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Carenza autisti, Mariella (Anita): «Andremo nelle scuole superiori a capire il sentiment dei giovani e scardinare gli stereotipi»

Parlare ai nativi digitali per spiegare le potenzialità del trasporto e della logistica e capire il sentiment delle generazioni Y e Z, scardinare gli stereotipi e stimolare politiche che possano valorizzare la professione di autista. È questa la strategia del nuovo Osservatorio “Giovani Autotrasporto e Logistica” di Anita che martedì 24 settembre sarà presente alla 17° Conferenza Logistica organizzata in collaborazione con Federchimica dove si parlerà anche della carenza degli autisti nel trasporto delle merci pericolose. “Qui – dice in questa intervista a Uomini e Trasporti, Natale Mariella, Vicepresidente nazionale di Anita e referente per la formazione – dobbiamo agire sull’efficientamento e sulla riforma della CQC”. 

Anita ha lanciato di recente un osservatorio sulla carenza di personale nel settore dell’autotrasporto. Quali sono le direttrici che seguiranno i lavori?

Da oltre un decennio la carenza di personale pende come una spada di Damocle sull’autotrasporto merci, in Italia come in Europa, minacciando lo sviluppo delle imprese. Se da una parte è impossibile non riconoscere al settore un ruolo nevralgico per le filiere del made in Italy, alle quali garantisce una solida supply chain, è altrettanto difficile non constatare che senza le persone, autisti in particolare, si contrae la capacità delle imprese in termini di volumi e valore. Stando alle ultime rilevazioni Unioncamere Excelsior, il fabbisogno occupazionale dei settori logistica e mobilità raggiungerà le 158mila unità nel quinquennio 2024-2028. Ciò significa che le aziende continuano ad aprire posizioni senza particolare riscontro da parte del mercato, la platea dei lavoratori invecchia sempre di più e le giovani generazioni, le uniche in grado di colmare il gap di competenze legato alla doppia transizione verde e digitale, rimangono distanti. Un paradosso, quello del disallineamento tra domanda e offerta di lavoro, che esige il tentativo di trovare una soluzione. Per questo l’Associazione ha dato vita all’Osservatorio “Giovani Autotrasporto e Logistica”, presentato in occasione del Transpotec 2024 e che rappresenta l’impegno di rendere al settore la sua attrattiva, trasferendo alle ragazze e ai ragazzi una percezione rinnovata della professione, strategica, innovativa e a impatto ambientale ridotto. Per farlo concretamente abbiamo deciso di agire su 3 direttrici diverse: avviando un’indagine su base empirica rispetto al sentiment degli studenti della scuola secondaria di secondo grado nei confronti dell’autotrasporto; informando gli stessi rispetto alle potenzialità del comparto, che, oltre ogni stereotipo, vuole porsi in uno spazio aperto e inclusivo per offrire possibilità di occupazione senza ostacoli di genere; stimolando la promozione di politiche che possano valorizzare la professione di autista e di addetto alla logistica in maniera strutturale. Entro la fine dell’anno, inoltre, costituiremo il Comitato scientifico dell’Osservatorio, che avrà il compito di accompagnare la nostra analisi e le nostre attività a beneficio del comparto. 

In collaborazione con Federchimica, Anita interverrà in un dibattito sul tema della carenza di autisti nel comparto delle merci pericolose. Quali sono le caratteristiche del problema e quali le possibili soluzioni?

