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GTS, al via nuovo treno tra Puglia e Belgio

L’interscambio commerciale tra Italia e Belgio ammonta a circa 40 miliardi di euro. Quindi, c’è tanta merce italiana che viene trasportata verso Nord e tanta belga che parte in direzione sud. Ed è proprio per intercettare la continua crescita della domanda dei trasporti lungo questa direttrice che Gts Rail ha deciso di avviare un nuovo collegamento tra i due Paesi, nello specifico tra Bari e il porto di Zeebrugge (nel 2021 fusosi con il porto di Anversa).

La compagnia intermodale ferroviaria ha infatti annunciato che a breve entrerà in servizio il nuovo treno «2SeasTrain», che collegherà le due destinazioni in andata e ritorno viaggiando per oltre 2.000 km in sole 48 ore. Si tratta, al momento, del servizio intermodale/ferroviario con la percorrenza più lunga in Europa e che, secondo le intenzioni del gruppo pugliese, potrà fare la differenza per molte imprese del sud.

Il servizio partirà effettivamente dall’11 ottobre prossimo con un giro a settimana per passare a tre, già programmati, da inizio dicembre. In questo modo i collegamenti per Zeebrugge arriveranno complessivamente a 13 giri a settimana, inclusi i 7 da Piacenza e i 3 da Bologna. A regime, da gennaio 2023, la società stima che, grazie all’impiego del treno, saranno «tagliati» oltre 5 milioni di chilometri annui percorsi dai camion sulle strade, con un conseguente e importante risparmio in termini di emissioni inquinanti. In Italia la trazione ferroviaria verrà realizzata dalla stessa Gts Rail, mentre dal confine la prosecuzione è affidata alla svizzera BLS, partners storico di GTS.

Ogni treno porterà 32 unità di trasporto intermodale e, come per tutto il network Gts, ospiterà container 45’ di proprietà per il door2door (gestione del primo e dell’ultimo miglio inclusi). Ma sarà anche disponibile per terzi proprietari di UTI (unità di trasporto intermodale) di qualsiasi tipologia.

A1: il 2 ottobre chiusura del tratto tra Casalecchio di Reno e Sasso Marconi (BO)

Domenica 2 ottobre 2022, per consentire il disinnesco di 3 ordigni bellici risalenti alla seconda guerra mondiale, rinvenuti nel comune di Casalecchio di Reno (Bologna), sarà interdetta la circolazione lungo la A/1, dalle ore 08.00 e fino a cessate operazioni, nel tratto compreso tra Sasso Marconi e Casalecchio di Reno, in entrambe le direzioni. A renderlo noto è Viabilità Italia, che stima i tempi per la conclusione delle operazioni in circa 7 ore.

La società informa che i veicoli leggeri dovranno necessariamente uscire alle stazioni autostradali della autostrada A1 di Casalecchio di Reno (km 195 sud), se viaggiano in direzione sud, e a quella di Sasso Marconi (km 210 nord), se circolano in direzione nord. Per i mezzi superiori alle 7,5 tonnellate potranno essere attuate misure di regolazione del traffico finalizzate ad accumulare gli stessi in carreggiata prima dello svincolo di Casalecchio di Reno ovvero all’interno dell’area di Servizio Cantagallo Est, in direzione nord.

Itinerari alternativi di media percorrenza:
– Provenendo da A1, direttrice sud, verso Firenze: deviazione obbligatoria verso il Raccordo di
Casalecchio, per uscire alla stazione autostradale di Bologna Casalecchio; uscire allo svincolo
n. 1 della Tangenziale di Bologna, proseguire lungo l’Asse Attrezzato, sulla SS. 64
«Porrettana» e SS. 64 Var, per rientrare in A1 alla stazione di Sasso Marconi.
– Percorso inverso per chi viaggia lungo la A1 direzione nord, ove verrà istituita l’uscita
obbligatoria a Sasso Marconi: SS. 64 Var, SS. 64, Asse Attrezzato, Tangenziale e rientro in
A1 al casello di Casalecchio di Reno.
Per le lunghe percorrenze:
– Provenendo da Milano verso Firenze/Roma/Napoli, all’altezza del km 105+000 della A1, si
consiglia di proseguire lungo l’itinerario A15-A12, immettendosi poi sulla A11, fino
all’allacciamento con la A1. Percorso inverso, per chi da Roma/Firenze deve raggiungere
Milano o comunque il nord Italia.
– Per chi, invece, dal versante adriatico deve raggiungere Roma-Napoli, si consiglia di
percorrere la E45 «Orte-Ravenna» da Cesena nord in direzione di Roma.

