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Lo Scania con la laurea in economia

Siete appassionati di Scania, ma in questi tempi grami volete economizzare la spesa? Ecco il veicolo che fa al caso vostro: il G480. Perché taglia i costi accontentandosi di una cabina appena minore ma efficiente e di un sei cilindri in versione euro 5 (da immatricolare entro l’anno), ma soprattutto affidandosi a un pacchetto di soluzioni utili per ridurre il consumo del carburante. Insomma, costa meno e consuma poco. Non è abbastanza?

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Quando si parlava di Scania fino a qualche anno fa siintendeva necessariamente un V8. Senza quello il marchio sembrava valere meno.Oggi – complice la crisi – non è più così e anche un sei cilindri in linea è in grado di suscitare forti interessi. A maggior ragione se, come nel caso del veicolo che abbiamo provato, viene proposto insieme a un intero pacchetto disoluzioni che tagliano i costi di acquisto e di esercizio in maniera molto netta. 
Le soluzioni a cuifacciamo riferimento sono diverse: 
una cabina della Serie G, montata più inbasso e, nel nostro caso, con tetto alto. Da tutti definita «minore», ma indefinitiva confortevole tanto quanto la R;
– il sei cilindri da 480 cv in versione euro 5e quindi non soltanto già molto collaudato, ma anche più «leggero» nell’acquisto; 
– un pacchetto chiamato Ecolution, che presenta diversiaccorgimenti taglia-consumi, tra cui i profili aerodinamici sui fianchi, glipneumatici a bassa resistenza al rotolamento e la velocità limitata a 85 km/h.  
  
Le CONDIZIONI ESTERNE sono ottimali. Alla partenza fa un po’ freddo, ma poila temperatura sale durante la soleggiata giornata. Il percorso è il solito:dall’area di servizio di Assago, sulla tangenziale milanese, andremo fino aPontremoli, sull’autostrada della Cisa, e ritorno. Il traffico è semprescorrevole e anche sulla Cisa le deviazioni sono ridotte al minimo.

Sulla tangenziale milanese e nel lungo TRATTO IN PIANURA di autostradadel Sole all’andata, visto il limitatore a 85 km/h, tariamo il cruisecontrol da 82 a84 km/h,così da sfruttare al meglio l’interazione con il gps, che accelerare vicino auna salita, per poi rilasciare quando si arriva quasi alla sommità e sfruttarel’abbrivio in discesa. Ma una volta a metà strada, alziamo la taratura del cruisea 85 km/he, a posteriori, riscontriamo un aumento della velocità media e un calo deiconsumi.  

La posizione di guida tipico dello Scania è molto buona, conil volante ben inclinato verso l’autista. Ma in realtà nel complesso, malgradola cabina di serie G, il comfort è di alto livello. Anzi le uniche differenzeriscontrate rispetto alla serie R sono il piccolo frigo e la mancanza deltavolino davanti al passeggero. Oltre ovviamente alla presenza del tunnel, dovutoal posizionamento più basso della cabina. Che in compenso rende più agevole lasalita in cabina.  
Ma IN SALITA, che il sei cilindri dà il meglio di sé. Al puntoche quando passiamo sotto al cartello di Berceto – il tradizionale «Gran Premiodella Montagna dove facciamo i rilevamenti comparati di tutti i veicoli – lavelocità è superiore ai 66 km/h, garantiti da una 10° marcia, che fa girare ilmotore sui 1380 giri/min. Una performance che la dice lunga sul carattere diquesto sei cilindri, in grado di trascinare senza fatica, per tutta la salita,le 44 ton del veicolo. 

Per il dettaglio di consumi, performance ed esiticomplessivi del test si rinvia a Uomini e Trasporti n. 288 (giugno).

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Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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