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Volvo Trucks: obiettivo zero emissioni e zero incidenti

Si avvicina il Salone di Hannover (20-25 settembre 2022) e Volvo Trucks scalda i motori annunciando la sua partecipazione alla manifestazione nel segno della sostenibilità e della sicurezza. Il tema portante del costruttore svedese in fiera sarà infatti «Towards Zero: zero emissioni e zero incidenti».

In particolare, Volvo Trucks esporrà la sua gamma di camion elettrici con tre modelli per applicazioni pesanti e due per impieghi medi, per i quali sono già iniziati gli ordini in Europa. L’azienda proporrà inoltre un’offerta di servizi per i camion elettrici, tra i quali la pianificazione dei percorsi e dell’autonomia, soluzioni di ricarica e programmi di finanziamento. In più, Volvo presenterà soluzioni di trasmissione che permetteranno ai trasportatori di ottenere progressi nel loro percorso verso le emissioni zero.

«Insieme ai nostri committenti e ai loro clienti – ha dichiarato Roger Alm, presidente di Volvo Trucks – stiamo percorrendo un cammino verso le emissioni zero. Non vediamo l’ora di presentare i nostri camion e i nostri servizi, che consentiranno ai trasportatori di ridurre l’impatto di CO2 senza rinunciare alla competitività della propria azienda. Qualunque sia la trasmissione, elettrica, benzina o diesel, offriamo soluzioni in grado di aumentare l’efficienza energetica e di ridurre l’impronta climatica».

All’esterno della fiera, diversi modelli Volvo Trucks, tra cui Volvo FL Electric e Volvo FE Electric, saranno a disposizione per un test drive. Nella stessa area, saranno esposti anche altri modelli, come Volvo FH con I-Save, Volvo FM LNG e un Volvo FH16 destinato alle operazioni di trasporto più «pesanti».

Trattoria Marchese | Torano (CS)

Paolo Zavatta e Antonio Franco Brusco

Per questa recensione ci spostiamo in una zona di Italia che non abbiamo frequentato spesso, ovvero il Sud, in specifico a Torano Castello, in provincia di Cosenza. Qui si trova la Trattoria Marchese, che ci è stata segnalata da un autotrasportatore di origini straniere, ma ormai da tempo con cittadinanza italiana, Qamil Rexha. Qamil ha 46 anni e da 13 lavora come camionista, dipendente di un’azienda che trasporta collettame e fa groupage. Il nostro amico percorre soprattutto le strade del Meridione, in Basilicata, Sicilia e Calabria, ed è nella punta dello Stivale che ha trovato questa locanda in cui si ferma spesso e volentieri.
«Il ristorante è una questione molto personale – racconta – magari per qualcuno è buono, per altri no. Al Marchese però sono tante le cose positive: si trova a 50 metri dall’uscita autostradale A3 Torano, il cibo è vario e di qualità e i prezzi sono ottimi. Ma soprattutto i ristoratori ti accolgono come fossi un parente». Per farci capire l’attenzione al cliente, Rexha spiega che, essendo lui di religione islamica, quando chiede una grigliata alla locanda gli puliscono accuratamente la piastra per eliminare ogni traccia di carne di maiale cotta precedentemente: «La cosa più importante per me è l’ospitalità e l’atmosfera – conclude – E qui mi trovo veramente bene sotto questo aspetto».

TRATTORIA MARCHESE TORANO

«Il nostro locale compie quest’anno 32 anni – ci dice con un certo orgoglio il gestore della trattoria, Paolo Zavatta – e ha mantenuto il nome del primo proprietario. Noi l’abbiamo in gestione già da 12 anni e per farlo funzionare a dovere abbiano coinvolto tutta la famiglia, in particolare i miei suoceri, Antonio Franco Brusco, il titolare, e Antonella Giannitelli, nonché la figlia, ovvero mia moglie, Vanessa Brusco».

