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CIR: Compagnia Italiana Rimorchi, la fabbrica delle idee

Tre aziende del "trainato" italiano - Cardi, Merker, Viberti - sotto un unico marchio continuano una prestigiosa tradizione per essere protagonisti sul mercato europeo

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Nei momenti difficili si deve dare fondo alla propria creatività per trovare nuove soluzioni e questo è l’imperativo assunto dalla Compagnia Italiana Rimorchi, o più semplicemente CIR, il “cappello” sotto cui sono stati riuniti due marchi storici del trainato italiano come Cardi e Viberti e un brand che ha saputo imporsi in pochi anni come Merker
CIR è oggi partecipata dai gruppi industriali Margaritelli, Acerbi e CLN e si configura come il maggior costruttore italiano del settore rimorchi e semirimorchi e uno dei principali protagonisti dei mercati europei. Titolare dei marchi Cardi, Merker e Viberti, CIR detiene una quota superiore al 20% del mercato nazionale e conta su una capacità produttiva di oltre 15 mila unità annue. 
Tre sono gli stabilimenti produttivi (Bussolengo/VR, Nichelino/TO e Tocco da Casauria/PE) caratterizzati da tecnologie e processi industriali di assoluta avanguardia e da un organico di circa 400 persone. I processi di fabbricazione d’avanguardia sono localizzati principalmente nello stabilimento umbro, dove vengono costruiti tutti i telai trattati nel modernissimo impianto di cataforesi che li garantisce contro l’aggressione degli agenti atmosferici per molti anni e gli impianti di saldatura sono robotizzati come le moderne linee di produzione automobilistiche con le stazioni di assemblaggio finali. Dall’acciaio grezzo a tutti gli altri materiali utilizzati vige rigorosamente il “made in Italy”.
Alle domande del mercato CIR risponde con quelle che sono le prerogative dei singoli marchi. Cardi che dal 1919 ha fatto della personalizzazione dei suoi prodotti il tratto distintivo ha sviluppato questa sua identità di marchio, ma produce anche allestimenti cava-cantiere e casse mobili. Viberti, casa fondata nel 1922, si è concentrata sui prodotti per la linea, in particolare centinati, portacontainer e cassonati con alcune specializzazioni come i semirimorchi con il terzo asse sterzante. Merker propone invece un prodotto più standardizzato ideale per le flotte e, come già detto, Zhero (la recente linea creata in partnership con Rolfo/Plastic Gall) copre la domanda di semirimorchi isotermici con un prodotto ai vertici qualitativi del mercato. Last, but not least, il marchio Piacenza, carrozzeria specializzata nella realizzazione di veicoli speciali.
Quasi l’80% della produzione oggi varca i confini nazionali grazie all’apprezzamento che i prodotti CIR stanno incontrando sia in Francia, tradizionalmente il secondo mercato di riferimento, ma anche nel resto d’Europa, in Russia, nelle Repubbliche ex-Sovietiche dell’area centro asiatica e in Nordafrica. 
“La crisi sta cambiato la mentalità anche del mondo dell’autotrasporto” sostengono in CIR che ha affiancato un’articolata attività di post-vendita come quella offerta da Trailer Service che garantisce interventi di meccanica, elettrauto e gommista, rettifiche freni, sabbiatura e verniciatura, allineamento e raddrizzatura assali, banco prova per abs ed ebs, il ripristino delle casse mobili, la fornitura di ricambi originali e anche il servizio di noleggio e compravendita dell’usato. In altre parole nel Trailer Service l’autotrasportatore troverà tutto quello che serve al suo rimorchio con tempi di fermo macchina ridotti al minimo.
CIR è un’azienda italiana che crede fermamente nel valore del “made in Italy” al punto da essere tra i fondatori di Phontis dove un gruppo di società, ognuna specializzata nel proprio settore, si è riunito in un progetto comune che prende spunto proprio dalla comune italianità. Ai marchi CIR si affiancano così altri importanti player nazionali: Bertazzoni per i semirimorchi racing e allestimenti speciali, Grapar per le cisterne alimentari e chimiche, Bianchini per allestimenti standard e speciali, Ifac per i furgoni isotermici ed Esseti per le trasformazioni di veicoli industriali. Idee, competenze e volontà non mancano, il prodotto è già consolidato, CIR è così pronta a cavalcare la prossima, e mai tanto agognata, ripresa.
 

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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