Costruttori di veicoli, spedizionieri e aziende di logistica, operatori delle aree di parcheggio e piccole e medie aziende di autotrasporto: tutte insieme le associazioni europee che rappresentano questi settori – vale a dire Acea, Clecat, Esporg e Uetr – hanno scritto una lettera alla commissaria europea ai Trasporti, Adina Vălean, per chiedere un incontro in cui poter esprimere il timore che l’ottima politica messa in campo negli ultimi tempi per incrementare la protezione e la sicurezza delle aree di parcheggio per camion, possa incontrare nei fatti (o per meglio dire nei bandi) alcuni freni da rimuovere.
Nella lettera cioè le quattro associazioni ringraziano la Commissione per aver «decisamente migliorato le condizioni di lavoro e di riposo dei quasi 5 milioni di autisti professionisti in Europa», prevedendo standard di parcheggio e cofinanziando per quasi 1,5 miliardi di euro di fondi la «creazione realizzazione di circa 60-70.000 posti di parcheggio per autocarri sicuri e di alta qualità nei prossimi 5-7 anni – un aumento di dieci volte rispetto ai livelli attuali».
Il problema secondo Acea, Clecat, Esporg e Uetr provengono dai risultati dei recenti bandi in cui sono emerse alcune inefficienze e carenze che, «se non affrontate con urgenza, comprometterebbero l’uso pieno ed efficiente dei finanziamenti europei disponibili, compromettendo il previsto miglioramento delle condizioni di lavoro e di riposo degli autisti». Per la precisione le associazioni forniscono quattro consigli, quattro azioni su cui lavorare con urgenza integrando l’azione dell’imprenditoria privata con i servizi della Commissione:
a) organizzare una grande campagna promozionale congiunta per raggiungere tutte le parti interessate in Europa e aumentare il numero di domande valide per il cofinanziamento UE;
b) migliorare la qualità delle domande tramite corsi di formazione e servizi di consulenza mirati, da fornire ai candidati interessati;
c) introdurre modifiche mirate ai criteri di selezione, includendo l’inclusione in un network allargato nei criteri di ammissibilità;
d) promuovere le sinergie tra TEN-T e TEN-E consentendo ulteriori opportunità di cofinanziamento per le stazioni di ricarica ad alta capacità e, in generale, per lo sviluppo di infrastrutture per i carburanti alternativi per i mezzi pesanti nelle aree di parcheggio sicure.
Tutto questo, secondo le quattro associazioni europee, dovrebbe far aumentare, già nella seconda tornata di finanziamenti prevista a settembre 2022 e nella prossima tornata di finanziamenti a settembre 2023, il numero e migliorare la qualità delle domande.
Inoltre, per garantire il pieno utilizzo dei finanziamenti UE disponibili, Acea, Clecat, Esporg e Uetr invitano la Commissione a riassegnare gli importi non utilizzati del bando 2021 e quelli non utilizzati del prossimo bando 2022 a settembre, per metterli “in dote” ad altri bandi da svolgersi nel 2024 e nel 2025.
«Generalmente la distribuzione non la vuole fare quasi nessuno, perché richiede uno sforzo fisico spesso dovuto al fatto di dover salire e scendere dalla cabina tante volte durante il camion». E anche guidare può essere particolarmente stressante.
Laura Broglio dice che se c’è una cosa che proprio non sopporta, «è quando gli altri utenti della strada se ne fregano della tua esistenza, passandoti da tutte le parti senza calcolare i nostri angoli ciechi, come quando capita – soprattutto alle rotonde – che motorini o biciclette si infilino sul lato del destro del camion, senza considerare che, se non li vedi, rischi di farli male». E per voi qual è la cosa che trovate più difficoltosa nel lavoro di distribuzione?
«Una settimana con Laura Broglio» è la nuova serie firmata da K44, il contenitore di video e podcast a cura delle testate Uomini e Trasporti e Trasporto Europa.
In cinque episodi in onda da lunedì 25 a venerdì 29 luglio 2022, la prima stagione racconta i nuovi DAF attraverso l’occhio di un’autista frizzante e attenta come Laura Broglio. E lo fa in una forma nuova, diversa e più profonda, senza fronzoli tecnici e lontana dai soliti test drive, mettendo l’autista al centro di tutto.
