Tragedia sull’A1, muore un autotrasportatore
Ancora una volta l’autostrada A1 Milano-Napoli si tinge di rosso e il bilancio è purtroppo drammatico. Ieri notte, intorno alle 4, due mezzi pesanti e un’auto si sono scontrati nel tratto tra Modena Sud e Valsamoggia, al km. 183. Nel terribile schianto uno degli autotrasportatori ha perso la vita, mentre le sei persone negli altri due veicoli sono rimaste ferite e trasportate in elicottero all’Ospedale Maggiore di Bologna.
Secondo una prima ricostruzione della Polizia stradale, uno dei camion si sarebbe ribaltato perdendo parte del suo carico – trasportava candeggina – e innescando un principio d’incendio, spento da squadre dei Vigili del fuoco di Bologna e Modena. Il camionista deceduto si trovava nel secondo camion ed è stato estratto dalle lamiere già privo di vita.
Oltre ai pompieri sono intervenuti i soccorsi, sanitari e meccanici, la Polizia stradale e il personale della direzione 3° tronco di Bologna di Autostrade per l’Italia.
Il tratto tra Modena Sud e Valsamoggia è stato chiuso in entrambe le direzioni, anche perché il New Jersey era finito nel mezzo della corsia sud, e si sono formate code di parecchie chilometri sia verso nord che verso sud. Poco prima delle 9 la circolazione in direzione nord è stata ripristinata con tre corsie su quattro. L’autostrada è stata poi riaperta completamente verso le 11.
Progetto ANITA: quando il camion viaggia solo
È positivo il bilancio del progetto ANITA (Autonomous Innovation in Terminal Operations) che vede impegnati dal 2020 MAN Truck & Bus, Deutsche Bahn, Fresenius University of Applied Sciences e Götting KG nell’utilizzare autocarri a guida autonoma per il trasferimento di container dalla strada alla ferrovia, e rendere i processi più efficienti. I partner, presentando i risultati ottenuti sinora, hanno annunciato nuovi sviluppi sul deposito di container di DB Intermodal Services e il terminal DUSS (Deutsche Umschlaggesellschaft Schiene-Straße mbH) a Ulm, nel sud della Germania.
Dal canto suo, la Casa di Monaco nei prossimi mesi si concentrerà sullo sviluppo del software. Il sistema autonomo dovrà essere in grado di coprire tutte le decisioni che un autista può prendere sulla base delle sue impressioni sensoriali. I programmatori MAN parlano infatti di «migliorare i sensi elettronici del veicolo autonomo» nelle attività operative reali al fine di percepire sempre meglio l’ambiente circostante per reagire e operare come se al volante ci fosse realmente un autista.
«La tecnologia base di automazione per ANITA è pronta. Per la definitiva messa a punto, stiamo ora avviando un confronto pratico diretto per sviluppare ulteriormente il sistema in termini di affidabilità operativa e di valore aggiunto per il futuro utente – ha affermato Frederik Zohm, Member of Research and Development di MAN Truck & Bus – Contiamo di poter offrire camion autonomi per i collegamenti nei terminal come tecnologia di serie dalla fine del decennio. Partner come Deutsche Bahn, Götting KG e la Hochschule Fresenius University of Applied Sciences sono essenziali per raggiungere questo obiettivo».
Premesso, in questo periodo di test drive per verificare il prototipo autonomo delle reali condizioni di impiego, l’autista è sempre rimasto a bordo per intervenire nel caso fosse necessario. I test drive sono utili, non solo per gli sviluppi della guida autonoma, ma anche per la preparazione dei terminal a integrare la nuova tecnologia «Ferrovia e strada combinate, questa è la soluzione ecologica per la logistica del futuro – afferma Sigrid Nikutta, Member of Management Board di Deutsche Bahn AG e Responsabile del trasporto merci e CEO di DB Cargo AG – stiamo lavorando insieme per far crescere i trasporti intermodali. La digitalizzazione e l’automazione ci aiutano a rendere semplici e veloci le interfacce con il treno merci e i processi nei terminal».
L’autocarro autonomo per svolgere il suo compito deve comunicare con l’infrastruttura del deposito DBIS e del terminal DUSS ed è a questo che stanno lavorando gli scienziati della Fresenius University of Applied Sciences analizzando i processi, le procedure e i comportamenti esistenti di persone e macchine in loco nella prima fase del progetto per poi trasferirli in un insieme digitale di regole.
