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Mercedes-Benz Unimog, l’imbattile «portattrezzi»

Una presentazione sulle nevi di Falcade organizzata dal concessionario Carraro, offre l’occasione di riscoprire questo incredibile veicolo che non ha praticamente concorrenti sul mercato. E basta vederlo in azione per capire perché

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Definire l’Unimog semplicemente un veicolo industriale è non solo riduttivo, ma quasi offensivo. Unimog, infatti, nasce per essere un «portatore di attrezzi» e questa sua caratteristica lo rende assolutamente unico sul mercato. Nessun altro veicolo può vantare una tale predisposizione a essere abbinato ad attrezzature di tutti i generi. Nel nostro caso quelle invernali, ma con altrettanta disinvoltura può essere trasformato in pochi minuti in un’efficiente falcia erba per la manutenzione dei bordi delle strade o del verde pubblico, così come in una macchina per la pulizia dei tunnel stradali. Dipende tutto dalle attrezzature con cui viene abbinato. Una versatilità che arriva al punto di avere la plancia di guida che in pochi minuti (pedali compresi) si sposta da sinistra a destra per permettere all’operatore di lavorare sempre sul lato che gli offre la migliore visibilità.

La gamma attuale
A fianco dei conosciuti U 300, U 400 e U 500 – gli Unimog per eccellenza – oggi completa l’offerta il «piccolo» U20 con MTT da 7,5 a 9,3 t, raggio di volta di soli 12,6 m e dimensioni contenute che lo rendono ideale per le piccole municipalità e per i lavori in condizioni di spazio limitate. Senza dimenticare la serie «grande» U 4000 e U 5000 che si propone come soluzione ideale dove un autocarro a trazione integrale incontra dei limiti, grazie alle sue dimensioni importanti unite a tutte le prerogative dell’Unimog, prima fra tutte la versatilità nell’adattarsi a una svariata gamma di attrezzature e motori da 150 a 218 cv.
Ma quando si parla di Unimog il pensiero subito corre agli U 300, U 400 e U 500 che sono stati anche i protagonisti dell’esibizione di Falcade. Leggermente più grande l’U 500 (3900 mm di passo contro i 3600 mm degli altri due) che si traducono in una lunghezza di 6175 mm, contro i 5620 mm degli altri; anche la larghezza è leggermente maggiore 2400 mm contro 2300 mm. Differenze anche nelle motorizzazioni: l’U 300 e l’U 400 montano un turbodiesel a quattro cilindri in linea di 4250 cc per 130 kW di potenza e 675 Nm di coppia, mentre l’U 500 è dotato di un turbodiesel a sei cilindri in linea di 6370 cc per 175 kW di potenza e 850 Nm di coppia. 
Ma per raccontare tutte le caratteristiche dell’Unimog ci vorrebbe un numero monografico: assi ruota a portale con riduzione ai mozzi che conferiscono un’elevata altezza da terra; trazione integrale permanente che ha i differenziali bloccabili manualmente su entrambi gli assi; ruote che restano sempre a terra grazie alle molle elicoidali e all’ampia articolazione degli assali; specifici interruttori elettropneumatici in consolle che permettono di selezionare le marce basse, di lavoro e lentissime per un totale di 24 marce avanti e 22/24 retromarce; trazione idrostatica che permette di variare agevolmente la velocità di lavoro (da 0 a 25 km/h senza usare la frizione) con un semplice comando manuale; tre prese di forza sull’anteriore, sul motore e sul cambio servite da una presa elettrica per l’alimentazione delle attrezzature… tanto per citare i dati salienti.

Pronto per Euro 6
Allo IAA 2012 di Hannover ha debuttato l’Unimog U 400 Euro 6 antesignano della nuova gamma che si propone con una nuova generazione di motori a quattro e sei cilindri di 5,1 e 7,7 litri con potenze da 115 a 220 kW, quindi per la prima volta si raggiunge la quota 300 cv; si elevano anche i valori di coppia che raggiungeranno i 1200 Nm. Se i nuovi componenti, come l’impianto di depurazione dei gas di scarico con filtro antiparticolato, comportano maggiore peso, la struttura è stata ottimizzata per non incidere sulla portata, così come sono state aumentate le prese d’aria per rispondere all’esigenza di un raffreddamento più efficiente richiesto dai nuovi motori. Il risultato è una nuova generazione Unimog ancora più ecologica e redditizia.

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La redazione di Uomini e Trasporti

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