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500 milioni: il portale slitta di una settimana la chiusura; impegnate finora il 35% delle risorse

Per le domande di accesso al credito di imposta c’è tempo una settimana in più. Tramite comunicazione diffusa negli incontri che l’Agenzia delle Dogane intrattiene con le associazioni di categoria per risolvere i problemi legati all’utilizzo della piattaforma per la presentazione delle domande con cui beneficiare del credito di imposta del 28%, è venuto fuori che il termine della chiusura del portale, che doveva rimanere aperto 30 giorni a partire dal 12 settembre, scivola al 19 settembre, concedendo quindi alle imprese di autotrasporto tempo utile in più.

Finora, stando ai dati dell’Agenzia, risultano registrate circa 21.000 istanze che hanno assorbito le risorse finanziarie disponibili – pari, come si sa, a poco meno di 500 milioni – per circa il 35%.

In realtà, nel momento dell’apertura del portale le richieste di accesso contemporanee sono state circa 30.000, un afflusso che non avrebbe creato blocchi, ma dei rallentamenti che sono poi andati scemando, se – come viene quantificato – «il tempo di attesa è diminuito rapidamente… e dopo 2 ore era di 8 minuti» per azzerarsi in pratica dopo 4 minuti.

Le difficoltà di accesso, infatti, non erano dovute a eccessivo traffico, ma a problemi di accettazione della domanda, risolti il giorno 14 settembre. Sta di fatto che dopo aver verificato le prime istanze l’Agenzia ha verificato tra le lacune più frequenti:

o l’indicazione della targa con spazi
o l’indicatore degli importi con il separatore delle migliaia
o l’indicazione di «NO CARB» nel campo «NOLEGGIO».

Tra i motivi di scarto segnalati, e che si consiglia di controllare, compare pure l’indicazione dell’importo_fattura e dell’importo_a_rimborso effettuata nei rispettivi campi riportata con il punto all’interno della cifra. Cosa che non viene accettata dal sistema. Molto banalmente, indicare 10000,00 è corretto, indicare la stessa cifra come 10.000,00 non viene accettato. Ma tale correzione può essere appunto rettificata.

In ogni caso bisogna fare attenzione perché trascorsi cinque giorni dalla visualizzazione dell’istanza non sarà più possibile modificarla, perché la stessa viene inviata al ministero. Ragion per cui viene consigliato di effettuare il controllo direttamente il giorno successivo.
Sempre a tal riguardo, aggiornando le FAQ per l’ennesima volta, l’Agenzia specifica che i 5 giorni utili per poter procedere alla cancellazione di una domanda già inoltrata non decorrono dalla data di presentazione – ossia da quando la domanda risulta essere stata “presa in carico” o “in lavorazione” – ma dalla data in cui sulla piattaforma è visualizzabile l’esito della presentazione, come per esempio esito “errore” o “inviata”.

Inoltre, si puntualizza che la domanda può essere cancellata e ripresentata un numero illimitato di volte, anche se con la ripresentazione non viene mantenuta la priorità cronologica acquisita con l’invio già effettuato.

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L’Iveco eDaily va subito in coppia: fornitura di 2.000 telai a Petit Forestier

È una bella partenza quella dell’eDaily, il fortunato van in versione elettrica che proprio ieri Iveco ha presentato ufficialmente all’IAA in corso ad Hannover. Perché già oggi lo stesso costruttore annuncia dallo stesso salone di aver siglato un memorandum di intesa per fornire 2.000 cabine con telaio del nuovo veicolo commerciale elettrico a Petit Forestier Group, che li noleggerà dopo averli equipaggiati con box refrigerati grazie a Lecapitaine, società di allestimenti interamente di proprietà del leader europeo nel noleggio e leasing di veicoli refrigerati.  Duecento veicoli saranno consegnati già nel 2023 per diventare 2.000 nel 2026, andranno a dare man forte alla flotta di Petit Forestier composta da più di 65.000 veicoli refrigerati. Ai 15.000 clienti professionali e privati di Petit Forestier che operano nel territorio dell’Unione Europea, in Gran Bretagna e in Svizzera verranno offerti con accesso prioritario

L’eDaily ha un’autonomia fino a 400 km nel ciclo urbano, oltre che un carico utile e una capacità di traino unici nel segmento. In più dispone di una gamma di prese di forza elettriche fino a 15 kW, ideali per le unità di refrigerazione. L’allestimento refrigerato in questione, l’Urban di Lecapitaine, presenta anche un peso ottimizzato e un isolamento eco-responsabile.

Il presidente della business unit Truck di Iveco Group, Luca Sra, estremamente soddisfatto, ha sottolineato che l’accordo è anche un’importante pietra miliare nella partnership di lunga data tra Iveco e Petit Forestier. «Abbiamo sempre condiviso un profondo impegno per la sostenibilità – ha puntualizzato – e un approccio innovativo alla transizione energetica». Sra ha ricordato come la relazione con Petit Forestier, animata dal puntare verso un trasporto sostenibile, sia stata instaurata «fin dagli esordi, passando ai nostri veicoli a gas naturale, l’unica soluzione matura già al tempo immediatamente disponibile. Oggi, con la scelta del nostro nuovissimo eDaily, compiono un ulteriore passo in questa direzione». 

Anche Léonard Forestier, presidente del Gruppo Petit Forestier, ha preconizzato che «il futuro del trasporto refrigerato sarà più verde e più semplice!  Impegnata nel percorso verso la transizione energetica, Petit Forestier sviluppa costantemente la sua gamma di veicoli refrigerati a energia alternativa». Forestier si è detto anche orgoglioso di collaborare con Iveco nella promozione dell’eDaily, «gemello elettrico del Daily, già molto apprezzato per le sue prestazioni, e per offrire ai nostri clienti un accesso prioritario a questa grande innovazione. Questa è una pietra miliare nella transizione energetica della catena di approvvigionamento refrigerata!».

I camion Nikola aprono gli ordini in Europa

Adesso il gioco cambia. Dopo essere stata una start up con tante promesse, Nikola Corporation sfrutta la relazione industriale con Iveco per presentarsi ufficialmente sul mercato europeo. E lo fa nella cornice dell’IAA, direttamente sullo stand del costruttore di Torino, per mostrare sia il Nikola Tre elettrico con batteria per cui già raccoglie gli ordini, sia per mostrare in anteprima la versione beta del Nikola Tre Fuel Cell (FCEV) che invece sarà in vendita negli Stati Uniti nel 2023 e in Europa nel 2024

Il Nikola Tre a batterie, nella configurazione trattore 4×2 con passi 4.021 mm, è fatto apposta per il continente europeo, guarda alla distribuzione regionale che affronta grazie a un’autonomia fino a 530 km. A tale scopo è equipaggiato con 9 batterie con un accumulo totale di 738 kW che si ricaricano in quasi 100 minuti fino all’80%. L’assale di trazione lo realizza FPT Industrial e ha una potenza di 480 kW.

Il Nikola Tre a idrogeno visto al salone, con autonomia di oltre 800 km, è un trattore con passo di 3.932 mm, dispone di un serbatoio per l’Idrogeno da 70 kg con pressione di 700 bar e per il pieno richiede Il venti minuti.

Nikola Tre Fuel Cell (FCEV), in vendita nel 2023 negli Stati Uniti e nel 2024 in Europa. 

«Iveco Group e Nikola continuano a beneficiare della solida partnership avviata nel 2019 – ha affermato Gerrit Marx, CEO di Iveco Group – Insieme abbiamo raggiunto ogni tappa nel nostro percorso verso la realizzazione di veicoli commerciali pesanti a emissioni zero in Nord America e in Europa, con una velocità senza precedenti nel passare dalla progettazione alla vendita, nonostante tutte le sfide che abbiamo affrontato lungo il percorso. E abbiamo tutte le intenzioni di proseguire in questo viaggio avvincente e in continua evoluzione».

200 mila tonnellate di PFU tornano a nuova vita con Ecopneus

Sono state oltre 200mila le tonnellate di PFU (pneumatici fuori uso) raccolte nel 2021 da Ecopneus dagli oltre 20mila gommisti in tutta Italia. Un quantitativo ingente che ha portato l’associazione a superare del 20% il target di legge.
Il 52% dei PFU raccolti è stato destinato al recupero di energia, mentre il 48% è stato avviato al recupero di materia per produrre granuli, polverini di gomma e acciaio impiegati nei settori applicativi della gomma riciclata: applicazioni ludico sportive (55%), manufatti e mescole (24%), articoli in gomma (8%), isolanti acustici per edilizia (16%) e asfalti a bassa rumorosità (1%).
La quota destinata al recupero di materia mostra un trend in crescita, da leggersi come risultato del consolidamento del sistema industriale formato da una rete di cento imprese qualificate su tutto il territorio nazionale. Solo nel 2021 Ecopneus ha destinato circa 2 milioni euro in progetti di R&D per favorire lo sviluppo del mercato delle applicazioni della gomma riciclata, in termini di qualità dei materiali e di ampliamento dei settori applicativi.  Dal 2011 a oggi Ecopneus ha gestito oltre 2,5 milioni di PFU, con un impegno straordinario per gli interventi negli stock storici e per il prelievo straordinario dei PFU abbandonati nei territori della Terra dei Fuochi per un totale di oltre 87 mila tonnellate di PFU prelevati. Solo nel 2021 grazie all’attività di recupero e riciclo di Ecopneus è stata evitata l’emissione di 310mila tonnellate di CO2 equivalenti, un consumo di acqua di quasi 1,23 milioni di m3 e un prelievo di materie prime di 282 mila tonnellate. Benefici a cui si aggiunge il risparmio per il Paese legato alla riduzione delle importazioni di materiale vergine per un valore di 79 milioni di euro.

Il sistema gestito da Ecopneus genera un notevole valore anche in termini economici che nel 2021 ha toccato quota 52,1 milioni di euro, di cui 44,9 milioni serviti a remunerare le imprese della filiera per le operazioni di recupero, raccolta, trasporto e trattamento.
Un impegno che continua e si rafforza anche nel 2022 e che vede Ecopneus a lavoro al fianco delle aziende della filiera del riciclo dei PFU per fronteggiare l’attuale situazione di crisi e difficoltà sul fronte economico legata all’aumento dei costi dell’energia.

L’ID.Buzz Cargo di Volkswagen è il van dell’anno 2023

Piace a tutti l’ID. Buzz Cargo di Volkswagen! Anche alla giuria del Van of Year che lo ha eletto come veicolo commerciale leggero del 2023. Formalmente lo ha consegnato Jarlath Sweeney, presidente della giuria a Carsten Intra, CEO di Volkswagen Veicoli Commerciali, nel corso di una cerimonia a margine dell’IAA di Hannover.

Jarlath Sweeney, presidente della giuria consegna a Carsten Intra, CEO di Volkswagen Veicoli Commerciali, il premio di Van of the Year 2023.

La giuria giornalistica paneuropea composta da 24 membri ha assegnato al nuovo veicolo completamente elettrico di Volkswagen Veicoli Commerciali 110 punti, con soli dieci di vantaggio sul nuovo Ford Pro E-Transit. Renault Kangoo E-Tech Van, Nissan Townstar Zero-Emission e Mercedes-Benz eCitan si sono piazzati insieme in terza posizione. Tra gli altri candidati in lizza c’erano i nuovi modelli delle gamme Fiat Professional Doblò e Scudo. E non sarà un caso che le prime tre posizioni del podio sono state occupate da furgoni ad alimentazione elettrica
«Non capita spesso che un concetto di furgone totalmente nuovo – ha commentato Jarlath Sweeney – arrivi e si affacci immediatamente sul mercato. Il nuovo ID. Buzz è un caso esemplare ed è stato debitamente onorato con questo premio». 

Ma oltre all’alimentazione dell’ID Buzz è stato molto apprezzato il design del veicolo,  perfetto per l’ambiente urbano attento all’ambiente, segnato da uno stile futuristico ed elegante di sicuro impatto, diretto discendente del Transporter T1 originale di 70 anni fa, con il suo cofano a forma di V, lo stemma VW in evidenza e gli sbalzi corti. 

DAF XD è camion dell’anno 2023. Al Mercedes eActros LongHaul il premio per l’Innovazione

DAF concede il bis. E dopo essersi aggiudicato il titolo di International Truck of the Year 2022 con la nuova generazione composta dai XF, XG e XG+, il costruttore olandese si ripete anche per il 2023 con motivazioni in parte simili, seppure calibrate nelle diverse sfaccettature del veicolo. Perché se l’XD è un veicolo concepito per la distribuzione, già dal lancio viene coniugato in versione XDC, orientata ad applicazione da cantiere. E come se non bastasse è proposta anche alimentata con una nuova famiglia di propulsori elettrici, destinati pure all’XF, in grado di raggiungere un’autonomia di oltre 500 chilometri.

In particolare, il DAF XD, secondo la giuria composta da 24 giornalisti presieduta da Gianenrico Griffini, che ha consegnato il premio al nuovo presidente di DAF Trucks, Harald Seidel, è stato ritenuto un nuovo punto di riferimento in termini di visibilità, efficienza nei consumi, sicurezza attiva e passiva e comfort del conducente.

Harald Seidel, Presidente di DAF Trucks, riceve il premio dal presidente della giuria del TOY Gianenrico Griffini

Molto del merito va al design della cabina che, al pari degli altri veicoli della nuova generazione della casa olandese, è caratterizzato da un ampio parabrezza, da ampi finestrini laterali sistemati su una linea molto bassa in grado di migliorare la visione diretta, da una bassa posizione della cabina (17 cm in meno rispetto al nuovo XF). 

Sul versante dell’efficienza, invece, in aiuto del DAF XD arriva una cabina aerodinamica, il nuovo motore PACCAR MX-11, un peso ridotto del veicolo, la trasmissione automatizzata TraXon di serie e i sofisticati sistemi di assistenza alla guida.

Infine, c’è il comfort garantito da volumi che arrivano a 10 m3, articolati in tre allestimenti: Sleeper, Sleeper High Cabe Day Cab. Mentre le declinazioni in termini di configurazioni contemplano assali 4×2 e 6×2, trattori e semirigidi. La produzione inizierà nell’autunno 2022.

Già pronto per l’elettrico. E si vede…

Poi, come ciliegina sulla torta, DAF Trucks ha mostrato all’IAA anche i nuovi XD e XF Electric, dotati di trasmissioni modulari completamente nuove con autonomie che vanno da 200 a oltre 500 chilometri, sfruttando fino a cinque pacchi batteria, che forniscono energia a motori elettrici PACCAR con potenze da 170 a 350 kW (da 230 a 480 CV). Il DAF XD Electric e il DAF XF Electric saranno disponibili come trattori e come carri e sono già ordinabili, ma entreranno in produzione di serie nel 2023 su una nuova linea di produzione a Eindhoven. 

L’XD ha ottenuto 134 voti, lasciando alle sue spalle la nuova gamma di trasmissioni Super per il trasporto a lungo raggio di Scania e l’Actros per trasporto pesante di Mercedes-Benz, equipaggiato con il motore OM 471 di terza generazione.

Mercedes-Benz, un’innovazione da premio

Mercedes-Benz eActros LongHaul

Mercedes-Benz però si consola in un qualche modo aggiudicandosi il Truck Innovation Award, che riconosce gli enormi cambiamenti tecnologici e la transizione energetica nel settore automobilistico, assegnato con un punteggio di 112 voti, all’eActros LongHaul, prototipo per trasporto pesante su lunghe distanze. Il premio è stato consegnato a Karin Rådström, CEO di Mercedes-Benz Trucks. Appena dietro si sono piazzati lo ZF eTrailer, la gamma elettrica Volta Trucks Zero e i veicoli a celle a combustibile Faun Enginius per missioni municipali. 

Qui le motivazioni vanno cercate nella tecnologia delle celle al litio-ferro-fosfato (LFP) a ricarica rapida e di lunga durata, e nella rapidità del processo di ricerca e sviluppo di Mercedes-Benz Trucks. Infatti, annunciato per la prima volta nel 2020, l’eActros LongHaul è già sottoposto a test intensivi, mentre i prototipi quasi di serie saranno consegnati ai clienti per i test di utilizzo reale nel 2023.

Federtrasporti alla politica: «Dopo le elezioni ricordatevi dell’autotrasporto»

La prima campagna estiva nella storia della Repubblica italiana ha battuto diversi record. Primo tra tutti quello di concentrarsi su pochi temi imposti dalle contingenze. In cima alla lista compare quello dei costi energetici, che interessa il mondo dell’autotrasporto a vario titolo. Ma trovare l’espressione «trasporto merci» all’interno dei programmi elettorali è una speranza vana. Oggi più di ieri. Ecco perché il Gruppo Federtrasporti, raggruppamento con finalità economiche, ma da sempre interessato alla tutela delle aziende di autotrasporto, in particolare di natura aggregativa, ha ritenuto opportuno sensibilizzare il mondo della politica, stabilendo un contatto diretto con un singolo rappresentante dei tre schieramenti principali – Centrosinistra, Centrodestra e Terzo Polo (Lista Calenda-Renzi) – individuando così un interlocutore qualificato che abbia conoscenza diretta di un settore, troppo spesso relegato al di fuori dell’azione politica. Figure individuate in:

  • Romina Mura (PD), che nella legislatura che volge al termine ha ricoperto la funzione di presidente della Commissione Lavoro, occupandosi anche della carenza di autisti, e ha manifestato interesse per le problematiche dell’autotrasporto, usando – almeno come punto iniziale di osservazione – gli operatori sardi in agitazione la scorsa primavera;
  • Luca Squeri (Forza Italia), che nella passata legislatura ha seduto per una stagione all’interno della Commissione Trasporti e poi in quella per le Attività Produttive, occupandosi in particolare di Energia, tematica quanto mai di attualità in questa fase e con cui si è sempre confrontato anche in veste di imprenditore (e in seguito come rappresentante di categoria) della distribuzione carburanti;
  • Teresa Bellanova (Azione), viceministra alle Infrastrutture e alla Mobilità sostenibili, gestendo anche la delega per l’autotrasporto. È lei ad aver condotto le trattative con le organizzazioni di categoria nei momenti più critici e problematici della scorsa primavera, quando si è giunti a firmare un protocollo di intesa il cui fulcro, oltre ad alcune misure economiche in corso di attuazione (primo tra tutti, il credito di imposta del 28%) è stato individuato nella necessità di garantire sostegno e valorizzazione di un settore considerato strategico per il Paese. Per questo, e non a caso, tra i punti qualificanti del serrato confronto istituzionale e del lavoro svolto anche la costituzione di un Tavolo delle regole, considerato essenziale per sostenere la concorrenza leale; restituire legalità e dignità al settore; affermare la necessità di tutela e sicurezza del lavoro e dei lavoratori; contrastare i fenomeni di dumping economico e sociale.

Lo scopo degli incontri è stato di ribadire l’importanza di chi quotidianamente si fa carico di movimentare le merci all’interno del paese. Funzione apprezzata nei momenti più critici della pandemia, ma quasi dimenticata nella fase attuale. Prova ne sia – ha sottolineato il presidente di Federtrasporti, Claudio Villa, in ognuna delle tre interlocuzioni – «che lo sconto di 25 centesimi sulle accise dei carburanti attualmente in vigore (e prorogato fino al 17 ottobre) vale per tutti, per chi trasporta tonnellate di merci al servizio dell’industria e del commercio o si preoccupa di supportare la distribuzione capillare dei beni così come il loro export, come per chi parte per andare in vacanza. L’autotrasportatore o il vacanziere, cioè, sono trattati un po’ alla stessa stregua».

Proprio per gestire situazioni diverse con modalità coerentemente differenti, Federtrasporti ha fatto proprio il manifesto Unatras per l’autotrasporto, stilato in occasione delle elezioni e finalizzato a mettere sul tavolo le misure e le azioni essenziali di cui il settore necessita. E tra queste compaiono proprio quelle studiate ad hoc per gli operatori dell’autotrasporto allo scopo di contrastare o di compensare i maggiori costi derivanti dall’aumento esorbitante dei costi per i carburanti.
Villa ha anche sottolineato – facendo riferimento all’esperienza concreta avuta negli ultimi giorni con la piattaforma per il bonus autotrasporto – della necessità di digitalizzare le procedure, ma allo scopo di semplificarle e di renderle più facili e più fruibili da ogni tipologia di impresa.

