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Genova-Padova. DHL avvia nuovo collegamento intermodale

C’è un nuovo collegamento intermodale tra il porto di Genova e l’interporto di Padova con una frequenza di due viaggi a settimana, da 28 container da 40’ a convoglio. Il servizio è organizzato da DHL Global Forwarding in collaborazione con l’operatore ferroviario GTS Rail e il Multimodal Transport Operator Hannibal.
Il porto di Genova si collega così all’area di Nord-Est, strategica per l’economia del nostro Paese, e si inserisce nel più ampio contesto del cambio modale strada-ferrovia andando a decongestionare il nodo viario genovese.
L’obiettivo del nuovo collegamento, interamente gestito da DHL Global Forwarding Italy, è di far viaggiare le merci più velocemente e con maggiore efficienza logistica tra il Nord-Ovest e il Nord-Est d’Italia, garantendo una consegna dell’ultimo miglio attraverso il terminal di Padova su tutta l’area del Triveneto. Per raggiungere questo obiettivo, le pratiche doganali vengono gestite tramite sdoganamento in linea o emissione del T1 (documento di transito doganale) per lo sdoganamento a Padova, azzerando i tempi di attesa al porto, anche in caso di congestionamento.

«In qualità di attori protagonisti nel settore logistico, riteniamo sempre più importante collaborare e impegnare risorse in infrastrutture, connessioni intermodali, reti di interscambio, tecnologie e soluzioni digitali – commenta Mario Zini, amministratore delegato di DHL Global Forwarding Italy. – Quello della logistica è un settore strategico per il nostro Paese, che rivestirà un ruolo sempre più importante in futuro anche grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che prevede investimenti per 25 miliardi di euro su rete ferroviaria, intermodalità e logistica integrata e che dovrebbe rendere più efficiente il sistema infrastrutturale, con effetti positivi anche sul trasporto delle merci».
Matteo Somma, head of Ocean Freight di DHL Global Forwarding Italy aggiunge che «Questa nuova soluzione rafforza il valore della nostra Control Tower di Genova, responsabile della gestione di tutte le nostre attività di primo e ultimo miglio, fornendo un ottimo contributo al mantenimento della nostra customer promise: Excellence. Simply Delivered».
«Siamo molto soddisfatti di questo nuovo accordo con DHL, che conferma ancora una volta l’importanza strategica del trasporto ferroviario intermodale per l’economia del Paese – aggiunge Alessio Muciaccia, CEO di GTS Rail. – Inoltre, cosa che ci rende ancora più orgogliosi, grazie a questo nuovo collegamento, riconfermiamo il nostro continuo impegno verso la sostenibilità ambientale».

Il nuovo collegamento intermodale Genova-Padova rientra nell’ambito delle attività della roadmap per la sostenibilità di DHL, che mira a ottenere l’azzeramento delle proprie emissioni di CO2 entro il 2050. Per ridurre la propria impronta e raggiungere gli obiettivi posti dall’Accordo di Parigi, il Gruppo ha recentemente annunciato che investirà 7 miliardi di euro per una logistica a impatto zero entro il 2030.

Ottobre 2022: le retribuzioni dei trasporti registrano il secondo aumento previsto dal CCNL

Nel mese di ottobre scatta la seconda rata di quell’aumento previsto dal rinnovo del Contratto nazionale «Logistica, trasporto merci e spedizione» siglato il 18 maggio del 2021, almeno per quello che riguarda la parte economica. Quella normativa non è mai stata aggiornata.

Fatto sta che, dopo l’aumento avvenuto nel mese di ottobre del 2021, in questa mensilità (il 27 in genere) i dipendenti del settore troveranno nelle loro buste paga l’adeguamento previsto dal contratto collettivo.

In pratica, volendo riassumere, dopo l’erogazione dell’una tantum di 230 euro e dopo i 15 euro arrivati nell’ottobre 2021, adesso in busta paga dovrebbero arrivare 25 euro in più, a cui si aggiungeranno poi 20 euro nell’ottobre 2023 e 30 nel marzo 2024. In tutto alla fine dovrebbe venir fuori un incremento di circa 90 euro, calcolati facendo riferimento ai regimi minimi tabellari dei lavoratori inquadrati al livello 3S del personale non viaggiante e del livello B3 del personale autista.

Se poi volete verificare a quanto ammonteranno i livelli minimi di ogni singolo inquadramento salariale, ecco una tabella riassuntiva.

