Come avevamo già preannunciato a inizio anno, il gruppo toscano nel 2020 ha registrato il suo record storico nonostante la crisi causata dalla pandemia. Ora, a biglie ferme, andiamo a guardare che cosa è accaduto nel comparto. Gli allestitori tedeschi, nella fattispecie Schmitz, scendono dal podio più alto, per la prima volta, e in testa si porta il costruttore italiano, che raggruppa i marchi Zorzi e Acerbi.
Andando indietro con la memoria e scorrendo i dati di immatricolato (quelli certi, non le proiezioni) non era mai successo. Dati alla mano: Menci in Italia è primo con 1.596 immatricolazioni nel 2020, a cui si devono i dati delle vendite all’estero, che fanno salire la quota definitiva. Negli anni scorsi, il costruttore aretino da alcuni anni si avvicinava in graduatoria a quelli d’Oltralpe.
La pandemia ha colpito maggiormente i marchi stranieri, quelli tedeschi in modo particolare, afflitti dalle chiusure degli impianti di produzione e dalla mancanza di materie prime e accessori e aiutato le vendite dei costruttori italiani, che ‘meno strutturati’ per numeri da capogiro hanno fatto fronte con il solito ingegno italiano allo stato di crisi. Anche se la totalità delle loro vendite ha segnato nel 2020 pur sempre una infinità di segni meno.
«Questi risultati – dice Marco Menci, presidente di Menci Group – sono frutto di una strategia d’impresa che negli ultimi anni ci ha portato a investire in ricerca e sviluppo e a diversificare la nostra attività per fornire ai clienti un ventaglio di mezzi sempre più ampio, con soluzioni all’avanguardia, personalizzate e funzionali al lavoro di ogni trasportatore».
«Il dato del fatturato – continua Menci, – riporta un -3% rispetto al 2019 che rappresenta comunque un buon risultato, considerando il calo generale del settore del 20% e i 2 mesi di stop dell’attività nel corso del lockdown della scorsa primavera che hanno comportato un danno di circa 10 milioni. Il motivo di maggior ottimismo è rappresentato inoltre dalla sempre più forte internazionalizzazione verso nuove aree del mondo».
In attesa di conoscere le prossime date del Transpotec, la massima fiera nazionale del comparto che si è ritrovata ad affrontare il cambio fra Milano e Verona in una pesantissima crisi economica come accadde già nel 2007-2008, analizziamo i dati di vendita. Sperando che la Fiera, quando si svolgerà (non prima di gennaio 2022), sia un volano per il settore dei trasporti stradali tricolore.
I dati
In testa, quindi, Menci (a 1.596 mezzi venduti), a seguire Schmitz con 1.561 immatricolazioni (erano ben 2.280 nel 2019) in calo del 31 per cento, terzo Kögel a 1.255 mezzi venduti (1.669 due anni fa) in calo del 24 per cento. Fuori dal podio ancora per il secondo anno consecutivo il big Krone con 1.045 vendite in calo del 18 per cento (era calato del 28 per cento 2 anni fa), che si trova quindi a intraprendere il nuovo corso dato dal cambio di gestione all’interno della Real Trailer di Suzzara (Mantova), l’importatore ufficiale dei trailer della corona in Italia, in un contesto di mercato reso critico in particolare dalla pandemia, come si vede chiaramente dalle significative flessioni di tutti i big del trainato.
A seguire, i numeri di immatricolato crollano velocemente a cifre attorno alle 300/100 unità per arrivare sotto alle 50 immatricolazioni per la maggioranza dei nomi in elenco. Tecnokar resta 5°, con 781 mezzi, 857 nel 2019 (750 nel 2018) in calo dell’8 per cento. Viberti è 6° con 496 semirimorchi, 733 nel 2019 in calo del 32 per cento.
Anche lo spagnolo Lecitrailer mantiene il posto, e si abbona al 7° gradino, a 377 mezzi, 454 nel 2019 (491 nel 2018 e 518 nel 2017) in calo del 17%, come il francese big del trasporto isotermico Lamberet, che resta 8° a 372, ma in calo del 19 per cento (era a 460 nel 2019, 561 nel 2018 e 533 nel 2017). A seguire Omar, sempre al 9° piazzamento, con 295 nuovi trailer, in calo del 6% (era nel 2019 a 315 e nel 2018 a 346). Al 10° posto torna uno straniero, Kässbohrer a 247 semirimorchi (era a 319 nel 2019 e a 374 nel 2018) in calo del 22 per cento.
Fuori dai primi 10 anche nel 2020 Scharzmüller, 11°, a 197 nuove immatricolazioni, era a 269 mezzi venduti nel 2019 (e a 374 nel 2018) in calo del 26%. Da mettere in evidenza la crescita, unica fra i costruttori nazionali, di TMT Costruzioni e di Bertoja, il primo allestitore, 12° (era al 20° nel 2019), da 125 trailer sale a 156 nel 2020 e cresce del 24,8 per cento, quello veneto a 150 semirimorchi (137 nel 2019) cresce del 9,5 per cento nel 2020 e a sale al 13° posto dal 19° nella classifica.
In ordine sparso poi troviamo i turchi Serin, importati dal 2017 in Italia dalla varesotta Kita, a 149 nuovi mezzi (187 nel 2019); le Officine De Angelis (15°), a 135 pezzi; il secondo allestitore solo del freddo francese, Chereau a 102 isotermici (123 nel 2019) al 17° posto; Orthaus a 97 vendite (185 nel 2019) in calo quasi del 48 per cento e al 18° posto in graduatoria; Paganini Car, 19°, con 96 nuovi mezzi (erano 112 nel 2019) in calo del 14,3 per cento e 20° la tortonese OMT, specializzata in cisterne per idrocarburi e in proprietà al Gruppo Gavio, a 94 nuove botti (159 nel 2019) in calo di 5 posizioni e di quasi un 41 per cento di immatricolato.
Dati piuttosto agghiaccianti che mostrano un comparto economico in forte difficoltà .