L’attività dell’Associazione non si esaurisce con l’Osservatorio. Il prossimo 24 settembre, nell’ambito della 17° Conferenza Logistica organizzata da ANITA in collaborazione con Federchimica avvieremo una riflessione rispetto alle novità nel campo della legislazione europea che interessano il trasporto ADR, stimolando il confronto tra Autorità e stakeholder in merito alle criticità che incidono sul trasporto di merci pericolose, come la carenza di autisti. In quella occasione presenteremo le soluzioni operative che abbiamo individuato per ottimizzare i processi della catena logistica, così da migliorare l’impatto del lavoro sulla vita dei conducenti e porre rimedio al fenomeno della carenza per tutte le specialità dell’autotrasporto merci. In principio, riteniamo che le responsabilità, così come i rimedi, debbano essere ricercati nel perimetro d’azione di stakeholder differenti: la committenza, la GDO, i gestori dei nodi logistici, le istituzioni e le stesse aziende di autotrasporto merci. Ad esempio, è di interesse comune dei diversi attori della filiera l’efficientamento delle operazioni di carico e scarico delle merci attraverso misure che possano contenere i ritardi significativi e le soste improduttive degli autisti. La standardizzazione di un nuovo modello operativo dovrebbe essere comunque accompagnata dalla disponibilità di infrastrutture idonee ad offrire confort e servizi essenziali agli autisti. Dal canto loro, le istituzioni, a partire da quelle europee, dovrebbero incaricarsi di promuovere una riforma della CQC, per un accesso più veloce e semplificato alla professione. Inoltre, il sistema di istruzione dovrebbe essere coinvolto maggiormente per attrarre e favorire l’inserimento dei giovani nel settore del trasporto attraverso la creazione di uno specifico percorso scolastico per la formazione degli autisti. Le aziende di autotrasporto e logistica, oltre al continuo miglioramento della pianificazione dei viaggi, sono chiamate a investire sempre di più sull’accrescimento professionale del proprio capitale umano essendo questo un fattore di crescita e di competitività per le stesse, comunicando in modo più efficace all’esterno come questa professione, sempre più verde e tecnologica, offra innumerevoli opportunità ai giovani. Per accelerare la propria transizione ecologica e digitale, infatti, le imprese del settore puntano ad arricchire il proprio know-how coinvolgendo sempre più i nativi digitali. Le Generazioni Y e Z sono abituate ad interagire con le nuove tecnologie, essendovi abituate sin dalla nascita, e dimostrano una maggiore capacità di governare processi nuovi, adeguando rapidamente la propria visione per sfruttare al meglio le possibilità offerte dalle transizioni gemelle a beneficio dell’ecosistema aziendale. 

Si parla molto di formazione. Le modalità con le quali viene fatta sono in linea con le esigenze delle aziende?

La formazione non è mai abbastanza, soprattutto in un momento come questo in cui il settore deve descrivere la propria traiettoria futura, conciliando la rapidità delle trasformazioni in atto con la necessità da parte delle aziende di non abbassare mai la qualità dei servizi. Come ho già detto, per allargare la platea degli autisti, le istituzioni dovrebbero concentrare maggiori sforzi sull’età scolastica, dotando il sistema nazionale di istruzione di un indirizzo che prepari i giovani a governare questa professione, anticipando loro le nozioni utili a superare gli esami teorici per conseguire le licenze, aumentare la sicurezza e rendere il trasporto sempre più verde e innovativo. Un corrispettivo esiste già e forma figure professionali altamente specializzate che, come l’autista, orbitano nella galassia della logistica: si chiama ITS, e, considerato l’ottimo lavoro che sta svolgendo, forse dovrebbe essere preso come modello. In azienda, allo stesso modo, i percorsi formativi tagliati sulle specifiche esigenze delle imprese permettono di promuovere il reskilling professionale delle risorse. L’unico modo per arginare le sfide del presente, rimanendo al passo coi tempi. 

L’innovazione tecnologica nella logistica protagonista al Transporeon Summit

Si è svolto a Vienna nella storica sede dell’Hofburg l’edizione 2024 del Transporeon Summit, alla presenza di oltre 500 professionisti del settore tra spedizionieri, corrieri e fornitori di servizi logistici. Tra i partecipanti aziende importanti come Tesco, Puma, Ceva Logistics, Gartner, LKW Walter, Rail Cargo Group, Maersk e Nestlé. Tra i clienti italiani presenti Burgo Group, Refresco e Fercam.

Nata come piccola start-up a Ulm, in Germania, Transporeon è attualmente una delle piattaforme leader per la gestione dei trasporti. Nel 2023 è stata acquisita da Trimble, multinazionale americana di tecnologia industriale.