Ecco i 22 vincitori degli Ship2Shore Awards 2022

È stata una grande festa quella che si è tenuta nella scenografica cornice di Palazzo Ducale a Genova in occasione degli Ship2Shore Awards 2022. Un’occasione che ha visto consegnare ad aziende, enti e personalità che si sono particolarmente distinti ognuno nel rispettivo campo professionale, i 22 Oscar Italiani dei Trasporti suddivisi nelle diverse categorie di appartenenza.

I 9 giurati hanno decretato all’unanimità i vincitori secondo criteri di meritocrazia e di qualità tra le terne di nomination formate dai voti delle 4.408 schede di lettori della testata on line Ship2Shore.

#Road2FairTransport, al via una campagna di informazione europea su diritti e doveri

L’Autorità Europea del Lavoro (ELA) ha lanciato la  #Road2FairTransport, una campagna di informazione e sensibilizzazione rivolta a conducenti e aziende di trasporto.
La campagna, che sarà svolta in modo intensivo nelle prossime settimane e proseguirà fino alla fine dell’anno in tutti gli Stati membri dell’UE, si propone di educare autisti e operatori del trasporto su strada sui loro diritti e doveri nel contesto dell’attuazione in corso del Pacchetto mobilità 1, con focus sul distacco dei conducenti e sulle norme sui tempi di guida e di riposo. #Road2FairTransport dovrebbe anche aumentare l’attrattiva della professione di conducente, fondamentale per ridurre la carenza cronica di autisti nel settore dei trasporti su strada.
Il progetto è supportato come partner dall’IRU che, insieme ai suoi membri dei Paesi UE, è in prima linea nel lavoro dettagliato di chiarimento e spiegazione delle nuove disposizioni, sia con un forum di 90 esperti dedicati sia con molti workshop con istituzioni, governi, aziende e sindacati europei.

«Mentre continuiamo il lavoro congiunto con la Commissione europea e l’ELA per chiarire e spiegare le nuove regole del pacchetto – ha detto Raluca Marian, direttrice della Delegazione Permanente IRU presso l’UE – la campagna aiuterà gli oltre 900 mila operatori del trasporto e i loro conducenti a comprendere e rispettare le regole in tutto il settore».
Il Pacchetto sulla mobilità 1 è legislativamente complesso. Adottato nel 2020, disciplina i principali aspetti sociali e operativi della fornitura di servizi di trasporto su strada, comprese la normativa sui tempi di guida e di riposo, l’accesso alla professione e al mercato e le nuove regole sul distacco dei conducenti.
All’inizio di quest’anno è stato inoltre lanciato il progetto TRACE2, sempre finanziato dall’Unione europea, a cui l’IRU sta ugualmente contribuendo, per sviluppare linee guida dettagliate e materiali di formazione sia per le forze dell’ordine che per gli operatori.

Per scaricare l’opuscolo ELA sui tempi di guida e di riposo, clicca qui

Per scaricare l’opuscolo Le nuove norme sul «distacco dei conducenti» in vigore dal 2 febbraio 2022, clicca qui

Trasformazione per veicoli commerciali? Da oggi si può fare senza passare per la Motorizzazione

Chi desidera installare ruote più grandi rispetto alla misura riportata nel libretto della propria auto o furgone, ora potrà farlo in maniera ancora più semplice. Il 24 giugno 2022 è stata infatti pubblicata in Gazzetta Ufficiale una sostanziale semplificazione nella procedura di aggiornamento della carta di circolazione in caso di installazione di sistemi ruota (cerchi in lega + pneumatici) dalle misure diverse da quanto previsto in origine. Per aggiornare il proprio libretto adesso non è più necessario prendere appuntamento in motorizzazione, ma ci si può recare presso qualsiasi agenzia di pratiche auto. In sostanza, la procedura è stata notevolmente snellita e velocizzata.

L’omologazione di ruote di misure differenti

Come forse alcuni di voi ricorderanno, il Decreto Ruote (n.20 del 10 marzo 2013), entrato in vigore in Italia da ottobre 2015, aveva individuato una serie di modifiche costruttive e funzionali dei veicoli, tra cui quella che dava la possibilità di aggiornare il libretto di circolazione aggiungendo nuove misure di cerchi e pneumatici (è importante ricordare che la legge si applica solo sui veicoli immatricolati M1 o fuoristrada M1G, sono quindi esclusi gli autocarri N1). Una misura che fu resa necessaria perché sempre più automobilisti effettuavano «restyling» sui loro veicoli senza tenere conto di aspetti tecnici fondamentali come, ad esempio, gli indici di carico o le tolleranze richieste dal sistema frenante del veicolo stesso, rischiando ripercussioni importanti in termini di sicurezza.

