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Ecco il tachigrafo antimagnete

Il DTCO 2.0 di VDO garantisce maggiore sicurezza contro le manomissioni, semplifica e accelera lo scarico da remoto, consente all’autista di visualizzare tramite il VDO Counter le informazioni in tempo reale sui tempi di guida e di riposo. E con le apps giuste fa entrare nel futuro…

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Fatta la legge, trovato l’inganno. La storia del cronotachigrafo in Europa si sintetizza così, tra normative che cambiano, tecnologie che evolvono e taroccatori che cercano di seguirne il passo. Si sperava in una svolta con l’avvento dell’era digitale e qualcosa in effetti è cambiato: chi oggi manomette il tachigrafo deve essere dotato non soltanto di abilità tecnica, ma anche di tanta fantasia. E di cos’altro erano muniti i trasportatori del foggiano che un paio di stagioni fa annullavano la registrazione del tachigrafo tramite una statuetta di Padre Pio, sistemata con devozione sul cruscotto? Da lì la base della statuetta contenente un magnete attivava un altro magnete che metteva in blocco il sensore di velocità installato sull’albero motore, che così smetteva di inviare informazioni al cronotachigrafo facendo risultare fermo un veicolo in movimento.
Ma scoperto l’inganno, la commissione UE ha rilanciato, chiedendo l’introduzione entro il 1° ottobre 2012 di due sensori di movimento più “resistenti” ai campi magnetici e l’attivazione di fonti di informazione indipendenti dai sensori. E alla domanda dell’Europa, Continental VDO ha risposto puntuale con il lancio della generazione 2.0 dell’ormai noto DTCO, munito di un sensore di velocità che rileva le interferenze esterne – come appunto i magneti – proteggendo il dialogo tra veicolo e trasmettitore del segnale, ma anche di un secondo segnale di movimento, oltre a quello di velocità, che passa tramite l’ABS via Can-Bus e tramite il GPS. Ma come sempre avviene in casa VDO, l’innovazione tecnologica indotta dalla normativa viene affiancata da una robusta iniezione di servizi all’impresa di autotrasporto, che rendono sempre di più uno strumento di registrazione delle ore, un valido supporto di gestione aziendale. La più utile innovazione in tal senso si chiama VDO Counter, ed è in pratica la visualizzazione sul display del tachigrafo, replicabile su quello VDO acquistabile a parte e sul quadro strumenti del veicolo, tutti i conteggi relativi ai tempi di guida e riposo. Insomma, invece di stare a tirare giù i dati e analizzarli per scoprire quanto ancora è possibile guidare, il VDO Counter fornisce in tempo reale, semplicemente toccando un tasto, il tempo di guida rimanente, il momento in cui effettuare il prossimo riposo e il tempo da dedicargli, ma anche il tempo rimanente di guida settimanale (o alla bisogna su più settimane).
Tutti questi dati, insieme all’intera memoria della carta conducente, possono essere scaricati tramite le nuove chiavette Downloadkey Pro family (arricchite di display a colori touch-screen da 2,2′, batterie ricaricabili, memoria che consente di registrare fino a 6.000 download trimestrali e della funzione “Promemoria”, che segnala quando deve effettuare il download) o se si preferisce inviati in remoto presso gli uffici dell’azienda. E qui si scopre un’altra delle funzionalità ottimizzate del nuovo DTCO 2.0, relativa alla velocizzazione dello scarico dati da remoto e alla loro trasmissione in un dispositivo dedicato e da qui al PC aziendale. Più precisamente questa trasmissione oggi può avvenire in due modi: 
– quando il veicolo transita in azienda e quindi si trova per esempio nel piazzale, attraverso il DLD short range, un dispositivo che si interfaccia al cronotachigrafo e poi invia il tutto tramite rete WLAN;
– quando invece il veicolo rimane impegnato per lunghi periodi in missioni lontane all’azienda, tramite il DLS Wide Range, che si interfaccia con il tachigrafo e poi trasmette i dati in ufficio sfruttando una rete mobile. La novità è che quest’ultima trasmissione, contrariamente a quanto accadeva in passato, non richiede che il veicolo sia in funzione, in quanto nel momento in cui è stato programmato lo scarico, anche se questo è spento, il server dell’azienda invia un segnale che attiva automaticamente il tachigrafo.
Ma non è tutto perché il DTCO 2.0 consente di stabilire ulteriori connessioni sia sfruttando un sensore GPS incorporato nel dispositivo GeoLoc, utile per localizzare in tempo reale dagli uffici la posizione del veicolo e ottimizzare la gestione dell’intera flotta, sia tramite wi-fi con il proprio smart phone, sfruttando a questo scopo un’apposita chiavetta, chiamata SmartLink, che si infila direttamente nel cronotachigrafo. Stabilita tale connessione il DTCO 2.0 è in grado di accedere in nuovo mondo, quello dei sistemi di trasporto intelligenti, elaborati per ridurre la congestione stradale, i tempi del trasporto e i costi del carburante. Volete un esempio? Una volta che si dispone della connessione tra smart phone e cronotachigrafo, è possibile scaricare gratuitamente le apposite apps sviluppate da VDO e, tramite il Cloud computing, gestire direttamente la flotta o visualizzare le funzioni del VDO Counter direttamente sul display dello smart phone. Tra queste apps compare pure quella che individua i parcheggi per truck nelle vicinanze, mostrando contestualmente anche dimensioni e tempo necessario per raggiungerli. E un domani prossimo, quando sarà possibile integrare il dialogo tra diverse infrastrutture – e quindi anche i parcheggi saranno per così dire in rete – si potrà anche prenotare un proprio spazio. Il DTCO 2.0 sarà in vendita da ottobre a un prezzo uguale a quello dell’1.4 che lo ha preceduto. 

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Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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