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Inizia dalla Puglia la stagione del treno che corre senza toccare i binari

Accelera il treno in Italia. E per diventare più veloce stavolta non soltanto riduce l’impatto ambientale utilizzando fonti energetiche rinnovabili, ma sceglie come direttrice quella più rallentata, vale a dire quella adriatica e, in particolare, quella pugliese. Il tutto avverrà, sulla base di un Protocollo d’Intesa siglato da ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Ferrovie dello Stato Italiane, Rete Ferroviaria Italiana, Regione Puglia e Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio-Porto di Taranto, facendo ricorso a quella tecnologia definita «sistema di lievitazione magnetica» da sfruttare sia su binari esistenti, sia su altri da realizzare ad hoc.

Su cosa faccia perno tale tecnologia è presto detto: in pratica è, un po’ come avviene in molte coppie, la repulsione e l’attrazione magnetica tra treno e rotaia a diventare strumento di locomozione, nel senso che convoglio e binari non si toccano e quindi l’unica forza in grado di opporsi al suo moto, prodotto da cuscinetti magnetici di poli opposti e di bobine elettrificate, è l’attrito dell’aria.

Con tutti i benefici che ne derivano: minore dispendio energetico, maggiore velocità (in genere sui 5-600 km/h, ma in teoria anche molto di più), contenuta rumorosità.

Un progetto che ovviamente richiederà del tempo. Si parte – si legge nel protocollo – dalla realizzazione di studi di fattibilità sull’uso della lievitazione magnetica nel trasporto ferroviario (in Asia viene già usata in Giappone, in Corea e in Cina, per un collegamento di una trentina di chilometri tra Shangai e l’aeroporto di Pudong), lo sviluppo di progetti di fattibilità tecnico-economica e la realizzazione di prototipi. Il tutto confidando sui quattro milioni di euro messi a disposizione dagli enti firmatari: 1,8 rispettivamente da RFI e dalla Regione Puglia e 400mila dall’Autorità portuale di Taranto.

Già la fonte di questi finanziamenti fa intendere dove si andrà a correre il progetto, vale a dire la Puglia e l’area del porto di Taranto, la cui Autorità portuale metterà a disposizione spazi adeguati per testare le nuove tecnologie in aerodinamica controllata
«Dal punto di vista ferroviario e della mobilità sostenibile per la Puglia è un giorno importante – ha commentato la viceministra al Mims, Teresa Bellanova – Avviamo lo sviluppo e la sperimentazione di tecnologie di trasporto ferroviario avanzate per velocizzare la mobilità riducendone l’impatto ambientale anche grazie all’uso di fonti energetiche rinnovabili ed entriamo nel vivo del progetto dei nuovi interventi di potenziamento e velocizzazione della Linea Adriatica da Bologna a Lecce che consentiranno un risparmio di tempo per oltre un’ora rispetto a quelli attuali e di avere, caso unico a livello europeo, un secondo corridoio ferroviario di rango primario nell’ambito delle reti europee TEN-T.  È la conferma di quanto abbiamo sempre detto: il Mezzogiorno centrale nell’attuazione del Pnrr e nel rilancio del Paese».

Nuovo Fuso eCanter: cresce l’attesa per la presentazione allo IAA 2022

Manca poco ormai all’IAA Transportation 2022 di Hannover (20-25 settembre) e molti costruttori scaldano i motori annunciando le novità che verranno esposte in fiera. Dopo le anticipazioni di Mercedes-Benz Truck e di DAF, oggi è il turno di Fuso, l’affiliata di Daimler Truck, che ha annunciato il reveal, in anteprima europea, del successore del Fuso eCanter.

Stiamo parlando ovviamente della nuova generazione del truck leggero a trazione elettrica, la cui prima versione fu lanciata nel 2017. Cinque anni e molti test dopo, il nuovo camioncino elettrico di Fuso è pronto a riaffacciarsi sul mercato con un preciso obiettivo, come dichiarato dallo stesso costruttore: candidarsi come il compagno ideale per un’ampia gamma di applicazioni, dalla distribuzione nei centri urbani ai servizi municipali, dalla manutenzione del verde pubblico fino al servizio soccorso stradale e al settore delle costruzioni.

