Il Mercedes-Benz Citan nel suo primo anno di vita non ha fatto faville. In Italia, stando agli ultimi dati, ha coperto una quota di mercato dell’1,5%. Questa percentuale modesta, però, si giustifica considerando che non tutte le versioni della più piccola furgonetta della Stella si era erano ancora affacciate sul mercato. Lacuna che adesso viene colmata. In che modo? Essenzialmente in tre:
1) allargando – diciamo così – il perimetro della catena cinematica, sia rispetto alle motorizzazioni che al cambio;
2) ampliando le versioni disponibili;
3) partendo alla conquista di nuovi mercati, visto che per adesso il Citan era stato venduto in tutti i paesi dell’Unione europea (compresa Svizzera, Norvegia e Turchia), mentre adesso muove alla conquista prima della Russia e poi degli altri continenti.
Il Citan 111 CDI da 110 cv: elastico ed economico
Se fino a ieri il Citan si poteva acquistare soltanto nelle versioni 108 CDI e 109 CDI, rispettivamente da 75 e 90 cv, adesso le opzioni si arricchiscono con il 111 CDI e il 112. Il primo è un motore diesel da 110 cv (81 kW), il secondo un benzina di cilindrata ridotta ma di potenza considerevole (114 cv e 84 kW). Più precisamente il 110 cv è un 1.5 di cilindrata (1.461 cc), un common rail che lavora fino a 1600 bar di pressione di iniezione e dotato di turbocompressore a geometria variabile (tecnologia sconosciuta alle precedenti versioni), che facilita la guidabilità anche a bassi regimi. Prova ne sia che la coppia di 240 Nm è disponibile lungo l’intero range tra i 1750 e i 2750 giri.
Insomma, un motore potente, elastico ma anche vivace, visto che passa da 0 a 100 km/hin 12,3 secondi, e raggiunge una velocità massima di 170 km/h. In più, come tradizione Mercedes, è parsimonioso ed ecologico: nella versione equipaggiata con pacchetto BlueEfficiency (optional) comprensivo di Start/Stop, il Citan 111 CDI richiede su tratte combinate un massimo di 4,4 litri/100 km ed emette 115 g/km.
L’economicità investe pure gli intervalli di manutenzione che raggiungono i 40 mila km o i due anni.
L’altra novità che questo motore si porta in dote abbraccia la trasmissione, visto che se il Citan 108 CDI e 109 CDI erano equipaggiati con un cambio manuale a 5 velocità, il 111 CDI viene distribuito di serie con una trasmissione a sei marce, in modo da gestire in maniera migliore la maggior potenza, da assecondare il motore anche sui bassi regimi, da contenere il rumore di marcia e i consumi. Un numero aiuta a capire il perché: a 100 km/hil motore non raggiunge i 2150 giri/min.
Inutile dire che con questa nuova motorizzazione – disponibile su tutte le versioni, tranne che in quella a passo corto – Mercedes riesce ad andare incontro alle esigenze di chi grava di carichi elevati la propria furgonetta o di chi percorre un’elevata percentuale delle proprie missioni su tratte autostradali veloci e magari lunghe. Ecco perché nelle previsioni della casa di Stoccarda il 111 CDI potrebbe assorbire circa il 20% delle vendite complessive del Citan. Un’indicazione rispetto al prezzo: in Germania (presto vi informeremo anche rispetto all’Italia) il Citan 111 CDI con cambio a 6 marce costerà di listino nella versione furgone 17.130 euro, nella versione Kombi a 5 posti 18.790 euro.
Il Citan 112: un benzina di tutto interesse
E veniamo al motore a benzina. Per l’Italia è una stranezza, così come per l’intera Unione Europea, dove soltanto 1 furgone su 10 presenta un’alimentazione di questo tipo. Ma la Germania, con circa il 20% di motorizzazioni di commerciali a benzina, fa eccezione. E anche la Russia – grazie a un prezzo del carburante conveniente – non è da meno. Due paesi che pesano non poco, tanto che Mercedes si aspetta che complessivamente questa versione assorbirà il 5% delle vendite. Anche perché – stando sempre ai prezzi tedeschi – questo nuovo Citan 112 costa 1510 euro in meno del 111 CDI. E ovviamente paga meno di assicurazione. Detto altrimenti: se non si fanno più di 10 mila km/annui forse il benzina resta conveniente.
E allora andiamola a scoprire questa motorizzazione che impressiona soprattutto per la contenuta cilindrata. Parliamo di appena 1192 cc che sviluppano 114 cv. Potenza del turbocompressore, dell’iniezione diretta a controllo elettronico, delle quattro valvole per cilindro e dei due alberi a camme in testa. Il basamento è in alluminio e quindi molto leggero. Altri numeri interessanti: 72 mm di alesaggio, 73,2 mm di corsa, 190 Nm di coppia massima, anche se già 170 Nm, il 90%, è disponibile a 1500 giri/min.
Anche qui viene offerta di serie l’abbinata con il cambio manuale a sei marce
I consumi, sempre nella versione con BlueEfficiency, viaggiano sul combinato intorno ai 6,1 l/100 km, mentre gli intervalli di manutenzione sono previsti ai 30 mila km o ai due anni.
Il Kombi a 7 posti e le mille personalizzazioni possibili
Il Citan è offerto con tre lunghezze e in tre versioni, furgone, Mixto e Kombi. Adesso tra le versioni destinate al trasporto commerciale di persone o misto merci/persone spunta fuori la versione Kombi a sette posti, basata sulla versione con il passo più lungo (4705 mm) con 2,2 t di peso totale a terra ed equipaggiata soltanto con le motorizzazioni diesel da 90 e 110 cv. I due sedili in più sono individuali e spuntano nella terza fila, possono essere ripiegati singolarmente o rimossi. A seconda della posizione dei sedili singoli, la zona di carico raggiunge tra i 300 e i 400 litri. Se vengono rimossi la capacità di carico del Citan arriva a 2200 litri.
Infine, diventa sempre più ricco il catalogo di personalizzazioni funzionali all’utilizzo aziendale. Qui fare un discorso puntuale è complicato anche perché esistono varianti distinte anche in base ai mercati. Ma in generale la cosa interessante è che c’è una serie di extra disponibile direttamente dalla fabbrica. Insomma, non bisogna andare a «pasticciare» sul veicolo dopo la consegna, ma vengono predisposte già sulla catena di montaggio. Di cosa parliamo? Gli esempi possono essere molti: il pacchetto pensato per chi lavora nel settore delle costruzioni comprende, per esempio, una maggiore altezza da terra, protezione sottoscocca e pneumatici più resistenti. Ma molti extra sono assolutamente «normali», come il sedile passeggero abbattibile per allungare per una metà del veicolo lo spazio di carico, una fornitura di occhielli di ancoraggio più nutrita, la finestra sul tetto per far passare oggetti lunghi o scale, un gancio di traino fisso posteriore, un portapacchi con due traverse e tanto tanto altro. Basta esprimere le proprie esigenze al concessionario al momento dell’acquisto e farsi elencare tutto quanto disponibile per soddisfarle. Bella filosofia, no?