«Nella concezione comune si pensa che fare il camionista sia semplicemente spostare un mezzo da un punto A ad un punto B. In realtà, fare gli autisti significa – soprattutto – affrontare e risolvere una serie di problemi. Uno di questi è l’attesa». E quelle al carico e scarico merci superano in media le quattro ore giornaliere. Laura Broglio dice di esserci quasi abituata, ma quello che non riesce a sopportare è «di stare ore ad aspettare che sul tabellone compaia il numero della tua targa. Senza poter riposare o mangiare». E per voi qual è la cosa più insopportabile: essere tenuti lontano dai servizi o dalla macchina del caffè? O quel magazziniere sgarbato che ti accoglie con la solita frase: «Aspetta fuori; ti chiamo io»?
«Una settimana con Laura Broglio» è la nuova serie firmata da K44, il contenitore di video e podcast a cura delle testate Uomini e Trasporti e Trasporto Europa. In cinque episodi in onda da lunedì 25 a venerdì 29 luglio 2022, la prima stagione racconta i nuovi DAF attraverso l’occhio di un’autista frizzante e attenta come Laura Broglio. E lo fa in una forma nuova, diversa e più profonda, senza fronzoli tecnici e lontana dai soliti test drive, mettendo l’autista al centro di tutto.
Anas (Gruppo FS Italiane) avvia, in collaborazione con Viabilità Italia, il Piano mobilità estiva 2022 sulla rete stradale gestita che prevede iniziative e misure atte a contenere i possibili disagi legati all’aumento dei flussi di traffico. Nello specifico, sotto la supervisione h24 della Sala Situazioni Nazionale, operano 21 Sale Operative territoriali (h24 e h12) tra cui quella dell’Autostrada del Mediterraneo (A2), che opera in affiancamento alla Polizia Stradale. Sulla rete stradale e autostradale si turneranno circa 2.500 addetti per la sorveglianza, il pronto intervento, l’assistenza agli utenti, il coordinamento delle attività tecniche e di gestione avendo a disposizione oltre 2.000 automezzi, di cui 1.100 dotati di telecamere, 1.234 pannelli a messaggio variabile e 6.230 telecamere fisse. Quello alle porte sarà un fine settimana di traffico intenso, che Viabilità Italia prevede da bollino rosso, sopratutto nella mattinata di sabato 23 luglio e nella giornata di domenica 24. Il divieto di transito dei mezzi pesanti è previsto già dalle 16.00 alle 22.00 di oggi venerdì 22 luglio; domani, sabato 23 sarà dalle 8.00 alle 16.00 e domenica 24 dalle 7.00 alle 22.00.
In generale Anas prevede che gli spostamenti riguarderanno i principali itinerari turistici: la A2 “Autostrada del Mediterraneo” che attraversa Campania, Basilicata e Calabria; la SS 106 Jonica e SS18 Tirrena Inferiore in Calabria; le autostrade A19 Palermo-Catania e A29 Palermo-Mazara del Vallo in Sicilia; la SS 131 Carlo Felice in Sardegna; la SS 148 Pontina nel Lazio,arteria particolarmente trafficata che insieme alla SS7 “Appia” assicura i collegamenti tra Roma e il basso Lazio; la E45 (SS675 e SS3 bis) che interessa Umbria, Toscana, Emilia Romagna; le direttrici SS1 Aurelia (Lazio, Toscana e Liguria), SS16 Adriatica (Puglia, Molise, Abruzzo, Emilia-Romagna e Veneto). Infine al nord i Raccordi Autostradali RA13 e RA14 in Friuli Venezia Giulia verso i valichi di confine, la SS36 del Lago di Como e dello Spluga in Lombardia, la SS45 di Val Trebbia in Liguria, la SS26 della Valle D’Aosta e la SS309 Romea tra Emilia Romagna e Veneto e la SS 51 di Alemagna in Veneto.
Con l’obiettivo ridurre i disagi in viaggio Anas ha provveduto a rimuovere, a partire dall’8 luglio e fino al 4 settembre oltre 500 cantieri, più della metà di quelli precedentemente attivi (oltre mille). La riduzione dei cantieri stradali Anas si inserisce nell’ambito del Piano concordato e promosso dal ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims). Per la situazione dei cantieri inamovibili, Anas invita i viaggiatori a consultare il sito stradeanas.it alla sezione Info viabilità/Piani interventi (link www.stradeanas.it/piani-interventi).