Oltre alla sue diversificate possibilità di impiego, l’eCanter Next Generation – fanno sapere dalla Casa – si caratterizzerà per il suo «concetto ecologico ed economico generale» e sarà disponibile in un’ampia scelta di varianti, compatibili con vari allestimenti, «per dare un contributo ancora maggiore al trasporto urbano senza emissioni locali». 

Attualmente, Fuso eCanter è presente con diverse centinaia di esemplari nelle flotte di alcune delle più grandi aziende di soluzioni logistiche europee. Solo in Europa, l’eCanter viene venduto ormai in ben 13 mercati. In tutto il mondo, contando quindi non solo l’Europa ma anche Giappone, Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda, i camion elettrici di Fuso hanno percorso complessivamente circa 5 milioni di chilometri. La nuova generazione sarà offerta in un maggior numero di Paesi e prodotta negli stabilimenti Fuso di Tramagal (Portogallo) e Kawasaki (Giappone).

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Elezioni politiche: ecco l’Agenda Unatras per l’autotrasporto

Dopo l’elenco delle proposte al governo prodotto da Assotir alcune settimane fa, oggi è Unatras a sottoporre all’attenzione delle forze politiche candidate alle elezioni del 25 settembre una lista di priorità relative al settore dell’autotrasporto. Passiamole in rassegna.

Misure economiche – Caro carburanti

L’obiettivo primario è quello di varare misure ad hoc per gli operatori dell’autotrasporto per contrastare/compensare i maggiori costi derivanti dall’aumento dei prezzi dei carburanti. Inoltre, va spinto il piede sul pedale dei pagamenti degli incentivi ministeriali per investimenti nel
rinnovo dei mezzi, formazione ed intermodalità. È altresì importante riconfermare le risorse strutturali al settore, fintanto che non vengano applicate le regole.

Regole

Proprio sul fronte delle regole, Unatras ne individua almeno 8 che andrebbero maggiormente affinate:

  1. Definire una norma coerente sulla rappresentanza del settore
  2. Definire l’obbligatorietà delle norme sui costi della sicurezza, il rafforzamento della norma sui tempi di pagamento e l’efficace regolamentazione delle attese al carico/scarico
  3. Rivedere l’impianto normativo dell’accesso al mercato che penalizza le imprese più virtuose, in piena contraddizione con le politiche di transizione ecologica e tutela ambientale
  4. Prevedere un calendario dei divieti che favorisca la libera circolazione dei mezzi pesanti nei giorni festivi, tenuto conto delle esigenze generali.
  5. Dare piena funzionalità alle motorizzazioni civili, immettendo in organico nuovo personale qualificato e completando l’affidamento ai privati di alcune funzioni fondamentali per la sicurezza stradale
  6. Prevedere l’esclusione dell’autotrasporto dall’obbligo di contribuzione all’Autorità di Regolazione dei Trasporti senza una ridefinizione dei compiti che garantisca il rispetto delle regole nel settore
  7. Rivedere criteri e adempimenti burocratici eliminando gli ostacoli alla piena esecuzione dei trasporti eccezionali
  8. Continuare la sperimentazione del nuovo sistema di tracciabilità R.E.N.T.R.I. per accompagnare le azioni di compliance del trasporto rifiuti

Professione autotrasportatore

Le proposte sono quattro: 1) abbassare i limiti di età a 19 anni per la guida dei mezzi pesanti, snellire le procedure per il conseguimento delle patenti e prevedere sgravi contributivi e fiscali per favorire l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro; 2) valorizzare l’immagine del settore che svolge un servizio essenziale per il Paese e l’economia attraverso messaggi di comunicazione mirati ed efficaci; 3) valorizzare e promuovere percorsi formativi specialistici negli istituti tecnici superiori per il settore Trasporti e Logistica; 4) incrementare l’indennità di trasferta esente da tassazione per i conducenti, anche per fronteggiare il grave problema della carenza di autisti.