Tema principale di questa edizione è stata l’integrazione della tecnologia nei processi logistici e di trasporto. A questo proposito Transporeon ha creato una vera e propria piattaforma integrata pensata per mettere in contatto shippers e carriers, collegando tutte le fasi della supply chain. Durante l’evento l’azienda tedesca ha svelato due nuove innovazioni della piattaforma: lo Yard Arrival Monitor e il Freight Audit SelfService.

Sincronizzare camion e piazzali

Come ben sappiamo, la mancanza di informazioni in tempo reale sugli arrivi, i ritardi e gli stati dei camion crea colli di bottiglia che interrompono la supply chain. In questo senso Yard Arrival Monitor sfrutta gli effettivi ETA (Estimated Time of Arrival – tempo stimato di arrivo) e i dati connessi per coordinare senza problemi l’arrivo e la partenza del traffico nei piazzali.

La ripianificazione dinamica impiega i dati in tempo reale insieme all’automazione intelligente in modo da adattare gli slot di tempo dei conducenti, con significativi vantaggi operativi, economici ed ecologici nella gestione dei piazzali e dei magazzini.

Gestione delle fatture di trasporto semplificata

Nel settore della logistica è ancora comune utilizzare un miscuglio di fogli di calcolo ed e-mail per elaborare e verificare le fatture. Freight Audit SelfService è una nuova soluzione di facile utilizzo per amministrare al meglio la fatturazione e liquidazione dei costi di trasporto. La sua interfaccia unificata consente la standardizzazione dei processi, elimina i pagamenti in eccesso e offre informazioni in tempo reale su accantonamenti, prestazioni di fatturazione e altro, riducendo al contempo il carico di lavoro manuale.

Per i trasportatori il software semplifica il rispetto dei processi imposti dallo shipper, mantenendo il controllo del processo di fatturazione. L’importo della fattura viene concordato prima di essere creato e il trasportatore decide quando fatturare i trasporti, il tutto rispettando i requisiti degli spedizionieri. Il sistema fornisce inoltre a tutte le parti interessate aggiornamenti immediati.

«Le nostre nuove soluzioni di piattaforma – ha affermato durante l’evento Jonah McIntire, responsabile capo della piattaforma di Transporeon – sfruttano la potenza dei dati connessi per eliminare le anomalie, aumentare la visibilità, ottimizzare la collaborazione, ridurre le spese amministrative e fornire informazioni utili con dati forniti in tempo reale».

Tra i vari incontri svoltisi da segnalare un focus sulle prospettive del mercato europeo ed un tavolo sul potere della collaborazione nella catena di approvvigionamento. Diversi gli interventi dei clienti di Transporeon, come ad esempio «L’evoluzione dei trasporti di Nestlé» e «Oltre il contract procurement: utilizzare tecnologie e tattiche avanzate per ottimizzare la strategia di acquisto», con il team di Hisense.

La prossima edizione è prevista per il 24 e 25 settembre 2025 ad Amsterdam.

Sicilia, l’autotrasporto va avanti: confermato il fermo dal 30 settembre

Confermato il fermo dell’autotrasporto siciliano proclamato dal Comitato trasportatori siciliani dalla mezzanotte di lunedì 30 settembre alla stessa ora di venerdì 4 ottobre. Lo comunica con una nota Aitras, l’associazione guidata da Salvatore Di Bella. A incrociare le braccia saranno in particolare le aziende impegnate nel trasporto intermodale marittimo che protestano contro la scarsità di risorse messe a disposizione per il sea modal shift: il contributo a sostegno del trasporto delle merci via mare sarebbe stato eroso dalla tassa ETS “con gravi ripercussioni economiche – si legge nella nota – per le nostre imprese di autotrasporto dopo che il Governo le ha invogliate a investire sul trasporto intermodale”. 

L’associazione rivela anche di aver ricevuto indicazioni sullo svolgimento della manifestazione e la volontà della categoria di procedere comunque. “Da noi si pretende il rispetto della legge sugli scioperi – si legge nella nota – e ci vietano di fare manifestazioni e presidi facendoci contattare dalle Questure, ma dei nostri diritti calpestati nessuno parla e nessuno si interessa”.