Con il decreto del 2015 si colmò dunque questa lacuna nel sistema di sicurezza del nostro codice della strada concedendo l’opportunità di trascrivere a libretto nuove misure di pneumatici e cerchi omologati alternativi al primo impianto, senza l’esigenza del nulla osta da parte del costruttore del veicolo come invece avveniva in passato. Ciò ha reso più snella la burocrazia necessaria per tale modifica e al tempo stesso ampliato le chance di personalizzazione. E oggi questa opportunità è stata ulteriormente facilitata perché, come detto in apertura, se fino a ieri la legittimazione della pratica di trasformazione era in capo solo alla Motorizzazione adesso è possibile anche presso le agenzie di pratiche auto abilitate.

Come funziona la procedura

Ma quali sono i requisiti per effettuare la trasformazione? A fare chiarezza sull’argomento è MSW by OZ, storico brand italiano specializzato nella produzione di cerchi in lega nato negli anni ’70 come primo marchio di cerchi in lega prodotto e commercializzato da OZ.

Innanzitutto – spiegano – è necessario verificare insieme al proprio gommista quali sono i modelli e i diametri di cerchi aftermarket omologati per il proprio veicolo. Una volta che si è scelto e acquistato il nuovo set di cerchi, bisogna poi assicurarsi di ricevere dal gommista tre documenti: il Certificato di Conformità (COC), l’Ambito di Impiego e la Dichiarazione di corretto montaggio (allegato B). Infine, per aggiornare il libretto di circolazione è necessario recarsi presso un’agenzia di pratiche auto o presso la Motorizzazione provinciale con i documenti ricevuti in precedenza.

L’offerta MSW by OZ

L’offerta di cerchi MSW by OZ rende possibile trasformare il look dei veicoli commerciali senza compromessi in termini di resistenza, sicurezza e capacità di carico. I modelli di riferimento MSW 48 VAN e MSW 40 VAN sono progettati per sostenere carichi importanti, fino a 1.350 Kg per ruota. Qui il link per approfondire l’offerta: https://bit.ly/3gfDfJm

Come anticipato in apertura, in caso di veicoli immatricolati N1 non si applica il Decreto Ruote. OZ SpA effettua ugualmente tutti i test strutturali e di resistenza in conformità ai requisiti e agli standard richiesti rispetto ai max load considerati: anche in questo caso è quindi possibile montare ruote MSW by OZ senza problemi e in tutta sicurezza, rimanendo all’interno delle misure degli pneumatici già disponibili sul libretto di circolazione.

LNG senza freni: la Francia denuncia speculazioni Usa. E dall’Ue arriva l’ok al credito di imposta per gli autotrasportatori

Mentre il gasolio supera i 2 euro al litro, il metano liquefatto (LNG) arriva a quasi 3,2 al chilo e quello gassoso per autotrazione arriva a sfiorare i 3,7 euro. Dopo una breve parentesi in cui i prezzi dei carburanti sembravano diminuire, la scorsa settimana hanno ripreso a correre in maniera impazzita. In realtà, esiste una logica e una giustificazione dietro ogni cosa. E non sempre appare come quella più scontata. Per fortuna, però, in questo caso insieme alle cattive notizie se ne registra anche una sicuramente positiva.

Semaforo verde di Bruxelles al decreto per concedere aiuti agli autotrasportatori

Parliamo del via libera giunto dalla Commissione europea allo schema di decreto firmato nei giorni scorsi dal ministero delle Infrastrutture per stanziare 25 milioni di euro per sostenere gli operatori del trasporto merci su strada che utilizzano camion a LNG. La notizia appare tanto più importante perché potrebbe avvicinare il momento con cui rendere operativa una misura attesa da tempo, visto che è stata adottata già lo scorso 23 marzo, e che consiste nella concessione di un credito di imposta del 20% delle spese sostenute al netto dell’Iva a partire dal 1° febbraio e fino alla fine dell’anno. A questo punto, infatti, con il semaforo verde di Bruxelles, manca soltanto la firma degli altri ministri coinvolti nella misura e quindi la pubblicazione definitiva in Gazzetta Ufficiale, con cui potrà iniziare la procedura per fare arrivare i soldi nelle tasche delle imprese. Certo, visto quanto è accaduto con la concessione del credito di imposta parametrato alle spese di gasolio, l’operazione non sarà brevissima. Ci si augura che si contraggano al massimo i tempi e che soprattutto si renda procedura estremamente più semplice.

