Arriva il veicolo commerciale premium, basato ovviamente su un veicolo premium. Si parte dalla Mini Clubman e, con qualche opportuna modifica, si arriva alla Clubvan. Per adesso è un concept che sarà mostrato al Salone di Ginevra, ma presenta tanti e tali soluzioni da sembrare più che un sogno nel cassetto.
Guardate queste foto e notate come, mettendo in pratica due semplici soluzioni – la superficie ampliata per il vano di carico e i cristalli laterali posteriori fissi – il veicolo potrebbe diventare realtà in fretta. Il vano di carico, infatti, si estende dalla porta posteriore a due ante fino alla paratia di separazione inserita dietro i due sedili con un pavimento del tutto piano, così da riuscire a sfruttare tutta la profondità dell’abitacolo e a garantire un volume di carico superiore. Per fissare il carico si ricorre a sei anelli di fissaggio.
La cosa particolare è che si conservano le cinque porte, in quanto due servono per guidatore e passeggero, due sono corrispondenti alle ante posteriori e l’ultima è la cosiddetta Clubdoor sul lato destro, che si apre in direzione opposta al senso di marcia.
Ovviamente, finiture ed equipaggiamenti sono degni della casa.
La concept è interamente verniciata con il classico British Racing Green, compresi i pannelli in policarbonato fissi che sostituiscono i vetri laterali, creando ulteriori spazi da sfruttare come per loghi aziendali o messaggi promozionali.
Negli anni Sessanta, Mini creò già un piccolo commerciale, la Morris Mini Van con porta posteriore a due ante e base per lo sviluppo della Morris Mini Traveller. Siamo davanti a un bis? Promesse dal punto di vista dell’industrializzazione non ce ne sono. Ma se ci fosse una clientela possibile…
Guardate queste foto e notate come, mettendo in pratica due semplici soluzioni – la superficie ampliata per il vano di carico e i cristalli laterali posteriori fissi – il veicolo potrebbe diventare realtà in fretta. Il vano di carico, infatti, si estende dalla porta posteriore a due ante fino alla paratia di separazione inserita dietro i due sedili con un pavimento del tutto piano, così da riuscire a sfruttare tutta la profondità dell’abitacolo e a garantire un volume di carico superiore. Per fissare il carico si ricorre a sei anelli di fissaggio.
La cosa particolare è che si conservano le cinque porte, in quanto due servono per guidatore e passeggero, due sono corrispondenti alle ante posteriori e l’ultima è la cosiddetta Clubdoor sul lato destro, che si apre in direzione opposta al senso di marcia.
Ovviamente, finiture ed equipaggiamenti sono degni della casa.
La concept è interamente verniciata con il classico British Racing Green, compresi i pannelli in policarbonato fissi che sostituiscono i vetri laterali, creando ulteriori spazi da sfruttare come per loghi aziendali o messaggi promozionali.
Negli anni Sessanta, Mini creò già un piccolo commerciale, la Morris Mini Van con porta posteriore a due ante e base per lo sviluppo della Morris Mini Traveller. Siamo davanti a un bis? Promesse dal punto di vista dell’industrializzazione non ce ne sono. Ma se ci fosse una clientela possibile…