La politica dei prezzi è interessante, con menu fisso che parte da 10 euro, ma a cui si possono aggiungere piatti fino a un massimo di 16,50 euro: «Facciamo la spesa anche 2/3 volte al giorno – aggiunge Zavatta – Come antipasti serviamo salumi e formaggi della nostra zona. Per i primi, invece, oltre alle classiche carbonare e amatriciane, abbiamo elaborato due piatti: la Toreana, con un sugo a base di cipolle, olive e capperi e qualche altro ingrediente ‘segreto’, e la Silana, con pomodoro e tutti i tipi di ricotta, fresca e affumicata. Nei secondi invece la protagonista è la bistecca di chianina della Sila, poi la scottona e il manzo».

Per quanto riguarda i servizi, c’è la doccia e un ampio parcheggio che può ospitare fino a 50 camion. «Ma al di là di questo cerchiamo di far sentire i nostri amici autotrasportatori a casa loro – sottolinea Paolo – Del resto mio suocero è stato per quasi 30 anni camionista, ne ha ancora nostalgia, e quindi sappiamo quanto sia importante far star bene chi viaggia tutto il giorno, dare loro un momento rilassante e informale».

Rete europea di ricarica elettrica per camion, al via la joint venture Volvo-Daimler Truck-Traton

Come annunciato un anno fa, i tre principali attori del trasporto pesante europeo – Gruppo Volvo, Daimler Truck e Gruppo Traton – hanno portato a termine la creazione della joint venture per realizzare una rete di infrastrutture di ricarica elettrica in Europa. La partnership avrà un notevole peso nel supportare il Green Deal dell’Unione Europea che prevede per il trasporto merci emissioni zero entro il 2050.
La joint venture, che prende il nome di CV Charging Europe (Commercial Vehicle Charging Europe), ha l’obiettivo di installare e gestire almeno 1.700 punti di ricarica a energia verde ad alte prestazioni sulle e nei pressi delle autostrade e negli hub logistici in tutto il Continente. L’accordo conferma l’investimento previsto di 500 milioni di euro, a oggi il più grande sforzo economico in infrastrutture di ricarica nell’industria europea dei veicoli pesanti.

La collaborazione, nelle intenzioni dei tre partner, dovrà avere un ruolo catalizzatore come operatore di punti di ricarica (CPO) nella catena del valore, installando e gestendo stazioni di ricarica per autocarri e pullman pesanti. Sarà un’entità giuridica autonoma, con sede ad Amsterdam, nei Paesi Bassi, e con un nuovo CEO, Anja van Niersen, che porterà la sua vasta esperienza nel settore dell’energia e della ricarica, come AD e presidente del Consiglio di amministrazione di Allego, un importante fornitore europeo di reti di ricarica per veicoli elettrici. Con un approccio orientato alle esigenze specifiche delle aziende di trasporto, la CV fornirà stazioni di ricarica ad alte prestazioni affidabili e accessibili per tutti gli operatori di flotte di veicoli pesanti elettrici a batteria.

Volvo, Daimler Truck e Traton auspicano che questa loro iniziativa possa motivare tutti gli altri attori del settore, i governi e i responsabili politici, a lavorare insieme per una necessaria rapida espansione della rete di ricarica e investano nelle energie rinnovabili al fine di raggiungere gli obiettivi climatici dell’Europa. E come chiaro segnale a tutte le parti interessate, la rete di ricarica avviata dalle tre parti sarà aperta e accessibile a tutti i veicoli commerciali pesanti europei, indipendentemente dalla marca.
Il Gruppo Volvo, Daimler Truck e Traton Group deterranno quote uguali nella JV, ma continueranno ovviamente ad essere concorrenti in tutte le altre aree.

«Stiamo realizzando ciò che sarebbe impossibile da ottenere per un solo attore – ha affermato Martin Lundstedt, presidente e CEO di Volvo Group – Questa forte partnership è una pietra miliare significativa e un acceleratore verso trasporti a emissioni zero».
«Siamo molto entusiasti di dare il via a questa nuova joint venture insieme ai nostri partner – ha continuato Martin Daum, CEO di Daimler Truck – Tuttavia il numero di punti di ricarica dovrà aumentare significativamente il più velocemente possibile per rendere l’autotrasporto elettrico a lungo raggio una soluzione praticabile per i nostri clienti».
«Quando parliamo con i clienti di camion elettrici, si chiedono sempre: dove possiamo caricare? – ha concluso Christian Levin, CEO di Traton Group – Questa rete è sicuramente un ottimo punto di inizio e il neo-CEO Anja van Niersen e il suo team sosterranno questo importante viaggio per consentire ulteriori progressi nel trasporto sostenibile».