Le notizie sulla viabilità sono disponibili sul sito www.stradeanas.it/infotraffico, sui social Facebook.com/stradeanas, Twitter @stradeanas, @VAIstradeanas e @clientiAnas, seguendo l’hashtag #esodoestivo2022. Le informazioni sul traffico sono inoltre disponibili sui canali: – VAI (Viabilità Anas Integrata) all’indirizzo www.stradeanas.it/info-viabilità/vai; – APP “VAI” di Anas, scaricabile gratuitamente in “App store” e in “Play store”; –CCISS Viaggiare Informati del MIMS al quale Anas partecipa attivamente con risorse dedicate e dati sul traffico; –Numero verde Pronto Anas 800.841.148 del Servizio Clienti Anas per parlare con un operatore h24 e avere informazioni sulla viabilità in tempo reale. Inoltre, digitando il tasto 5 si può avere una panoramica sullo stato del traffico sulla rete con la posizione dei cantieri, con il tasto 0 è disponibile la situazione previsionale del fine settimana. – Live Chat del Servizio Clienti all’indirizzo www.stradeanas.itper parlare con un operatore dalle 8.00 alle 20.00 e avere informazioni sulla viabilità in tempo reale e sui cantieri inamovibili. Bollettini di viabilità sono trasmessi sulle radio Rai Isoradio, Radio Italia (nazionale) e su Tgcom24.
«La strada non è un posacenere. Rispetta l’ambiente, salva il tuo viaggio» (Anas sul rischio incendi)
I consigli Anas per gli utenti della strada (vacanzieri e non)
Controlla il tuo veicolo – Prima di partire per un viaggio fai controllare il tuo veicolo, in particolare pressione degli pneumatici, efficienza delle luci, livelli di olio e acqua. Viaggia informato – Preparati consultando il meteo e il calendario con i giorni critici, nei quali i tempi di percorrenza potranno essere maggiori della norma: saperlo ti aiuterà ad affrontare il viaggio in modo più sereno e valutare eventuali percorsi alternativi. Non guidare dopo aver bevuto – No alcool: se bevi non guidi e se guidi non bevi. L’assunzione di sostanze alcoliche provoca gravi effetti sull’organismo umano, che risultano particolarmente insidiosi per chi si pone alla guida di un veicolo, andando ad incidere sulla prontezza dei riflessi e lo stato di vigilanza. Non guidare sotto l’effetto di droghe – Gli stupefacenti cambiano la tua condizione psico-fisica. Oltre a non rispettare le regole, alla guida metti in pericolo te stesso e gli altri. Metti la cintura e assicura i bambini nei seggiolini – Prima di partire indossa la cintura di sicurezza e falla allacciare agli altri passeggeri, anche quelli nei sedili posteriori; fino a 1,50 metri di altezza assicura i bambini con seggiolini e adattatori. Non eccedere i limiti di velocità – Quanto di vero c’è in un detto popolare “Chi va piano, va sano e va lontano”! Non correre, per non correre rischi Viaggia sulla destra – Circola sempre sulla corsia libera più a destra, utilizza quella veloce solo per il sorpasso e rientra appena possibile su quella che stavi percorrendo. Mantieni la distanza di sicurezza – Mantieni sempre la distanza di sicurezza dal veicolo che precede, ti consentirà di avere spazio sufficiente per fermarti, in caso di emergenza, senza rischio di tamponamenti. Fermati se sei stanco – Ai primi cenni di stanchezza o sonno, fermati: l’unico sistema che ti permetterà di recuperare le energie psicofisiche e continuare il viaggio in sicurezza è fare una sosta, anche breve, in area di servizio. Non distrarti mai alla guida – Sono tre i tipi di distrazione da evitare quando si conduce un veicolo: visiva (non guardare la strada), cognitiva (non porre attenzione alla guida) e manuale (avere le mani impegnate).
«quando guidi, Guida e Basta! No distrazioni, no alcol, no droga per la tua sicurezza e quella degli altri» (guidaebasta.it | Anas).
La misura strategica più importante per risparmiare CO2 è l’elettrificazione della flotta. Ne è pienamente convinta MAN Truck & Bus, che ha avviato il suo personale percorso verso la transizione ecologica. «Entro la fine del decennio almeno la metà dei veicoli che vendiamo nell’UE saranno elettrici», ha affermato di recente il Ceo di MAN Alexander Vlaskamp, sottolineando non solo come dal lancio sul mercato nel 2020 dell’autobus urbano MAN Lion’s City E completamente elettrico siano già stati firmati contratti per oltre 1.000 unità, ma anche come ora la sfida dell’elettrificazione stia progressivamente abbracciando anche il comparto dei camion.
Ilnumero uno di MAN ha quindi annunciato una data: 2024, quella in cui il costruttore tedesca inizierà ufficialmente la produzione in serie di truck pesanti elettrici. Questi «e-truck» soddisferanno i requisiti tecnici per un’autonomia giornaliera compresa tra 600 e 800 chilometri. Inoltre, MAN sta anche lavorando con i partner per sviluppare un camion a idrogeno.