In più ha fatto presente quanto sia importante contemplare, tra gli strumenti con cui fronteggiare la carenza di autisti, «l’inserimento dell’autotrasporto nel decreto flussi e di come sia decisivo investire nell’immagine del settore, partendo già nella fase scolare, lavorando su corsi di studio professionale specifico per il trasporto e la logistica» e abbassando i limiti di età a 19 anni per la guida dei mezzi pesanti. Un’azione concreta da stimolare è stata individuata pure nella realizzazione di aree di sosta adeguate, perché la loro carenza e lo scarso standard di servizi che garantiscono contribuiscono a tenere lontani i giovani da una professione che, almeno in parte, si svolge all’interno di quegli spazi.
Tutte azioni che il presidente ha definite «necessarie», considerato pure che l’invecchiamento progressivo della popolazione italiana raggiunge nell’autotrasporto percentuali decisamente superiori alle medie nazionali.  
Infine, Villa ha ribadito la disponibilità di tutte le aziende del Gruppo Federtrasporti «a lavorare per la transizione energetica, a contemplare sempre di più dove possibile le alternative modali alla strada, a rinnovare i veicoli assecondando il ritmo dell’evoluzione tecnologica». Ma è stato anche fermo rispetto alla necessità di «lavorare in modo progressivo e sulla base di sostegni economici laddove i nuovi veicoli a zero emissioni finiscano per rivoluzionare o per stravolgere l’organizzazione del lavoro e necessitino di infrastrutture da realizzare in modo parallelo».

Iveco dà vita a Gate, per il noleggio di veicoli elettrici

L’ingresso sul mercato di un numero sempre più corposo di veicoli elettrici sta alimentando anche la nascita di realtà dedicate a fornire servizi a questa nuova clientela. Ne è un esempio Iveco Group che ha annunciato la nascita di Gate (Green & Advanced Transport Ecosystem), un modello di noleggio a lungo termine e all-inclusive di veicoli elettrici leggeri e pesanti, che punta a fornire un sostanziale contributo alla transizione energetica del settore. 

L’operatività di Gate è prevista per la metà del 2023, quando inizierà a offrire i propri servizi completamente digitalizzati a clienti pilota in Italia. Inizialmente a supporto dei marchi Iveco e Nikola, Gate offrirà un servizio completo, basato su una formula pay-per-use che consentirà ai clienti di accedere alle propulsioni del futuro. Un ecosistema integrale incentrato su un’ampia gamma di veicoli a emissioni zero, da quelli per le consegne dell’ultimo miglio a quelli per le missioni a lungo raggio. 

Non solo veicoli, ma soprattutto servizi. Infatti Gate fornirà soluzioni sostenibili ai clienti, che potranno definire il livello di supporto e flessibilità di cui hanno bisogno per gestire la propria attività oltre ai classici servizi di manutenzione e riparazione, connettività e telematica, finanziamenti, assicurazioni, ricarica e servizi aggiuntivi

Con Gate, Iveco intende fare un passo avanti decisivo nel delineare il futuro della mobilità sostenibile e digitale. 

Decreto Aiuti Ter: altri 100 milioni all’autotrasporto e taglio accise fino al 31 ottobre

100 milioni per mitigare i maggiori costi nel corso del 2022, che di fatto si aggiungono ai quasi 500 in corso di distribuzione sotto forma di credito di imposta e ai 29,6 che servono a mitigare il costo dell’Adblue, ma sui quali non sono stati ancora chiariti i dettagli operativi per l’invio delle domande. In più il taglio di 25 centesimi + Iva delle accise, che si pensava scivolasse al 17 ottobre, va a finire direttamente al 31 ottobre 2022. E stessa sorte subisce l’aliquota Iva applicata sul gas naturale per autotrazione. 

Sono queste le principali misure a che interessano il trasporto merci su strada che compaiono nel decreto legge Aiuti Ter approvato ieri dal Consiglio dei Ministri, insieme ad altri 100 milioni destinati però al trasporto pubblico locale per i maggiori costi sostenuti, nel terzo quadrimestre dell’anno 2022 rispetto al corrispondente periodo dell’anno 2021, per l’acquisto del carburante utilizzato nei mezzi per effettuare il servizio.

E se il ministro del Mims Enrico Giovanni ribadisce «l’impegno del Governo a sostenere i settori, come quello del trasporto pubblico locale e dell’autotrasporto, duramente colpiti dalla crisi energetica», la viceministra Teresa Bellanova sottolinea come «non potevamo rimanere insensibili alla richiesta di sostegno che viene da un settore strategico per il Paese e determinante per la qualità della vita delle persone e le attività delle imprese». In queste settimane, aggiunge la viceministra «il filo diretto con Palazzo Chigi è stato costante e ringrazio chi insieme a noi ha lavorato per ottenere questo risultato, che porta a oltre 1 miliardo le risorse che quest’anno abbiamo destinato al settore, compresi i 240 milioni già previsti per il Triennio 2022-2024  nella Legge di bilancio 2022. Adesso per i criteri di determinazione, le modalità di assegnazione e le procedure di erogazione procederemo con un Decreto Mims di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze nel rispetto della normativa europea sugli aiuti di Stato, ma l’impegno è già quello di velocizzare i tempi quanto più possibile».​

