Lo Zar non abdica. Il russo Eduard Nikolaev, 34 anni, centra per il terzo anno consecutivo il successo nella Dakar, il rally raid che lo aveva visto imporsi anche nel 2013 come pilota e nel 2010 come navigatore dell’altro grande russo, vincitore di 7 Dakar, Vladimir Chagin.
Fin dal primo giorno Nikolaev, leader indiscusso del team Kamaz Master, si è issato in testa alla classifica della 41esima edizione e non ha avuto in seguito cedimenti di sorta (a parte nella tappa 8), amministrando con sapienza la gara e non commettendo mai errori irrimediabili. Una Dakar diversa dalle precedenti: concentrata in dieci tappe tutte in Perù fra l’Oceano Pacifico e le Ande, piena di dune di sabbia e pericolosi canyon e in cui si è visto un po’ di tutto, dalla nebbia al feshfesh, la polvere del deserto che ostacola la respirazione e rende complicata l’alimentazione dei motori.
Nikolaev non ha mai perso la calma, nemmeno quando nella speciale 8 si è insabbiato durante il ritorno verso Pisco perdendo più di un’ora. In quel caso aveva ceduto provvisoriamente il comando al compagno Dmitry Sotnikov, ma nel finale della tappa aveva rimontato con veemenza, incoraggiato dal fatto che Gerard De Rooy con l’Iveco Powerstar non ne aveva potuto approfittare. Dopo di che ha trionfato nella nona tappa, quella ad anello di 310 km, e nell’ultima prova speciale verso Lima si è accontentato di un ottavo posto, concedendo solo tre minuti a Sotnikov e lasciando quindi il compagno di squadra a 25 minuti dopo 41 ore di tratti cronometrati.
La Kamaz piazza così una doppietta da applausi, relegando De Rooy al terzo gradino del podio a oltre un’ora e mezza di distacco. L’olandese ha provato in tutti i modi a rompere l’egemonia russa, ma ha avuto troppe disavventure e problemi meccanici. In realtà a tutti è sembrato che gli Iveco Powerstar 3 fossero più veloci dei bisonti dell’Est sulla sabbia, ma i Kamaz hanno mostrato un’affidabilità superiore che alla fine ha pagato. Ad esempio nella nona tappa De Rooy ha rotto la cinghia di raffreddamento del motore, mentre Villagra ha avuto un incidente nel quale ha perso molto tempo.
I due marchi hanno monopolizzato il podio: in dieci tappe ci sono state sette vittorie Kamaz e tre Iveco. L’ultima in ordine di tempo quella di Toon Van Genugten che, dopo aver conquistato anche la tappa 5, si è aggiudicato la prova finale davanti al Tatra del ceco Ales Loprais. Due dei quattro equipaggi del team Petronas De Rooy Iveco si sono assicurati almeno una speciale, rivelando l’effettivo potenziale tecnico dei mezzi tricolori. Il team italo-olandese ha il merito di aver fatto concludere la Dakar a tutti e quattro gli equipaggi Iveco nella Top-10: oltre a De Rooy terzo e Villagra quarto, Van Genugten si è classificato settimo e Maurick Van den Heuvel decimo.
Classifica generale camion
Pos. | Pilota/Meccanico/Navigatore | Camion | Tempo/distacco |
1 | Nikolaev-Yakolaev-Rybakov | Kamaz 4326 | 41.01’35” |
2 | Sotnikov-Mustafin_Nikitin | Kamaz 43509 | +25’36” |
3 | De Rooy-Torrallardona-Rodewald | Iveco Powerstar | +1.34’44” |
4 | Villagra-Yacopini-Torlaschi | Iveco Powerstar | +5’49’08” |
5 | Loprais-Pokora-Alcayna | Tatra Jamal–Queen 69 | +5.59’’51” |
6 | Viazovich-Haranin-Zhyhulin | Maz 5309RR | +6.39’29” |
7 | Van Genugten-Willemsen- Der Kinderen | Iveco Powerstar | +9.15’26” |
8 | Vasilevski-Vikhrenka-Zaparoshchanka | Maz 5309RR | +10.17’01” |
9 | Sugawara-Takahashi-Zhyhulin | Hino 500 Series | +11.22’09” |
10 | Van den Heuvel-Van Rooij-Kuijpers | Iveco Powerstar | +6.45’27” |