La spesa per il carburante in generale è diventata esorbitante. Quella per il metano poi, in tutte le sue forme, è addirittura insostenibile. Ecco perché Federmetano e Assogasmetano hanno pensato di sollecitare il governo a fare qualcosa promuovendo una petizione online.
Le associazioni chiedono in particolare due misure molto concrete:
- la riduzione dell’IVA dal 22% al 5% anche per il metano a uso autotrazione (come già avviene per il gas civile e industriale;
- un credito d’imposta alle aziende di trasporto che utilizzano veicoli a gas naturale.
Assogasmetano e Federmetano continuano a ribadire le gravi ripercussioni che la crisi dei prezzi produce su un comparto che conta oltre 1 milione di veicoli a gas naturale circolanti sul territorio nazionale, di cui più di 2.000 camion a CNG, 3.800 a LNG e 5.000 autobus; 1.500 stazioni di rifornimento, di cui 110 di LNG e circa 20.000 lavoratori che operano nella filiera del metano per autotrazione, oltre a coloro che si adoperano per assicurare la sostenibilità economica, energetica e ambientale del nostro Paese.
Le due associazioni poi ricordano non soltanto come gli autotrasportatori sia messi in ginocchio, ma anche della drammatica condizione delle aziende di trasporto pubblico locale che hanno convertito il loro parco veicolare al metano e che, oltre al caro carburante, hanno dovuto far fronte anche alle difficoltà della pandemia. Poi, sul piano ambientale, sottolineano che «attualmente già il 30% di metano distribuito è di origine rinnovabile (biometano)».
L’invito di Federmetano e Assogasmetano è di alzare il livello della protesta, finora caduta nel vuoto, raccogliendo voci direttamente dalla strada tramite appunto una petizione online, allo scopo di ottenere l’adozione delle misure ricordate.
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