Con 16.910 immatricolazioni, si conferma anche per il mese di giugno la stagnazione del mercato dei veicoli commerciali (con ptt fino a 3,5 ton) che chiude con un -0,6% di vendite rispetto allo stesso mese del 2019 (lo stesso mese dello scorso anno non è attendibile in termini di vendite).
Secondo le stime del Centro Studi e Statistiche Unrae, la prima metà dell’anno va in archivio con una crescita che si riduce all’1,2% con 97.670 veicoli (nel gennaio-giugno 2019 furono 96.515).
«Come preannunciato – afferma Michele Crisci, presidente dell’Associazione delle Case automobilistiche estere – anche il mercato di giugno si è fermato, una volta terminato il contributo dei veicoli ordinati con gli incentivi introdotti dalla Legge di Bilancio 2021. Il programma di incentivazione – prosegue Crisci – il cui Fondo è andato esaurito in pochissimi giorni, ha consentito un rinnovo accelerato del parco circolante fra i più vecchi in Europa, con effetti benefici su ambiente, sicurezza e gettito per l’Erario, accompagnando il percorso di transizione energetica in un settore fondamentale per la catena logistica e il trasporto merci cittadino».
Rispetto agli altri paesi dell’Unione europea, l’Italia è arretrata nella diffusione di veicoli elettrici, con una quota dello 0,7% rispetto all’1,9% registrato nel 2020 nel vecchio continente, e di veicoli plug-in, praticamente nulli verso uno 0,1% delle immatricolazioni in UE. Il nostro Paese è invece avanti nella diffusione di veicoli ibridi, con il 3,3% di quota nel 2020 rispetto allo 0,9% europeo.
Sotto il profilo delle alimentazioni, il mercato ha espresso in questo semestre un calo delle versioni a benzina (-3,2% ), a metano (-2%) e diesel (-3,3%), mentre cresce il Gpl al 2,3% di quota (sempre rispetto all’anno 2019).
Crescono in maniera più consolidata i veicoli ibridi, ormai stabilmente da inizio anno la motorizzazione preferita dopo il diesel, che raggiungono il 5,7% di quota dallo 0,1% del gennaio-maggio 2019.