Cresce la domanda di elettromobilità e di conseguenza aumenta la necessità di trovare soluzioni per affrontare la sfida della produzione di batterie. Ecco perché i grandi gruppi leader nel settore stanno sempre di più intensificando le sinergie per rafforzarsi a livello tecnologico e competitivo, anche a colpi di acquisizioni e partnership. Di recente, ad esempio, vi abbiamo raccontato della maxi-alleanza tra Accelera, Daimler Truck e Paccar per sviluppare catene di approvvigionamento e produzione di batterie per camion elettrici.
Oggi un nuovo annuncio dà una «scossa» in questo senso al mercato. Lo ho dato Clarios, società madre di Varta Automotive (marchio di riferimento a livello globale nella produzione di batterie e accumulatori), che ha annunciato di aver acquisito la divisione di Paragon che produce batterie e relativi sistemi di gestione per l’industria automobilistica.
I dettagli relativi all’operazione non sono stati resi noti, ma ciò che ci interessa sottolineare è la portata dell’operazione. Clarios è già leader mondiale nel settore delle tecnologie avanzate di batterie a bassa tensione per la mobilità e produce una batteria per veicolo elettrico su tre al mondo. E con l’acquisizione del business energetico della Paragon punta ad allargare ancora di più i confini della propria leadership settoriale. Lo ho rimarcato con forza propria il Ceo di Clarios, Mark Wallace, secondo cui «il team di ingegneri di Paragon ha le competenze, la cultura e l’impegno per aggiungere nuove capacità, consentendoci di accelerare la nostra collaborazione con i principali clienti OE». E ciò soprattutto con riferimento ai programmi avanzati agli ioni di litio e allo sviluppo di nuove architetture a bassa tensione.
«Sono convinto che i nostri nuovi colleghi ci aiuteranno ad accelerare l’elettrificazione e la digitalizzazione dei veicoli – ha aggiunto Federico Morales Zimmermann, vicepresidente e GM, Global Customers, Products and Engineering di Clarios – a creare nuove esperienze per gli utenti, a sfruttare e acquisire dati e ad alimentare nuove architetture basate sui sistemi».