Transport&Enviroment alla UE: «Stop vendite camion inquinanti entro il 2035»

Transport & Environment, associazione no-profit che da oltre 30 anni promuove la sostenibilità del settore trasporti europeo, ha pubblicato uno studio in cui suggerisce alla UE di vietare la vendita di camion e autobus ad alimentazione fossile entro il 2035. T&E rappresenta 63 organizzazioni di 26 Paesi in tutta Europa, principalmente gruppi ambientalisti impegnati nella transizione ecologica dei trasporti. 

«Camion e autobus rappresentano solo il 2% dei veicoli – si legge nel rapporto – ma sono responsabili del 28% delle emissioni di gas serra del trasporto su strada in Europa. Se si vuole rispettare l’impegno del blocco per la neutralità climatica al 2050, gli ultimi camion e bus ad alimentazione fossile devono essere venduti non oltre il 2035».

«In caso contrario – aggiunge lo studio – l’impatto della circolazione di camion, autocarri e autobus potrebbe annullare l’intero risparmio di emissioni che verrà conseguito, nel decennio 2020-2030, con la progressiva elettrificazione di auto e furgoni. La crescita della circolazione dei mezzi pesanti, con emissioni aumentate di oltre un quarto dal 1990 al 2019, dovrebbe registrare un aumento ulteriore di emissioni del 44% tra il 2020 e il 2050, secondo le previsioni della Commissione UE (per gli autobus +72% nello stesso periodo)».

Sempre secondo la ricerca, camion e autobus consumano ad oggi il 42% del gasolio utilizzato dal trasporto stradale nella Unione Europea. Quindi la fine delle vendite di mezzi pesanti a combustione tradizionale al 2035 rappresenterebbe l’opzione più sostenibile e praticabile, anche perché un fermo vendite al 2030 dei mezzi pesanti a combustione interna potrebbe determinare impatti industriali troppo severi

Se dal 2035 tutti i mezzi pesanti venduti fossero a zero emissioni, a restare in attività dopo il 2050 sarebbe solo un numero ridotto di veicoli diesel, peraltro mediamente più vecchi del ciclo medio di vita di questi mezzi (18 anni di media in Europa, quindi destinati di lì a breve a uscire comunque dalla logistica).

«Fissare invece la fine della commercializzazione di nuovi veicoli inquinanti al 2040 – sottolinea ancora T&E – comporterebbe invece l’emissione aggiuntiva di 644 milioni di tonnellate di CO2 in atmosfera rispetto allo scenario del 2035. Questo surplus di emissioni sarebbe pari al 4% del carbon budget totale rimanente della UE, equivalente cioè alla somma delle emissioni annuali da trasporto su strada di Germania, Francia, Regno Unito, Italia, Spagna e Polonia». 

Lo stop ai mezzi pesanti endotermici al 2040 avrebbe inoltre nel 2050 il risultato di una flotta circolante composta ancora per un quinto da mezzi diesel, un problema difficile da risolvere senza misure drastiche e costose. T&E valuta, nello scenario 2035, che i camion a zero emissioni in circolazione nel 2030 sulle strade europee potranno essere 659.000, il che equivarrebbe, entro la fine del decennio, ad un risparmio di gasolio pari al 9% dei consumi del settore

I consigli dell’associazione no-profit alla Commissione Europea in vista della revisione degli standard europei di CO2 per i veicoli pesanti, prevista per il prossimo novembre, sono in conclusione i seguenti:

  • fissare l’obiettivo della riduzione del 100% delle emissioni di CO2 entro il 2035 per tutti i segmenti del trasporto merci, compresi i camion piccoli e medi, attualmente non regolamentati;
  • puntare alla vendita del 100% di mezzi a zero emissioni al 2027 per gli autobus urbani, al 2035 per i pullman e al 2040 per i camion professionali;
  • aumentare l’obiettivo di riduzione delle emissioni di CO2 per il 2030 al 65% per camion medi e pesanti;
  • garantire obiettivi intermedi nel 2027 per accelerare la transizione;
  • introdurre standard di efficienza energetica per i rimorchi.

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