Le aree di Fratta sulla A4 ospiteranno 161 nuovi stalli di parcheggio per camion

Mancano le aree di sosta. E finalmente qualcuno se ne sta accorgendo. Così, mentre Bruxelles definisci luoghi e standard per realizzare aree certificate in cui poter trascorrere nel camion anche il riposo lungo 45 ore e mentre a Roma il ministero stringe una convenzione con il Comitato Centrale Albo Autotrasportatori e la Sogesid per emanare entro fine dell’anno il bando per le Safe and Secure Truck Parking Areas, anche lungo la A4 il Commissario delegato per l’emergenza della mobilità riguardante la Venezia–Trieste ha bandito procedure di gara per giungere alla revisione di aree di sosta per veicoli pesanti in adiacenza alle aree di servizio di Fratta nord e Fratta sud che serviranno nel complesso a creare 161 stalli per camion. Scendendo nel dettaglio, l’area di Fratta Nord, lunga 500 metri e larga 100, arriverà ad ospitare 99 stalli per mezzi pesanti, compresi gli otto destinati alla sosta di rimorchi frigo. Inoltre, gli stalli posizionati all’ingresso dell’area di servizio saranno trasformati in modo da poter ospitare 11 pullman. Altri 35 posteggi che già oggi sono sistemati a nord dell’area di servizio saranno conservati nel numero. Il nuovo parcheggio sarà accolto in un’area recintata di 5,9 ettari (di cui 2,8 pavimentati) oltre la quale sarà disposta una superficie boschiva di 2,1 ettari e una prativa di 2,5 ettari.

L’area di Fratta Sud, invece, sarà lunga 200 metri e larga 100 e arriverà a ospitare 48 stalli per mezzi pesanti (quattro per ospitare mezzi frigo). Gli 11 stalli nell’area di servizio saranno trasformati in 7 parcheggi per pullman. Il nuovo parcheggio si estenderà su un’area complessiva di 2,4 ettari di cui 1,5 pavimentati. 

In entrambe le aree saranno presenti spazi per ricoverare camion danneggiati, attrezzati con una vasca per la raccolta degli eventuali sversamenti (benzina olii, sostanze pericolose ecc.), e per ospitare un fabbricato dotato di servizi igienici. A Fratta Nord ci sarà un ulteriore edificio con servizi igienici e docce e uno per ristoro e lavanderia self service. Sempre nell’area di Fratta Nord è previsto un accesso di emergenza per l’ingresso dei mezzi di soccorso in caso di incidente. Infine, per entrambe le aree è prevista l’implementazione del sistema di video sorveglianza mediante l’installazione di un impianto di telecamere finalizzato al controllo dei parcheggi e, all’ingresso delle aree, verrà installato un pannello a messaggio variabile con le informazioni sullo stato di occupazione dei parcheggi. 

Le opere sono considerate strategiche nell’ambito della costruzione della terza corsia attualmente in corso nel primo sub lotto del secondo lotto (Alvisopoli – Portogruaro). 

L’opera è finanziata con fondi propri di Autovie Venete e l’importo complessivo a base di gara è di 13 milioni 473 mila 960,59 euro, calcolato utilizzando il prezziario di riferimento Anas 2022 revisione 2. La scadenza per la presentazione delle offerte della gara – visibile sul sito www.commissarioterzacorsia.it al percorso appalti, bandi e avvisi – è prevista per martedì 22 novembre alle ore 12. Se la gara avesse esito positivo l’operatore economico che risulterà vincitore avrà 120 giorni per la progettazione e, dopo la verifica e l’approvazione del progetto esecutivo, 245 giorni per effettuare gli interventi.

Continental, allo IAA tre pneumatici per un trasporto merci sostenibile

Con in testa l’idea di migliorare la sostenibilità del trasporto merci – e persone – sulle brevi e lunghe distanze, Continental è sbarcata all’IAA Transportation 2022 forte di una gamma di soluzioni innovative per il settore pneumatici. Vediamo quali, a cominciare da quelle specifiche per i veicoli industriali.