«Durante le prove pratiche nel terminal apprenderemo ogni giorno di più – afferma Amelie Jacquemart-Purson, Project manager MAN – Sono richieste elevate competenze ingegneristiche per unire i dati di fotocamera, Lidar (acronimo di Laser Imaging Detection and Ranging) e radar, interpretarli e implementarli correttamente».
Il progetto ANITA ha preso il via nel luglio 2020 ed è finanziato con 5,5 milioni di euro dal programma New Vehicle and System Technologies del Ministero federale tedesco dell’Economia e della Protezione del Clima. La durata prevista è di 39 mesi. Maggiori info sul progetto: https://www.anita.digital/en.
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Prolungare il taglio accise? Anita lo sconsiglia e chiede al governo di tenerne fuori l’autotrasporto
L’8 luglio il taglio generalizzato di 25 centesimi alle accise sui carburanti dovrebbe terminare. Ma fonti governative hanno già fatto sapere che si stanno reperendo le risorse per prolungare tale misura fino a settembre. Una decisione che suscita allarme e preoccupazione nel presidente di Anita, Thomas Baumgartner, per il semplice motivo che così non si «valorizzano le imprese di autotrasporto che in questi anni hanno investito e continuano a investire in veicoli moderni e che credono fortemente nella transizione ecologica». Anzi, Baumgartner lo dice in maniera molto diretta: «Preferiamo che la misura non venga prorogata, visto che il settore non ne ha beneficiato anche a causa del fatto che lo sconto sulle accise è stato assorbito dall’aumento del prezzo del carburante, avvantaggiando solamente le compagnie petrolifere».
Ovviamente il ragionamento del presidente di Anita tiene conto di due fattori: il primo è il fatto che con la riduzione delle accise gli autotrasportatori sono stati contestualmente esclusi dal beneficio del rimborso delle accise, riconosciuto alle sole imprese con veicoli di classe ambientale euro V ed Euro VI così da andare ad avvantaggiare le imprese con veicoli più inquinanti; il secondo riguarda invece il credito di imposta che, come strumento riparatore, è stato riconosciuto alla categoria, seppure spuntato dai limiti imposti da Bruxelles rispetto agli aiuti di Stato. Limiti che finiscono per sfavorire le imprese più strutturate che sono proprio quelle che Anita rappresenta. Ed ecco perché Baumgartner, malgrado esprima apprezzamento per l’operato del governo, rispetto al taglio delle accise è invece molto drastico e se proprio dovesse essere prorogato – cosa che Anita auspica appunto che non accada – allora a quel punto preferirebbe «che l’autotrasporto venga escluso da un’eventuale proroga del taglio delle accise sul gasolio». Anche perché, visto che il gasolio costa ormai più di 2 euro al litro, tanto varrebbe orientare altrove le scelte istituzionali, verso per esempio «la fissazione di un tetto massimo del prezzo delle materie prime o azioni più incisive di contrasto a possibili speculazioni in atto».
Fedespedi elegge Alessandro Pitto alla presidenza
Alessandro Pitto è stato eletto presidente di Fedespedi (Federazione nazionale delle Imprese di Spedizioni internazionali) per il triennio 2022-2025. Pitto, che è socio e amministratore delegato di Casasco&Nardi, impresa di spedizioni internazionali di Genova, succede a Silvia Moretto, in carica dal 2019. Il nuovo presidente è impegnato in ambito associativo da oltre vent’anni: in Spediporto è stato presidente per due mandati (fino al 2022) ed è stato vicepresidente di Fedespedi dal 2019 ad oggi.
Pitto, ringraziando la Moretto per il lavoro svolto negli ultimi anni, il sistema associativo per la fiducia accordatagli e il neoeletto Consiglio Direttivo per l’impegno assunto e per la sfida raccolta insieme ha dichiarato «Fedespedi si è presentata a questo appuntamento ed alle sfide che la attendono dopo un triennio di intenso lavoro, che ne ha rafforzato il posizionamento e la visibilità presso gli stakeholders di riferimento. Questo lavoro non deve essere disperso, ma al contrario proseguito, capitalizzando l’esperienza delle persone che lo hanno condotto, unendola all’entusiasmo dei colleghi più giovani che vorranno partecipare alla vita associativa: questo è lo spirito con cui comincio questa nuova sfida».