Europa

Rispetto alle politiche di respiro europeo, la prima proposta riguarda i pacchetti Fit For 55 e RePowerEu. Per Unatras bisognerebbe «prevedere tempistiche congrue e strumenti idonei per favorire la transizione ambientale, verso cui anche il settore dell’autotrasporto è da tempo impegnato, accompagnando le imprese verso il cambiamento senza fare macelleria sociale».

Infine, l’associazione dice «no» all’ipotesi di revisione della direttiva sulla tassazione sui prodotti energetici e all’eliminazione del rimborso parziale delle accise (in Italia si paga l’accisa più elevata d’Europa), «no» all’eliminazione delle esenzioni consentite per il gas naturale (per non
penalizzare le filiere presenti nel Paese). Netto «no» anche all’estensione per l’autotrasporto del sistema ETS (se applicato si tradurrà in un incremento ulteriore di costo di circa 25 centesimi di euro al litro).

«», invece, al finanziamento per il rinnovo del parco mezzi così da consentire l’accesso di nuove imprese al mercato solo se dotate di autoveicoli di categoria Euro VI o a trazione alternativa e non inquinante. «» anche al pretendere dalle Istituzioni Ue il rispetto del principio della libera circolazione delle merci, contrastando le azioni unilaterali con particolare riferimento al valico del Brennero.

Qui è possibile consultare il manifesto integrale

Multe stradali: da gennaio 2023 possibile stangata con rialzi del 10%

È in arrivo una nuova stangata sui prezzi e questa volta non si tratta dei rincari sui carburanti, sulle bollette o sui generi alimentari, bensì sulle multe stradali. A rendere nota questa previsione è l’Asaps, l’Associazione Sostenitori della Polstrada, che a partire dal 1° gennaio 2023 prospetta un aumento del 10% rispetto agli importi attuali.

L’incremento degli importi relativi alle sanzioni del Codice della Strada, in realtà, è figlia di un automatismo previsto dalle legge. Ogni due anni, infatti, si registrano solitamente dei ritocchi al «listino» delle multe in base all’inflazione e in particolare all’indice Foi, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati. Il problema è questi ritocchi verso l’alto cadono in una situazione economica già complicata per famiglie ed imprese ed è per questo che l’Asaps ha chiesto a gran voce al governo di «bloccare l’aumento biennale delle sanzioni». Il rischio, secondo l’associazione, è quello di un default stradale.

«Premesso che siamo, come sempre, per il rispetto del Codice della Strada e per la legalità, si rischia che le multe rimangano grida manzoniane – si legge in una nota dell’Asaps – perché questi aumenti esaspereranno gli automobilisti e non verranno mai pagati o solo in minima parte, come dimostrato dai cali di incassi del bilancio dello Stato e degli enti locali, in materia di riscossione volontaria».

Se la stima del rincaro del 10% fosse confermata, un divieto di sosta – tanto per prendere come esempio una delle infrazioni più diffuse – passerebbe così dagli attuali 42 a 46 euro. Un superamento del limite di velocità da 10 a 40 km/h, invece, andrebbe da 165 a 181 euro, mentre la stessa violazione della fascia tra i 40 e i 60 km/h andrebbe da 543 euro a 597 euro.

Sempre l’Asaps ricorda che l’ultimo provvedimento risale al 31 dicembre 2020 ed «ebbe come conseguenza una diminuzione minima delle multe, con un calo dello 0,2%. Il risultato fu una riduzione delle sanzioni 2021-2022, ma solo quelle che avevano un importo superiore a 250 euro, con la stragrande maggioranza di violazioni rimaste inalterate».  

C2A, in un’unica carta i servizi per il mondo dei trasporti

C2A, società già presente in diversi Paesi europei, ha annunciato di recente l’apertura della sua carta di pagamento alla rete di carburanti italiana. I clienti C2A possono ora pagare la benzina, e molto altro ancora, con le carte di pagamento multiservizi C2A Truck e C2A Flex, che su un unico supporto svolgono in modo combinato tre funzioni diverse: carta bancaria, carta carburante e carta di pagamento multiservizi per coprire tutte le spese aziendali.

