&van – in grado di garantire contemporaneamente, attraverso un mix di proposte non alteranti il clima, la sostenibilità ambientale, sociale ed economica della transizione green».
«Tuttavia – ha avvertito Artusi – si tratta solo di un parere, seppur tecnico e politico e anche se non l’unico espresso negli ultimi tempi da vari organismi europei e mondiali a favore di carburanti bio e carbon neutral. A livello parlamentare, l’ultima parola spetterà infatti alla Commissione Ambiente dove, raccolti i pareri delle altre commissioni, si concentrerà la decisione parlamentare. F fermo restando che l’approvazione finale avverrà dopo il Trilogo (il negoziato interistituzionale informale che riunisce rappresentanti del Parlamento europeo, del Consiglio dell’Unione europea e della Commissione europea – ndR)».
«Per questo – ha concluso Artusi – non dobbiamo abbassare la guardia, illudendoci che la proposta di regolamento sia stata adeguatamente e definitivamente corretta. La strada per una soluzione realistica ai problemi climatici è ancora lunga da percorrere. Per parte nostra, noi siamo determinati a impegnarci, giorno per giorno, per far sì che il consenso su scelte logiche prevalga sull’approccio ideologico».
Uggè: «Decisione che guarda in faccia la realtà»
«Finalmente si guarda alla realtà – ha commentato il presidente di Fai-Conftrasporto, Paolo Uggè – Il principio espresso nella relazione della Commissione Trasporti dimostra che, quando le istituzioni comprendono le capacità del sistema dei servizi in Europa, si possono trovare compromessi che non distruggano, ma invece valorizzino l’ambiente e l’economia».
«In particolare – ha spiegato il presidente della Federazione degli autotrasportatori Italiani – l’immediata applicazione del cosiddetto ‘fattore di correzione del carbonio’ (Carbon Correction Factor) rettifica il calcolo delle emissioni previsto dalla Commissione europea, riflettendo la quota percentuale di carburante alternativo utilizzato dal mezzo pesante da immatricolare».
«Complimenti, quindi, al relatore Massimiliano Salini di Forza Italia che ha permesso di far ritrovare armonia su un tema che avrebbe generato tensioni tra gli operatori del trasporto merci e della logistica», conclude Uggè.
Marian: «Lasciato uno spazio adeguato ai biocarburanti»
Anche l’IRU ha accolto con favore il voto della Commissione, ritenendo che fissi «un ritmo realistico per la decarbonizzazione del trasporto stradale e preservi le opzioni tecnologiche essenziali, in linea con le esigenze e le richieste del settore».
«Apprezziamo pienamente il pragmatismo dei membri di TRAN – ha detto Raluca Marian, direttrice dell’IRU per l’advocacy dell’UE – che hanno deciso di lasciare aperte tutte le opzioni agli operatori dei trasporti. Gli emendamenti della commissione hanno concesso uno spazio adeguato ai carburanti a zero emissioni di carbonio come soluzione a lungo termine per il trasporto sostenibile dei veicoli pesanti, insieme all’elettrificazione e all’idrogeno».
«Condividiamo inoltre la visione secondo cui il settore logistico dell’UE ha bisogno di opzioni dopo il 2040 – ha continuato Marian – e che una quota di mercato del 10% per i motori a combustione interna significa praticamente assenza di mercato. Lo spazio del 25% lascia invece una porta importante aperta, in particolare per servire al meglio i corridoi commerciali a lungo raggio, dove la combustione potrebbe rimanere una scelta eccellente per l’efficienza operativa».