Le novità presentate al Gis 2021, la kermesse internazionale del sollevamento e dei trasporti eccezionali, sono state davvero tante e di grande interesse per chi lavora nel mondo delle macchine e delle attrezzature per il sollevamento e la movimentazione industriale. Per questo motivo abbiamo deciso di dedicare a questa manifestazione un ampio speciale in tre parti, ciascuna dedicata ad un comparto particolare.
La prima parte l’abbiamo dedicata ai carrelloni (qui il link), la seconda – che adesso vi raccontiamo – è invece focalizzata sulle gru, mentre nella terza ci siamo concentrati più in generale su piattaforme e autogru (qui il link).
In questo secondo approfondimento passiamo dunque in rassegna ciò che di meglio è stato presentato alla fiera emiliana in tema di gru fissi e mobili. Pronti, partenza, si vola!
Fassi sugli avamposti
Protagonista di rilievo al Gis 2021 è stata senza dubbio Fassi, azienda di Albino, in provincia di Bergamo, leader nella costruzione di gru articolate per camion. Fassi ha messo in mostra i tre nuovi modelli di gru nella fascia tra le 17 t/m e le 19 t/m: F175A.1, F185A.1 e F195A.1. Dietro queste sigle «stringate» si cela in realtà un programma di completamento di gamma ampio ed ambizioso, che si pone come obiettivo il contenimento degli ingombri e quindi una migliore compattezza per poter essere montate anche su veicoli industriali a 2 soli assi. I modelli sono dotati di una sola biella e dispongono di alcuni accessori opzionali particolari come, per esempio, le tubazioni supplementari interne e una nuova ergonomia dei comandi.
Nella gamma media, tra le 20 t/m e le 30 t/m, Fassi ha invece presentato i due nuovi modelli F215AZ e F245AZ, la cui particolare struttura consente alle gru di essere chiuse mantenendo montato l’accessorio, di solito una benna. Il loro utilizzo principale è la movimentazione di materiali sciolti per l’edilizia, come la sabbia che impone ai veicoli di viaggiare con il cassone coperto e quindi con la gru chiusa senza dover smontare ogni volta l’accessorio.
Cormach e Palfinger, «star del cielo»
Proseguendo il nostro tour tra i «giganti del cielo» in mostra al Gis, non possiamo non soffermarci su due aziende veterane del settore: Cormach e Palfinger. La prima ha catturato l’attenzione per l’ampia e diversificata gamma di soluzioni, tra leggere, medie e pesanti: dalla 25500 E8 da 20 metri di sbraccio alla 39000 E6F64 HP, dalla 95000 E7 HP fino alla 75000 EF186 HP.
Palfinger invece, fra le molte gru, ha esposto, carrata, la nuova PK 58.002 Tec7 con il momento massimo di sollevamento di 53,1 metri e sbraccio di 21.2 metri. La gru pesa 4.670 chili e monta il profilo a «P» sui bracci, poligonale a forma di goccia, che offre più resistenza e leggerezza al contempo. Da citare il sistema HPSC-Plus, che offre tre moduli espandibili per il massimo sfruttamento del campo di lavoro.
Copma, gru ad alto contenuto tecnologico
Copma, che unisce sotto la capogruppo CPS anche il marchio Pesci, ha invece portato sotto i riflettori di Piacenza la big 2000.9J6 a rotazione continua, da 10.645 chili di tara e uno sbraccio di 36 metri. In altezza arriva a 40 metri ed è larga 4 metri per una altezza di 3.010 mm. L’intera struttura in acciaio ad alta resistenza sviluppa una struttura straordinariamente leggera e performante, nel perfetto equilibrio tra massime prestazioni e sicurezza operativa. Merito anche di una valvola che gestisce elettronicamente il flusso dell’olio al distributore, aumentando la capacità di carico della gru ed intervenendo sulla velocità di sollevamento e consentendo così la riduzione degli effetti dinamici.
La gru monta anche un sistema di controllo della stabilità TES2-TES3, con sistema di sicurezza e sovraccarico. Non manca la connettività remota Copma 4.0 che assicura una comunicazione bidirezionale via GPRS per diagnosi in tempo reale e impostazioni e regolazioni da remoto dei parametri in tempo reale.
Da Effer a Ferrari, l’Emilia vola
La nostra sfilata tra le macchine di movimentazione prosegue e ci imbattiamo in altre due aziende dai nomi «pesanti»: Ferrari ed Effer, specializzate in gru idrauliche per autocarri.
Cominciando da Ferrari, l’azienda reggiana ha giocato praticamente quasi in casa (Reggio dista soli 80 km da Piacenza), portando in mostra la nuova gru di classe 11 t/m per mazzi da 10 t, la 7111C A3J0302. Pesa 1.870 chili e ha un’altezza di sollevamento di 18,8 metri. Monta il sistema di apertura e chiusura automatica, un nuovo pannello di controllo e ha un angolo di rotazione di 425°. Accanto a lei, la 9445C A5 J1004 da 44 t/m per camion da 26 t, con peso da 5.450 chili.
La bolognese Effer ha invecemesso in mostra la 1855 9S con job a 6 sfili Xls da 45 metri con verricello 2750/3600daN con rinvio su jib, poi una 955 8S+6 con il sistema di stabilizzazione V Stab e sistema di controllo Progress e infine la 1000 8S+6 con distributore Hawe 130 litri per aumentare le portate, da 36 metri di altezza lavoro e sbraccio di quasi 32.
PM, gru per lavori difficili
Rimanendo sempre tra le bestseller emiliane, al Gis non poteva mancare PM. L’azienda modenese ha esposto alcuni modelli della serie Gold e Platinum. Fra le prime, la 9.5 SP: leggera, facile da usare, con un eccellente rapporto peso/potenza e di dimensioni compatte. Monta il blocco digitale Load Sensing Valve ed è dotata di serie di un radiotelecomando con display per un feedback continuo con l’operatore. È disponibile anche con 5 prolunghe idrauliche con uno sbraccio orizzontale di 14,05 m e verticale 17 m.
Come serie Platinum, PM ha esposto invece la 100 SP, il top della serie di gru pesanti. Ha un design nuovo che ha permesso una riduzione delle dimensioni di altezza e larghezza della gru. L’utilizzo di materiali ad alta resistenza ha consentito infatti di ridurre gli spessori, con conseguente riduzione del peso della gru e una maggiore portata residua utile sul cassone. Ma ciò che colpisce è anche la nuova sezione ottagonale dei bracci sfilo, che rende possibile una maggiore capacità di carico. Il sistema di rotazione ad angolo illimitato è stato progettato per impieghi intensivi ad alto numero di cicli. I bracci stabilizzatori radiocomandati, con un’apertura di 9.100 mm, sono dotati del sistema MCS, che garantisce sicurezza nella stabilizzazione.
Presenti anche Valla e Aisle Master
A conclusione del nostro giro, va citata poi la presenza di Valla, che ha messo in mostra la nuova serie R con l’elettrica V36R da 900 mm di larghezza a sterzata posteriore, con peso di 3.650 kg. Presenti anche le V80R, V110 R e V210R.
Interessante, infine, il carrello elevatore articolato di Aisle Master tipo Am15-Am30, elettrico, Gpl e diesel, con portate da 1.500 a 3.000 chili, che può lavorare in corsie strette da 1,6 metri fino a 15 di altezza.
Leggi anche: