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Guida autonoma, Scania e Havi testano autocarro su strade pubbliche

Per la prima volta in Europa un veicolo a guida autonoma per il trasporto merci è stato testato in condizioni di traffico regolare su strade pubbliche. La sperimentazione è merito di Scania e dell’italiana Havi che hanno messo su strada un autocarro della casa svedese a guida automatizzata, su un tragitto di tre ore e di circa 300 km tra Södertälje e Jönköping. Un percorso che fa parte di un più ampio flusso logistico di Havi, in cui il primo e l’ultimo miglio sono gestiti da veicoli a guida manuale.
In questo modo le due aziende intendono capire come i veicoli a guida autonoma possano far parte di un flusso logistico tra diversi poli e valutare l’efficacia di questa tecnologia direttamente sul campo.

«Dobbiamo studiare le operazioni a guida senza autista ora, in modo da essere pronti non appena la tecnologia sarà spendibile», ha spiegato Robert Melin Mori, project manager di Scania, mentre Peter Hafmar, responsabile delle soluzioni autonome sempre del costruttore scandinavo, ha ribadito che «si tratta di una soluzione di trasporto utilizzata in condizioni operative reali, con merci e distribuzione commerciale per conto terzi. E nessuno lo ha mai fatto prima in Europa».

«Havi e Scania cooperano già da tempo in diversi progetti sul trasporto elettrificato – ha sottolineato Massimo D’Alessandro, direttore sostenibilità e innovazione di Havi – e oggi siamo molto felici di essere partner in questo pilota che riteniamo porti con sé enormi promesse, sia per la nostra futura relazione che per il futuro della filiera nella sua totalità».

Domanda per dimostrare il requisito di stabilimento: quando bisogna pagare l’imposta di bollo?

Quando si presenta una domanda per dimostrare il requisito di stabilimento, necessaria per l’accesso alla professione, bisogna versare anche un’imposta di bollo? Il ministero ha posto questa domanda all’Agenzia delle Entrate e la risposta l’ha riportata all’interno di una circolare ministeriale del 3 novembre, in cui si chiarisce che in effetti l’imposta di bollo è dovuta, ma in cui si specifica che non spetta all’Agenzia stabilire quando sia necessario rilasciare una nuova autorizzazione di iscrizione al REN o meno. 

La presentazione della domanda, in effetti, è stata prevista dal ministero con circolare del 13 maggio scorso, sia per le imprese già esercenti l’attività alla data del 17 aprile 2022 (data di entrata in vigore del Decreto 145/2022, di attuazione del Regolamente UE 2020/1055) sull’accesso alla professione e al mercato dell’autotrasporto, sia per quelle di nuova istituzione.

È stato quindi lo stesso ministero a chiarire che va distinta la prima iscrizione al REN e l’adeguamento del requisito di stabilimento alle nuove prescrizioni introdotte dal Regolamento n.2020/1055. 

Nel primo caso l’imposta di bollo è dovuta, mentre nel secondo, essendo una semplice comunicazione, non è dovuta. Tranne nel caso in cui l’impresa non richieda anche il rilascio di certificato attestante l’iscrizione al REN.

In quest’ultimo caso la domanda va redatta tenendo presente l’allegato 1-bis della stessa circolare del 3 novembre e assolvere al pagamento dell’imposta di bollo.

In ogni caso la dimostrazione del requisito di stabilimento va presentata entro il 13 maggio 2023, così come prevede la circolare ministeriale del 13 maggio 2022.

PTV lancia la nuova generazione di app di navigazione per camion

Si chiama Truck Navigator G2 ed è la nuova generazione dell’app professionale di navigazione per autocarri del Gruppo PTV. Basata sul TomTom Navigation SDK (Mobile Software Developer Kit) e disponibile per la prima volta a livello mondiale, l’app include le mappe più aggiornate e percorsi personalizzati per gli autocarri, valutando le dimensioni e il peso dei veicoli pesanti, nonché fattori specifici come le restrizioni per pericoli, il carico, i tunnel e le zone a basse emissioni. La nuova app mobile accede alle mappe online di TomTom direttamente dal parco server della società olandese.