Secondo Aitras il fermo si concentrerà in particolare nei porti: “Ci rifiutiamo di scaricare i nostri semirimorchi dalle navi e di caricarne altri in tutti i porti siciliani. Non saranno quindi servite le piattaforme della grande distribuzione alimentare, di conseguenza anche i mercati e i supermercati. All’interno dei porti faremo dei punti di sensibilizzazione con volantinaggio, niente presidi e niente blocchi. I nostri automezzi rimarranno fermi nei piazzali delle nostre imprese”.

Maxipolo logistico di Adidas inaugurato a Mantova da Kuehne+Nagel

Kuehne+Nagel ha ufficialmente inaugurato il nuovo centro logistico di Mantova, il più grande mai realizzato per Adidas in Italia con i suoi 130.000 mq di superficie coperta. L’investimento nella nuova struttura, che occuperà oltre 700 persone, è di 350 milioni di euro.

Il polo, che servirà 19 Paesi dell’Europa meridionale e orientale, si caratterizza per soluzioni di automazione all’avanguardia, con 700 robot che supporteranno ogni fase del processo logistico, dal monitoraggio delle scorte alla distribuzione dei prodotti.

La scelta di Mantova è dovuta alla sua posizione strategica nei collegamenti stradali e ferroviari, che facilitano l’integrazione con i fornitori dell’ultimo miglio e riducono i costi operativi e le emissioni di anidride carbonica.

Il centro è dotato di 20 km di nastri trasportatori e di un sistema a shuttle che gestisce 25 corsie di stoccaggio con una capacità di 440.000 unità. Grazie a questi sistemi, il polo è in grado di processare fino a 500.000 unità al giorno attraverso tutti i canali di vendita al dettaglio, dai colli singoli dell’e-commerce fino agli ordini all’ingrosso per la grande distribuzione.

Il monitoraggio in tempo reale consente di migliorare notevolmente l’efficienza e di ridurre i margini di errore, ottimizzando le risorse e riducendo i tempi di consegna. Grazie all’integrazione di dati e algoritmi predittivi, Kuehne+Nagel è in grado poi di anticipare i momenti di massima richiesta ed adattare i flussi di lavoro.

Il centro logistico Adidas è avanzato anche per quanto riguarda la sostenibilità, con l’obiettivo di ridurre il consumo energetico e le emissioni di CO2. Il polo è certificato LEED Gold e utilizza esclusivamente energia rinnovabile. È inoltre dotato di un sistema di illuminazione a LED, di sensori di luce diurna e di movimento e di un impianto fotovoltaico in grado di generare 13.555 MWh all’anno. L’impatto ambientale è costantemente monitorato ed è in atto un programma di riduzione dei rifiuti, attraverso l’utilizzo di materiali sostenibili per gli imballaggi e la riduzione al minimo della plastica.

Alla cerimonia di inaugurazione hanno partecipato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, l’assessore regionale, Alessandro Beduschi, e il sindaco di Mantova, Mattia Palazzi.

«L’inaugurazione di questo nuovo polo logistico – ha dichiarato Urso – è la testimonianza tangibile di una collaborazione sinergica tra tutti i livelli istituzionali, a conferma della capacità del nostro Paese di attrarre e valorizzare investimenti strategici. La nuova infrastruttura, all’avanguardia dal punto di vista tecnologico e architettonico, si inserisce in un settore, quello della logistica, che rappresenta un asset imprescindibile per la nostra economia, contribuendo in modo significativo alla crescita del Pil e all’occupazione».

«Crediamo fermamente in iniziative come questa, che rafforzano la nostra regione come vero hub per il commercio internazionale – ha sottolineato Beduschi – Siamo convinti che azioni simili rendano sempre attuali idee come quella del Polo di Valdaro, per farne il porto della Lombardia e il perno della Zona Logistica Semplificata, offrendo un’alternativa cruciale per i grandi player che guardano a sud e a oriente». «Questa operazione di importanza internazionale è un esempio virtuoso nel rapporto pubblico-privato e dimostra che è possibile garantire tempi e procedure certe agli investitori», ha aggiunto Palazzi.

