Dopo aver fornito i dati sul mercato in difficoltà a gennaio dei veicoli pesanti, ecco che il Centro Studi e Statistiche di Unrae diffonde anche quelli dei veicoli più leggeri, ovvero con ptt fino a 3,5t tonnellate.
Ma, se Atene piange, Sparta non ride… anche in questo comparto infatti l’anno è iniziato in flessione del 2,3%, rispetto al gennaio 2019 che, comunque non era andato bene. Quindi, a gennaio 2020 le immatricolazioni sono state 13.223 contro le 13.541 dello scorso anno.
«In un contesto globale di grande incertezza economica e politica, a cui si aggiunge la recente crisi di coronavirus, il cui impatto è al momento ancora incerto – afferma Michele Crisci, presidente dell’Associazione delle Case automobilistiche estere – pesano certamente sul depresso mercato dei veicoli commerciali, come pure sulla domanda dei veicoli industriali, la fragilità della ripresa economica e l’accentuata instabilità politica tutte Italiane». Anche in vista dei prossimi obiettivi europei di CO2 – Nei prossimi dieci anni il taglio dovrà raggiungere almeno il 50%, in coerenza con gli obiettivi di Parigi – mentre «il vetusto parco circolante italiano, circa la metà del quale ante Euro 4 ossia con più di 14 anni di età, continua a invecchiare, con effetti negativi su salute e sicurezza dei cittadini. Unrae – conclude il presidente – ribadisce l’urgenza di politiche nazionali integrate, sia dal lato della domanda sia dal lato dell’offerta, che si accompagnino al credito d’imposta, misura annuale da rendere strutturale, per favorire un programmato e più rapido svecchiamento del parco circolante, come noto tra i più vecchi in Europa».
L’associazione, al fine di abbassare l’età del parco veicoli italiano ha già avanzato alcune proposte che prevedono «incentivi anche per l’acquisto di veicoli usati Euro 5 o 6, con contestuale rottamazione dei veicoli più vecchi e inquinanti».
Dando uno sguardo al mercato 2019, che ha ancora dati suscettibili di leggeri aggiustamenti a causa dei ritardi di immatricolazione, questo ha registrato variazioni positive tutti i canali di vendita (+3,5% con 188.276 unità); la migliore performance è quella registrata dal noleggio che, con 55.305 veicoli, è cresciuta del 6,0%, attestandosi al 29,4%. Scendendo più in dettaglio, il risultato del noleggio a breve termine cresce del 41%, attestandosi al 4,8% di rappresentatività, mentre il lungo termine regista un calo dell’1,8%, portando la quota al 22,0%. Sul fronte delle alimentazioni, il diesel ha subito una lieve flessione (-0,3%), con una conseguente riduzione di rappresentatività, che nel 2019 si attesta all’88,4%, contro il 91,8% del 2018; per contro, sale di quasi 2 punti il benzina che con 9.255 unità aumenta i proprio volumi del 67% rispetto al 2018. Ma chi registra risultati degni di nota in termini di volumi sono le ibride (+204% con 1.332 veicoli contro i 438 del 2018) e le elettriche (+61% con 1.039 unità). Guadagnano quota anche il metano (al 3,3%) e il GPL (al 2,0%) con incrementi rispettivamente del 27% e del 16%.