Conti EfficientPro Gen 3+, meno «rolling resistance» per risparmiare carburante

La casa tedesca ha innanzitutto presentato EfficientPro Gen 3+, una versione aggiornata del suo pneumatico per lunghe percorrenze EfficientPro, particolarmente diffuso nel primo equipaggiamento per autocarri. Rispetto al suo predecessore, la resistenza al rotolamento è stata ottimizzata per rendere il prodotto più efficiente dal punto di vista energetico: ad esempio per l’asse sterzante e trattivo nella misura 315/70 R 22.5 è inferiore del 9%, mentre nella misura 385/55 R 22.5 progettata solo per l’asse sterzante è inferiore del 7%. Il tutto si traduce in un minore consumo di carburante e delle emissioni di CO2 generate dal trasporto delle merci. Questi miglioramenti sono dovuti principalmente all’utilizzo di nuove mescole e a modifiche della cintura, che riducono la deformazione nell’area di contatto del battistrada e di conseguenza la ‘rolling resistance’.

Secondo VECTO, uno strumento standardizzato che simula il consumo energetico dei veicoli, in una flotta di medie dimensioni composta da 500 unità, dove ciascuna percorre una media di 120.000 chilometri all’anno, EfficientPro Gen3+ potrebbe far risparmiare fino a 465 tonnellate di emissioni di CO2 e ridurre i costi del carburante di circa 300.000 euro l’anno.

I tre nuovi pneumatici. Da sx: Urban, Efficient e concept rimorchio

Rimorchio con asse elettrico? Ecco lo pneumatico ‘ad hoc’

In anteprima al Salone anche un nuovo prototipo di pneumatico, appositamente sviluppato in esclusiva da Continental per un ‘trailer’ speciale con asse elettrificato. Più precisamente si tratta di un concept di rimorchio a batteria, progettato da Trailer Dynamics per ibridare l’unità motrice degli autocarri e ridurre così le emissioni di CO2. L’asse elettrico dell’eMega Liner del produttore di rimorchi tedesco trasforma istantaneamente il sistema trattore-rimorchio con motore a combustione in un veicolo ibrido, il che significa che il rimorchio elettrificato riduce significativamente il consumo di diesel e le emissioni di CO2 (secondo il produttore di almeno il 20%).

Il profilo del battistrada della gomma/prototipo è eccezionalmente robusto ed è caratterizzato da particolari elementi di trazione, come le lamelle, capaci di offrire prestazioni elevate durante tutta la vita dello pneumatico. Inoltre, una speciale mescola del battistrada assicura un buon equilibrio tra trazione e chilometraggio. Lo pneumatico che entrerà in produzione sarà dotato di cinghie rinforzate per contrastare l’impatto della propulsione dell’asse trattivo. Secondo Klaus Kreipe responsabile business primo equipaggiamento di Continental Tyres EMEA, “il nostro prototipo di pneumatico per rimorchi elettrici è un vero e proprio allround che associa le proprietà di una classica gomma per asse trattivo a quelle di uno pneumatico da rimorchio convenzionale per il primo e il terzo asse”.

Il prototipo, che si basa sul Conti EcoPlus HT3+ nella misura 355/50 R 22.5, è già omologato per la strada ed è attualmente in fase di test. La produzione in serie dovrebbe iniziare nel 2025.

Continental EffPro e concept rimorchio

Conti Urban, con materiali riciclati al 50 % (ma solo per autobus elettrici e mezzi commerciali leggeri)

Tra le novità ci sarebbe anche il Conti Urban, un concept di pneumatico appositamente progettato per gli autobus elettrici e il trasporto leggero, che quindi interessa meno il settore del trasporto pesante. In attesa di un prodotto simile per quest’ultimo, la quota di materie rinnovabili e riciclate contenute nel battistrada del prototipo (tra cui olio di colza, silice ottenuta dalla lolla di riso, gomma naturale, nerofumo recuperato e acciaio riciclato, oltre a materiale reclaim) è quasi del 50%.

Dopo un solo processo di ricostruzione, la percentuale aumenta e supera il 90%, conservando un basso livello di rumorosità. Già approvato per l’uso su strada, lo pneumatico è in fase di test. “Entro il 2050 intendiamo utilizzare in tutte le nostre gomme il 100% di materiali prodotti in modo sostenibile – spiega Kreipe – e raggiungere la piena neutralità climatica lungo l’intera catena del valore”.

E per la gestione integrata digitale degli pneumatici c’è ContiConnect 2.0

Sul fronte della gestione digitale delle coperture, infine, Continental ha esposto l’ultima versione del suo ContiConnect 2.0. Il sistema consente ai fleet manager di monitorare in tempo reale le condizioni di tutti gli pneumatici della flotta, permettendo di risparmiare carburante e ridurre le emissioni di anidride carbonica. Questa soluzione aiuta anche a evitare cambi di pneumatici prematuri e costosi tempi di fermo macchina non programmati.