«L’inaugurazione del centro logistico Adidas rappresenta una delle realizzazioni più ambiziose e innovative della nostra azienda – ha concluso Stefan Paul, CEO di Kuehne+Nagel International AG – Costituisce un modello per la prossima generazione di centri di distribuzione omnicanale, che combina digitalizzazione di alto livello e soluzioni sostenibili».

Renault Estafette: il ritorno di un mito in salsa elettrica

Un van elettrico compatto e spazioso che unisce la lunghezza del Kangoo L2, l’agilità della Clio e la capacità di carico del Trafic L1H2. È il nuovo concept di van che Renault ha presentato allo IAA 2024, il Salone internazionale dedicato al trasporto e alla logistica in corso in questi giorni ad Hannover, in Germania. Si chiama Estafette e riprende il nome dal celebre furgone prodotto proprio dalla losanga dal 1959 al 1980

Il concept van è completamente connesso e sfrutta l’architettura SDV (Software-Defined Vehicle) nella piattaforma FlexEVan, sviluppata da Ampere, lo specialista pure-player del Gruppo Renault nei veicoli elettrici intelligenti.

Come rinasce un’icona

L’Estafette originale, lanciato nel 1959, è stato il primo veicolo del Gruppo Renault a montare l’intero gruppo propulsore, motore e trasmissione, nella parte anteriore per liberare tutto lo spazio posteriore per il carico. Il nuovo Estafette è invece il primo a presentare la piattaforma elettrica FlexEVan, che è pronta a stravolgere il panorama dei veicoli utilitari. L’impronta di Estafette Concept (4,87 x 1,92 metri) è nella stessa lega di quella di Kangoo L2 (4,91 x 1,86 metri). Entrambi si adattano a un parcheggio standard (lungo meno di 5 metri), pur essendo più agili, con un diametro di sterzata tra i marciapiedi simile a quello di una Clio (poco più di 10 metri). Ma Estafette Concept è notevolmente più alto (2,59 metri rispetto a 1,85), quindi la sua silhouette è decisamente verticale.

All’interno del furgone, l’area della cabina di guida è tutta gialla e ha un singolo sedile per il conducente. Quest’ultimo è poggiato su una piattaforma, quindi il conducente è in una posizione comoda e sicura. Tutto ciò che deve fare è ruotare il sedile per alzarsi senza alcuno sforzo aggiuntivo per le gambe o il busto.

Il cruscotto è pieno di tecnologia e non ha visiera nell’area del volante. È diviso in uno schermo da 7 pollici che mostra le informazioni del cruscotto e uno schermo da 12 pollici verso il centro, rivolto verso il conducente. Una porta scorrevole divide la cabina di guida dall’area di carico. Si chiude automaticamente quando il conducente torna nella cabina di guida o esce dal veicolo; in questo modo le merci nella parte posteriore sono sempre al sicuro. L’area di carico ha quattro ripiani pieghevoli dove il conducente può disporre le merci in modo chiaro e logico.

Compatto e tecnologico

L’architettura SDV è direttamente connessa al cloud e svolge un ruolo essenziale nell’aumentare l’efficienza operativa e dei costi del veicolo. La tecnologia SDV è particolarmente utile nei veicoli utilitari perché offre una varietà di nuove possibilità di personalizzazione, molto richieste dai professionisti. Consente inoltre ai clienti di aggiungere prese di corrente ad alta efficienza, essenziali per numerose conversioni. La piattaforma, tra l’altro, permette di integrare funzioni avanzate come gli aggiornamenti in tempo reale e la manutenzione predittiva.

Secondo Renault, l’esperienza in un SDV è paragonabile alla rivoluzione di quando si è passati da un modem dial-up ad ADSL e poi alla fibra ottica: la quantità di dati che possiamo scaricare è notevolmente superiore.