A24-A25: il governo revoca la concessione a Strada dei Parchi

La gestione delle autostrade laziali e abruzzesi A24 e A25 è tornata dalla mezzanotte di venerdì nelle mani dello Stato. Con un decreto legge del Cdm, infatti, il governo ha revocato la concessione alla società Strada dei Parchi della gestione delle due autostrade, affidandole all’Anas. La motivazione della revoca è per i «gravi inadempimenti» a cui la società non avrebbe saputo far fronte.

«La revoca della concessione dell’autostrada dei Parchi per noi è una buona notizia – ha commentato il segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri – perché negli ultimi anni avevamo registrato una serie di aumenti secondo noi ingiustificati e, quindi, ciò permette di controllare le tariffe ed evitare che ci sia un salasso ogni anno del 10%. Ma c’è un fatto strategico: è l’unica autostrada che collega questo territorio al Tirreno e lo collega su un territorio altamente sismico. Serve, quindi, fare investimenti di infrastrutture e di potenziamento della stessa autostrada, che, ci pare, fino ad ora non avevamo registrato. La revoca è una scelta positiva».

Secondo Luciana Ferrone, presidente di CNA Fita Abruzzo, è importante però che ora i disagi di questo complesso passaggio di consegne non ricadano su utenti, autotrasportatori e pendolari. «Occorrono garanzie e subito – ha affermato – in ordine ai nodi della sicurezza e dei costi di percorrenza: la nuova gestione deve fornire certezze sulla realizzazione al più presto degli interventi di messa in sicurezza in agenda da anni sui punti critici delle due autostrade; e nello stesso tempo impegnarsi a non procedere ad aumenti dei pedaggi, un tema che negli ultimi anni è stato al centro di un inaccettabile è continuo braccio di ferro».

Rimborso pedaggi: stop del Tar del Lazio alla non ammissibilità per i camion extra Ue

Il Tar del Lazio ha annullato con una sentenza la delibera del Mims dello scorso 10 giugno 2021 con cui, nella parte relativa alla riduzione dei pedaggi autostradali per i transiti effettuati nell’anno 2020, non veniva concesso di accedere alle riduzioni compensate agli autotrasportatori alla guida di camion con targa extra Ue.

La sentenza del Tar è arrivata dopo aver accolto un ricorso proposto dal Consorzio Lingam insieme alle aziende di autotrasporto turche C.M. Canmar Ulus Nak Tic Ltd Sti e Fora Ulus Tas Loji Hiz Tic Ltd Sti.

TX Logistik aumenta i treni tra Colonia e Bologna

TX Logistik AG dal 9 luglio 2022 porta a 6 i viaggi settimanali che collegano via treno in andata e ritorno l’interporto di Bologna con il terminal di Colonia Nord.
Una decisione maturata sull’onda di una domanda di servizi di trasporti ferroviari attraverso la Svizzera in costante crescita. Il percorso si snoda attraverso l’asse del Gottardo, la cui espansione è stata completata nel 2020 e da allora, il passaggio al profilo P400 (possono viaggiare su rotaia semirimorchi con un’altezza di 4mt) ha aumentato in modo significativo la domanda di servizi di trasporto combinato sulla tratta.

TX Logistik, che fa parte del Gruppo Mercitalia (Gruppo FS Italiane), e le sue filiali TX Logistik Switzerland e TX Logistik Transalpine sono responsabili di tutti i servizi, dalla commercializzazione delle capacità di trasporto alla trazione.
Su un treno trovano posto fino a 34 unità di carico; oltre ai semirimorchi, vengono trasportati anche mega-trailer, casse mobili e container. I treni vengono caricati a Colonia e a Bologna ogni giorno, dal lunedì al sabato (no domenica).