Per guidare i conducenti verso i tragitti migliori e più economici, Truck Navigator G2 considera inoltre i modelli di traffico storici e i dati sulla circolazione in tempo reale e utilizza l’intelligenza artificiale per calcolare i percorsi diurni e prevenire ritardi. L’app ha inoltre un nuovo look, con un’interfaccia utente più intuitiva, Attraverso lo strumento One Field Search è diventato poi ancora più semplice inserire indirizzi e punti di interesse. L’app è offerta per Android e viene fornita con un’API (interfaccia di programmazione delle applicazioni) che permette di connettersi ad altre app. Il suo utilizzo è indipendente dal navigatore, consentendo alle aziende di logistica di decidere quotidianamente su quali dispositivi utilizzarla. Grazie a questa flessibilità, è così più semplice da implementare su intere flotte, aggiungendo man mano ulteriori abbonamenti.

«Combinando le mappe online più precise di TomTom con la nostra tecnologia ed esperienza – ribadisce Christian U. Haas, CEO di PTV Group – possiamo offrire un sistema di routing dei veicoli più accurato e su misura per le esigenze dei nostri clienti».

L’app presenterà presto anche mappe offline memorizzate localmente sul dispositivo di navigazione. Queste mappe ibride ridurranno l’utilizzo dei dati e garantiranno una navigazione senza interruzioni – e traffico in tempo reale – in aree remote con scarsa copertura dei dati mobili.
Nel 2023 è previsto un pacchetto software per incorporare PTV Navigator G2 in soluzioni mobili di terzi per Android e iOS.

Gold, Silver e Bronze: tre nuovi livelli di usato per i carrelli elevatori di Still

Con un nuovo sistema di classificazione e rigenerazione dei suoi carrelli elevatori usati, la tedesca Still rilancia la sua offerta di mezzi per la movimentazione delle merci. La distinzione per colori – Gold, Silver e Bronze – viene effettuata sulla base del numero e della tipologia di test e interventi effettuati sui mezzi, garantendo così agli operatori diversi livelli di rigenerazione per soddisfare le differenti esigenze. Tutto il processo di rigenerazione è certificato e viene effettuato nel ReQuality Center Still di Lainate.

In particolare, la categoria Gold, che offre macchine con certificazione CE inclusa, è stata pensata per chi cerca mezzi poco usati e praticamente nuovi. Questi veicoli sono dotati di pneumatici o rulli nuovi e anche le forche, le catene, i tubi flessibili e le spazzole al carbonio vengono sostituiti. Tutte le componenti del veicolo sono controllate e rinnovate secondo necessità, mentre il sistema tecnologico è certificato in officina. Per quanto riguarda i carrelli elevatori elettrici e le apparecchiature di movimentazione di magazzino, la Gold assicura batterie nuove e sistemi di caricabatterie rigenerati. I carrelli usati, sottoposti anche ad un processo di riverniciatura completo, offrono agli operatori 6 mesi di garanzia inclusa nel prezzo, con un massimo di 600 ore di funzionamento.

La garanzia di 6 mesi – in questo caso però con un massimo di 300 ore di funzionamento – viene fornita anche per la categoria Silver, sottoposta a oltre 80 controlli, anche per assicurarsi che il telaio non riporti deformazioni o intaccature e per garantire le condizioni ottimali della cabina dell’operatore e della batteria, che viene comunque completamente rigenerata. Pure i forklift di questo livello vengono sottoposti ad un processo di riverniciatura completa.

Per chi è invece alla ricerca di carrelli affidabili, ma a prezzi più contenuti, c’è la categoria Bronze. I rigenerati di questo tipo sono sottoposti a oltre 70 controlli, dall’analisi del telaio ai test sul motore, sulle ruote e su luci e parti collegate. Il processo di rigenerazione fa sì che le ruote non presentino nessuna frammentazione e che possano operare in sicurezza. Questi mezzi, dotati di batterie perfettamente funzionanti, sono sottoposti ad una riverniciatura light e possono contare su una garanzia di 3 mesi.

La qualità e l’affidabilità degli usati Still è confermata dal fatto che tutti i controlli vengono svolti, come accennato, presso il ReQuality Center, inaugurato nel 2017 nella sede di Lainate. Questo centro d’eccellenza, che si estende per una superficie di 7.000 mq, si occupa della rigenerazione dei carrelli che tornano in azienda dopo noleggi a breve o lungo termine, in modo da accentrare in un unico polo le attività di revisione precedentemente eseguite nelle filiali e assicurando così un elevato standard qualitativo. Un processo che non può però essere svolto su tutte le macchine, come spiega Andrea Sogliaghi, responsabile noleggio e veicoli usati di Still in Italia: «Tutti i carrelli vengono ispezionati in ingresso e quelli non idonei – perché troppo usurati, danneggiati o vecchi – non vengono ammessi. La rigenerazione riguarda tutti i sistemi di sicurezza e le parti meccaniche, dall’impianto idraulico fino alla batteria, e, a meno che non siano in perfetto stato, tutti i componenti dei mezzi sono sostituiti».