Rinnovati anche: il Consiglio Direttivo di Fedespedi ora è composto da: Domenico de Crescenzo – Manuel Scortegagna – Andrea Brighenti – Ciro Spinelli – Mauro Da Ros – Paolo Maderna – Guglielmo Davide Tassone – Andrea Patrone – Luca Elio Spallarossa – Andrea Fontana – Angelo Colombo – Andrea Giachero – Claudio Poggi Longostrevi – Mario Bartoli; il Collegio dei Revisori dei Conti: Giancarlo Saglimbeni – Giuseppe Bianculli – Nicola Laureana; il Collegio dei Probiviri: Costantino Volpe – Alberto Bartolozzi – Marco Migliorelli.
UE: 374 mln di euro di risarcimento ad aziende intermodali italiane
La Commissione europea ha dato parere favorevole a un aiuto di Stato di 374 milioni di euro che serviranno a indennizzare le imprese di trasporto ferroviario di merci e altri operatori intermodali per i danni subiti nel periodo tra il 12 marzo e il 31 maggio 2020, causa pandemia da Covid-19 e conseguenti misure restrittive per limitare la diffusione del virus (divieti di attività di produzione e di commercio, restrizioni alla libera circolazione e prescrizioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro).
Bruxelles ha approvato gli aiuti di Stato con l’assicurazione che questi andranno a compensare i danni direttamente connessi all’evento pandemico e ha anche accertato che la misura è proporzionata, in quanto la compensazione prevista non eccede quanto necessario per ovviare ai danni, in linea con le norme dell’UE in materia di aiuti di Stato.
In particolare, la Commissione ha rilevato che «le restrizioni in vigore hanno avuto un impatto negativo diretto sulla domanda di servizi di trasporto ferroviario di merci, a causa della limitazione della produzione e conseguentemente degli scambi di merci trasportate su rotaia. Pertanto, le imprese di questo settore hanno registrato un calo significativo dei volumi di trasporto e delle corrispondenti entrate rispetto allo stesso periodo del 2019. Ma, allo stesso tempo, hanno continuato a sostenere diversi costi, in particolare spese supplementari per attuare misure sanitarie e igieniche rafforzate».
I beneficiari ammissibili avranno diritto a una compensazione sotto forma di sovvenzioni dirette per i danni subiti nel periodo in questione. Più nello specifico, le misure saranno destinate a imprese attive nella catena del trasporto ferroviario di merci e della logistica, tra cui vettori ferroviari di trasporto merci; i proprietari dei vagoni, la cui attività principale consiste nel noleggio di vagoni merci per ferrovia; spedizionieri e operatori di trasporto multimodale che organizzano il trasporto e la logistica per conto dei proprietari delle merci.
«Questa misura di aiuto – ha spiegato Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva della Commissione europea – consentirà all’Italia di risarcire le imprese di trasporto ferroviario di merci, ma continueremo a collaborare strettamente con tutti gli altri Stati membri per garantire che le misure nazionali a sostegno di tutti i settori colpiti dalla crisi possano essere attuate il più rapidamente possibile».
Maxi-frode fiscale a Frosinone: 23 società coinvolte, 2 arrestati, 100 milioni sequestrati
Associazione per delinquere, truffa aggravata, frode fiscale e tentata estorsione. Sono le accuse mosse dalla Procura di Frosinone nei confronti di 2 imprenditori – arrestati e incarcerati – e di altre 29 persone – indagate – tutte operanti nel settore dei trasporti e della logistica, con base nella cittadina laziale.
L’attività illecita, scoperta durante l’Operazione Tir dalla Guardia di Finanza locale, ha portato al sequestro di beni per 100 milioni di euro e aveva diramazioni in diverse regioni italiane e paesi stranieri, come Slovenia, Croazia e Romania. Ventitré le società coinvolte, di cui sette situate all’estero, nei settori del trasporto merci su strada, vendita all’ingrosso di alimenti e bevande e alberghiero. Ogni società aveva un prestanome, in modo da eludere i controlli patrimoniali. Tra i beni sequestrati figurano 30 società , 118 conti correnti, 68 rimorchi, 32 trattori stradali, 5 terreni, 2 capannoni industriali, 5 abitazioni di lusso, 38 auto e 2 barche.
