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GI.MA.Trans affida a Ifac l’allestimento isotermico delle sue motrici

Le soluzioni isolanti dell’azienda pugliese commissionate dal trasportatore lombardo prevedono pareti dallo spessore di 50 mm – invece che dei canonici 62 mm – che garantiscono una resa isotermica equivalente con un maggiore spazio interno per muoversi nel vano di carico

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GI.MA.Trans, noto operatore logistico del Bergamasco, ha siglato una partnership con Ifac, azienda produttrice di furgoni isotermici, che prevede la fornitura al gruppo lombardo da parte dell’azienda di Acquaviva delle Fonti di veicoli con particolari allestimenti a temperatura controllata.
Le due società, entrambe a conduzione familiare, si erano incrociate quattro anni fa con l’apertura della sede Ifac di Trezzo sull’Adda nel Milanese e da allora era partita una prima fase di test che aveva visto protagonisti cinque allestimenti prodotti dal costruttore pugliese.
Su richiesta di GI.MA.Trans i veicoli sono stati personalizzati da Ifac con uno spessore del rivestimento delle pareti isotermiche di 50 mm. Le pareti laterali risultano così più strette rispetto allo standard per il trasporto surgelato (62 mm), ma senza intaccare la resa isotermica e la conservazione del prodotto (essenziale al trasporto congelato). Il vantaggio è quello del maggiore spazio interno che agevola i movimenti nel vano di carico. Le pareti di 50 mm consentono insomma di avere più spazio interno con un rendimento della temperatura eccellente.

«Grazie a questa scelta i nostri mezzi hanno caratteristiche analoghe in termini di volumi a quelli per il trasporto fiori, che hanno pareti da 45 mm – ha spiegato Mario Quarti, socio fondatore di GI.MA.Trans – ma con il vantaggio di avere una resa isotermica equivalente ad un veicolo con pareti più spesse, pensato appunto per il trasporto surgelato. In passato ci è capitato di avere problemi, legati agli allestimenti di altri player, che hanno portato a deformazioni delle pareti nella parte inferiore; quando abbiamo avuto l’esigenza di allestire nuove motrici abbiamo perciò pensato alle soluzioni Ifac».

I veicoli realizzati per l’operatore bergamasco sono anche dotati di un portale posteriore in acciaio inox – completamente annegato nel pannello in fase di produzione – che ne garantisce la robustezza.
Le motrici sono inoltre caratterizzate da un impianto luci integralmente ispezionabile che rende semplice ogni intervento di manutenzione.

Per agevolare ulteriormente il lavoro di carico e scarico, l’azienda bergamasca ha scelto infine di utilizzare una cremagliera fermacarico sovrapposta, proprio per evitare danni alle pareti e per salvaguardare la sicurezza delle merci.
Ad oggi sono stati consegnati circa 20 allestimenti e ce ne sono in cantiere altri 10.

«L’attenzione ai dettagli fa davvero la differenza nel trasporto a temperatura controllata – ha affermato Giuseppe Paradiso, responsabile vendite di Ifac – Calcolare a regola d’arte la giusta dose di poliuretano presente nelle pareti contribuisce a mantenere l’integrità della cella, la parte più sollecitata durante i viaggi, e ad evitare la formazione di sacche d’aria».
«Sicuramente, la vicinanza dell’hub Ifac di Trezzo sull’Adda è un vantaggio anche per la manutenzione dei nostri mezzi – conclude Quarti – perché in caso di imprevisti il loro personale dell’area post-vendita ci assicura la possibilità di intervenire tempestivamente».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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