Still ha infine creato una nuova sezione dedicata agli usati sul suo sito ufficiale, dove è possibile consultare la lista dei carrelli pronti alla consegna divisi per tipologia, capacità di carico e anno di costruzione.

«Durante la pandemia – commenta ancora Sogliaghi – abbiamo registrato un aumento significativo della richiesta di carrelli usati, sia per gestire picchi improvvisi di lavoro (come nell’agroalimentare o nell’e-commerce) che per contenere i costi senza rinunciare alle prestazioni. Ma stiamo assistendo anche a una crescente domanda di flotte miste, composte da carrelli nuovi e rigenerati, per ottimizzare l’efficienza del parco e produrre economie di scala».

I giudici confermano: multa per eccesso di velocità nulla se rilevata con il tachigrafo 

Un’altra decisione legale a favore degli autotrasportatori in materia di multe per eccesso di velocità proviene dal giudice di pace di Treviso. Un camionista, difeso dall’avv. Roberto Iacovacci, che aveva adito l’organo giudicante si è visto riconoscere la ragione contro una sanzione inflitta dalla Polstrada della città veneta per violazione dell’art. 142 comma 11 del Codice della Strada (superamento limiti di velocità rilevato a mezzo cronotachigrafo) e confermata con ordinanza dal Prefetto trevigiano. 

Pur avendo la Prefettura presentato il verbale della multa e la documentazione allegata (ma senza essere presente fisicamente all’udienza), il giudice ha ritenuto che non vi fossero prove sufficienti della responsabilità del trasportatore. Più in specifico, non è stato dimostrato all’atto del controllo stradale il funzionamento non corretto del cronotachigrafo, né la sua omologazione e taratura.

Ma, anche se fosse stata accertata la regolarità di questi elementi, il giudice ha osservato che ai sensi del Regolamento comunitario n.165/14 il cronotachigrafo non può essere utilizzato come prova dell’infrazione di eccesso di velocità. La normativa europea, infatti, prevale sulle leggi interne dei Paesi UE (quindi anche dell’Italia) non ancora conformi. E quindi in questi casi il giudice può disapplicarle, come è stato fatto appunto nel caso in questione.

Questa motivazione assorbe gli altri motivi di ricorso e quindi la multa è stata annullata, con le spese di lite compensate tra le parti.

Tariffe di trasporto in Europa: ecco cosa le ha fatte crescere nel terzo trimestre

Caro gasolio, carenza di autisti e siccità hanno spinto ai massimi le tariffe di trasporto in Europa nel terzo trimestre 2022, seppure con una leggera contrazione dovuta più che altro alle contrazioni dei consumi che si iniziano a registrare in più contesti, in particolare tra settembre e ottobre. E tutto questo lascia presumere che le tariffe inizieranno a scendere nei prossimi due trimestri.

Sono queste le conclusioni cui è giunto l’IRU, tramite analisi congiunte con Transport Intelligence e Upply, in cui è stato calcolato un incremento medio delle tariffe europee di trasporto merci del 5,4% rispetto al trimestre precedente e del 19,6% su base annua. E nel mercato spot gli incrementi sono ancora maggiori. 

Anche il peso dei singoli costi aziendali è cambiato con il gasolio che acquisisce sempre più peso, arrivando ad assorbire il 50% dei costi, quando fino a un anno fa si attestava tra il 30 e il 35%.

Rispetto agli autisti, l’incremento della domanda è cresciuto del 44% da gennaio e settembre in un gruppo di Paesi quali Francia, Spagna, Germania, Romania, Polonia e Danimarca. La previsione è che questo trend di crescente richiesta di autisti raggiungerà il picco nel 2026 e manifesterà le maggiori criticità in Francia.

Riguardo invece alla siccità il trend è presto detto: la alte temperature estive hanno ridotto la portata di molti fiumi europei e il pescaggio delle imbarcazioni che li solcano. Ragion per cui in molti casi è stato impossibile trasportare merci tramite questa modalità, finendo per spingere la domanda sull’autotrasporto e in misura ridotta anche sulle ferrovia, che però risulta in più punti congestionata.

