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Marco Bonaveglio assume la direzione commerciale di Renault Trucks Italia

Marco Bonaveglio dal 1 giugno scorso è il nuovo direttore commerciale e marketing di Renault Trucks Italia.
Entrato in Renault Trucks nel 2004 dove ha ricoperto ruoli di business development e marketing (porta la sua firma il progetto Okelia, riferito ai ricambi, la cui gamma attuale è “Extended”), successivamente è passato a ricoprire ruoli manageriali di sales e marketing in Volvo Trucks (entrambi i marchi fanno parte del Gruppo Volvo) in Medio Oriente e nel Sud Est Asiatico, di direttore di mercato di Volvo Trucks International – Giappone, Singapore e Thailandia.

Rientrato in Italia, Bonaveglio da inizio mese ha preso le redini della direzione commerciale del brand transalpino che sta investendo fortemente sul mercato italiano e la sua nomina rappresenta un importante passo in avanti verso la realizzazione della strategia e il raggiungimento degli obiettivi del costruttore.
Insieme al suo team, implementerà il processo di crescita intrapreso dal brand e contribuirà al processo di trasformazione verso l’elettromobilità per consolidare la leadership di mercato.
Marco Bonaveglio, 43 anni, sposato e papà di due bambine dopo gli studi di Economia ha conseguito un Master in Business Administration.

Scania presenta un trattore stradale elettrico da 44 tonnellate

Passo in avanti deciso di Scania sul fronte della elettrificazione dei propri veicoli, in linea con gli obiettivi di riduzione delle emissioni di carbonio stabilite nell’Accordo di Parigi. Grazie alle nuove batterie da 624 kWh, che aumentano decisamente l’autonomia dei suoi pesanti, il costruttore scandinavo ha prodotto un trattore elettrico da 44 tonnellate, il 45R, adatto al trasporto regionale con massa totale a terra fino a 64 ton (nelle nazioni che lo permettono, come i Paesi nordici).

L’incremento dell’autonomia del 44 ton è ovviamente soggetto al tipo di terreno, alla conformazione topografica dello stesso, al carico e al modello di allestimento. Ad esempio – afferma Scania – un trattore 4×2, con un pacco da sei batterie, che viaggia in autostrada a 80 km/h e ha una massa complessiva di 40 ton, potrà percorrere con una singola ricarica circa 350 km. I contesti più vantaggiosi sono tratte fisse che prevedono una ricarica programmata presso il deposito oppure alla destinazione finale o anche nei punti di carico e scarico. È poi chiaro che una ricarica parziale del veicolo durante i 45 minuti obbligatori di riposo per l’autista incrementa in modo significativo l’autonomia operativa.

La potenza di ricarica massima è fino a 375 kW, il che significa che in un’ora di ricarica si possono aggiungere 270-300 km di autonomia. La potenza in continuo per uno Scania 45 R o 45 S è di 410 kW (equivalente a circa 560 CV).

La casa svedese ha inoltre ampliato la gamma di autotelai. I nuovi elettrici Scania sono disponibili nella versione trattore stradale 4×2 o autotelai 6×2*4. Il trattore 4×2 ha un passo pari a 4.150 mm con sei batterie installate, sfruttando la deroga permessa dal regolamento europeo Increased Vehicle Dimension. Inoltre per i veicoli a batteria sono ora disponibili anche le cabine R e S con zona notte. Grazie ai nuovi autocarri, i clienti Scania saranno così in grado di utilizzare autotelai o trattori stradali con semirimorchio, come nel caso del trasporto di alimenti a temperatura controllata.

Per la ricarica delle batterie, Scania collabora con alcuni operatori, offrendo una soluzione completa ai clienti che comprende una consulenza su servizi, infrastruttura di ricarica, finanziamenti, assicurazioni, manutenzione e riparazione. Gli ordini dei nuovi autocarri elettrificati Scania possono essere effettuati contattando i rappresentanti Scania, mentre la produzione avrà inizio nel quarto trimestre del 2023.

«Per affrontare le sfide globali legate alle emissioni di CO2 tutti noi dobbiamo produrre e consumare in modo nuovo – ha commentato Christian Levin, CEO di Scania – Ridurre, riutilizzare e riciclare sono sempre state azioni fondamentali per la nostra azienda. L’unica cosa che si frappone tra noi e un trasporto privo di combustibili fossili è una capillare infrastruttura di ricarica, anche se stiamo facendo grandi progressi in tal senso».

