Una recente circolare del ministero dell’Interno (per la precisione la n. 300 del 22/9/2022) ha chiarito una norma contenuta nel cosiddetto Pacchetto Mobilità (Regolamento UE n.561/2006, art.12, comma 3, con decorrenza 20/08/2020) che riguarda una deroga al limite massimo di guida per un conducente di veicoli industriali.
Tale norma spiegava che, a condizione di non compromettere la sicurezza stradale e in presenza di circostanze eccezionali, non prevedibili e non frutto di programmazione – come per esempio condizioni meteo, traffico, ritardi al carico e scarico o situazioni simili – gli autisti possono superare fino a 2 ore il limite massimo di guida giornaliero e settimanale per raggiungere la sede di attività del datore di lavoro o il proprio luogo di residenza cosi da poter effettuare un periodo di riposo settimanale regolare.
Se infatti in un primo tempo il ministero aveva affermato che questa deroga non poteva riguardare anche il termine per iniziare un nuovo periodo di riposo giornaliero, nella nuova nota invece, anche per la diversa interpretazione fornita dalla Direzione generale della Mobilità e dei Trasporti della Commissione europea, è stato chiarito che i conducenti possono superare fino a due ore il limite massimo di guida giornaliero e settimanale,derogando anche alle regole relative al riposo giornaliero, potendolo cioè concludere al massimo nell’arco di 26 ore dal termine del precedente periodo di riposo giornaliero o settimanale.
Ormai è chiaro: Amazon vuol gestire il più possibile in proprio il trasporto delle tante cose che vende sulla propria piattaforma. E quindi necessita sempre di più di una flotta di proprietà o comunque votata esclusivamente alle sue esigenze. E proprio questa flotta, entro la fine dell’anno, aprirà le porte in Germania a 20 camion elettrici Volvo Trucks, per la precisione degli FH Electric, chiamati a percorrere complessivamente più di un milione di chilometri all’anno. Amazon, ovviamente, giustifica l’acquisto tramite motivazioni ambientali. E in virtù del dato che imputa agli automezzi pesanti e agli altri veicoli commerciali circa il 36% delle emissioni del trasporto nazionale tedesco, ha deciso di sostituire i mezzi diesel o – come spiega Andreas Marschner, Vice Presidente Transportation Services Europe di Amazon – «a decarbonizzare la sua flotta», consapevole del fatto che «il middle mile è un settore notoriamente difficile da abbattere». «Ecco perché l’ingresso nella nostra flotta di questi veicoli elettrici per il trasporto di merci pesanti di Volvo – continua Marschner – è una tappa fondamentale. Stiamo portando avanti uno dei programmi di elettrificazione dei trasporti commerciali in più rapida crescita e continueremo a investire e innovare per decarbonizzare e consegnare i pacchi ai clienti a emissioni zero». Per Volvo Trucks tutto questo è ovviamente musica. Perché – come argomenta Jessica Sandström, Senior Vice President Product Management di Volvo Trucks – «i grandi attori del settore dei trasporti svolgono un ruolo chiave nel guidare gli sforzi dell’industria per ridurre l’impronta di carbonio». Volvo Trucks ha avviato la produzione in serie di autocarri elettrici per impieghi gravosi nel settembre di quest’anno e ora a livello globale dispone di sei modelli pronti per essere ordinati e già prodotti in serie. Le versioni elettriche della sua gamma di prodotti più importante – gli autocarri pesanti Volvo FH, Volvo FM e Volvo FMX – svolgeranno un ruolo fondamentale nel raggiungimento dell’obiettivo globale di Volvo Trucks, secondo cui nel 2030 il 50% di tutti i nuovi autocarri venduti sarà elettrico a batteria o a celle a combustibile. Questi autocarri elettrici per carichi pesanti possono operare con un peso totale di 44 tonnellate e i tre modelli citati rappresentano circa due terzi delle vendite dell’azienda.
La Fiera di Hannover è stata anche l’occasione di fare una chiacchierata con Jan Maarten de Vries, CEO di Bridgestone Mobility Solutions, sull’importanza delle soluzioni digitali e telematiche di gestione della flotta nel tentativo di abbassare i costi totali di gestione delle aziende di trasporto.
Il problema n.1 delle aziende di trasporto è oggi quello della riduzione dei costi. Come si può affrontare questa questione in relazione al mondo degli pneumatici?
Una possibile risposta è quella di utilizzare le nuove tecnologie per integrare la gestione delle gomme. È chiaro che le coperture premium possono far risparmiare in termini di consumo di gasolio e rispondono anche per gran parte al problema della sostenibilità ambientale. Ma oltre a questo noi di Bridgestone stiamo investendo in soluzioni di mobilità che ottimizzano la gestione, rendendola più efficiente, più produttiva e con meno spese. Il tutto si traduce in un CTO minore. In sintesi, abbiamo combinato insieme la gestione degli pneumatici con quella della flotta e i risultati sono molto promettenti.