Renault ha annunciato che Estafette Concept diventerà un veicolo di serie tra due anni.

In Spagna 10mila denunce anonime per le violazioni nell’autotrasporto

L’autotrasporto spagnolo segnala anonimamente le violazioni e le infrazioni che riguardano il rapporto con altri vettori o con la committenza. Il sistema digitale, che permette alle imprese di denunicare senza il timore di ritorsioni, perdita di clienti o minacce da parte di altri trasportatori o clienti, si chiama Buzón de Denuncias Anónimas ed è stato introdotto 2 anni fa. Da allora, come rivela Confartigianato Trasporti, sono state raccolte circa 10 mila segnalazioni. 

Le infrazioni più comuni segnalate includono ritardi nei pagamenti (53%), contratti sottocosto (10%) e violazioni relative a carico e scarico (8%). Altre denunce riguardano sovraccarichi, manipolazione del tachigrafo, trasporto di merci pericolose e la gestione impropria del trasporto aziendale.

Lo strumento disponibile sul sito del ministero dei trasporti spagnolo e realizzato a seguito di un accordo stipulato tra il Ministero e le associazioni del Comité Nacional de Transporte por Carretera, è risultato utile nonostante più della metà delle denunce è stata archiviata a causa della mancanza di informazioni sufficienti. Fenadismer, la federazione nazionale delle associazioni di trasportatori spagnola, ha evidenziato la necessità di fornire dettagli più precisi e particolari possibili per permettere l’avvio delle ispezioni necessarie. Tuttavia, la federazione continua a promuovere l’importanza di una comunicazione accurata per garantire che le denunce possano essere adeguatamente investigate.

Eni, al via i cantieri per la bioraffineria di Livorno. Realizzazione entro il 2026

Al via a breve i cantieri per la realizzazione a Livorno della bioraffineria Eni, la terza in Italia dopo quelle già realizzate nel 2014 a Porto Marghera e nel 2019 a Gela. È quanto annunciato da Eni, che ha reso noto di aver ottenuto l’autorizzazione da parte ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica di concerto quello della Cultura, acquisiti i pareri dell’Istituto superiore di sanità e della regione Toscana, per la quale era stata presentata l’istanza di Valutazione di impatto ambientale (Via) nel novembre 2022.

Il nuovo impianto, secondo quanto dichiarato dalla società, avrà una capacità di 500mila tonnellate/anno e la realizzazione è prevista entro il 2026.

Si tratta di un progetto ambizioso che conferma la strategia di decarbonizzazione di Eni, volta a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050 e ad aumentare la capacità di bioraffinazione dagli attuali 1,65 milioni di tonnellate/anno agli oltre 5 entro il 2030.

Nel dettaglio, le aree nel sito industriale livornese dove sono previsti i nuovi impianti per la bioraffinazione saranno tre e produrranno rispettivamente HVO diesel, HVO nafta e bio-GPL da materie prime rinnovabili.

Non c’è solo l’elettrico: le varietà propulsive di MAN al Salone di Hannover

La decarbonizzazione del trasporto è al centro della presenza di MAN Truck & Bus all’IAA Transportation 2024, che per l’occasione ha presentato un’intera gamma di soluzioni green: dal diesel «ottimizzato» alla propulsione elettrica, passando per le nuove frontiere dell’idrogeno.

A rubare la scena, l’anteprima mondiale del MAN eTGL: il camion da 12 tonnellate a trazione elettrica che completa il portafoglio di camion a batteria della Casa del Leone. Pensato per la distribuzione urbana, offre un’autonomia di 235 chilometri e un tempo di ricarica rapido. Il carico utile è fino a 6.600 chilogrammi, a seconda dell’allestimento.

In esposizione anche la gamma elettrica pesante, composta dalle varianti eTGX ed eTGS, che presenta numerose configurazioni grazie a un design modulare ed è predisposta per il nuovo standard di ricarica megawatt (MCS), che eroga fino a 1.000 kW, consentendo la ricarica rapida e permettendo un’autonomia giornaliera fino a 800 chilometri, sufficiente per ogni applicazione a lungo raggio. 