«Si tratta di un’occasione per gli operatori del mondo dei trasporti, a fronte di costi in continuo rialzo, grazie a una soluzione di pagamento che non richiede alcuna garanzia o copertura assicurativa», spiegano da C2A. «Le nostre tessere sono infatti carte di pagamento all-in-one con molti servizi collegati, non solo per gli autotrasportatori, ma anche per le aziende con personale viaggiante in tutta Europa».

Per coloro che guidano un’impresa nel mondo dei trasporti e desiderano semplificare la gestione delle spese aziendali dei dipendenti, le carte C2A possono quindi rappresentare la soluzione ideale per organizzarsi al meglio e dedicare più tempo al proprio business. Questo perché con C2A è possibile pagare non solo il carburante, ma anche i pedaggi autostradali, i soggiorni, le spese di parcheggio, traghetti, eventuali multe, riparazioni e molto altro ancora.     

Come sottolinea Gilles D’Huiteau, fondatore e CEO del gruppo Negometal, «l’ambizione è quella di consentire ai professionisti del trasporto di pagare tutti i servizi con una sola ed unica carta. La nostra carta di pagamento certificata può essere messa a disposizione del dipendente e collegata al conto corrente aziendale. Funziona a tutti gli effetti come una classica carta di credito e consente al dipendente di gestire le proprie spese in autonomia, quando è in viaggio o in trasferta. La carta corporate può essere configurata a distanza dal datore di lavoro, che può stabilire il tipo di spese coperte e fissare dei massimali. Una soluzione semplice, versatile e facile da utilizzare, adatta a diverse tipologie di aziende. Per questo molti imprenditori, professionisti e operatori del settore l’hanno già scelta».

I vantaggi della carta multiservizi C2A

  • I professionisti del mondo dei trasporti possono accedere a tutte le stazioni di servizio europee che accettano Mastercard, con la possibilità di ottenere tariffe agevolate nella rete dei partner C2A.
  • Non è necessario l’anticipo di denaro: beneficiando di un budget messo a disposizione dall’azienda, il dipendente non deve più pagare di tasca propria e attendere il rimborso. La carta aziendale ha quindi il vantaggio di limitare la pressione fiscale.
  • Agevola il lavoro della parte amministrativa nella gestione della rendicontazione delle spese, accorpandole in un unico conto bancario.
  • Possibili servizi aggiuntivi: il possessore della carta può inoltre beneficiare di ulteriori servizi, in particolare per quanto riguarda i viaggi di lavoro all’estero, tra cui l’assicurazione sulla persona, ad esempio, nel caso di sinistri.
  • Il datore di lavoro può monitorare la carta corporate in completa autonomia e in tempo reale, stabilendo le condizioni di utilizzo in base alle proprie esigenze (transazioni autorizzate, massimali giornalieri e suddivisi per categoria di spese e altro ancora).
  • Vengono evitati gli anticipi sulle spese professionali: la pratica degli anticipi spese è comune, per sollevare il dipendente da cifre ingenti da anticipare in attesa di essere rimborsato, tra cui, pagamento di multe, riparazioni e spese per pranzi/cene, trasferte e hotel.

Le soluzioni C2A

  • Carta Truck: destinata ai professionisti del trasporto e agli operatori di automezzi, consente alle aziende con sede nell’UE, i cui veicoli superano le 7,5 tonnellate (o un minimo di 10 posti per gli autobus), di recuperare le accise sul gasolio.
  • Carta Flex: adatta alle aziende con personale viaggiante, consente di uniformare le spese aziendali dei dipendenti in un solo conto e permette all’azienda di prestabilire le spese consentite al personale.

«Utilizzare la carta carburante non è mai stato così semplice. Tutto ciò che è necessario fare è aprire un conto. Mentre il portale web MyC2A consente di monitorare in tempo reale tutte le operazioni relative alla carta, la piattaforma MyC2A Check consente ai professionisti di ottimizzare i loro spostamenti, grazie al sistema di geolocalizzazione, che indica la stazione di servizio partner più vicina e le tariffe aggiornate in tempo reale», conclude Gilles D’Huiteau. 