In sintesi, quali sono queste soluzioni?
Si tratta di sistemi basati sui dati degli pneumatici e della mobilità delle flotte. Il recente lancio di Fleetcare è andato molto bene, perché si tratta di una risposta vantaggiosa per la gestione di pneumatici e veicoli, ora resa accessibile a un numero ancora maggiore di flotte grazie a Fleetcare Go Plan. Siamo convinti che, fornendo informazioni utili e basate sui dati, permetteremo ai nostri clienti e partner di migliorare le prestazioni e la mobilità delle loro flotte.
La ricetta è “a ciascuna azienda la sua soluzione”, giusto?
Ovviamente le soluzioni sono modulari – nel caso di Fleetcare – e possono variare da flotta a flotta e addirittura da trasportatore a trasportatore, per cui cerchiamo di personalizzarle ritagliandole sulle singole esigenze. Possiamo gestire solo la manutenzione, monitorando la pressione o i danni, oppure l’intero ciclo, dipende dall’accordo. E abbiamo una grossa rete di distributori al dettaglio e servizio cui appoggiarci.
Ma qual è la misura della flotta ideale per i vostri sistemi gestionali?
Le nostre soluzioni come Fleetcare sono ovviamente più ritagliate per le flotte da 100 mezzi in su, ma con la nuova versione Go Plan siamo andati incontro anche alle flotte piccole e medie, con pagamenti mensili in soluzioni ‘tailored made’.
E quali sono i vantaggi pratici per il trasportatore?
Premesso che tutto dipende da molti fattori (il modo di guidare, il tipo di trasporto, il territorio attraversato, ecc.), i risparmi di Fleetcare possono riguardare gomme, carburante, manutenzione e gestione. Ma investire in queste soluzioni avrà comunque un ritorno sugli investimenti fatti nel giro di 6-9 mesi, dopo questo periodo i benefici in termini di risparmio saranno evidenti per l’azienda.
Di solito quando in un incidente stradale rimangono coinvolti un veicolo pesante e altri leggeri sono i secondi ad avere la peggio. Ieri pomeriggio, invece, in provincia di Caltanissetta, l’impatto è stato fatale per tutti. O quasi. L’episodio è accaduto intorno alle 16.20, lungo la Statale 626 Gela–Caltanissetta, nei pressi di Capodarso, dove due vetture con altrettante coppie a bordo sono entrate in contatto per ragioni ancora da chiarire. Fatto sta che nell’incidente è stato coinvolto anche un camion in transito in quel momento, condotto da un autista di 57 anni, Cristoforo Volpe di Riesi (Caltanissetta) e subito sbalzato al di fuori della carreggiata proprio a causa dell’urto. Senonché esattamente in quel punto la Statale 626 diventa un viadottoalto una decina di metri per passare al di sopra della Statale 560 di Marcatobianco. Ragion per cui, quando il camion ribaltandosi è andato oltre il guard rail è volato giù nel vuoto. L’impatto sul terreno è stato violentissimo e Cristoforo Volpe non ce l’ha fatta a sopravvivere. Quando poco dopo sul posto è giunto l’elisoccorso, i sanitari del 118 non hanno potuto far altro che constatarne il decesso.
Era ancora in vita, invece, una sessantaseienne rimasta imprigionata nelle lamiere dell’auto e subito trasferita in elicottero all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta, dove però è spirata nel corso della serata a causa delle tante ferite riportate. Il marito di lei è risultato completamente illeso, mentre la coppia a bordo della seconda vettura – turisti americani in vacanza in Sicilia – è stata ricoverata all’ospedale Umberto I di Enna per accertamenti, anche se le loro condizioni non destano preoccupazioni.
Tra i protagonisti allo IAA 2022, la fiera sul trasporto e la logistica che di recente si è svolta ad Hannover (leggi il nostro speciale sul numero di ottobre), c’è anche Carrier, costruttore francese specializzato in sistemi di refrigerazione per container e gruppi elettrici avanzati. La società ha mostrato il suo impegno per un futuro sostenibile presentando la sua gamma completa di unità di refrigerazione per trasporti a temperatura controllata di nuova generazione, con un focus particolare sull’elettrificazione.
I visitatori hanno potuto vedere i nuovi sistemi Pulsor eCool e Vector HE 17, che rappresentano passi significativi verso l’ulteriore decarbonizzazione della catena del freddo. Nel dettaglio, Pulsor eCool è la prima unità del suo genere specificamente progettata per funzionare direttamente dalla corrente continua proveniente dalle batterie che alimentano un veicolo commerciale leggero (senza necessità quindi di un convertitore aggiuntivo o di un pacco batterie). Questa soluzione, secondo quanto dichiarato dal costruttore, «aiuterà gli operatori della logistica urbana che si stanno indirizzando sempre più ai veicoli a batteria per continuare a mantenere l’integrità della temperatura durante tutto il ciclo di consegna, anche quando lavorano nei centri urbani trafficati».