Accanto alle soluzioni puramente elettriche, MAN ha inoltre presentato il prototipo di un autocarro a combustione di idrogeno, che a partire dal 2025 sarà consegnato con il nome di MAN hTGX in una serie di 200 unità a clienti in Germania, Paesi Bassi, Norvegia, Islanda e alcuni Paesi extraeuropei. Si tratta di una soluzione complementare al processo di elettrificazione ed è stata pensata per applicazioni speciali (es. trasporti di carichi molto pesanti) che richiedono una configurazione del telaio che non lascia spazio al pacco batterie. Il veicolo, dotato di propulsori basati sulla variante diesel D38 e che prevedono un sistema di iniezione diretta dell’idrogeno nei cilindri, è equipaggiato con serbatoi da 56 kg di capacità, rifornibili a 700 bar, che consentono di effettuare il pieno di carburante in soli 15 minuti e promettono percorrenze medie di 600 km. 

Rispetto alle alimentazioni tradizionali, MAN ha esposto una nuova generazione dei trattori delle serie MAN TGX e TGS con la nuova Power Lion e con il motore D30, ottimizzati in termini di efficienza e di consumi con una riduzione fino al 4% anche delle emissioni di CO2, grazie anche al nuovo cambio MAN TipMatic 14, alla nuova generazione dei freni e alle soluzioni aerodinamiche. 

Green truck, soluzioni digitali e servizi per flotte e autisti: tutto il nuovo di Scania allo IAA 2024

Decarbonizzazione, efficienza e digitalizzazione. Sono le parole d’ordine che caratterizzano la partecipazione di Scania allo IAA 2024, il Salone internazionale dedicato al trasporto e alla logistica in programma in questi giorni ad Hannover. Il costruttore scandinavo ha infatti partecipato alla rassegna tedesca con tante novità «green» sul fronte dei veicoli e alcuni servizi digitali pensati per venire incontro alle esigenze di clienti e autisti.

Novità elettriche, ma non solo

Per ciò che riguarda i veicoli, Scania ha presentato un trattore elettrico con batteria da 728 kWh che promette un’autonomia di 532 chilometri con massa complessiva di 40 tonnellate. In esposizione anche un autotelaio elettrico per casse mobili con due livelli di potenze (da 400 o 450 kW) e autonomia di oltre 500 chilometri, che si può caricare completamente in 85 minuti.

Alla manifestazione internazionale è esposto anche lo Scania Super 460 R, fresco vincitore del premio tedesco Green Truck Award per essere, e un inedito veicolo ibrido con propulsore di 13 litri alimentabile a gas, sia a BioLng sia a BioCng, in quest’ultimo caso con un’autonomia fino a 1.800 chilometri.

Un ampio ventaglio di servizi

Sul fronte dei servizi, Scania ha lanciato un nuovo portafoglio di soluzioni modulari pensate per facilitare ancora di più l’esperienza dei clienti con tutto l’ecosistema Scania, anche grazie al fatto che sono accessibili in tutti i mercati europei, indipendentemente dal Paese in cui ci si trova.

Tra i servizi offerti ci sono la manutenzione flessibile, che si basa sulle condizioni reali dei mezzi, garantendo una maggiore efficienza operativa e riducendo il numero di visite in officina, e Scania ProCare, con cui i mezzi possono godere di sostituzioni preventive di componenti critici e di un monitoraggio continuo. È possibile poi accedere anche ad altri servizi digitali come Fleet Positioning e Vehicle Performance, che aiutano i gestori di flotte ad ottenere il massimo dai loro veicoli in termini di efficienza ed operatività. Da citare anche Max24, un servizio – o meglio, una promessa – che consente di rimettere in strada i mezzi in panne entro 24 ore, in qualsiasi parte d’Europa essi siano.

Scania ProDriver, creato per gli autisti

Infine, spazio anche ad alcune soluzioni pensate appositamente per gli autisti, come Scania ProDriver, un servizio di apprendimento completamente digitale, accessibile tramite l’app Scania Driver e My Scania, che contiene materiale didattico come testi, video e lezioni audio.

