L’HVO (Hydrogenated Vegetable Oil) è un combustibile vegetale idrogenato, ottenuto al 100% da materie prime rinnovabili, che può essere usato al posto del diesel tradizionale. Di recente è salito agli onori della cronaca perché può essere impiegato come prodotto di transizione verso l’elettrico (ne abbiamo parlato approfonditamente in questo videocast K44). Peraltro, da anni è usato nel Nord Europa, poiché rispetto a un gasolio convenzionale consente una riduzione delle emissioni fino al 90%.
Da poco arrivato in Italia, è distribuito dall’azienda Costantin di Borgo Veneto nel Padovano, che ha un fatturato di 1 miliardo. E proprio tra Costantin e Cab Log, società logistica di Noale, nel Veneziano (150 milioni di fatturato, 1000 dipendenti tra diretti e indiretti), è stata avviata una partnership per una fase di test del combustibile non fossile su alcuni veicoli industriali con previsione di percorrenza chilometrica annuale di 110.000 km.
Il biodiesel, che viene distribuito in tutta la Penisola da una serie di partner e fornito direttamente alle grandi aziende della logistica e dei trasporti, è un esempio di economia circolare. I prodotti di scarto (oli esausti, grassi di origine naturale, ecc.) che dovrebbero essere smaltiti, con aggravio di costi e un maggior impatto sull’ambiente, vengono invece impiegati per la produzione di biocarburanti dall’elevato potere calorifico, maggiore rispetto a quello del gasolio di origine fossile e del biodiesel tradizionale.
Il processo di produzione di HVO100 avviene in due fasi: l’idrotrattamento, in cui le materie prime vengono saturate con idrogeno, e l’alterazione successiva della struttura chimica, per conferire le qualità desiderate al prodotto finale. Un procedimento che comporta un costo non indifferente, unica incognita per la diffusione di questo prodotto.
«Stando ai nostri test che da diversi mesi stiamo conducendo il nuovo diesel HVO riduce la rumorosità del motore e aumenta le prestazioni in termini di una migliore combustione, diminuendo la fumosità e facilitando le partenze a freddo», spiega Marco Vetrali, direttore commerciale di Costantin.
«L’impatto economico è pressoché nullo per gli utilizzatori, considerando la vera natura del prodotto – continua Luca Cavatton, responsabile Costantin del progetto HVO100 – Inquina meno, perché è privo di aromatici e poliaromatici, composti impattanti dal punto di vista ambientale, e per questo riteniamo sia il futuro dello spostamento green».
«La nostra idea è quella di estendere il progetto entro fine anno ad altri dieci mezzi – specifica Danilo Vaccaro, direttore trasporti di Cab Log – Per poter arrivare a coprire quasi la totalità della nostra flotta di 300 veicoli, valuteremo gli effetti significativi che il nuovo carburante ha in termini di costi, consumi e l’impatto sui motori, oltre alla capillarità del servizio».