Oltre a monitorare la pressione e la temperatura degli pneumatici in tempo reale, i fleet manager potranno anche tenere d’occhio il chilometraggio, la profondità del battistrada e quindi anche le condizioni generali di ogni singolo pneumatico della flotta. Al centro delle funzionalità di ContiConnect c’è un sensore in grado di misurare pressione, temperatura e chilometraggio dall’interno dello pneumatico. A seconda dell’applicazione, trasferisce i dati su una specifica frequenza radio o tramite Bluetooth. L’app per smartphone, appositamente sviluppata da Continental e disponibile per tutti i sistemi operativi, consente di fare anche delle analisi degli pneumatici basate sui dati e di leggere i dati in loco.

Il sistema ContiConnect 2.0

ContiLifeCycle, dove lo pneumatico riprende vita

Hannover è anche la sede di ContiLifeCycle, l’impianto di ricostruzione e riciclaggio di pneumatici per autocarri di Continental. In questa fabbrica vengono ricostruiti – sia a caldo che a freddo – circa 450 pneumatici per camion al giorno. Le gomme esauste delle flotte convenzionate con il produttore tedesco vengono trasportate nell’impianto, analizzate nella carcassa e poi raspate una a una con un dispositivo che leva la mescola da tallone a tallone, per poi essere rifinite a mano. Uno speciale estrusore dispone in seguito la nuova mescola – derivata dal riciclo del granulato di gomma – sulla superficie e sui fianchi dello pneumatico. Si passa quindi all’autoclave a 150°C per la vulcanizzazione e la riscolpitura.

L’esito finale è il ContiRe o il ContiTread (a seconda che la ricostruzione sia a caldo o a freddo), con le stesse caratteristiche di prodotto, battistrada e mescola dei pneumatici nuovi, ma con un costo di circa il 20% in meno e una maggiore sostenibilità ambientale (l’uso di olio grezzo, gomma naturale e acqua può essere notevolmente ridotto così come le emissioni di CO2, poiché è necessaria fino al 70% in meno di energia rispetto alla produzione di un nuovo pneumatico). Continental ha calcolato che, se 4.000 tonnellate di materiale di recupero vengono utilizzate come ingrediente in nuove mescole di gomma, si risparmiano fino a 2.400 tonnellate di gomma, 1.600 tonnellate di nerofumo e 8.000 tonnellate di CO2 nella produzione di nuovi pneumatici.

L’impianto ContiLifeCycle

Arcese inaugura nuovo collegamento intermodale tra Italia, Polonia e Repubblica Ceca

Arcese prosegue la strategia di puntare sul trasporto intermodale internazionale, investendo su una rete europea integrata. Dopo l’avvio nel 2021 del servizio di trasporto merci combinato sul corridoio svizzero tra l’Interporto di Bologna e il terminal nord TKN di Colonia, adesso il gruppo trentino dalle livree rosse ha annunciato l’operatività di un nuovo collegamento intermodale che collega il centro-sud Italia con la regione della Slesia in Polonia e il nord est della Repubblica Ceca.

Nel dettaglio, questo nuovo servizio ferroviario, operativo da questo mese di settembre, connette i terminal di Manopello – Interporto D’Abruzzo e Ostrava-Mošnov, gestito da Innofreight. Il treno multi-cliente di Arcese è operato dai partner Captrain Italia, in collaborazione con Sangritana, Budamar Logisitcs, a.s, e ČD Cargo. Attualmente sono previste due partenze settimanali con tempi di transito di 4-5 giorni door-to-door esclusivamente con semirimorchi mega XLS. La previsione è di aumentare a tre le partenze settimanali già da ottobre 2022.

Arcese ha sottolineato come il trasporto intermodale rappresenti una soluzione affidabile ed ecosostenibile che consente una riduzione delle emissioni di CO2 fino al 40%. «Basti pensare – spiegano dal Gruppo – che per ogni tratta realizzata da un singolo treno lungo questo asse saranno risparmiate non meno di 190 tonnellate di CO2 rispetto all’equivalente trasporto su gomma, un beneficio che a fine anno totalizza più di 54.000 tonnellate di CO2 risparmiate».