La strategia elettrica del costruttore si inserisce nel suo più ampio piano di decarbonizzazione della flotta. Ad oggi il 97,4% di tutte le emissioni di gas serra di MAN è generato dall’uso dei suoi prodotti. L’obiettivo è di arrivare entro il 2030 a portare le emissioni di gas serra per chilometro di camion, di autobus e di furgoni venduti da MAN ad essere inferiori del 28% rispetto ai livelli del 2019. MAN punta inoltre a un bilancio a zero emissioni di gas serra al più tardi entro il 2050: zero emissioni nette lungo l’intera catena di creazione del valore. Il costruttore si è impegnato a raggiungere questi obiettivi nel 2021 nell’ambito della Science Based Targets Initiative (SBTi), un’iniziativa per la protezione del clima.
L’impegno verso la sostenibilità è stato ribadito all’interno del «Rapporto di Sostenibilità 2021» presentato da MAN nel giugno 2022 al Global Compact delle Nazioni Unite, la più grande iniziativa di sostenibilità aziendale al mondo, di cui MAN è membro da molti anni.
Associazione a delinquere, violenza privata e a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio: sono queste le pesanti accuse con cui la Procura di Piacenza ha disposto l’arresto ieri mattina all’alba del segretario nazionale di Si Cobas, Aldo Milani, e altri tre dirigenti di Piacenza – Mohamed Arafat, Carlo Pallavicini e Bruno Scagnelli – insieme ad altri due esponenti del sindacato USB.
Le accuse, mosse rispetto ad alcuni scioperi e picchettaggi effettuati nelle aziende che gestiscono i contratti della logistica, spesso appoggiandosi a finte cooperative utilizzate per contenere i costi del lavoro. Anche se, nelle carte della Questura compare anche l’accusa di aver incamerato «proventi derivanti dalle sostanziose conciliazioni lavorativee dal tesseramento dei lavoratori». Nelle ipotesi degli inquirenti, cioè, gli indagati avrebbero artificiosamente creato conflitti, così da poter organizzare poi azioni di protesta apparentemente rivolte alla tutela dei diritti dei lavoratori, quando invece tutto mirava ad «aumentare sia il conflitto con la parte datoriale sia tra le opposte sigle sindacali, al fine di aumentare il peso specifico dei rappresentanti sindacali».
Le vertenze, poi, servivano a generare guadagni scaturiti con cui «alimentare le figure intermedie dei delegati, da tenere a libro paga del sistema, con la prospettiva di “carriera”. Le singole multinazionali o i datori di lavoro di volta in volta interessati, venivano sottoposti a una condizione di esasperazione che li costringeva ad accettare le richieste economiche che gli venivano fatte».
Fin qui le accuse della Procura. Da parte dei sindacati, invece, le reazioni sono state molte nette. Se subito dopo gli arresti sulla pagina Facebook di Si Cobas si parlava di «offensiva finale da parte di stato e padroni contro lo straordinario ciclo di lotte», gli avvocati dei diretti interessanti, dopo essere stati ascoltati in Procura, hanno dichiarato di rigettare le accuse e di rispedirle al mittente: sono «contestate aspre attività e lotte sindacali. Faremo appello al Riesame». In particolare l’avvocato Mauro Straini ha riferito a Piacenza Sera che «gli indagati hanno ribadito che le condotte indicate per fondare l’associazione nient’altro sono che attività sindacali svolte nell’esclusivo interesse dei lavoratori per ottenere per loro le migliori condizioni di lavoro possibili, nel settore della logistica nello specifico».
Mentre domani continueranno altri interrogatori, si registrano nel frattempo diverse manifestazioni spontanee di protesta in varie città. A Bologna, per esempio, è stata organizzata simbolicamente davanti alla Procura.
L’energia costa. Oggi più che mai. Però, in alcuni casi è necessaria: se si trasportano prodotti surgelati o freschi, che hanno bisogno di viaggiare a una determinata temperatura, non è possibile tenerli invece a temperatura ambiente. A maggior ragione con il clima di questi giorni. Ma questa è soltanto logica. Perché chi trasporta professionalmente sa benissimo cosa si rischia a trasportare prodotti freschi in condizioni non idonee.
Lo ha provato sulla sua pelle un autista brianzolo, alle dipendenze di un’azienda di Seveso (MB), che nel fine settimana scorso è stato fermato dalla polizia stradale di Viareggio all’area di servizio Versiglia Est, lungo la A12 Genova-Rosignano. L’autocarro poteva viaggiare nel week end e proprio per questo aveva il pannello adesivo che individua chi è autorizzato a trasportare prodotti alimentari deteriorabili. La missione da portare a termine prevedeva in particolare un carico a Bologna e quindi due scarichi parziali a Massa e a Pontedera (PI).
