Un consiglio: prima di intraprendere la lettura di questa, a maggior ragione se operate nel trasporto a temperatura controllata, andate a leggervi quanto dice la committenza (Conad e Coop, tanto per fare due esempi della GDO), rispetto ai tender per i trasporti, all’interno dell’inchiesta sulla logistica agroalimentare (pp. 24 e ss): sempre di più la sostenibilità dei veicoli dei fornitori sarà un criterio selettivo. Come a dire: chi ha veicoli inquinanti è tagliato fuori, chi ne ha di esponenzialmente puliti dispone di un valore aggiunto. Cosa vuol dire esponenzialmente pulito? Vuol dire che, come risponde il direttore generale di Lamberet, Sandro Mantella, «non accoppia un trattore a basse emissioni di ultima generazione con un semirimorchio obsoleto, inquinante e poco sicuro», ma al contrario «valuta l’intero convoglio».
Una fetta importante del ridotto impatto del Green Truck risiede tutta in questo componente. Sul veicolo, infatti, è stato montato un alternatore raffreddato ad acqua che sviluppa energia ricavandola dagli organi di movimento del trattore: un inverter attinge quest’energia, la trasforma in corrente elettrica e la passa al gruppo frigo per far funzionare il motore elettrico.
Ed ecco la ragione per cui il Green Truck può essere definito esponenzialmente pulito: perché integra ben tre soluzioni a impatto ridotto, dimostrando – come ama ripetere l’AD di Italscania, Franco Fenoglio – che «quando si siedono attorno a un tavolo uomini preparati e appassionati le soluzioni si trovano»: un trattore Scania da 410 cv alimentato a LNG e quindi con emissioni e rumorosità ridotte (entro i 60 dB), un semirimorchio Lamberet SR2 GreenLiner realizzato con materiali compositi in grado di aumentare la capacità isolante e di contenere la dispersione termica e, quindi, i consumi del gruppo frigo, nella fattispecie rappresentato dall’SLXi Hybrid Solution di Thermo King, capace di funzionare quasi interamente in modalità elettrica. Merito, bisogna aggiungere, di un quarto elemento che, come chiarisce Marco Tosi, Sales Manager Thermo King, «è una conseguenza dell’acquisizione di Frigoblock da parte del Gruppo Ingersoll Rand di cui fa parte Thermo King». Di cosa si tratta? In pratica di un alternatore raffreddato ad acqua che sviluppa energia ad alto voltaggio ricavandola dagli organi di movimento del trattore: un inverter attinge quest’energia, la stabilizza, la trasforma in corrente elettrica e poi la passa al gruppo frigo in modo da far funzionare il motore elettrico. Un circolo virtuoso che si attiva in particolare nella distribuzione urbana, negli stop&go cittadini, vale a dire in quei contesti in cui maggiormente sono presenti vincoli alla circolazione che il Green Truck è in grado di aggirare. Ma soprattutto è un circolo virtuoso che non ruba spazio sul telaio ai serbatoi di LNG e non intacca quindi l’autonomia del veicolo.
Il plus del Green Truck, alla fine, risiede nella «capacità di Scania – come ha spiegato Ismaele Iaconi, direttore commerciale e marketing di Lamberet – di essere riuscita a trovare, pure su un veicolo LNG, il sistema di alloggiare alternatore e inverter di Frigoblock, realizzati comunque di dimensioni molto ridotte». Soluzione a cui, come si spiega nella pagina accanto, ha contribuito anche ST System.
Come ci si può procurare il Green Truck? «La soluzione – risponde lo stesso Iaconi – è già disponibile: il veicolo sarà assegnato ad aziende di trasporto selezionate, in tutta Italia, che potranno testarlo nell’attività quotidiana». Tendenzialmente sarà un test di un paio di settimane, che serviranno alle aziende di toccare con mano i benefici del convoglio e ai costruttori di raccogliere numeri utili e da condividere con altri trasportatori. Chi fosse interessato, quindi, si può rivolgere direttamente a uno qualsiasi dei dealer dei tre costruttori coinvolti.