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EV Day, Stellantis investe 30 miliardi nell’elettrificazione e sceglie Termoli per la gigafactory italiana

La strategia del megagruppo coinvolgerà tutti e 14 i marchi, con la creazione di quattro nuove piattaforme tecnologiche STLA. Oltre alla fabbrica di batterie molisana verranno poi costruite altre quattro strutture simili in Europa

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La via di Stellantis, quarto produttore al mondo nato 5 mesi orsono dalla fusione di Fca e Psa, verso l’elettrificazione di auto e veicoli commerciali è stata tracciata ieri in un evento trasmesso a livello mondiale, l’EV Day. L’AD Carlos Tavares ha illustrato un piano molto ricco ed articolato che riguarderà lo sviluppo in questa direzione di tutti i 14 brand appartenenti al gruppo.
Tra le tante novità alcune riguardano l’Italia, come l’annuncio che a Termoli (Molise) sorgerà la terza gigafactory in Europa. Stellantis investirà poi oltre 30 miliardi di euro entro il 2025 nell’elettrificazione e nel software, con l’obiettivo di arrivare a rappresentare entro il 2030 oltre il 70% delle vendite di Low Emission Vehicle (LEV) in Europa e più del 40% di quelle negli Stati Uniti, intendendo per LEV gli ibridi a vario titolo e gli elettrici.  Nel frattempo, entro la fine del 2021, verrà ampliata l’offerta di furgoni alimentati da celle a combustibile a idrogeno. Ma anche la riduzione dei costi è una priorità per Stellantis, che punta infatti a rendere il costo totale di proprietà degli EV equivalente a quello dei veicoli con motore a combustione interna entro il 2026.
Vediamo ora di riassumere le principali novità emerse ieri.

LA GIGAFACTORY DI TERMOLI

Il fabbisogno di batterie e componenti per EV (Electric Vehicles) di Stellantis verrà soddisfatto mediante cinque gigafactory in Europa e in Nord America. Il terzo sito europeo, dopo quelli in Francia (Douvrin) e Germania (Kaiserslautern), sorgerà in Italia, appunto a Termoli. Lo stabilimento molisano, in provincia di Campobasso, ha attualmente circa 2.500 dipendenti, è stato aperto nel 1972 e si è specializzato nella produzione di motori e trasmissioni. Il sito di Termoli si estende su una superficie di 1,2 milioni di mq. Attualmente non si sa ancora se ci sarà una totale riconversione del sito o se la gigafactory per la produzione delle batterie affiancherà quello dei motori.

LE PIATTAFORME STLA

 Stellantis sta inoltre sviluppando una nuova piattaforma tecnologica chiamata STLA (si legge Stella) che produrrà la futura gamma elettrificata di tutti i 14 brand appartenenti al gruppo. Quattro le versioni della piattaforma: Small (con batteria da 82 kWh e un’autonomia fino a 500 km), Medium (batteria da 104 kWh e fino a 700 km di autonomia), Large (batteria fino a 114 kWh e fino a 800 km di autonomia) e Frame (fino a 200 kWh e fino a 800 km), in modo da coprire tutti i segmenti, dalle auto compatte ai truck e pick-up. Ogni piattaforma, concepita con un alto livello di flessibilità (lunghezza e larghezza) e condivisione dei componenti, potrà supportare fino a due milioni di unità ogni anno – auto e veicoli commerciali – e sono progettate per essere aggiornate negli anni con update sia del software (a distanza col sistema OTA, over-the-air) che dell’hardware. L’offerta di Stellantis di BEV (Battery electric vehicle) riguarderà quindi veicoli con autonomie comprese tra 500 e 800 km e con capacità di ricarica rapida di 32 km al minuto.

I MOTORI ELETTRICI

Per quanto riguarda i propulsori è prevista una famiglia di tre moduli di azionamento elettrico (EDM) che uniranno motore elettrico, cambio e inverter. Compatti e flessibili, gli EDM sono facilmente scalabili e possono essere configurati per la trazione anteriore, posteriore, integrale e 4xe. L’unità Edm #1 avrà 95 CV e tecnologia a 400 Volt, mentre i propulsori denominati Edm #2 avranno potenze comprese tra i 170 e i 245 CV (e sempre 400 Volt). Per i mezzi ad alte prestazioni, ci sarà poi l’Edm #3, a 400 o 800 Volt, con unità che proporranno potenze tra i 204 e i 449 CV.

FINO AL 2024 DUE TIPI DI BATTERIE, POI ARRIVA LO STATO SOLIDO

 Per quanto riguarda le batterie per il 2024 è previsto l’impiego di due tipologie: la prima ad alta densità energetica (adatta ai veicoli commerciali) e la seconda priva di nichel e cobalto. Ma già dal 2026 verranno introdotte le batterie allo stato solido. Il gruppo prevede di assicurarsi così oltre 130 gigawattora (GWh) di capacità entro il 2025 e oltre 260 GWh entro il 2030. L’obiettivo è rendere sempre più efficienti gli accumulatori, ma anche abbassarne drasticamente il prezzo (e migliorarne le tecniche di produzione). La riduzione dei costi dei pacchi batterie dovrebbe essere di oltre il 40% tra il 2020 e il 2024 e di un ulteriore 20% o più entro il 2030. La diminuzione dei costi passerà attraverso l’ottimizzazione generale del pacco, la semplificazione del formato dei moduli, l’aumento delle dimensioni delle celle e i progressi nella chimica delle batterie.

LE RETI DI RICARICA

La strategia di Stellantis per promuovere la diffusione delle reti di ricarica partirà dal Sud Europa con l’obiettivo di diffondere la rete anche nel Nord del Continente, per poi passare al Nord America e infine al Sud America. Gli obiettivi per l’Europa sono di avere oltre 1.500 location con circa 5 mila punti di ricarica veloce al 2025 e 9 mila location con oltre 35 mila punti di ricarica veloci per il 2030.

I DATI FINANZIARI

Stellantis si attende in conclusione un margine solido per la prima metà del 2021, grazie all’andamento positivo dei prezzi e al mix di prodotto favorevole. I margini di profitto operativo rettificati per la prima metà del 2021 dovrebbero superare il range di previsione tra il 5,5% e il 7,5% precedentemente comunicato per i margini dell’intero anno, nonostante le perdite di volume rispetto ai tassi di produzione pianificati.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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