Con l’aumento della frequenza dei treni da 5 a 6 sulla tratta Colonia-Bologna, TX Logistik dà un contributo alla diminuzione del traffico stradale e delle emissioni nocive. Rispetto al trasporto su camion, il trasporto ferroviario consente di risparmiare circa 23.000 tonnellate di CO2 all’anno con sei viaggi di andata e ritorno alla settimana.

One Day Truck & Logistics: a Bologna si discute del futuro dell’autotrasporto

Si è concluso con successo l’One Day Truck & Logistics 2022, l’evento italiano dedicato al trasporto e alla logistica che si è tenuto giovedì 7 luglio a Bologna. Organizzato dal Gruppo editoriale DBInformation e dalla Fiap, il convegno ha fatto il punto sui tre pilastri che guideranno l’autotrasporto del futuro, ovvero pianeta, profitto, persone, ospitando relatori, esperti e accademici.

«Volevamo affrontare la discussione su questi tre pilastri della sostenibilità in chiave diretta, immediata e chiara – ha spiegato Alessandro Peron, Segretario generale della FIAP – Siamo ormai coinvolti in un nuovo ecosistema che scardina i concetti e le modalità di gestione classiche, richiedendo un diverso equilibrio tra persone, profitto e ambiente, in un’ottica di crescita comune e sostenibile. Ed il format del convegno, degli interventi introduttivi seguiti da tavole rotonde, durante le quali gli Ospiti hanno potuto portare le loro conoscenze e testimonianze in materia, ha permesso di trattare le questioni in modo accademico, didattico, esperienziale e raggiungere lo scopo. Argomenti e contenuti sui quali la FIAP lavorerà per gli opportuni approfondimenti».

L’evento ha visto il patrocinio delle maggiori associazioni del settore, Adira, Anfia, Federtrasporti e Unrae, e di osservatori internazionali, GiPA e TCR Transport Compliance Rating, oltre ad annoverare anche importanti interventi della politica attiva con i messaggi della Vice Ministra ai Trasporti Senatrice Teresa Bellanova, del Senatore Antonio Tajani, dell’On. Catia Polidori della X Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo e dell’On. Gianluca Rospi della IX Commissione Trasporti, entrambi della Camera dei Deputati.

10 domande a… Domenico Zito

CARTA DI IDENTITÀ

NomeDomenico
CognomeZito
Età42
Stato Civilecelibe
Punto di partenzaArluno (Mi)
Anzianità di Servizio17 anni
Settore di attivitàprodotti chimici
  • Autista o padroncino?

Sono padroncino e socio del Conap, cooperativa che si occupa di trasporto di prodotti chimici. Lavoro quindi con cisterne e copro prevalentemente il nord Italia, anche se spesso capita di effettuare missioni all’estero.

  • Che veicolo guidi?

Un Volvo FH 500. Ce l’ho dal 2016 e mi trovo alla grande. Del resto, sono un volvista nato, tanto che guido Volvo Trucks dal 2006. Per me è da sempre sinonimo di garanzia.

  • Come ci sei finito sul camion?

È una passione di famiglia. Mio padre faceva l’autista e sin da bambino mi portava con lui sul camion. Diciamo che ho ereditato ben presto la voglia di fare questo lavoro.

  • I prezzi dei carburanti sono da mesi alle stelle. Come rispondi a queste spese da affrontare?

Beh è dura. A livello pratico mi arrangio mettendo in atto i classici accorgimenti utili per diminuire i consumi. Una cosa a cui sto attento, ad esempio, è la modalità in cui accelero: cerco di farlo sempre in maniera dolce e progressiva, evitando di premere il pedale fino in fondo quando non è necessario. Per il resto, penso che tutta questa situazione di aumento dei prezzi abbia raggiunto livelli indecenti. È chiaro che dietro ci sono meccanismi speculativi, perché i rialzi dei prezzi delle materie prime non possono mai giustificare gli aumenti del gasolio e della benzina. È una vergogna.

  • Come alleggerisci il cosiddetto «stress da guida»?

