Non accenna ad arrestarsi la caduta del mercato dei veicoli commerciali leggeri (fino a 3,5 tonnellate di peso totale a terra). Secondo le stime del Centro Studi e Statistiche Unrae, il mese di maggio va in archivio con 15.835 veicoli immatricolati (erano 17.847 dello stesso mese dello scorso anno), in flessione dell’11,3%.
Complessivamente così i primi cinque mesi con 74.076 immatricolazioni (80.925 furono nello stesso periodo nel 2021), archiviano una riduzione dell’8,5%.
L’apertura della piattaforma per l’accesso agli incentivi governativi, del 25 maggio scorso, non ha avuto alcun effetto positivo sul mercato dei veicoli commerciali. Il fondo di 10 milioni di euro messo a disposizione dei soli veicoli elettrici puri a fronte di rottamazione, nelle fasce fino a 3,5 ton e superiore alle 3,5 ton, è praticamente integro, avendo le prenotazioni impegnato una quota di poco superiore ai 400 mila euro.
«Come già pronosticato – commenta Michele Crisci, presidente Unrae – la scelta di escludere dai benefici i veicoli a combustione tradizionale, che oggi con il 98,5% coprono la quasi totalità del mercato dei veicoli commerciali, rende molto esigua la platea dei veicoli incentivati, e soprattutto riduce il numero delle possibili rottamazioni, ritardando il ricambio del parco circolante che anche in questo comparto è tra i più vecchi d’Europa, con un’età media che ha raggiunto i 14 anni».
«Per la diffusione dei veicoli elettrici – aggiunge Crisci – sicuramente servono gli incentivi, ma senza una contestuale espansione di una solida rete di infrastrutture per la ricarica, anche con sgravi fiscali per l’installazione da parte dei privati, il numero dei mezzi commerciali a zero emissioni non crescerà quanto è auspicabile che cresca».
Analizzando la struttura del mercato, quello che salta all’occhio è la vertiginosa crescita del noleggio a lungo termine, mentre cala notevolmente quello a breve.
Sul fronte delle motorizzazioni, il benzina raddoppia i volumi arrivano al 6,9% del totale, il diesel perde oltre 10 punti, attestandosi al 74,9% di quota, il metano scende all’1,6%, mentre il Gpl rimane stabile al 2,7% di share. I veicoli ibridi più che raddoppiano la quota, all’11,9% delle preferenze; gli elettrici puri salgono all’1,5%.