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Stellantis riscrive la storia. Il mito di Atessa

Il super Gruppo automobilistico rilancia lo storico stabilimento abruzzese avviando la produzione della nuova generazione di large van dei marchi Fiat, Citroën, Opel e Peugeot. Inaugurato nel 1981, l’impianto ha una superficie di oltre 1,2 milioni di metri quadrati e può produrre fino a 1.200 veicoli al giorno. Carlos Tavares, il numero uno di Stellantis: «Qui c’è un futuro radioso»

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Nel cuore della Val di Sangro, in Abruzzo. La storia di Stellantis è iniziata qui quasi mezzo secolo fa, quando ancora Stellantis non era nota con il nome con cui la conosciamo oggi. Correva infatti l’anno 1981 quando tra i piccoli comuni di Paglieta e Atessa, in provincia di Chieti, veniva inaugurato quello che sarebbe presto diventato il più grande impianto europeo di veicoli commerciali leggeri, frutto di una joint-venture tra Fiat e PSA-Peugeot Citroën. All’epoca, l’inaugurazione dell’impianto fu salutata come un evento storico, tant’è che al taglio del nastro erano presenti l’allora amministratore delegato di Fiat, Cesare Romiti, l’avvocato Gianni Agnelli e persino il presidente della Repubblica Sandro Pertini. Da allora lo stabilimento non si è mai fermato e ha prodotto oltre 7,3 milioni di furgoni, venduti in 75 Paesi del mondo, facendone il punto di riferimento nazionale e internazionale per l’export di veicoli.

Oggi, 42 anni e alcune fusioni dopo, i ritmi produttivi dell’impianto sono aumentati a un ritmo significativo. Nel solo anno 2023 la produzione nei veicoli commerciali ha raggiunto quota 230.280 unità, con picchi fino a 1.200 veicoli al giorno, grazie al lavoro di circa 5.000 dipendenti che lavorano su una superficie di oltre 1,2 milioni di metri quadrati. La maggiore parte dei veicoli che escono fuori dalla linea di produzione, l’85%, viene esportata a livello internazionale, a testimonianza dell’importanza dello stabilimento italiano, che rappresenta uno dei pilastri della strategia di Stellantis «Dare Forward 2030», attraverso cui il Gruppo mira a raddoppiare i ricavi delle vendite di LCV entro il 2030, rispetto al 2021.
E proprio da qui, ad Atessa, Stellantis ha di recente annunciato l’avvio della nuova produzione di large van.
Si tratta dei nuovi Fiat Ducato, Opel Movano, Citroën Jumper e Peugeot Boxer, declinati sia in versione endotermica che completamente elettrica.
Veicoli con i quali il Gruppo intende rafforzare ulteriormente la propria leadership nel settore dei veicoli commerciali sia in Europa (nel 2023 la quota di mercato è stata superiore al 30%), sia in Italia (dove la quota si attesta intorno al 46%).

Il numero uno di Stellantis, Carlos Tavares, in visita allo stabilimento abruzzese lo scorso 23 gennaio, è stato molto chiaro a riguardo: «L’eccellenza produttiva dello stabilimento di Atessa è riconosciuta a livello mondiale e lo sarà ancora di più nel mercato molto competitivo degli LCV».
Tavares ha parlato di «futuro radioso» per Atessa e di come il sito produttivo continuerà a svolgere «un ruolo centrale nel piano strategico di Stellantis nel diventare leader nel mercato degli LCV a livello mondiale, in termini di tecnologia, produzione, quota di mercato e redditività».
Tra gli obiettivi, c’è anche il raggiungimento di un mix di vendite di veicoli elettrici pari al 40% e la realizzazione di 5 miliardi di euro di ricavi dai servizi connessi.

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