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Dumper Astra in «tour estremo» nei cantieri del mondo

L'iniziativa promozionale del marchio specializzato in veicoli da cava di Iveco Group si chiama «Extreme by Nature Tour» e vedrà impegnati due esemplari unici di 8x6 della gamma HD9 e HHD9, attrezzati per essere impiegati in tutte le condizioni più proibitive e con gli incarichi più gravosi

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Si chiama «Extreme by Nature Tour» ed è la nuova iniziativa promozionale di Astra, marchio specializzato in mezzi da cava di Iveco Group. In questi giorni due veicoli HD9 e HHD9 8×6 in versione Dumper hanno lasciato lo stabilimento di Piacenza per essere impiegati nei prossimi mesi in numerose cave e cantieri del mondo, mettendosi alla prova contro polvere, fango, rocce e carichi pesanti. Questi esemplari unici, caratterizzati da una speciale livrea off-road, sono stati infatti progettati e configurati per rispondere a qualsiasi prova, nelle condizioni di lavoro più estreme e per le “mission” più gravose.

Dal punto di vista tecnico, i due Dumper sono alimentati dal propulsore Cursor da 13 litri, potente e affidabile motore di FPT Industrial (altra società di Iveco Group, ex CNH), con una potenza erogata pari a 500 CV. Al propulsore è accoppiato un cambio Allison completamente automatico a 7 marce, con retarder integrato. Soluzioni tecniche che contribuiscono a incrementare la robustezza, l’affidabilità e la durata di vita del mezzo, massimizzando così la produttività in cave e miniere.

Ogni singolo componente è stato poi progettato e sviluppato con in mente il concetto di robustezza, per sostenere gli utilizzi più severi e impegnativi in fuoristrada. In particolare, il telaio speciale heavy duty è costituito da due longheroni in acciaio ad alta resistenza, con sezioni di grandi dimensioni e rinforzato internamente. Anche assali e ponti sono stati rinforzati, con portate fino a 11 ton sull’anteriore e fino a 40 ton sul tandem posteriore, dove una soluzione esclusiva “power ring” (una struttura ad anello, con spalle del carrello in ghisa) contribuisce ad aumentare la resistenza dell’intera struttura del telaio. Infine uno dei due mezzi presenta ponti posteriori con carreggiata speciale larga 2,9 m, che garantisce ancora più stabilità durante la guida e nella fase di scarico del cassone.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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