«Abbiamo concluso l’accordo in pochi mesi, con un approccio sviluppato in neppure un anno, in cui avevamo già abbiamo un ordine consistente di semirimorchi», spiega Demes Ziliani a capo della Evindustrial, storica azienda fondata nel 1979, «poi abbiamo deciso che il Transpotec potesse essere la vetrina giusta per la presentazione e così già per gennaio saremmo stati pronti. Il rinvio a maggio della fiera non ha fatto altro che confermare le volontà e posticipare la firma ufficiale a febbraio di quest’anno». Ziliani mostra tranquillità nel parlare dell’accordo raggiunto con l’importante allestitore austriaco, seppure sorretto anche da filiali produttive anche in Ungheria (a Dunaharaszti), in Repubblica Ceca (a Žebrák) e in Germania (a Neustadt/Dosse) con un totale di 2.150 dipendenti. «Schwarzmüller si sta ampliando», spiega Ziliani, «ha già fatto delle acquisizioni e altre ne sta vagliando, per arrivare ad avere una offerta completa di trailer. Dai centinati alle vasche passando per i piani mobili, fino agli isotermici e ai box, su cui sta ragionando adesso». Per i portacontainer, per esempio, Schwarzmüller ha già acquisito nel gennaio del 2020 la Hüffermann Transportsysteme, con sede di produzione a Neustadt nel Brandeburgo, produttore altamente specializzato di rimorchi per il trasporto di container, sovrastrutture per camion e veicoli speciali, nonché di sistemi fissaggio del carico.
Un 2021 da quasi 10.000 mezzi
Il Gruppo Schwarzmüller ha raggiunto un fatturato di 409 milioni di euro nel 2021, in crescita del 13% rispetto ai 366 milioni di euro del 2020. Il numero di rimorchi prodotti è aumentato invece del 12% passando dagli 8.800 nel 2020 ai 9.966 del 2021. Per la prima volta nella storia dell’azienda è stata leader di mercato in cinque paesi: Austria, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia e Svizzera. Se poi si prende come metro temporale in decennio, si scopre che dal 2013 l’azienda è cresciuta del 60%.
«Nonostante la pandemia e le condizioni instabili del mercato, siamo riusciti a crescere in termini di fatturato», afferma il Ceo Roland Hartwig. Per l’anno 2022 Schwarzmüller ha previsto un fatturato di 460 milioni di euro, un aumento delle vendite del 12%, con una produzione totale di oltre 12.000 veicoli. Tuttavia, questa previsione non tiene conto delle conseguenze legate alla crisi ucraina. L’offerta di materiale e di componenti nonché i costi delle materie prime sono ancora percepiti come soggetti a forti oscillazioni, anche se il mercato legato all’edilizia e alle costruzioni dovrebbe dimostrarsi più stabile rispetto al trasporto di lunga distanza.
Secondo Hartwig, con questi dati di vendita e dopo il minimo aumento delle vendite nel 2020, nel primo anno di pandemia «è stato possibile tornare a una traiettoria di crescita a doppia cifra di cui l’azienda gode da quasi 10 anni. Lo sviluppo degli ordini in entrata lo ha dimostrato ancora più chiaramente: nel 2021 sono stati evasi 13.555 ordini, il 68% in più rispetto al 2020 (8.053 ordini)». Nelle regione ‘core’, che comprendono Austria, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia e Svizzera, l’azienda ha difeso la sua posizione di leader di mercato», ha spiegato il Ceo. «Con una quota di mercato del 32%, l’Austria è in testa, l’Ungheria è al 30% e la Repubblica Ceca al 20%. Hartwig è stato anche molto soddisfatto delle cifre nei mercati chiave di Germania e Polonia. Il primo ha una quota di mercato di circa il 10%. La Polonia ha avuto un balzo dal 2,6% fino al 4% nell’anno precedente la pandemia, con un numero di vendite passato da 580 a oltre 1.000 in 3 anni.
Le prospettive di crescita in Italia
«L’Italia è destinata a crescere con noi», aggiunge Ziliani. «Adesso Schwarzmüller avrà un solo referente per tutto il territorio nazionale, una serie di officine specializzate dedicate, una rete vendita con anche nuovi agenti e un nuovo magazzino qui a Cremona per il service che completeremo in pochi mesi. L’immatricolato dovremmo portarlo vicino ai 700 mezzi in pochi anni».
«Per l’Italia», conclude Ziliani, «prevedo che il mercato nel 2023 si assesterà nelle vendite e nei prezzi. Adesso beneficiamo ancora a una’estrema crescita dovuta, per così dire, all’uscita dalla pandemia. La guerra in Ucraina, poi, ha bloccato nuovamente tutto e ha fatto schizzare alle stelle i prezzi, ma fra un anno la situazione si assesterà anche per gli aumenti delle materie prime, e noi cresceremo senza dubbio, dato che prima gestivamo solo quattro regioni del Nord, immatricolando circa 500 trailer all’anno, e ora invece per vendere i trailer austriaci abbiamo tutta l’Italia a disposizione».
Identik del Gruppo Schwarzmüller
L’azienda, nata nel 1871, produce oltre 150 tipi di veicoli con i marchi Schwarzmüller e Hüffermann esportandoli in 21 paesi, per il settore edile, le società di infrastrutture, le industrie delle materie prime e del riciclaggio e i fornitori di servizi di trasporto a lungo raggio. La sede è in Austria, a Freinberg, vicino a Schärding. Su una superficie totale di 170.000 m², il focus del prodotto è sui veicoli speciali di tutti i tipi, quelli con pianale mobile, le cisterne in alluminio, i veicoli a pianale ribassato, nonché i rimorchi con pianale.
Su un’area totale di 112.000 m², lo stabilimento di Žebrák produce vasche con segmenti in acciaio, vasche termiche in acciaio, cassoni ribaltabili, rimorchi, semirimorchi e cassonati.
Dunaharaszti è il più grande impianto di produzione del gruppo Schwarzmüller dal 1990. A Neustadt si progettano rimorchi e si assemblamo veicoli commerciali.