Attraverso momenti di condivisione. Oggi grazie alla tecnologia si può far partire o ricevere direttamente dal veicolo una telefonata, in tutta sicurezza. E con le tariffe illimitate ormai si può comunicare più facilmente. E così ti senti meno solo, meno «lontano».

  • Quali sono le criticità che riscontri nel tuo settore?

La bassa qualità del lavoro e le remunerazioni non adeguate, che poi sono due facce della stessa medaglia. Perché da una parte vedo tanti colleghi che non hanno voglia di fare questo mestiere, nel senso che non ci mettono la passione, lo fanno solo per lo stipendio a fine mese. Dall’altra, c’è un problema di salario. Considerando le ore di guida e di impegno, quello che guadagniamo dovrebbe essere molto di più. Oltre a ciò, ci sarebbero da aggiungere le criticità delle aree di sosta…

  • Ti riferisci alla mancanza di servizi?

A tutto. Qualche area si è attrezzata con maggiori servizi per l’igiene, però la maggior parte è ancora indietro, soprattutto a livello di parcheggi. Ci sono delle zone nel nostro Paese dove trovare parcheggio è impossibile. Ma come si fa? Se dobbiamo rispettare le ore di guida abbiamo bisogno di posti e di spazio dove poterci fermare. Per non parlare dei livelli di sicurezza, praticamente assenti. Un’autista, dopo un’intensa giornata di lavoro, non può e non deve avere la paura di essere derubato.

  • Quando viaggi all’estero riscontri differenze?

Anche all’estero, in verità, la sicurezza non è il massimo. Però in Francia, in Spagna e in Germania ci sono delle aree dove almeno si trova spazio per parcheggiare.

  • Un episodio che ti ha segnato?

Qualche anno fa mi è capitato di cadere dalla cisterna. Stavo eseguendo un lavoro in altezza e ho perso l’equilibrio. Risultato: frattura al malleolo e due mesi a casa. Un grande spavento.

  • Oltre il camion, quali sono le tue passioni?

Mi piacciono i motori in generale. Seguo le gare di auto e di moto e ho una grande passione per i simulatori di guida.

Per leggere altre interviste ai protagonisti della strada, vai a «Voci on the road».

Tutto sul pallet nel nuovo numero di UeT

Con la legge del 2022 contenuta nel cosiddetto Decreto «Ucraina», art. 17-ter, per la prima volta l’interscambio dei pallet ha avuto una propria regolamentazione, ottenuta da produttori ed operatori logistici, pressati dai rincari del legno e quindi dei bancali. Lo scambio dei pallet ora dovrà essere contemporaneo alla consegna della merce (con bancali dello stesso tipo e qualità); altrimenti il ricevente dovrà rilasciare un voucher che avrà valore di titolo di credito cedibile a terzi. 

In realtà, l’idea del buono è un’invenzione antica. Esisteva già in passato, ma relegato in un uso privato, non regolato per legge. E un decreto del 2010 stabiliva pure che il vettore non ha l’obbligo di restituire gli imballaggi, anche in presenza di un accordo tra committente e destinatario della merce. E invece… 

E invece i trasportatori raccontano di essere spesso costretti a riportare indietro un numero equivalente di pallet, andandoli a scegliere in una catasta accumulato sul piazzale, dove i bancali sono quasi tutti scadenti, perché quelli buoni spariscono e finiscono sul fiorente mercato nero. A quel punto sono costretti a acquistare scorte di pallet da restituire al committente. Riusciranno, allora, le nuove regole a evitare questi problemi?  

A questa e ad altre domande ha cercato di rispondere la nostra rivista con un numero monografico, quello di luglio 2022, interamente dedicato proprio alla questione del pallet.

Il numero, in distribuzione in questi giorni e consultabile su www.uominietrasporti.it, contiene inchieste, interviste, approfondimenti e molto altro ancora. All’argomento abbiamo dedicato anche un episodio della nostra serie video «4 minuti di…», in cui ci siamo focalizzati in particolare sulle evasioni fiscali nel commercio dei pallet (guarda il video qui).

Leggi l’editoriale: Il vero peso dei pallet

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