Vector HE17 è invece un nuovo sistema caratterizzato dalla tecnologia di azionamento a frequenza variabile combinata con la tecnologia completamente elettrica E-Drive. Disponibile sul mercato a partire dal 2023, rispetto all’unità Vector 1550 precedente offrirà una maggiore capacità di refrigerazione con una potenza superiore a 16 kW, risparmiando sul costo totale e il consumo di carburante. «Il Vector HE 17 migliora la nostra gamma di sistemi di semirimorchio ad alta efficienza, integrando il collaudato Vector S 15 e Vector HE 19 essendo compatibile anche con la nostra unità Vector eCool completamente elettrica e autonoma – ha affermato Victor Calvo, Vicepresidente e Direttore Carrier. «Il suo arrivo garantisce a tutti i clienti di Carrier Transicold l’accesso a una tecnologia di semirimorchio più potente, efficiente e sostenibile che si adatta meglio alle loro esigenze operative e ambientali».
Carrier ha inoltre presentato anche il suo primo concept di rimorchio alimentato da una cella a combustibile a idrogeno, progettato specificamente per integrarsi all’interno del telaio dell’unità di refrigerazione da trasporto Vector. Sviluppata in stretta collaborazione con Bosch e PowerCell Sweden AB, questa nuova tecnologia sarà accoppiata con l’unità di rimorchio Vector HE 19 di Carrier. Al centro del sistema c’è l’integrazione della batteria automobilistica Bosch da 48 volt, che interfaccia direttamente la cella a combustibile con l’unità di refrigerazione, eliminando la necessità di un motore autonomo o di un sistema di batteria «tampone» montato separatamente. Il sistema fornisce zero emissioni dirette senza una riduzione delle prestazioni o della capacità di refrigerazione.
Come spesso accade, la percentuale di riduzione dei pedaggi autostradali per il 2021 ha subito un contenimento rispetto a quanto era stato prospettato a fine maggio in maniera puramente teorica. Per la semplice ragione che, come spiega la deliberazione n. 8 dell’Albo degli autotrasportatori datata 9 settembre – per ora pubblicata sul sito dello stesso Albo e ora in attesa di comparire anche in Gazzetta Ufficiale – le disponibilità finanziarie reali attualmente conteggiate ammontano a poco meno di 180,5 milioni. E quindi su questa base per soddisfare tutti bisogna contenere di qualche puntola percentuale di riduzione. In che modo lo mostra questa tabella in cui si vede chiaramente che nella classe massima di fatturato, quella superiore ai 5 milioni, dal 13% la percentuale scende al 9,9, mentre nella classe tra 2,5 e 5 milioni dall’11% si passa all’8,3. Però, se si va a guardare alle percentuali distribuite nel 2020 ci si accorge che adesso in fondo le cose vanno meglio, perché nella classe sopra i 5 milioni la riduzione era stata di 9,5 e in quella tra 2,5 e 5 milioni non andava oltre l’8%.
Il ministro Enrico Giovannini, quello che ha ribattezzato il ministero di piazza di Porta Pia come Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, si congeda nel contesto della XXV Euromed Convention di Grimaldi a Sorrento, indicando un futuro concreto per il Marebonus e il Ferrobonus, garantito da nuovi fondi pubblici. In particolare, il ministro uscente ha chiarito che «nei 2 miliardi del Fondo per la mobilità sostenibile (attualmente è al concerto con il Mef) una parte sarà dedicata sia al trasporto su gomma, sia su ferrovia che sul marittimo». Il Fondo a cui fa riferimento il ministro è quello istituito dalla Legge di Bilancio 2021, rivista prima con il decreto legge 121/2021 e poi con il Decreto del 7 aprile 2022 del Mims, di concerto con il ministro dell’Economia. La novità però, come ha successivamente chiarito il vice capo di Gabinetto, Maria Teresa Di Matteo, è che almeno per il 2022 il marebonus sarà finanziato con 39 milioni, ma continuerà a essere garantito anche negli anni futuri, almeno fino al 2026 con 20 milioni all’anno.
Inoltre, con risorse attinte sempre dal Fondo per la Transizione energetica saranno finanziati anche i cold ironing (cioè lo spegnimento dei motori durante l’ormeggio in porto, finalizzato a ridurre l’inquinamento, garantendo altrimenti l’erogazione dell’energia necessaria all’imbarcazione) e il refitting per conservare al meglio le navi. Da ultimo, Giovannini ha voluto anche stilare un bilancio della propria attività sottolineando come al momento del conferimento dell’incarico si sia trovato sulla scrivania «129 decreti attuativi non fatti», mentre ne lascerà a chi verrà dopo di lui «solo 30 ancora non realizzati».