L’ira della Francia per i prezzi americani

Ma per quale motivo il gas, in particolare liquefatto, ha raggiunto questi prezzi? La risposta generica solitamente punta il dito alla guerra e alla crisi energetica che ha innescato. Anche se in realtà la dinamica al rialzo dei prezzi era iniziata già prima dell’inizio del conflitto e negli ultimi tempi sta seguendo percorsi che con la guerra non hanno direttamente un nesso. Il problema principale della situazione attuale sembra più che altro guardare agli Stati Uniti, paese che negli ultimi tempi ci vende ingenti quantitativi di LNG per aiutarci a fronteggiare la situazione. Ma di certo non lo fa per spirito caritatevole. Questo è almeno ciò che denuncia apertamente il ministro dell’economia francese, Bruno Le Maire, che parlando davanti al Parlamento (Assemblea nazionale) ha accusato a chiare lettere gli Stati Uniti di vendere il loro gas liquefatto «a un prezzo quattro volte più alto rispetto agli industriali americani». Un’azione di fatto anche poco lungimirante visto che «un indebolimento economico dell’Europa non è nell’interesse degli Stati Uniti e per questo dobbiamo trovare rapporti economici più equilibrati tra i nostri alleati americani e il continente europeo».
Una situazione per Le Maire inaccettabile, perché «la guerra in Ucraina non deve sfociare in una dominazione economica americana e a un indebolimento dell’Unione europea». Eppure le cose hanno preso esattamente questa direzione.

Numeri per capire una speculazione

Lo dicono i numeri: una ricerca di Refinitiv ha quantificato che nei primi sei mesi del 2022 gli Usa hanno inviato all’Europa il 68% del loro export di LNG – a fronte di un 30% circa dello scorso anno – pari a 39 miliardi di metri cubi di metano da rigassificare. Ma fino allo scorso anno buona parte di quel quantitativo era destinato ad Asia e a Sudamerica, che in questa fase non potrebbero pagare quanto accetta di versare il vecchio continente. Dal punto di vista europeo, la percentuale di importazioni di LNG proveniente dagli Usa è passata dal 28 al 45% nel corso di pochi mesi.
A questa competizione tra Stati, poi, si aggiunge anche quella tra imprese. Quelle europee, stando ai conti di Reuters, pagavano a inizio luglio 34 dollari per milioni di unità termiche britanniche (mmBtu), quando negli Stati Uniti ci si fermava a 6,12 dollari. A settembre, dopo una breve parentesi di fine estate, quando il prezzo era sceso a 38 dollari, siamo saliti anche oltre i 60, con una media di 57,8 dollari, quando negli Usa si spendono 8 dollari. Che significa, in realtà, non quattro, ma più di sette volte in meno. 
Sia chiaro, il fatto che il gas costi più in Europa che negli Usa è assolutamente normale, visto che sono i primi produttori al mondo di questa materia prima. Così come è normale che i costi di un prodotto che arriva via nave dall’altra parte dell’oceano siano più alti rispetto a quelli garantiti da un trasporto via pipeline. Però, i numeri attuali non possono che far pensare a una forte volontà speculativa. E anche per questo Le Maire, intervenendo a una riunione dei ministri delle Finanze del G7, ha chiesto agli Stati Uniti la consegna alla Francia di un gas naturale liquefatto «più economico». «Ci aspettiamo di più dall’amministrazione americana», ha affermato, spiegando comunque che la Francia sta cercando «di ottenere GNL più economico attraverso un approccio a lungo termine».

LC3 ordina 30 eActros con autonomia da 500 km

LC3 Trasporti, azienda umbra con sede a Gubbio, ma con una decina di filiali sparse tra Lazio, Emilia-Romagna, Lombardia e Liguria, vive da sempre una sorta di ossessione: qualsiasi proposta tecnologica si presenti sul mercato e sia in grado di garantire alti tassi di sostenibilità deve farla sua il prima possibile. Questa sindrome dell’avanguardia, dopo aver fatto breccia con l’apertura della propria flotta ai primi veicoli a metano liquefatto, prima nella versione tradizionale e poi in quella bio, ai primi camion completamente elettrici alimentati a batteria e ai primi semirimorchi refrigerati ad azoto liquido, conosce adesso un altro avvincente capitolo con un accordo stretto con Mercedes-Benz Italia per poter entrare nella disponibilità di 30 eActros LongHaul, il primo trattore full electric per trasporto pesante in grado di allungare l’autonomia a un livello mai raggiunto finora. Il nuovo camion della Stella, infatti, presentato per la prima volta all’IAA di Hannover soltanto poche settimane fa – dove peraltro è stato insignito del Truck Innovation Award 2023, premio assegnato ai truck maggiormente innovativi dalla giuria dell’International Truck of the Year – riesce a percorrere con una ricarica fino a 500 chilometri. E proprio questo aspetto ha conquistato l’interesse di LC3, giudicando evidentemente rispondente alle proprie esigenze distributive un’autonomia così allungata. 
Ovviamente di tratta di un’operazione commerciale che troverà soddisfazione nel tempo, visto che l’eActros LongHaul inizierà la produzione in serie soltanto nel 2024. 

Mercedes-Benz eActros LongHaul raggiunge un’autonomia di 500 km con una ricarica

Torello, nuovo magazzino a meno di 20 km dall’Interporto Quadrante Europa

Cresce ancora la capacità logistica del Gruppo Torello grazie a un investimento in un nuovo magazzino situato a Mozzecane, in provincia di Verona, finalizzato a garantire un adeguato tempo di consegna per beni di largo consumo destinati ai canali tradizionali e moderni. Sorge su un’area di 9.000 mq – di cui 200 riservati agli uffici – distribuita su due piani, dispone di 9 bocche di carico e scarico per poter movimentare 8.000 bancali al mese, corrispondente alla capacità di cui dispone la struttura. Vi transiterà merce destinata al mercato nazionale come all’estero e sarà chiamato a coprire un’area distributiva estesa quanto il Nord Italia. «La nuova location – spiega al riguardo Umberto Torello, titolare dell’azienda e appena rieletto come presidente della Sezione trasporto prodotti alimentari di ANITA – è un altro tassello di una solida base logistica che copre un’area di domanda a cui fa capo merce proveniente da diversi fornitori e/o stabilimenti di produzione, quindi risponde all’esigenza di localizzare il prodotto finito il più vicino possibile al mercato». 

A Mozzecane, quindi, Torello presterà servizi di stoccaggio di tutte quelle merci che normalmente si trovano in un supermercato della grande distribuzione, dagli alimentari ai beni confenzionati a rapida rotazione, ma anche distribuzione primaria e secondaria.

Ma il valore aggiunto del magazzino veronese è di essere molto vicino – meno di 20 chilometri –all’Interporto Quadrante Europa, il più importante interporto in Italia per volumi di traffico, in cui Torello dispone di un altro sito logistico che sarà da subito fortemente integrato con quello di Mozzecane, ma dal primo trimestre 2023 saranno consolidati in un’unica piattaforma. Questa operazione verrà condotta con l’intenzione di facilitare gli aspetti organizzativi della filiera logistica dei clienti Torello. Al riguardo la criticità logistica riscontrata fino a ieri era conseguenza di gestire servizi per committenti diversi – dalla grande distribuzione al negozio in centro – e quindi con logiche di stoccaggio molto variegate, mentre la nuova struttura consente di mixare prodotti con indici di rotazione differenti

L’investimento di Mozzecane appare coerente con la strategia – espressa da Torello nelle scorse settimane – di aumentare progressivamente gli spazi per stoccaggio assegnati a varie tipologie di prodotti allo scopo di ottenere una presenza fortemente capillare in un territorio altamente strategico.

Renault Master Van H2-Tech, il commerciale a idrogeno firmato Hyvia

A distanza di un anno dall’esposizione del prototipo, Hyvia, società partecipata dal costruttore francese Renault e dall’azienda americana Plug Power, ha presentato al Salone dell’Auto di Parigi il furgone a idrogeno Renault Master Van H2-Tech nella versione di serie.
Si tratta di un grande commerciale alimentato H2 già pronto a circolare sulle strade europee, con un volume di carico di 12 mc, adatto per il trasporto di pacchi e merci e in grado di rispondere alle esigenze di utilizzo intensivo degli operatori professionali. È dotato di cella a combustibile da 30 kW, batteria da 33 kWh e 4 serbatoi da 1,6 kg, per una capacità totale di 6,4 kg di idrogeno. Nella zona di carico il commerciale ha un’altezza di 1,80 m che consente di stare in piedi al suo interno, facilitando l’organizzazione e la consegna di pacchi e merci.
I principali vantaggi del veicolo sono ovviamente le zero emissioni, un tempo di ricarica di 5 minuti e un’autonomia di 400 km.
Il Master è interamente “made in France”: produzione presso lo stabilimento di Batilly; assemblaggio e collaudo delle celle a combustibile a Flins; integrazione delle celle a Gretz-Armainvilliers, nei pressi di Parigi.

Attualmente Hyvia fa parte dell’IPCEI (Importante progetto di interesse comune europeo) “Hy2Tech” e può contare sul sostegno del Governo francese per lo sviluppo di varie generazioni di veicoli e dello stabilimento di Flins per le celle a combustibile, inaugurato lo scorso marzo.I primi test di Master Van H2-Tech sono in corso con alcuni importanti partner come: Airbus e Alpine F1 Team per la logistica; Chronopost, leader francese nelle consegne espresso; Engie, gruppo di riferimento per l’energia a bassa emissione di carbonio; Orange, azienda francese di servizi di telecomunicazione; Equans, per i servizi multitecnici; e, in Germania, Hamburger Hafen und Logistik Ag, operatore logistico, Packeta, piattaforma digitale per l’e-commerce e le soluzioni di consegna dei pacchi, e Maximator Hydrogen, fornitore e sviluppatore di stazioni di ricarica e tecnologie H2.

Allo stand parigino sono esposti anche i prototipi Master City Bus H2-Tech e Master Telaio Cabinato H2- Tech, che vedremo circolare sulle strade dall’anno prossimo; per il secondo sono in preparazione versioni refrigerate, ribaltabili e a grande volume. In mostra anche una stazione di ricarica ad idrogeno, un prototipo di cella a combustibile e un campione demo di serbatoio a idrogeno Forvia, partner di Hyvia all’interno dell’IPCEI.

Le prenotazioni per il 2023 del nuovo furgone a idrogeno sono aperte all’indirizzo web hyvia.eu.
Infine è previsto nel prossimo futuro, nello stabilimento di Flins, il potenziamento della linea di assemblaggio e collaudo delle celle a combustibile, l’avvio della linea di assemblaggio e collaudo delle stazioni H2 e un primo elettrolizzatore da 1 MW.
«La rivoluzione dell’idrogeno è in corso – ha commentato David Holderbach, CEO di Hyvia – In questo contesto in cui la transizione energetica sta diventando un’emergenza, sempre più partner strategici stanno avviando test con il nostro furgone e da parte nostra stiamo proseguendo lo sviluppo dell’ecosistema H2 nel nostro stabilimento francese».

Tunnel Monte Bianco: chiusura totale per 21 giorni causa lavori

Il manto stradale del tunnel del Monte Bianco richiede degli aggiornamenti e per questo verrà rifatto del tutto. Ma i lavori saranno abbastanza lunghi: 21 giorni. Per la precisione, dalle 17 del 17 ottobre alle 10 del 7 novembre.

La stessa società che gestisce il tunnel (la TMB) consiglia per l’intero periodo di chiusura alcuni percorsi alternativi indicati in questa cartina. 

Inoltre, sempre la società gestrice del tunnel comunica che la data di scadenza di tutte le tessere di abbonamento (per 10 o 20 transiti), ancora valide alla data di inizio dei lavori di rifacimento del manto stradale (17 ottobre 2022), sarà prorogata di 1 mese (cioè se la data di scadenza è il 31 ottobre 2022, sarà prorogata fino al 30 novembre 2022; se la data di scadenza è il 31 marzo 2023, sarà prorogata fino al 30 aprile 2023, ecc).
Non è necessario compilare alcuna richiesta di proroga, poiché la data di scadenza verrà prorogata automaticamente.
Se all’approssimarsi della data di scadenza l’intera tessera di abbonamento non è stata utilizzata, è possibile ricaricarla come di consueto con 10 o 20 transiti per conservare i transiti rimanenti. Sia i transiti rimanenti che quelli nuovi possono quindi essere effettuati entro 24 mesi dal giorno in cui è stata ricaricata la tessera di abbonamento.

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