Cercasi disperatamente quasi mezzo milione di autisti in Europa

L’associazione internazionale dell’autotrasporto IRU rileva periodicamente la carenza di autisti in diversi Paesi del mondo e l’ultimo rapporto pubblicato, relativo all’anno 2021 e con le stime per il 2022, rileva che il fenomeno continuerà ad aumentare. Secondo il rapporto, in Europa nel 2021 sono mancati all’appello 425.000 autisti e si prevede che entro la fine dell’anno questa carenza si accentuerà (+14%).

Diversi sono i fattori che, secondo l’associazione, causano questo fenomeno. Da una parte c’è l’aumento della domanda di trasporto a cui corrisponde una difficoltà enorme di trovare personale, dall’altra la rigidità del ricambio generazionale, con un’ampia quota di autisti che vanno in pensione che non sono stati sostituiti da un numero sufficiente di nuovi (giovani) autisti. L’aumento dei salari che ha avuto luogo nel 2021 in alcuni paesi europei, come ad esempio nel Regno Unito, non sembra essere stata una misura efficace per migliorare la situazione e attrarre un maggior numero di conducenti. Questa è la dimostrazione, spiega il rapporto, che la scarsa attrattività della professione non è (solo) una questione di stipendi, ma piuttosto delle difficili condizioni di lavoro.

Tornando ai numeri, dal rapporto emerge che la situazione più difficile in Europa è proprio quella del Regno Unito, dove la Brexit ha colpito duramente un settore nel quale resta scoperta la domanda di 100.000 autisti. Anche la Germania non se la passa bene. Nel 2021 la mancanza di autisti, sempre secondo l’IRU, è stata stimata in una forbice compresa tra 57.000 e 80.000 unità. E piangono anche i Paesi dell’est, in particolare la Polonia. L’IRU stima che la carenza di conducenti in Polonia è arrivata a 80.000 unità nel 2021. Una situazione difficile su cui ha indubbiamente ha pesato il conflitto in Ucraina. In Italia i numeri sono più bassi: mancherebbero all’appello circa 20.000 autisti, esattamente come in Spagna e poco meno della Francia (34.000).

Il rapporto dedica anche un paragrafo all’impiego della forza lavoro femminile nel settore, sottolineando come la quota di donne autiste in Europa sia ancora molto bassa (3%) e non è migliorata negli ultimi 3 anni. La Lituania ha la più bassa rappresentanza femminile (0,5%), mentre l’Italia (6,3%) e la Norvegia (5,1%) vantano i valori più alti.

Allarme pomodoro, un trasporto sempre più a rischio?

Da meno di un mese è partita la campagna del pomodoro e questo protagonista delle nostre tavole lo è diventato purtroppo in negativo anche della cronaca locale. È infatti un camion che trasportava cassoni di pomodori quello coinvolto in un mortale incidente stradale sulla A16 Napoli-Canosa, nel territorio del comune di Tufino, così come è un autocarro adibito allo stesso tipo di trasporto quello che utilizzava un cronotachigrafo alterato nella zona di Roma Sud, fermato e pesantemente sanzionato dalla Polizia di Stato.

Per quanto riguarda il primo episodio, in particolare, l’autotreno si è ribaltato lo scorso sabato al km17 in direzione Napoli, invadendo l’altra carreggiata e provocando il decesso del conducente, un uomo di 59 anni di San Giuseppe Vesuviano.

Il cronotachigrafo alterato scovato dalla Polstrada, invece, non è la tradizionale semplice calamita sul sensore del differenziale, ma un meccanismo elettronico accuratamente nascosto nella cabina di guida dell’autoarticolato, metodo peraltro non nuovo e facilmente scoperto dagli agenti in officina. Si tratta per la precisione di un sensore di movimento occultato, comandato da un telecomando nascosto nella cabina e in grado – appunto – di alterare i tempi di guida dell’autista. Una “furbata” che è costata al guidatore una multa di oltre 1700 euro, con ritiro della patente, la successiva sospensione della stessa da 15 giorni a 3 mesi e la decurtazione di 10 punti.

