A volte ritornano… Quelli con la memoria più lunga ricorderanno che lo Stralis di Iveco aveva, almeno fino al 2012, due luoghi fondamentali di nascita: uno spagnolo e l’altro tedesco, uno a Madrid e l’altro a Ulm. Senonché, quando la crisi economica erose le vendite dei veicoli industriali, il secondo di questi stabilimenti venne dedicato esclusivamente alla produzione di veicoli antincendio e l’intera produzione del camion pesante della società torinese venne concentrata nella penisola iberica.
Oggi che lo Stralis volge al termine e il suo successore S-WAY si crea uno spazio crescente sul mercato, Iveco ha trovato un gancio verso il futuro grazie alla joint venture con una start up statunitense, chiamata Nikola, che inizierà a breve i test di un veicolo, chiamato «TRE», declinato in versione elettrica e a fuel cell e commercializzato non soltanto nel mercato nordamericano, ma anche in quello europeo. Ora è fin troppo ovvio che per aggredire un mercato bisogna starci dentro, senza spendere troppo in inutili spostamenti. In più, a questo argomento economico, se ne aggiunge uno sostanziale, dato dal fatto che ogni contesto territoriale utilizza camion specifici, diversi da quelli di altri contesti. Ed ecco perché oggi, Iveco, insieme a FTP Industrial (entrambi brand di CNH Industrial) e a Nikola Motor Company, ha deciso che il Nikola Tre destinato al mercato europeo sarà prodotto proprio a Ulm. Come a dire che in questo luogo dal sapore storico e avanguardistico (è qui che vide la luce la prima scala girevole per veicoli antincendio e anche quella più alta mai realizzata), ancora oggi sfruttato per lo sviluppo dei telai, nascerà un veicolo ultramoderno e tecnologico.
Ma non si tratta soltanto di opportunità di gruppo. La scelta di Ulm, infatti, è giustificata anche da altre ragioni. Innanzi tutto è in Germania, il principale mercato di veicoli pesanti europei. Inoltre, è nel Baden-Württemberg, una regione che sta diventando un polo produttivo leader nella mobilità a celle di combustibile, anche grazie al fatto che questo Lander ha stanziato importanti investimenti per finanziare progetti di ricerca e di sviluppo in ambito automotive. Senza considerare che altri sostegni all’area potrebbero arrivare da uno stanziamento del governo federale di 2 miliardi, finalizzato proprio a finanziare il programma nazionale per l’idrogeno e, in particolare, a sviluppare la rete di distribuzione. Tutti concetti che Hubertus Mühlhäuser, Chief Executive Officer di CNH Industrial, esprime in modo diretto: «La decisione di costruire il Nikola TRE a Ulm, un centro di eccellenza nella progettazione di veicoli commerciali pesanti, sottolinea la posizione strategica del sito nel cuore del distretto tecnologico tedesco per le celle a combustibile».
La messa a punto della struttura produttiva richiederà un investimento da parte della joint venture di 40 milioni di euro, almeno nella fase iniziale del progetto, utili a mettere a punto l’assemblaggio finale del veicolo e nel frattempo favorire indirettamente la nascita nel contesto circostante di fornitori adeguati. Un punto, questo, sottolineato anche da Trevor Milton, Chief Executive Officer di Nikola Motor Company, che ha definito la scelta di produrre il TRE a Ulm «un esempio calzante di come sia possibile creare posti di lavoro, sostenere l’innovazione, assicurare certezze ai fornitori di nuovi componenti per prodotti a zero emissioni e servire da esempio per gli altri costruttori».
Pensate che tutto questo programma apparentemente così futuristico andrà in scena in realtà nell’arco di un anno. Più precisamente il Nikola Tre uscirà dalla catena di montaggio di Ulm a partire dal primo trimestre del 2021 per essere consegnato ai clienti nei mesi a seguire. Ma per riuscire a rispettare questi tempi molto stretti – ha spiegato Gerrit Marx, President Commercial and Speciality Vehicles di CNH Industrial – almeno nella fase iniziale bisognerà «accelerare l’assemblaggio finale, facendo leva sui nostri siti di produzione di Madrid e Valladolid, di livello Oro nel World Class Manufacturing e dove produciamo l’Iveco S-WAY».