I truck Volvo diventano più sicuri e guidabili in condizioni difficili

Volvo Trucks ha deciso di mettere mano alla sicurezza e guidabilità dei suoi autocarri, introducendo una serie di nuove funzioni che favoriscono le manovre di precisione negli spazi ristretti, in condizioni stradali avverse o su superfici dissestate o sdrucciolevoli, come ad esempio nei cantieri.

Terrain Brake

Si tratta di una soluzione per la guida a basse velocità su terreni accidentati e irregolari, che rende più facile e sicuro manovrare il camion. Se il conducente si appresta a frenare con una ruota posizionata sul bordo di una superficie rialzata, come un masso o un marciapiede, spesso il veicolo rischia di slittare prima che si riesca a raggiungere il pedale del freno, rendendone così più difficile il controllo. Terrain Brake invece aziona i freni non appena il conducente solleva il piede dall’acceleratore, per cui il veicolo mantiene la posizione senza spostarsi, permettendo così al conducente di effettuare piccoli movimenti con maggiore precisione.

«È l’ideale nelle condizioni di guida fuoristrada, come ad esempio nei cantieri, in miniera o su superfici irregolari – ha sottolineato Pär Bergstrand, responsabile delle trasmissioni per impieghi gravosi di Volvo Trucks  – ma può essere utile anche per le manovre in città e per superare rallentatori e marciapiedi, assicurando al conducente maggiore agilità e controllo e rendendo così il suo lavoro più semplice e sicuro».

Terrain Brake è disponibile sul modello Volvo FH16 e sugli altri veicoli della casa svedese dotati di assale anteriore motorizzato.

Change Direction

Altra soluzione per semplificare la manovra del camion a basse velocità. In situazioni quali una svolta in spazi ristretti o un’inversione in una zona di carico, il conducente deve effettuare movimenti brevi e rapidi, alternando il pedale dell’acceleratore con quello del freno. Da ora, invece di azionare il freno, potrà inserire la retromarcia quando il camion si sta ancora muovendo in avanti. La nuova funzione arresterà automaticamente il veicolo e inizierà il movimento all’indietro, permettendo così al conducente di continuare a usare il pedale dell’acceleratore. Per muoversi in avanti, sarà sufficiente inserire la marcia e mantenere premuto l’acceleratore.

Change Direction è disponibile in opzione su tutti i modelli Volvo FH, FM e FMX.

Active Grip Control

È una funzionalità che migliora in maniera significativa la stabilità e l’accelerazione sulle superfici sdrucciolevoli. Se il camion inizia a slittare, numerosi sensori permetteranno al sistema di controllo del veicolo di reagire alla superficie stradale in modo intelligente, aiutando così il conducente a non uscire di strada. Questa novità è pensata anche per ridurre il rischio di sbandata e di sovrasterzo quando il veicolo è scarico.

Active Grip Control è di serie su tutti i camion Volvo per impieghi pesanti con trasmissione elettrica e, con alcune eccezioni, su tutti i veicoli pesanti dotati di motori Euro 6.

Cruise Control aggiornato

Volvo Trucks ha anche aggiornato il cruise control, che ora può essere attivato a velocità ridotta, a 4 km/h o persino a 2 km/h, in caso di utilizzo con i primini opzionali. Questa funzionalità migliorata è di serie su tutti i veicoli Volvo per impieghi pesanti.

«Grazie alle numerose modifiche intelligenti apportate sul cambio I-Shift, siamo riusciti a introdurre una gamma di nuove funzionalità per migliorare sicurezza, guidabilità e comfort – ha commentato Bergstrand – È per noi motivo di grande orgoglio esserne riuscite a sviluppare così tante, vantaggiose non solo nella guida in cantiere, ma anche in molte altre situazioni, come nel trasporto del legname e nelle tratte urbane».

All’Interporto di Bologna nasce il Prologis Sports Center: il primo centro sportivo ospitato in un parco logistico in Italia

Una nuova struttura sportiva all’interno di un’area interportuale, progettata per essere un servizio importante per la salute psico-fisica e la socialità dei lavoratori, per i quali non sempre i tempi e gli spostamenti legati al lavoro si conciliano con attività nel tempo libero. È quanto è stato realizzato all’interporto di Bologna, dove nei giorni scorsi è stato inaugurato il Prologis Sports Center, il primo centro sportivo ad essere ospitato all’interno di un parco logistico in Italia.