L’andamento di tre singoli mercati

Scendendo poi nel dettaglio di qualche mercato, sembra abbastanza preoccupante la situazione della Germania, dove l’aumento dei costi energetici e le incertezze nell’approvvigionamento energetico stanno mettendo in difficoltà il settore industriale tedesco, con flessioni importanti (-5,1% rispetto al trimestre precedente) nel comparto manifatturiero. Cosa che lascia presumere che anche la domanda di trasporto nei prossimi mesi tenderà a scemare, visto che è presumibile che ci saranno in circolazione meno prodotti.  
Nel Regno Unito, invece, i prezzi dell’elettricità sono aumentati di oltre il 500% su base annua, con un incremento del 64,2% nel solo mese di agosto. Difficile cogliere le possibili evoluzioni, ma secondo IRU potrebbe anche registrarsi delle interruzioni produttive (giustificate appunto dagli oneri energetici che richiede la produzione) e quindi anche qui una minore domanda di trasporti. 

In Spagna, invece, c’è stata l’estate più secca degli ultimi 1.200 anni, cosa che ha prodotto forti anticipi in agricoltura. La raccolta dell’uva, per esempio, in genere condotta a metà settembre, quest’anno è stata iniziata ad agosto, con un aumento nel terzo trimestre della domanda, che molto probabilmente comporterà una perdita nel quarto trimestre. Ma facciamo anche qualche caso concreto di specifiche tratte di trasporto. Per esempio per un trasporto di 1.270 km, quelli che separano Parigi da Madrid, le tariffe hanno raggiunto nel terzo trimestre una media di 1.570 euro per viaggio (1,24 euro/km), con un aumento del 2,7% rispetto al trimestre precedente e del 21,8% rispetto all’anno precedente

Le tariffe spot crescono più delle contrattuali

In generale, però, Thomas Larrieu, Chief Executive Officer di Upply, riscontra che, malgrado l’inflazione stia indebolendo i consumi e quindi la domanda, l’aumento dei noli stradali tende a frenare ma non a invertire la tendenza, anche perché molte aziende di trasporto si trovano ad affrontare carenze di forza lavoro che incidono sulla quantità di capacità disponibile.

Altro dato importante è la netta divaricazione dei prezzi spot rispetto a quelli contrattuali. «Oggi più che mai – conclude Larrieu – i caricatori hanno interesse a privilegiare i contratti a lungo termine per assicurarsi la propria capacità e ottenere tariffe competitive dai vettori».

Modena: pesanti sanzioni per un trasporto merci surgelate in sovraccarico e senza giusta temperatura

Tante sanzioni, tutte insieme e tutte particolarmente gravi quelle che ha subito un autista – unitamente all’azienda per la quale lavora – controllato nei giorni scorsi dalla polizia stradale (sottosezione autostradale) di Modena Nord. Gli agenti erano stati attirati da un camion con allestimento per il trasporto a temperatura controllata di sostanze alimentari. Dopo averlo fermato, i poliziotti hanno provveduto a effettuare i primi controlli sullo stato complessivo del veicolo e sui documenti di trasporto. Ma ben presto hanno trovato conferma di un dato che già sospettavano: il carico trasportato dal veicolo era di oltre il 40% del consentito. Ma questo sovraccarico particolarmente importante non era l’unica irregolarità.

Perché andando a verificare cosa ci fosse nel semirimorchio frigo, gli agenti hanno rinvenuto un carico di prodotti alimentari, per lo più surgelati, in particolare cosce di pollo e tranci di pesce, in pessimo stato di conservazione, dovuto al fatto che la temperatura interna all’allestimento non era quella richiesta dalla merce, né era stata garantita nel corso del trasporto la conservazione della catena del freddo. Così, è stato richiesto l’interno degli operatori dell’autorità sanitaria regionale Val Padana, che dopo aver trovato riscontro di quanto già sospettato dagli agenti, hanno provveduto al sequestro di oltre un centinaio di chili di merce.

A quel punto le varie infrazioni si sono trasformate in sanzioni. Innanzi tutto, per il sovraccarico è stato redatto un verbale per l’azienda e uno per l’autista. E dei due andava peggio all’autista, visto che per entrambi la sanzione ammontava a 431 euro, ma il conducente si vedeva decurtati quattro punti sulla patente di guida. La sanzione per la violazione delle normative sul trasporto alimentare ammontavano invece a 1.000 euro a carico dell’azienda.