Dopo il successo di Fleetcare, la soluzione digitale integrata per le flotte che combina gli pneumatici Bridgestone con i sistemi per la gestione della flotta di Webfleet, la casa giapponese ha lanciato allo IAA Transportation di Hannover Fleetcare Go Plan (FGP), una nuova soluzione premium per la manutenzione degli pneumatici e dei veicoli delle flotte di piccole e medie dimensioni (autocarri, autobus, autovetture e furgoni).
FGP combina gli pneumatici premium Bridgestone con la manutenzione efficiente del veicolo – attraverso i servizi di manutenzione del network Bridgestone Partner – ed un’interfaccia intelligente potenziata dalla telematica Webfleet, che consente inoltre ai gestori di flotte di accedere facilmente alle funzionalità telematiche premium opzionali.
Il vantaggio del sistema – soluzione standard e ready-to-go – è quello di aiutare i gestori delle flotte di piccole e medie dimensioni a massimizzare la loro efficienza grazie al risparmio di tempo e alla riduzione del costo totale di gestione, garantendo la conformità alle normative, migliorando la sostenibilità e massimizzando la sicurezza e la protezione.
Ogni abbonato a Fleetcare Go Plan avrà accesso a un portale personalizzato e dedicato, che gli consentirà di ottenere informazioni sullo stato della flotta, sui servizi forniti, sulle fatture ricevute e sull’avanzamento del contratto, offrendo anche una manutenzione più intelligente e predittiva. I costi sono tenuti sotto controllo grazie a un servizio di abbonamento, con prezzi basati sull’utilizzo e pagamenti mensili, mentre il risparmio di tempo deriva dall’inserimento semplice, dalla fatturazione centralizzata e dal processo digitale end-to-end.
In più, per le flotte di autocarri, Fleetcare Go Plan fornisce dati sul chilometraggio, sulla fatturazione e sulla tipologia di assistenza richiesta. La soluzione comprende controlli e manutenzione trimestrali all-in per garantire la durata ottimale dei pneumatici e la sicurezza su strada, con riparazioni gratuite in caso di foratura e una garanzia opzionale sul chilometraggio.
Per le flotte di furgoni commerciali, FGP consente invece di avere un ulteriore risparmio attraverso il ricalcolo semestrale delle fatture che, anche se si discosta dal preventivo originale, viene fatto in base all’effettivo chilometraggio e alla manutenzione dei veicoli.
Fleetcare Go Plan per flotte di camion e autobus è disponibile su richiesta in Spagna, Germania e Polonia, mentre per le flotte di autovetture e furgoni è disponibile in Francia, Italia e Regno Unito. In futuro però la soluzione sarà progressivamente fruibile in altri Paesi.
Driver Terminal Pro, Optidrive e Cold Chain, nuove soluzioni modulari digitali di Webfleet
Allo IAA anche Webfleet, primo fornitore europeo di servizi telematici sotto l’egida di Bridgestone, ha presentato nuovi prodotti che ampliano la sua gamma di opzioni modulari per i clienti. Si tratta di moduli che garantiscono flessibilità ai proprietari di flotte che hanno bisogno solo di singole funzioni, come la telematica video, la gestione del tachigrafo o il monitoraggio della pressione degli pneumatici, ma non di una soluzione telematica completa. Questi moduli possono essere utilizzati da soli o possono essere combinati per creare una suite su misura, che si adatta perfettamente alle esigenze delle singole aziende.
Il primo è il compatto Driver Terminal PRO. Come uno smartphone, è costruito per essere facile e accessibile nella gestione degli ordini end-to-end e pronto per l’uso subito dopo l’acquisto. Il lancio in Europa è previsto per il quarto trimestre del 2022.
Poi la soluzione OptiDrive su misura per i camion, per aiutare i conducenti ad adottare uno stile di guida responsabile. Fornisce informazioni preziose sia al fleet manager che al conducente, offrendo agli autisti un feedback diretto prima, durante e dopo il viaggio. Ricordiamo che una guida responsabile aiuta a migliorare la sicurezza dei driver, a diminuire il consumo di carburante, la manutenzione e i premi assicurativi, riducendo i costi totali di proprietà del veicolo.
Infine, in lancio nella primavera del 2023, Cold chain è una soluzione dedicata al monitoraggio della temperatura disponibile all’interno dell’offerta Webfleet per la protezione dei prodotti sensibili. Grazie alla visibilità in tempo reale dello stato della temperatura e ai rapporti sugli eventi a rischio, gli operatori possono soddisfare le aspettative di prova di consegna dei clienti finali e gli standard normativi. I carichi di alto valore vengono protetti ulteriormente con avvisi in tempo reale in caso di violazione delle soglie massime e minime.