Senonché quando gli agenti sono andati a verificare cosa avesse nel rimorchio frigo, hanno trovato un po’ di tutto, da succhi di frutta a tuberi di vario tipo, ma soprattutto in mezzo a queste merci un po’ alla rinfusa c’erano anche carne e pesce congelati. O meglio, prodotti partiti congelati e che poi strada facendo avevano iniziato a il processo di scongelamento, reso evidente da uno strato di condensa.
A quel punto la polizia ha interpellato per le verifiche anche la ASL di Pisa, che effettivamente ha riscontrato che quelle merci congelate sarebbero dovute essere trasportate a una temperatura sotto allo zero. Ragion per cui la stessa ASL ha chiesto la distruzione istantanea della merce, mentre gli agenti hanno multato l’autista con una sanzione che sfiorava i 2.000 euro. Così almeno un brivido è entrato nel veicolo: quello che gli correva lungo la schiena.
Mentre si prepara a far circolare sulle strade i suoi primi camion completamente elettrici entro la fine dell’anno, Volta Trucks ha rivelato oggi i dettagli del suo primo «Studio» per i clienti e dell’edificio che ospiterà la sede di Parigi. Si tratta di un ufficio pensato per essere formativo e informativo, ma anche finalizzato a comunicare l’essenza del marchio Volta Trucks.
La particolarità è che si trova proprio nel cuore di Parigi, nella storica Rue Edouard VII, vicino al Boulevard des Capucines. La struttura è perfettamente inserita tra negozi, abitazioni, ristoranti, hotel e teatri, vicino alle aree in cui vivono e lavorano molti clienti dell’azienda. Una scelta sicuramente singolare e motivata dalla convinzione di voler ridefinire l’esperienza diretta del cliente. Come ha dichiarato infatti Essa Al-Saleh, CEO di Volta Trucks, «i clienti ci dicono che non vogliono recarsi in un grande showroom fuori città, un po’ vecchio stile, dove inevitabilmente non è esposto il veicolo che desiderano. Preferiscono parlare con un esperto del prodotto in un ambiente riservato, senza essere sottoposti a pressioni. E quando arriva il momento di vedere e provare il veicolo, la consegna avverrà in modo che possano capire come funziona direttamente nel loro deposito».
Non è un caso che proprio a Parigi veda la luce tutto questo. Nella capitale francese tra appena due anni (dal 2024) i veicoli diesel saranno messi al bando e più in generale in tutto il Paese le città con più di 150 mila abitanti adotteranno il sistema delle zone a basse emissioni. Una svolta drastica, seppure accompagnata, visto che il governo francese concede incentivi fino a 100.000 euro per acquistare veicoli a emissioni zero.
Lo «Studio Volta Trucks» di Parigi è solo la prima di molte altre sedi previste nei vari mercati in cui il costruttore gestirà le proprie operazioni commerciali e accoglierà i clienti durante il processo di vendita. A tempo debito sarà confermata la posizione degli Studio nelle altre città lancio dell’UE: Madrid, Milano, la regione tedesca del Reno-Ruhr e la regione olandese di Randstad.
Toyota raddoppia, anzi triplica i modelli della propria gamma in grado di essere compatibili con il diesel HVO100, un combustibile «fossil-free» ottenuto da fonti rinnovabili al 100%, come ad esempio l’olio da cucina usato. Dopo il Proace, il veicolo commerciale della casa giapponese, adesso anche il pick up Hilux e il 4×4 Land Cruiser saranno compatibili con questo biocarburante.
L’utilizzo di HVO100 non richiede alcuna azione speciale o cambiamento nella stile di guida da parte del cliente. Il principale cambiamento tecnico rispetto ai veicoli attuali è una regolazione del sistema di iniezione del carburante per aumentare il volume del carburante. Ciò è necessario in quanto HVO100 è meno denso del diesel standard. Toyota fa sapere che la modifica «non influisce comunque sulla capacità del veicolo di funzionare con diesel standard, quindi entrambi i carburanti possono essere utilizzati quotidianamente». Inoltre, come risultato dell’utilizzo di HVO100 e della regolazione del sistema di iniezione, «si verifica un modesto aumento della potenza massima del motore».
Sia Hilux che Land Cruiser saranno costruiti secondo queste nuove specifiche a partire dal primo trimestre del 2023.