In ogni caso gli operatori dell’ASL non consideravano chiusa la partita, perché sicuramente avrà un doppio seguito: presso l’azienda proprietaria del veicolo e, come impongono le normative sulla corresponsabilità, presso l’azienda committente del trasporto. Insomma, un secondo tempo che molto probabilmente garantirà altre reti…

Anche il governo Meloni riduce le accise in modo generalizzato

Il decreto – che dovrebbe prendere il nome di «Aiutiquater» – ancora non è stato pubblicato. Ma nella nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza, già predisposto dal ministro dell’Economia  Giancarlo Giorgietti, si legge a chiare lettere che il taglio delle accise sarà confermato fino alla fine dell’anno. La ragione è presto detta: «Il perdurare della crisi energetica ha reso necessario prorogare ulteriormente le misure riguardanti la riduzione delle aliquote di accisa sui prodotti energetici utilizzati come carburanti, inclusi i gas di petrolio liquefatti, l’esenzione dall’accisa per il gas naturale per autotrazione e la riduzione al 5 per cento dell’aliquota IVA per le forniture di gas naturale impiegato in autotrazione, previste da precedenti provvedimenti intrapresi nel 2022». 

Nel testo peraltro si ricorda pure quanto sono costate le ultime misure. Soltanto per i primi 18 giorni di novembre parliamo di 558 milioni di euro (circa 93 milioni per il periodo 1-3 novembre e 465 per quello dal 4 al 18).

Eppure, a fronte di questi oneri, nel documento si specifica pure che anche la prossima proroga, come peraltro le scorse, «non comportano un peggioramento del deficit della PA in quanto i relativi effetti finanziari sono compensati mediante l’utilizzo delle maggiori entrate dell’IVA, derivanti dalle variazioni del prezzo internazionale del petrolio greggio» «nonché tramite la riduzione e la razionalizzazione di fondi e spese del bilancio dello Stato».

In ogni caso questo dovrebbe comportare un contenimento per chi acquista gasolio di circa 30,5 (25 + Iva) centesimi ogni litro di carburante. 

L’autotrasporto nostalgico della giustizia del rimborso accise di settore

L’autotrasporto – come abbiamo più volte sottolineato – non gradisce questo tipo di misura a pioggia, che mette sullo stesso piano non soltanto chi viaggia per diletto e chi viaggia professionalmente, ma soprattutto perché frantuma un banale principio di giustizia ambientale, quello in base al quale, in osservanza del più generale principio comunitario, «chi inquina paga». Con questo sistema del taglio generalizzato, invece, chi ha investito in veicoli di ultima generazione e che un tempo otteneva il rimborso dell’accisa (concesso ai veicoli euro V ed euro VI) adesso si vede trattato alla stessa stregua di chi viaggia con camion euro 0.

Ovviamente, stiamo tenendo insieme le due misure, ma l’entità del loro impatto sui conti dello Stato è straordinariamente diverso. Perché se per sostenere il taglio generalizzato la finanza pubblica deve sborsare circa un miliardo al mese, per rimborsare le accise all’autotrasporto – almeno nel 2022 – erano stati stanziati poco più di 496 milioni di euro. Per l’intero anno, non per due settimane.

Prezzi dei carburanti in leggero rialzo

Chiudiamo con un’occhiata ai prezzi, che dopo qualche giorno di tregua, hanno ripreso a salire. Secondo i dati di Quotidiano Energia, il prezzo medio della benzina in modalità self è di 1,686 euro al litro, con picchi di 1,691 euro al litro, mentre quello del gasolio è di 1,864 euro al litro, con picchi di 1,865. Per il servito, si sale per la benzina a 1,834 euro al litro, mentre il diesel vola a 2,009 euro al litro, con picchi anche di 2,070.

Invece, il GPL si attesta tra 0,777 a 0,798 euro al litro, mentre il prezzo medio del metano auto si colloca tra 2,161 e 2,940 euro. (no logo 2,178 euro). Sul gas naturale per autotrazione, infine, viene applicata un’Iva ridotta al 5%.

Chi acquista carburanti in autostrada spende come di consueto qualcosa di più: 1,804 euro/litro (servito 2,065) per la benzina self service, 1,960 euro/litro (servito 2,215) per il gasolio self service, 2,485 euro/kg per il metano e 2,537 euro/kg per il Gnl.

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