Perché mettiamo in collegamento questi due episodi, sicuramente di diversa gravità ma uniti dalla tipologia di trasporto? Perché pensiamo che potrebbe non essere un caso che alla base di entrambi ci sia la campagna del pomodoro. Il trasporto del delicato frutto è infatti estremamente concentrato nel tempo e basato anche su ritmi molto stretti di lavoro e scarsissimi margini, dato che tanto più si attende dal momento della raccolta a quello della lavorazione, tanto più la passata diventa maggiormente acida e quindi di minore qualità. I ritmi diventano quindi più frenetici e per fare prima c’è chi tiene sul piazzale dei veicoli precedenti al 2006, l’anno cioè in cui venne introdotto il tachigrafo digitale e con cui è molto più facile eludere la normativa. Ovvio che se poi qualcuno non dispone di tali mezzi a quel punto si ricorre agli stratagemmi illegali del tipo riscontrato nella sanzione di Roma.

Tutto questo è ovviamente il presente. Fino a qualche decennio fa una campagna intensiva – forse più le barbabietole che il pomodoro – consentiva di poter ammortizzare i costi del veicoli quasi con una compagnia. Oggi, al contrario per riuscirsi a stare dentro bisogna oltrepassare la soglia della legalità.

Il Vega Day va in pista a Monza

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Il Vega Day, giunto alla sua 14° edizione, è l’appuntamento annuale in cui Vega Editrice – il Mondo dei Trasporti – presenta il volume MDT Players. Eccellenza del Trasporto e della Logistica e consegna i riconoscimenti Personaggio dell’Anno, Ralla d’Oro e MDT Awards 2022.
Il volume, che dal 2021 sostituisce l’Annuario Trucks & Vans, ospita i profili storici e attuali delle aziende più rappresentative nel settore, dai costruttori di truck, van, trailer e bus, agli allestitori, ai produttori di componentistica, alle società di servizi e di noleggio veicoli, ai dealer e alle aziende di trasporto e di logistica.

La giornata ha ospitato anche due convegni «Aftermarket truck: l’evoluzione del Service e delle soluzioni per la mobilità» e «Aumenti, normative, autisti: le sfide per il trasporto futuro» a cui hanno partecipato gli operatori e i giornalisti specializzati; un’occasione di utile confronto e di scambio di idee sui comuni interessi. 

Veniamo ai premi. Del titolo di Personaggio dell’anno 2022 è stato insignito Nicola Torello, capostipite dell’azienda campana Torello Trasporti e Logistica, società nata nel 1975 a Montoro (AV) e oggi in mano ai figli Umberto, Concetta e Antonio. «Volevo un’azienda che fosse come una famiglia, ho creato un’azienda che è una famiglia» è la frase che accoglie chiunque varchi l’ingresso dell’azienda e che sintetizza i valori di Nicola Torello.

A Michele Mastagni, amministratore delegato di Kögel Italia, è andata la Ralla d’Oro con la motivazione «per gli straordinari successi raggiunti e per la grande disponibilità e gentilezza d’animo che da sempre contraddistinguono il suo operato professionale».

Domenico De Rosa con Paolo Altieri.

Altri MDT Awards sono stati consegnati da Paolo Altieri, direttore del magazine a: Alessandro Oitana, Italy Country Manager – Emea Commercial – Customer Service di Iveco; Andrea Reali, responsabile vendite della concessionaria umbra Rossi Veicoli; Riccardo Piccolo, responsabile commerciale di HAM Italia; Alessandro Smania, direttore marketing e comunicazione di MAN Truck&Bus Italia; al network Euromaster Italia; al team organizzativo di Lamberet Italia; a SMET nell’anno del suo 75° compleanno.

Svoltosi oggi nella splendida cornice del Parco di Monza, il Vega Day 2022 è stato realizzato in collaborazione con HAM Italia ed Euromaster. 