Il servizio valuta anche lo stile di guida dell’autista, basandosi su alcuni parametri come il funzionamento al minimo, l’anticipazione e il veleggiamento e utilizza i dati di guida reali per trasformare le conoscenze in nuove abitudini di guida sostenibili. Attraverso ProDriver, i gestori di flotte potranno così seguire l’impegno degli autisti per incoraggiarli nei loro progressi di apprendimento. Secondo le stime di Scania, questo servizio può consentire una riduzione dei consumi fino al 5%.

Dal 2025 tutti i nuovi camion Scania con motori a combustione saranno dotati di Scania ProDriver, comunque accessibile anche al parco Scania già circolante. «Scania ProDriver non sostituisce la normale formazione dei conducenti – ha precisato Andrea Wetterberg, Head of Services Portfolio di Scania – ma aumenta realmente le opportunità di ulteriore sviluppo per i conducenti professionisti. L’offerta di un servizio digitale per la gestione degli autisti su questa scala è una novità assoluta nel settore e crediamo che avrà un impatto sostanziale nel settore dei trasporti».

Va avanti il ricorso dell’Italia contro l’Austria per i divieti al Brennero

Il ricorso presentato dall’Italia il 30 luglio scorso per denunciare il comportamento contrario alle norme comunitarie da parte dell’Austria rispetto ai divieti che limitano la circolazione dei camion sul Brennero, è comparso sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea lo scorso 16 settembre

Il ricorso era stato proposto davanti alla Corte di Giustizia Ue dopo che la Commissione il 14 maggio scorso aveva espresso un parere motivato in cui confermava che l’Austria stava violando gli obblighi che derivano dagli articoli 34 e 35 dei trattati

Per la precisione sono quattro i divieti presi in considerazione, tutti adottati nella regione del Tirolo, per contenere il flusso dei veicoli pesanti sulle autostrade A12 e A13:  quello osservato di notte; quello settoriale; quello che viene introdotto nei mesi invernali; quello che pone un freno al traffico pesante tramite un dosaggio massimo di transito.

Questi divieti, ognuno per ragioni diverse, violano il principio della libera circolazione delle merci. E l’Austria – si argomenta nel ricorso – ha continuato ad applicare i divieti malgrado abbia già subito due precedenti condanne (la C-320/03 e la C-28/09) da parte della Corte di Giustizia UE. 

Come funziona la procedura di infrazione

Ricordiamo che una procedura di infrazione può essere avviata come in questo caso da uno Stato membro contro un altro laddove reputi che questo abbia mancato a uno degli obblighi imposti dai trattati. L’organo giurisdizionale a cui ci si rivolge in tal caso è la Corte di giustizia, ma è necessario, prima di arrivare a tanto, chiedere un parere motivato alla Commissione. 

In seguito se la Corte di giustizia riconosce fondato il ricorso, accerta l’inadempimento con sentenza e lo Stato membro deve adottare i provvedimenti necessari per dare esecuzione alla sentenza. 

Se la Commissione ritiene che lo Stato condannato non abbia agito in modo conforme alla sentenza, ne ascolta prima le osservazioni stimolandolo tramite una “lettera di messa in mora” e quindi può adire nuovamente la Corte. A quel punto la seconda procedura non riguarderà più la violazione della norma come nella prima, ma l’infrazione creatasi con il mancato rispetto della sentenza della Corte. In questo caso, la Commissione individua pure una sanzione pecuniaria adeguata che lo Stato membro dovrà versare. 

Anche la Corte, se conferma che lo Stato membro non si è conformato alla sua sentenza, può imporgli una sanzione, se del caso diversa come importo rispetto a quello indicato dalla Commissione.  

Le sanzioni previste

Le sanzioni applicabili possono essere costituite dal pagamento di una somma forfettaria, mirante a sanzionare il proseguimento della violazione, oppure una penalità giornaliera finalizzata a indurre lo Stato membro a far cessare l’infrazione quanto prima. 

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