Oltre agli arresti, è stato emesso l’obbligo di dimora nei confronti di 7 indagati, mentre un altro imputato non potrà esercitare attività professionale e ricoprire uffici direttivi delle persone giuridiche per la durata di 12 mesi. Nei confronti di 22 indagati, inoltre, è stata disposta la misura interdittiva del divieto di ricoprire uffici direttivi delle persone giuridiche per 12 mesi.
Le misure cautelari sono state eseguite nel Lazio, nelle province di Frosinone, Roma e Latina; in Veneto, a Venezia e Treviso; in Campania, a Napoli, Caserta e Salerno; e ancora all’Aquila, Grosseto, Terni, Bologna, Torino, Novara, oltre che in Slovenia, Croazia e Romania.
Le indagini sono partite dopo l’acquisizione di un importante asset aziendale di un noto imprenditore operante nel settore della logistica e facendo ricorso, oltre che ai tradizionali metodi investigativi, anche all’analisi dei tabulati telefonici, alle intercettazioni telefoniche e telematiche, e ai riscontri sulle banche dati.
Tra le ipotesi di reato: il finanziamento di un contratto di leasing di 5 autoarticolati per un importo di 230 mila euro nei confronti di un fornitore; la riscossione di un finanziamento coperto da garanzia statale per circa 1.200.000 euro; l’utilizzo e l’emissione di fatture relative ad operazioni per oltre 10 milioni; le dichiarazioni d’intento, probabilmente fittizie, di esportazione delle merci, allo scopo di effettuare acquisti di prodotti senza il pagamento dell’Iva per poter successivamente rivenderli a prezzi notevolmente inferiori a quelli di mercato.
Nell’ambito dell’indagine sono state, infine, individuate due case di appuntamento a Frosinone, in cui si ipotizza la prostituzione di alcune donne, anche straniere, provenienti da altre province.
Al via gli UTA Champions’ Day: l’evento internazionale dedicato ai «campioni della strada»
Parte l’iniziativa UTA Champions’ Day, la due giorni organizzata da UTA Edenred dedicata agli autisti di camion, di bus, di auto o pendolari che per lavoro viaggiano ogni giorno.
Dal 22 al 23 giugno, dalle ore 9 fino alle 18:30 presso la stazione di servizio «Green Station», situata in via della Cascinetta a Castel San Giovanni (Piacenza), UTA offrirà a tutti gli ospiti della stazione e a tutti i «Campioni on the road» un menu gratuito composto da un hamburger artigianale a scelta tra quelli proposti dal Food Truck, un soft drink e un caffè…il tutto in modalità take-away. È anche possibile decidere di portar via il menu o di gustarlo in compagnia dello staff UTA.
I Champions’ Day continueranno fino al 1 Luglio anche in Austria e, più precisamente, nelle seguenti stazioni:
27.06 dalle 16.00: Auhof Parkplatz; BP Autobahn Station St. Pölten; St. Pölten Raststation; Loosdorf Autohof; Parkplatz Schallerburg; Master Diesel
28.06 dalle 16.00: Shell Tankstelle Linz/Haid ; Parkplatz Pucking A8 ; BP Aisterheim; Shell Haag/Hausruck; Parkplatz Hainbach; Salzburg Walserberg
29.06 dalle 16.00: ASFINAG Hall; ASFINAG Parkplatz Vomp; ASFINAG Münster; Transped Kufstein; Unterer Tank & Service Kufstein
30.06 dalle ore 16.00: Shell St. Pankraz; Turmöl Klaus; ASFINAG Kalwang; ASFINAG Gleinalm; BP Übelbach; ASFINAG Werndorf
01.07 dalle 16:00: Zollamt Arnoldstein; Maurer; Raststation Rosegg; ASFINAG Dreiländereck; Griffenrast; Eni Pack/Steinberg
Nelle stazioni austriache sarà possibile gustare un tipico Leberkäs-Semmel sandwich e ritirare l’esclusivo asciugamano «Champions on the road» una volta rifornito il proprio mezzo.
Per rimanere aggiornati su questo e altri eventi, è possibile seguire le pagine social UTA Italia su Facebook, Instagram e  Linkedin di UTA Edenred Italia o visitare il sito uta.com.