Il 12 settembre 2022 parte la piattaforma per il credito di imposta del 28%: ecco gli ultimi chiarimenti


In maniera un po’ celata l’Agenzia delle Dogane ha fornito la comunicazione della data di pubblicazione della piattaforma con cui sarà possibile compilare le domande per accedere al credito di imposta del 28% riservato agli autotrasportatori. Si tratta del 12 settembre 2022, data che compare alla fine del file (in formato pdf) inserito nell’ultimo aggiornamento inserito sul sito della stessa Agenzia in data odierna. Non c’è un’indicazione precisa rispetto all’ora, ma da fonti diverse abbiamo appurato che con ogni probabilità potrebbe essere il primo pomeriggio.

Tale ufficializzazione segue peraltro il secondo confronto tra funzionari dell’Agenzia e, da una parte, i rappresentanti del ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile e, dall’altra, quelli delle associazioni di categoria dell’autotrasporto. 

Nel corso dell’incontro sono stati chiariti diverse questioni interessanti. Passiamole in rassegna.

  • Per presentare le domande bisogna seguire le modalità operative indicate nello stesso file che riporta la data dell’inizio del funzionamento della piattaforma. Ragion per cui riportiamo il link con cui poterle passare in rassegna
  • Il ministero sostiene che, a conti fatti, le risorse disponibili – poco meno di 500 milioni – dovrebbero essere sufficienti a soddisfare tutte le domande. Ragion per cui tranquillizzano le imprese e in qualche modo fanno intendere che non sia necessario affrettarsi a presentare la domanda il primo giorno. Anche se – lo ricordiamo – il meccanismo di distribuzione delle risorse è basato sul principio temporale, per cui le domande vengono soddisfatte man mano che arrivano fino all’esaurimento delle risorse disponibili. Se queste dovessero terminare è chiaro che eventuali domande successive non otterrebbero nulla.
  • Sulla questione legata al noleggio senza conducente, rispetto alla quale l’Agenzia aveva specificato la necessità di disporre della registrazione del relativo contratto, necessario per avere una data certa della disponibilità dei mezzi, adesso viene chiarito che il beneficio può essere richiesto anche se l’azienda dispone di una documentazione comunque utile a dimostrare l’effettiva vigenza ed efficacia del contratto di locazione nel periodo per il quale si richiede il ristoro. Quindi sono sufficienti al riguardo un contratto avente data certa, una fattura quietanzata con indicazione del contratto e delle targhe dei veicoli noleggiati, una PEC o una e-mail con contratto firmato in allegato, ecc. Documentazione peraltro che non viene richiesta in allegato, ma bisogna tenerla da parte per produrla su richiesta dell’amministrazione.
  • Il credito di imposta potrà essere usato anche per debiti fiscali sorti dopo l’anno 2022. In pratica se, una volta compensati tutti i debiti sorti nel 2022, nel cassetto fiscale rimanesse ulteriore credito di imposta, tale quota residua potrà essere utilizzata anche per compensare debiti sorti negli anni successivi al 2022.  
  • Le domande, come già chiarito in precedenza, dovranno essere presentate dal rappresentante legale dell’impresa o da un suo delegato interno, ma grazie all’attività di chiarimento fin qui effettuata (essenzialmente grazie alle risposte alle FAQ), le aziende dovrebbero essere in grado di preparare i files “targhe” e “fatture” anche con la collaborazione delle associazioni di categoria e di conseguenza al momento di apertura della piattaforma si potranno limitare a caricare i dati e a inviarli
  • La piattaforma resterà aperta per 30 giorni a partire dal 12 settembre 2022. Ogni cinque giorni l’Agenzia invierà al ministero e al Consap le domande caricate sulla piattaforma in modo tale che le imprese che eventualmente si rendano conto di aver commesso errori di compilazione possano rettificare le loro istanze. 
  • Il 16 settembre è stata messo a calendario un ulteriore incontro con le associazioni per verificare eventuali problemi. 

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