Il centro, oltre a servire le circa 5.500 persone che lavorano ogni giorno all’Interporto bolognese, sarà aperto anche ai cittadini dei comuni limitrofi. L’obiettivo del centro sportivo è duplice: da una parte, dare la possibilità di praticare sport e concedersi momenti di svago con maggiore serenità, dall’altra, promuovere la socializzazione e incoraggiare nuove relazioni.

Il Prologis Sports Center è composto da un campo da calcetto, un campo da pallacanestro e due campi da padel, posizionati all’interno di un’area verde in prossimità del punto ristorazione Camst già presente all’interno del parco. Tutti i campi sportivi sono dotati di illuminazione a LED e completi di spogliatoi. La struttura sportiva è gestita da una società del territorio che assicura il servizio di prenotazione dei campi, una corretta supervisione dell’impianto e la pulizia dello stesso. In una successiva fase di sviluppo è inoltre già prevista la realizzazione da parte di Interporto Bologna Spa di una palestra.

Assotir chiede al governo lo sblocco del fondo di 500 milioni per l’autotrasporto

«Il governo sblocchi subito il fondo da 500 milioni di euro che ha creato con il decreto Ucraina dello scorso marzo per aiutare le imprese dell’autotrasporto a fronteggiare l’aumento del costo dei carburanti». È la richiesta fatta a gran voce al governo da parte di Assotir, che ha sottolineato in una nota stampa come il rischio di arrivare a un blocco del settore a livello nazionale sia molto elevato.

«L’ipotesi di una protesta generalizzata dell’intero settore – ha commentato Claudio Donati, Segretario Generale di Assotir – è dietro l’angolo. L’insostenibile, perdurante, aumento del costo dei carburanti, ha praticamente cancellato il beneficio dovuto allo sconto fiscale di 25 centesimi. Adesso però si aggiunge qualcosa di intollerabile: uno Stato, oggettivamente inaffidabile, in quanto incapace di mantenere gli impegni presi con questa categoria».

Donati ha sottolineato come i provvedimenti del Governo per contrastare il caro-gasolio, diretti a ridurre la penalizzazione subita dai veicoli meno inquinanti (Euro 5 e 6) a seguito del taglio lineare dei 25 centesimi/litro dello scorso marzo, erano da considerarsi «utili, per quanto non risolutivi», aggiungendo che era «l’unica parte della trattativa salvabile, a fronte dello zero assoluto sul tema delle regole. Ma ad una condizione: che i fondi stanziati, appunto i 500 milioni di euro, venissero accreditati alle imprese immediatamente».

A due mesi e mezzo dall’eliminazione del rimborso delle accise – spiega ancora Donati – «si apprende che il Ministro Giovannini sarebbe impegnato in una trattativa a Bruxelles con la UE proprio su quel provvedimento che evidentemente presenta dei problemi. Se così fosse, il fragile equilibrio, raggiunto proprio in ragione di questo obiettivo, che adesso si allontana (e forse è a rischio), è destinato a saltare».

Per il Segretario Generale di Assotir il Governo ha un solo modo per risolvere la questione: «dare  subito quel credito d’imposta promesso a chi ne ha diritto».

L’autovelox non si vede? Allora la multa è nulla

Se l’autovelox è collocato in una posizione in cui non è ben visibile, la multa comminata per eccesso di velocità dovuta al rilevamento è da considerarsi nulla. È questo il senso della sentenza del giudice di pace di Guardia Sanframondi (Benevento), che ha annullato una sanzione per eccesso di velocità ad un conducente di un’azienda di trasporto merci. L’impresa, patrocinata dall’avv. Roberto Iacovacci, aveva contestato l’infrazione, adducendo, tra l’altro, la mancata visibilità del dispositivo per il rilevamento che aveva segnalato lo sforamento dei limiti di velocità.

Il giudice di pace, rifacendosi ad una serie di sentenze della Corte di Cassazione, ha dato ragione all’azienda, constatando che l’autovelox, posizionato su un palo oltre due metri fuori dalla carreggiata, non era ben visibile dal posto di guida dell’autista.

