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Juice Charger me 3 max: come ti ricarico i veicoli elettrici sulla rampa

Il nuovo prodotto dell’azienda svizzera – specializzata nelle stazioni di ricarica mobili per BEV – permette il rifornimento elettrico del veicolo direttamente dalla pedana collegata alla banchina di carico, anche a distanza grazie a un cavo lungo 14 metri

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Si chiama Juice Charger me 3 max ed è una stazione di ricarica mobile a parete per veicoli elettrici prodotta da Juice Technology, azienda svizzera specializzata nella creazione di dispositivi e software di ricarica per BEV.
In pratica Juice Charger me 3 max permette di ricaricare elettricamente furgoni e autocarri leggeri con rimorchio direttamente sulla rampa di carico, per mezzo di un cavo di 14 metri di cui è fornito (con riavvolgitore automatico e meccanismo di arresto) che arriva fino alla connessione di tipo 2 del veicolo, per lo più collocata in prossimità dell’abitacolo. La stazione è inoltre dotata di dispositivo di protezione termica e da induzione che consente la ricarica anche con cavo parzialmente avvolto, di un reggicavo girevole, fissabile e inclinabile di 150° e di una piastra di montaggio compatta per spazi limitati.

Il ricaricatore può inoltre essere utilizzato per veicoli che non devono essere riparcheggiati, come quelli di una flotta o i mezzi da esposizione. La tecnologia impiegata deriva da quella del Juice Charger me 3.
In opzione l’attivazione della ricarica può avvenire tramite un terminale RFID collegato che può essere installato fino a 3 metri di distanza dalla wallbox – funzione particolarmente utile in condizioni di spazio limitato.

«Il raggio d’azione variabile del Juice Charger – ha spiegato Christoph Erni, Ceo e fondatore di Juice – permette la ricarica anche quando il veicolo di un cliente viene spostato su una piattaforma di sollevamento. L’avvolgicavo provvede a fornire la necessaria flessibilità e al tempo stesso contribuisce a evitare efficacemente rischi di inciampo – una delle più frequenti cause di incidente in fabbrica. Nei depositi di veicoli non serviranno più posti auto separati per mezzi elettrici perché ogni parcheggio si trasformerà in un park per BEV».

«Grazie ai lunghi cavi di ricarica di 14 metri e agli avvolgicavo – ha aggiunto Michael Sieber, direttore del settore risorse e infrastrutture del Gruppo logistico Sieber che utilizza il nuovo strumento – nelle stazioni possiamo caricare i veicoli con la massima flessibilità, direttamente sulle rampe con o senza rimorchio accoppiato».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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