Hegelmann ordina 50 Mercedes-Benz eActros LongHaul

Neanche il tempo di svelarsi per la prima volta al pubblico che è già arrivato il primo importante ordine per il Mercedes-Benz eActros LongHaul, il prototipo di camion elettrico presentato dalla Stella in anteprima mondiale in occasione dello IAA di Hannover. A farsi conquistare dal nuovo veicolo – che, lo ricordiamo, è attualmente in fase di test presso alcune aziende di autotrasporto ma presto arriverà sul mercato (la produzione in serie è prevista nel 2024) – è stato Hegelmann Group, tra gli attori più importanti della logistica express in Europa.

La società tedesca avrebbe ordinato già 50 mezzi che poi saranno consegnati direttamente presso la propria sede di Bruchsal. Stina Fagerman, responsabile vendite, marketing e servizi di Mercedes-Benz Trucks, ha affermato che «per rendere il trasporto sostenibile e senza emissioni per il futuro, abbiamo bisogno di molti partner forti al nostro fianco. Pertanto, siamo molto soddisfatti di questo accordo e della fiducia del Gruppo Hegelmann nel marchio Mercedes-Benz Trucks».

Premiato come Truck Innovation Award 2023, l’eActros LongHaul è stata sicuramente uno dei protagonisti nello stand di Mercedes-Benz Trucks ad Hannover. Grazie alle nuove batterie litio-ferro-fosfato, è in grado di percorrere 500 km con una ricarica ultrarapidadal 20 all’80% in circa 30 minuti con colonnina da un megawatt – e dispone di potenze avanzate. I tre pacchi batteria forniscono capacità di oltre 600 kWh e i due motori, parte di un nuovo assale elettrico, generano una potenza continua di 400 kW e una di picco di oltre 600.

Guarda l’anteprima dell’eActros LongHaul ad Hannover (dal nostro canale Instagram)

L’idrogeno nei motori diesel? Ecco l’idea di Westport per i camion

Un «game changer» capace di rivoluzionare il settore dei mezzi pesanti di trasporto. Molto pragmaticamente la canadese Westport, colosso delle alimentazioni alternative, ha definito così il suo nuovo sistema di alimentazione H2-HPDI destinato al mercato dell’OEM Heavy Duty per i motori a combustione interna.

Presentato nei giorni scorsi all’IAA Transportation di Hannover, si tratta di un sistema di conversione in grado di trasformare un tradizionale motore Diesel in uno alimentato ad idrogeno. In che modo? Sfruttando l’idrogeno non come «immagazzinatore» di energia, cosa che avviene per fuel cell, per alimentare un motore elettrico, ma utilizzandolo come carburante principale in un motore a ciclo diesel, ove l’ignizione dell’idrogeno viene resa possibile grazie ad un piccolissima quantità di gasolio la cui combustione funziona da scintilla per innescare la combustione endotermica. L’idrogeno viene infatti iniettato nella fase finale di compressione, quando il gasolio ha già dato il via al «boost»: in questo modo l’idrogeno esplode in maniera rapida nei cilindri dando luogo una combustione vigorosa.

Westport sostiene che questo sistema è in grado di alimentare un motore a combustione interna ed offrire, rispetto a un diesel tradizionale, fino al 20% di potenza e il 18% di coppia in più ed emissioni di CO2 prossime allo zero. Altri vantaggi di questo nuovo sistema di alimentazione sono il mantenimento dell’architettura del motore diesel esistente e il minor costo per raggiungere la conformità ai limiti di emissione della CO2. «Gli Original Equipment Manufacture (OEM) – spiegano dall’azienda – potranno così continuare a utilizzare i motori a combustione interna già esistenti alimentandoli con idrogeno. In questo modo non ci sarà bisogno di altri investimenti o di riprogettare il sistema di trasmissione del veicolo sia nella catena di approvvigionamento che nella produzione».

Preservando l’architettura del motori diesel esistenti, oltre che gli impianti e gli investimenti esistenti per la produzione di motori, il sistema di alimentazione H2 HPDI nelle applicazioni Hevy Duty e nello specifico del lungo raggio – secondo Westport – soddisferà o supererà le prestazioni e l’efficienza fornite dalle celle a combustibile.

Acquisto camion: dal 3 ottobre nuova finestra per la prenotazione degli incentivi

Si apre lunedì 3 ottobre, a partire dalle ore 10, la seconda finestra per la prenotazione degli incentivi per l’acquisto di automezzi e il rinnovo del parco veicoli da parte delle imprese di autotrasporto, come previsto dal decreto direttoriale 155 dello scorso aprile. Il termine per proporre istanza nel secondo periodo d’incentivazione è il 16 novembre 2022, fino alle ore 16.