«L’obbligo di segnalare preventivamente e rendere ben visibili le postazioni di controllo sulla rete stradale per il rilevamento della velocità – spiega infatti la sentenza – ricorrendo all’impiego di cartelli o di dispositivi di segnalazione luminosi, è stato introdotto a partire dall’entrata in vigore… della legge 2 ottobre 2007 n. 160, che ha inserito l’art. 142 C.d.S., comma 6 bis». Questa nuova norma ha prescritto che tutti i tipi e modalità di controllo effettuati con apparecchi fissi o mobili installati sulla sede stradale abbiano «l’obbligo, a pena di nullità dell’accertamento, di preventiva segnalazione e di ben visibilità».

In altre parole, la Polizia stradale è obbligata senza eccezioni a segnalare la presenza di un autovelox prima di incrociarlo e a renderlo ben distinguibile. Se queste condizioni non vengono garantite, l’accertamento non avrebbe valore, altrimenti «la normativa rimarrebbe una prescrizione priva di conseguenze». Inoltre il potere di imporre sanzioni della Pubblica Amministrazione in materia di circolazione stradale non deriva «dall’intento di sorprendere l’automobilista indisciplinato», ma da quello di tutelare la sicurezza stradale. Nel caso specifico, la Prefettura di Benevento avrebbe quindi dovuto provare la perfetta visibilità dell’autovelox, mentre nulla è stato osservato al riguardo.

La presenza – annunciata della segnaletica – e la buona visibilità dell’autovelox costituiscono insomma una condizione necessariaperché l’accertamento della velocità risulti legittimo e, se questi requisiti mancano, la multa è nulla.

Il ricorso è quindi stato accolto, la multa e l’ordinanza/ingiunzione conseguente annullata e le spese compensate tra le parti.

25.000 visitatori da 60 Paesi: il Transpotec dà i numeri

Edizione di successo per il Transpotec Logitec 2022, la manifestazione più importante in Italia per l’autotrasporto e la logistica che si è tenuta a Milano dal 12 al 15 maggio scorsi. Nei padiglioni fieristici della fiera meneghina, stando ai numeri diffusi dagli organizzatori, sono affluiti oltre 25.000 operatori professionali provenienti da 60 Paesi. Numeri di tutto rispetto per una manifestazione attesissima, considerato che l’ultima edizione risaliva al periodo pre-pandemico (Verona 2019).

Molto importante è stata la presenza delle case costruttrici di mezzi pesanti – DAF, Ford Trucks, Iveco, Mercedes-Benz Trucks, Scania, Volvo Trucks – in rappresentanza di più dell’80% del mercato.

«Siamo davvero soddisfatti del risultato raggiunto. In questi tre anni il mondo dell’autotrasporto è cambiato: sono diminuiti i padroncini a favore di realtà aggregate di media e grande dimensione. E Transpotec è riuscito, con la sua offerta, a seguire questo cambiamento», ha dichiarato Paolo Pizzocaro, Exhibition Director di Transpotec Logite, che ha sottolineato come il termometro del successo sia «la soddisfazione delle aziende che abbiamo ascoltato in questi giorni e il fatto che la fiera, cosa assolutamente non scontata, sia stata per tanti anche un’occasione per chiudere affari e vendite».

L’edizione del Transpotec di quest’anno, oltre all’esposizione di tante e belle novità, soprattutto elettriche, è stata particolarmente caratterizzata dal fatto che per la prima volta sono comparsi anche i clienti. Nel senso che è un fatto unico che in questa manifestazione sono saliti sul palcoscenico non solo i camion elettrici, sempre più protagonisti del futuro, ma con loro anche chi è (o chi ha promesso di essere) disposto ad acquistarli. Molti stand di costruttori hanno ospitato infatti camion elettrici con livree personalizzate da tal committente o trasportatore, anch’essi presenti in fiera, che hanno scelto di acquisirli all’interno delle loro flotte per puntare a un trasporto il più sostenibile possibile. Un po’ come a dire: «Ci metto la faccia». Segno che quando tra attori diversi della filiera c’è una condivisione di valori (e perché no, anche del prezzo del veicolo) si possono raggiungere risultati concreti e innescare sinergie virtuose, interessi, opportunità di cambiamento.

Al Transpotec 2022 abbiamo dedicato anche un ampio speciale che potete trovare all’interno numero di giugno di Uomini e Traspotec (sfogliabile qui, riservato agli abbonati) e anche una serie di video pubblicati sul nostro canale youtube K44 Risponde (potete guardarli qui di seguito).

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