In Italia l’e-commerce cresce, ma lo spauracchio dell’aumento dei costi di energia e trasporti invita gli operatori del settore a predicare grande prudenza per l’immediato futuro. Sono le conclusioni del report dell’Osservatorio eCommerce B2c del Politecnico di Milano-Netcomm, che oggi a Milano ha comunicato i dati del settore per il 2022.
Nell’anno in corso gli acquisti online in Italia raggiungeranno i 48,1 miliardi di euro (+20% rispetto al 2021). Da un lato gli acquisti di prodotto continuano a crescere, sebbene con un ritmo più contenuto (+8% in 12 mesi) rispetto a quello dello scorso anno (+18% tra 2020 e 2021), toccando i 33,2 miliardi di euro. Dall’altro gli acquisti di servizi si riprendono completamente (+59% rispetto al 2021) e raggiungono i 14,9 miliardi di euro, grazie anche alla crescita del comparto turismo e trasporti (soprattutto nei mesi estivi) e compensando così le perdite generate durante l’emergenza sanitaria”.
Le aspettative dei merchant tricolori – gli operatori del commercio elettronico che offrono servizi on line a pagamento – non sono però rosee, dato che circa un operatore su due ha rivisto le stime a chiusura del conto economico per accogliere modifiche al ribasso del proprio fatturato e al rialzo delle spese. Già ad aprile 2022, l’88% del campione dichiarava l’incremento dei costi di energia e trasporto, il 65% l’aumento dei costi delle materie prime e l’11% una diminuzione dell’export, soprattutto verso i Paesi più coinvolti nelle tensioni socio-politiche.
Dell’aspetto più specificamente logistico del comparto ha parlato Dalmazio Manti, CEO di BRT, primo operatore nazionale della consegna espressa in Italia con una quota di mercato globale interno del 30%.
«Dopo il cambiamento generato dalla pandemia – ha detto – si è generato un ‘super stretch e-commerce’, ovvero un servizio che deve soddisfare un’incredibile varietà di acquirenti, dai millennial ai baby boomer, dagli esperti ai principianti. Quindi è diventato sempre più fondamentale rispondere con tempestività e flessibilità. Oggi per il consumatore online, il sabato e la domenica sono considerati al pari degli altri giorni per ricevere il proprio ordine. Il consumatore si aspetta di riceverlo il giorno dopo, di avere un real tracking istantaneo, aggiornato in ogni momento, e di seguire il percorso dell’autista tramite mappa. In questo contesto, diventa necessario effettuare importanti investimenti tecnologici in grado di fornire in real-time visibilità sull’evasione degli ordini, sui vari touch point della supply chain e soprattutto, sulla reverse logistics».
Secondo Manti «la competizione si gioca su un servizio che sappia bilanciare performance, costi e sostenibilità. La ricerca di marginalità per i rivenditori e l’esperienza per i consumatori si riduce alla fase probabilmente più costosa della consegna, l’ultimo miglio. Negli ultimi anni vediamo come le preferenze di consegna stiano cambiando: decresce sempre più la quota dei consumatori che si fa recapitare la propria spedizione a casa, a favore di soluzioni OOH quali lockers e punti di ritiro. Questo rappresenta una soluzione al problema di capacità dell’ultimo miglio e ha un impatto positivo sull’ambiente, consentendo di ridurre il numero delle corse, coprendole al 100% e abbassando le emissioni di CO2».
In questo contesto BRT ha sviluppato una nuova piattaforma tecnologica (myBRT), per gestire la consegna delle spedizioni con un ampio sistema di opzioni tra cui finestra di consegna di 2 ore, notifiche in tempo reale, tracking istantaneo della spedizione, consegna colli al piano, ricezione anche sabato e domenica o ad orari non ordinari presso uno dei punti di ritiro BRT-fermopoint.
Questi ultimi costituiscono una rete che conta oltre 6.000 punti, fatta di edicole, tabaccherie, cartolerie, bar e altri piccoli esercizi che il cliente può scegliere come luogo di ritiro e consegna.
L’azienda bolognese vanta oggi su un sistema di oltre 200 filiali, 35 hub parcel, 13 hub messaggeria, 10 impianti di logistica a cui si unisce la rete sopra indicata.
BRT ha consegnato oltre 227 milioni di parcel nel 2021 con un fatturato dichiarato di ca. 1.775 milioni di euro (+14% rispetto al 2020).