Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e il suo rapporto con la sostenibilità e lo sviluppo sarà al centro di «Economia pulita», workshop che si terrà in due giornate – il 12 e il 13 maggio – presso il Centro San Domenico di Bologna. La discussione sarà focalizzata sulla realizzazione del PNRR nel contesto della crisi internazionale e nella trasversalità della sfida sostenibile. All’evento, giunto alla sua seconda edizione, parteciperanno un folto gruppo di imprenditori, rappresentanti delle istituzioni e accademici (vedi programma allegato).
Come spiegato nella conferenza di presentazione da Francesco Montanari, coordinatore scientifico del convegno e professore ordinario di diritto tributario all’università di Chieti-Pescara, i lavori del congresso «avranno un’impostazione interdisciplinare, attraverso una serie di panel tematici che tratteranno di infrastrutture, mobilità, ambiente, energia, agricoltura, finanza e fiscalità».
Tra le sessioni previste da segnalare, per il settore trasporti, quella relativa a «Infrastrutture, mobilità, trasporti e logistica sostenibile nel quadro della mission del PNRR», alle ore 16 di giovedì 12 maggio, con la presenza del coordinatore generale di Federtrasporti, Fabrizio Ossani. Tra gli altri partecipanti al tavolo, coordinato da Massimo Campailla, professore associato di diritto dei trasporti e della navigazione all’Università di Ferrara: Francesco Leali, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia; Marco Spinedi, presidente dell’Interporto di Bologna; Marianna Tranchida, Aeroporto di Bologna; Alessandro Tullio, AD di Trenitalia TPER. Concluderà Paolo Ferrecchi, direttore generale assessorato mobilità e trasporti, infrastrutture, turismo e commercio Emilia-Romagna.
«Faremo il punto della situazione sulla transizione ecologica per vedere a che punto siamo – ha poi spiegato Gian Luca Galletti, presidente dell’Unione cristiana degli imprenditori dirigenti (Ucid) ed ex ministro dell’Ambiente – Il mio timore è che, come è successo con i Fondi europei, non riusciremo a sfruttare per colpa della burocrazia tutte le risorse messe a disposizione dal Piano. Bisognerà perciò rivedere i meccanismi di spesa di questo Paese perché le idee e le direttrici ci sono – ha aggiunto – L’impegno del Governo deve dunque essere quello di snellire le procedure di spesa, altrimenti difficilmente sapremo coglierne la scadenza al 2026″. Secondo l’ex ministro, infine, oltre che sulle energie rinnovabili, «è necessario investire sulla sostenibilità sociale dei progetti del PNRR al fine di ridurre le diseguaglianze».
Nel frattempo, sul fronte ambiente, è uscita la notizia che Bologna è una delle 9 città italiane – su 100 europee – che parteciperanno all’iniziativa UE per «100 città intelligenti e a impatto climatico zero entro il 2030». Le altre sono Bergamo, Firenze, Milano, Padova, Parma, Prato, Roma e Torino. Nel 2022/23 l’iniziativa beneficerà di 360 milioni di euro di finanziamento dal programma per la ricerca UE Horizon per avviare percorsi di innovazione verso la neutralità climatica entro il 2030. Le azioni riguarderanno mobilità, efficienza energetica e pianificazione urbana verde, con la possibilità di costruire iniziative congiunte con altri programmi dell’UE. La Commissione inviterà le 100 città selezionate a sviluppare insieme a imprese e cittadini dei contratti con un piano generale per la neutralità climatica in tutti i settori e relativi piani di investimento.