Si ricorda che il decreto mira a incentivare gli investimenti effettuati a partire dal 16 dicembre 2021 per l’ammodernamento del parco di veicoli industriali del trasporto merci con automezzi a basso impatto ambientale ed equipaggiamenti per il trasporto intermodale. Nel dettaglio, si possono acquistare tramite finanziamento autoveicoli a trazione alternativa (le risorse stanziate in questo secondo periodo ammontano a 2,5 milioni), autoveicoli Euro 6 con contestuale rottamazione per radiazione (risorse disponibili per 17,5 milioni), rimorchi e semirimorchi per il trasporto intermodale (risorse pari a 5 milioni).

L’impresa di autotrasporto dovrà presentare la domanda solo tramite PEC e indirizzarla a: ram.investimenti2022@legalmail.it. Il modello di istanza sarà fornito in apposito formato informatico sul sito del soggetto gestore RAM SpA (società in house del Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili). La stessa RAM pubblicherà sia il «contatore» delle risorse richieste per i diversi tipi di investimento, sia l’elenco delle domande pervenute.

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Arriva «Solera Fleet Solutions», l’ecosistema globale di gestione della flotta

Solera, società specializzata nella gestione delle flotte di veicoli, ha annunciato il lancio della sua nuova offerta completa di servizi. Si chiama Solera Fleet Solutions ed è un vero e proprio ecosistema globale di gestione della flotta. Presentato in anteprima in occasione dello IAA Transportation 2022, che si è tenuto ad Hannover dal 20 al 25 settembre, verrà diffuso in tutta Europa a partire dall’autunno 2022.

Solera Fleet Solutions è un unico ambiente digitale che riunisce tutti quei i dati che spesso sono frammentati in più sistemi. In questo modo, con un’unica fonte di dati, i gestori di flotte possono avere a disposizione le informazioni necessarie per svolgere il loro lavoro. Che si tratti di tenere sotto controllo la sicurezza dei mezzi, di ridurre i rischi di incidentalità, di fidelizzare i conducenti oppure di aumentare la produttività.

Solera Protect

All’interno di questo ecosistema vengono offerti tre prodotti principali. Il primo è Solera Protect. Si tratta di una soluzione di videosicurezza che, attraverso una telecamera installata sul veicolo, permette al fleet manager di capire non solo quali incidenti si sono verificati sulla strada, ma anche la causa, contribuendo, in questo modo, ad apportare significativi miglioramenti. Possiamo definirla come una sorta di «scatola nera» che registra gli eventi del veicolo e di chi lo conduce. Anche se in realtà è molto di più di una black box. Perché Solera Protect è capace di identificare il comportamento dei conducenti e lo utilizza per mettere a disposizione un percorso di coaching, laddove necessario, per potenziare la sicurezza su strada o per premiare la guida corretta.

Lo stand di Solera all’IAA Transportation 2022

Solera Mentor

Il secondo prodotto è Solera Mentor. In pratica è un’applicazione che, grazie a programmi di sicurezza brevettati, a ciclo chiuso e basati sul comportamento dei conducenti, aiuta gli utenti a ridurre le collisioni, gli infortuni, le infrazioni alla guida, le emissioni di CO2 e il costo totale della proprietà del veicolo. Questa applicazione, inoltre, non solo identifica i comportamenti di guida a rischio, ma li corregge anche con micro-training in-app, premi e gamification e fornisce supporto a conducenti e manager con servizi ad hoc. «La soluzione – assicurano da Solera – consente di ridurre fino al 67% le collisioni per le flotte e di ottenere un notevole ritorno sull’investimento grazie al minor numero di giornate lavorative perse dai conducenti per infortuni, risarcimenti ai lavoratori, cause per responsabilità civile, riparazioni dei veicoli ed emissioni di carburante».

Solera Roadnet Anywhere

Terzo e ultimo prodotto è Solera Roadnet Anywhere, una suite software SaaS basata su algoritmi potenti e altamente configurabili che consente alle flotte di ottimizzare i costi e le risorse delle loro operazioni logistiche di ultimo miglio. Attraverso un’applicazione per smartphone, questi algoritmi consentono alle flotte di ottimizzare i percorsi dell’ultimo miglio in base a un elevato numero di fattori: dai costi al servizio clienti e alla stagionalità, per garantire che i clienti finali ricevano le merci in tempo, ogni volta.

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